• User Newbie

    Lavoro online con l'Irlanda

    Salve,

    molto probabilmente dovrò iniziare un lavoro per un'azienda con sede in Irlanda definibile, direi, come consulenza informatica: dovrei infatti lavorare nell'ottimizzazione dei contenuti di motori di ricerca quale quality rater.

    A quanto pare, l'azienda in questione mi considererà come freelance role e non rilascerà alcun documento - d'altronde, non ho firmato nulla se non un Non Disclosure Agreement, che non è un contratto - contestualmente al bonifico bancario, che verrà effettuato a seguito della ricezione di un invoice compilato a mia cura indicando giorno/ore lavorate.
    Allo stesso tempo, però, hanno tenuto a precisare che chiederanno periodicamente testimonianza del fatto che io stia pagando le tasse dovute in Italia.

    Ora. La mia domanda è: in che modo posso presentare questo invoice senza aprire una Partita Iva? E' sufficiente una nota di credito? E concretamente come va compilata questa nota? Come una fattura ma senza l'indicazione della mia Partita Iva?

    Mi sono informato e mi pare infatti di aver capito che, nel caso di un prestatore italiano e di un committente comunitario "soggetto Passivo d'Iva" (quindi non un privato), si sia nell'ambito del fuori campo Iva. Quindi - al di là del fatto che vorrei evitare di aprire una PIVA - non mi servirebbe proprio.

    Qui si apre l'altro problema: per testimoniare all'azienda che sto pagando le tasse in Italia, come dovrò comportarmi? Compilare la dichiarazione dei redditi a fine anno e pagare il dovuto Irpef? E l'Inps?

    Grazie mille. Cordialmente.

    Simone


  • User Newbie

    Ciao Simone,
    ho letto il tuo post di qualche mese fa e mi sono resa conto che mi trovo nella tua stessa situazione di confusione.
    Posso chiederti come hai risolto?


  • User Newbie

    Non ho avuto più bisogno di risolvere perché sono stato bocciato all'esame pratico dei quality rater, dopo aver passato il teorico. 😄


  • User

    @Seren said:

    Ciao Simone,
    ho letto il tuo post di qualche mese fa e mi sono resa conto che mi trovo nella tua stessa situazione di confusione.
    Posso chiederti come hai risolto?

    Ciao Seren,

    sono anche io quality rater. Ti posso dire come mi sono comportata io in questa situazione, tra l'altro dopo consultazione di un commercialista.

    Poichè l'attività di collaborazione non è occasionale e siamo lavoratori autonomi, l'unica possibilità per noi (almeno da quanto risulta) è quella di aprire una partita IVA. Credo non ci sia via di scampo, se si vuole restare nella legalità più completa. Personalmente ho optato per il regime agevolato, che mi dà la possibilità di pagare un po' meno tasse per i primi tre anni dopo l'apertura della pIVA. Quanto alla fatturazione, mi comporto esattamente come diceva Simone: cioè fatturo l'importo dovuto senza applicare IVA (e quindi senza poi doverla versare al fisco), in quanto operazione al di fuori dell'ambito IVA (per mancanza di uno dei requisiti fondamentali, cioè la territorialità).

    Questa che ti ho detto è una possibile soluzione. Non so se ce ne possano essere altre.

    Un saluto
    Chiara