• User Attivo

    Il Bounce Rate visto da vicino

    E' da un po' che ho in mente di aprire questo thread. In realtà sono tentato di farlo ogni volta che utilizzo il mio GA e vedo tra gli indicatori principali in Bacheca il Tasso di Rimbalzo. Sarà per la troppa importanza che gli addetti ai lavori gli danno, sarà perchè c'ho messo un po' prima di capire bene a cosa si riferisse e soprattutto su quali scale temporali si basasse (almeno in GA), ho voluto approfondirne lo studio. Mi sono subito dovuto ricredere, non è così cattivo come sembra. Un alto Bounce Rate può mettervi sull'attenti ma non deve necessariamente intimorirvi. Ci sono casi in cui il Bounce Rate è addirittura positivo. Dove c'è un alto tasso di rimbalzo non necessariamente c'è del marcio. Vediamo alcuni casi:

    • Siti di news: l'utente è spot, di tipo mordi e fuggi, arriva direttamente sulla pagina dell'articolo (attirato dal titolo o dall'abstract) legge e va via. Chi ha siti di questo genere sa bene che non può aspettarsi una profondità nella navigazione degli utenti

    • Network di siti: c'è poco da spiegare, il rimbalzo è solo virtuale.

    Sto approfondendo l'argomento sul mio blog, se ci sono novità interessanti ve le segnalo.

    Ciao,

    Andrea :ciauz:


  • Super User

    un bounce rate su un articolo lungo va necessariamente affiancato dal tempo sulla pagina.

    un bounce rate sulla home page di un blog va necessariamente affiancato dalla % di ritorni (il tipico affezionato che torna tutti i giorni, quindi deve leggere solo l'ultimo post)

    La mia opinione è che il bounce rate così com'è serva a poco, ma che invece combinato con altri dati sia importante


  • User Attivo

    è proprio quello a cui voglio arrivare....troppo spesso lo si prende da solo!


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    Dove c'è un alto tasso di rimbalzo non necessariamente c'è del marcio. Vediamo alcuni casi:

    • Siti di news: l'utente è spot, di tipo mordi e fuggi, arriva direttamente sulla pagina dell'articolo (attirato dal titolo o dall'abstract) legge e va via. Chi ha siti di questo genere sa bene che non può aspettarsi una profondità nella navigazione degli utenti

    • Network di siti: c'è poco da spiegare, il rimbalzo è solo virtuale.

    Aggiungerei un ulteriore punto all'elenco che può influire notevolmente sul Bounce Rate:

    • Essere ben posizionati nelle SERP per chiavi generiche che possono venire digitate con svariati intenti (curiosare, informarsi, confrontare, acquistare...)

    Nelle attività SEO "pure" (ovvero non affiancate da consulenza di web mkt e usabilità) starei molto attenta a definire questa come metrica principale in quanto i motori sono un canale in grado di far schizzare alle stelle questo valore 😉


  • User Attivo

    @Fuffissima said:

    Aggiungerei un ulteriore punto all'elenco che può influire notevolmente sul Bounce Rate:

    • Essere ben posizionati nelle SERP per chiavi generiche che possono venire digitate con svariati intenti (curiosare, informarsi, confrontare, acquistare...)

    In realtà non è proprio una misfunzione, nei casi da te citati il Bounce Rate mi pare che faccia bene il suo compito, semmai il comportamento dell'utente è frutto della natura generale della keyword.

    Nelle attività SEO "pure" (ovvero non affiancate da consulenza di web mkt e usabilità) starei molto attenta a definire questa come metrica principale in quanto i motori sono un canale in grado di far schizzare alle stelle questo valore 😉

    A mio avviso la migliore definizione dell'uso del Bounce Rate l'ha data Tambu:

    • La mia opinione è che il bounce rate così com'è serva a poco, ma che invece combinato con altri dati sia importante

    *Ciao,

    Andrea :ciauz:


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    In realtà non è proprio una misfunzione, nei casi da te citati il Bounce Rate mi pare che faccia bene il suo compito, semmai il comportamento dell'utente è frutto della natura generale della keyword.
    Se il presidio del canale motori rimane costante è possibile analizzare correttamente le variazioni del dato e gli effetti del fine tuning del sito sui comportamenti degli utenti (a mio parere motivo principale per utilizzare questa specifica metrica), ma se da un giorno all'altro un sito emerge nei risultati, magari solo temporaneamente, per query molto generiche il dato può essere notevolmente falsato in quanto il campione di utenti analizzato ha subito un'importante variazione.

    Quando sono prevedibili eventi di questo tipo quindi personalmente tendo a scartare dalla mia analisi la metrica in questione misurata sull'intero set di fonti di traffico, ma preferisco concentrarmi su un campione di traffico "stabile" generato o da chiavi molto specifiche o da altri canali che non siano i motori per confrontare nel tempo grandezze realmente omogenee.

    @gaiodedu said:

    A mio avviso la migliore definizione dell'uso del Bounce Rate l'ha data Tambu:

    • La mia opinione è che il bounce rate così com'è serva a poco, ma che invece combinato con altri dati sia importante

    Importante si, ma non sempre, dipende dagli obiettivi che si vogliono ottenere e dalle leve che puoi utilizzare 😉

    :ciauz:


  • User Attivo

    @Fuffissima said:

    Se il presidio del canale motori rimane costante è possibile analizzare correttamente le variazioni del dato e gli effetti del fine tuning del sito sui comportamenti degli utenti (a mio parere motivo principale per utilizzare questa specifica metrica), ma se da un giorno all'altro un sito emerge nei risultati, magari solo temporaneamente, per query molto generiche il dato può essere notevolmente falsato in quanto il campione di utenti analizzato ha subito un'importante variazione.

    A tal proposito sposo nuovamente la frase di Tambu.
    Non dimentichiamoci che per casi come quello di Maurizio l'elevato Bounce Rate assume un significato diverso. E' opinabile la sua preoccupazione in vista di un aumento del Bounce Rate e come non gioisca, invece, per l'aumento degli accessi anche da quella key così generica. Non so se è il suo caso ma cosa accadrebbe se avesse le pagine con Annunci contestuali (adsense ad es.). L'insoddisfazione dell'utente per la non corrispondenza "key-contenuto" in casi come questo porta ad un aumento del CTR.

    Quando sono prevedibili eventi di questo tipo quindi personalmente tendo a scartare dalla mia analisi la metrica in questione misurata sull'intero set di fonti di traffico, ma preferisco concentrarmi su un campione di traffico "stabile" generato o da chiavi molto specifiche o da altri canali che non siano i motori per confrontare nel tempo grandezze realmente omogenee.

    Straquoto, w il bounce rate relativo :quote:


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    sarà perchè c'ho messo un po' prima di capire bene a cosa si riferisse e soprattutto su quali scale temporali si basasse (almeno in GA)
    Nessuna metrica temporale in GA, contano solo il rimbalzo in quanto tale:
    Non e' una questione di tempo speso sul sito, 30 secondi o 30 minuti non fa alcuna differenza
    (questa è una risposta ufficiale dal team di Google Analytics, il testo integrale lo trovi nel thread linkato più in basso)

    @gaiodedu said:

    Non dimentichiamoci che per casi come quello di Maurizio l'elevato Bounce Rate assume un significato diverso. E' opinabile la sua preoccupazione in vista di un aumento del Bounce Rate e come non gioisca, invece, per l'aumento degli accessi anche da quella key così generica. Non so se è il suo caso ma cosa accadrebbe se avesse le pagine con Annunci contestuali (adsense ad es.). L'insoddisfazione dell'utente per la non corrispondenza "key-contenuto" in casi come questo porta ad un aumento del CTR.

    Vorrei intervenire proprio su questo punto, ovvero su come valutare il bounce rate che deriva da un posizionamento per chiavi estremamente generiche (nel mio caso, al punto di essere completamente off-topic e probabilmente incomprensibile ai più).

    Tu dici: ma se ci piazzi degli annunci, aumenti il CTR perchè l'utente non trova ciò che vuole e usa l'AD come via di fuga (è una strategia ampiamente consolidata).
    Questo è un ragionamento che non si può però adattare a tutti i siti: finchè parliamo di blog, di siti non commerciali, o di spam-engine/made for adsense, non fa una piega, ma se invece vi trovo un e-commerce che si occupa di una nicchia specifica?

    L'utente associa il marchio del sito a un bisogno che quel marchio non ha soddisfatto, anzi azzardo, potrebbe addirittura sentirsi preso in giro (dal motore o dall'ecommerce?).
    E' visibilità, è pur sempre branding, ma sinceramente non so quanto possa giovare.

    Diverso il caso dei siti commerciali più ampi o di news generalisti, che possono comunque proporre altri contenuti trattenendo l'utente sul sito e sfruttando l'accesso generico/off-topic solo come primo contatto.

    Segnalo a chi l'avesse persa un'altra discussione, nata per altri motivi, nella quale si è finito a parlare (anche per colpa mia :1: di bounce rate in ottica seo.

    @Fuffissima said:

    Quando sono prevedibili eventi di questo tipo quindi personalmente tendo a scartare dalla mia analisi la metrica in questione misurata sull'intero set di fonti di traffico, ma preferisco concentrarmi su un campione di traffico "stabile" generato o da chiavi molto specifiche o da altri canali che non siano i motori per confrontare nel tempo grandezze realmente omogenee.

    Assolutamente condivisibile!
    P.s. grazie per la citazione 😉


  • User Attivo

    @petro said:

    Nessuna metrica temporale in GA, contano solo il rimbalzo in quanto tale:

    (questa è una risposta ufficiale dal team di Google Analytics, il testo integrale lo trovi nel thread linkato più in basso)

    Ciao Petro!

    Giusta osservazione GA è tra i pochi rimasti a rilevare il BounceRate atemporale. Nella mia analisi ho fatto riferimento al metodo che tiene conto del tempo, più diffuso e credibile.

    Vorrei intervenire proprio su questo punto, ovvero su come valutare il bounce rate che deriva da un posizionamento per chiavi estremamente generiche (nel mio caso, al punto di essere completamente off-topic e probabilmente incomprensibile ai più).

    Vero, però proprio perchè CASO LIMITE è affascinante!

    Tu dici: ma se ci piazzi degli annunci, aumenti il CTR perchè l'utente non trova ciò che vuole e usa l'AD come via di fuga (è una strategia ampiamente consolidata).
    Questo è un ragionamento che non si può però adattare a tutti i siti: finchè parliamo di blog, di siti non commerciali, o di spam-engine/made for adsense, non fa una piega, ma se invece vi trovo un e-commerce che si occupa di una nicchia specifica.

    Già ho parlato di "casi" come il tuo 🙂

    Se avessi un sito di e-commerce con tante visite da chiavi generaliste non mi preoccuperei più di tanto. Ove possibile tenterei di tramutare questo "handicap apparente" in business (ad es. nuovi prodotti a patto di non snaturare il sito/business tradizionale). Ricordiamoci che oltre alle percentuali di conversioni (misura dell'efficacia del sito e delle strategie di marketing) contano soprattutto il numero delle conversioni. Se ad un alto Bounce Rate corrispondesse un aumento delle visite (es. 1000 visite in più da chiavi generaliste con BR del 90% e del restante 10% il 50% sono conversioni, salterei di gioia: avrei guadagnato 50 nuovi clienti pur avendo abbassato il tasso di conversione). Perdonatemi il ragionamento complesso, spero di essermi spiegato.
    Riguardo ai rapporti tra BounceRate e posizionamento ho i miei forti dubbi (nonostante dottrina e autorevolezza dei pareri a favore).

    L'utente associa il marchio del sito a un bisogno che quel marchio non ha soddisfatto, anzi azzardo, potrebbe addirittura sentirsi preso in giro (dal motore o dall'ecommerce?).
    E' visibilità, è pur sempre branding, ma sinceramente non so quanto possa giovare.Diverso il caso dei siti commerciali più ampi o di news generalisti, che possono comunque proporre altri contenuti trattenendo l'utente sul sito e sfruttando l'accesso generico/off-topic solo come primo contatto.

    Attribuirebbe la colpa a Google, non certo al sito! Danni d'immagine= Mi sembra sinceramente esagerato, certo dipende dalla portata dell'equivoco. Se così fosse si aprirebbero altre porte per i SEO: l'antiposizionamento dei siti concorrenti, giù di bombing! In genere le parole generaliste capitano o per sbaglio (come riferisci tu nel post) o per sovraottimizzazione lato sito. Non sottovaluterei l'evoluzione del searcher che adopera query sempre più targettizzate in risposta delle quali trova risultati sempre più all'altezza delle proprie aspettative.

    Segnalo a chi l'avesse persa un'altra discussione, nata per altri motivi, nella quale si è finito a parlare (anche per colpa mia :1: di bounce rate in ottica seo.

    Letta, alcuni spunti sono davvero interessanti.

    P.S. lo scopo del post era proprio quello di sviscerare il BounceRate, per riuscire a capire come interpretare il dato grezzo, come affinarlo e che peso dargli in base ai diversi casi. Mi sembra che grazie ai vostri interventi ci stiamo pianpiano riuscendo. Grazie ancora ragazzi!

    Andrea :ciauz:


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    Ciao Petro!
    Vero, però proprio perchè CASO LIMITE è affascinante!
    Già ho parlato di "casi" come il tuo 🙂
    Ciao Andrea,
    non è che potresti postare i link a questi tuoi interventi? L'argomento mi interessa 🙂
    @gaiodedu said:

    Se avessi un sito di e-commerce con tante visite da chiavi generaliste non mi preoccuperei più di tanto. Ove possibile tenterei di tramutare questo "handicap apparente" in business (ad es. nuovi prodotti a patto di non snaturare il sito/business tradizionale). Ricordiamoci che oltre alle percentuali di conversioni (misura dell'efficacia del sito e delle strategie di marketing) contano soprattutto il numero delle conversioni. Se ad un alto Bounce Rate corrispondesse un aumento delle visite (es. 1000 visite in più da chiavi generaliste con BR del 90% e del restante 10% il 50% sono conversioni, salterei di gioia: avrei guadagnato 50 nuovi clienti pur avendo abbassato il tasso di conversione).

    50% di conversioni dalle visite non considerate bounce per le entrate su una key generalissima/scarsamente attinente? La vedo dura... ma dipende moltissimo dalla natura del sito e della promozione.

    E' più facile spiegarmi con un esempio: magari l'utente che sbaglia a digitare e cerca "V" si interessa al film o alla serie tv e facilmente andrà a vederli, ma l'utente che invece sbaglia e cerca "T" quante probabilità ha di sottoscrivere un contratto telefonico? Davvero molto poche, credo...
    (edit: a quanto pare non sono pochi quelli che cercano queste lettere in USA :O)

    @gaiodedu said:

    Attribuirebbe la colpa a Google, non certo al sito! Danni d'immagine= Mi sembra sinceramente esagerato, certo dipende dalla portata dell'equivoco.
    Nonostante sia plausibile e condivisibile dare la colpa al motore, non lo darei proprio per scontato.
    D'altra parte se ho chiesto è perchè ho dei dubbi in merito 🙂

    @gaiodedu said:

    Se così fosse si aprirebbero altre porte per i SEO: l'antiposizionamento dei siti concorrenti, giù di bombing!
    E gli effetti collaterali dove li mettiamo? Così va a finire che il concorrente si posiziona anche per le key sulle quali puntano le sue pagine 😄

    @gaiodedu said:

    In genere le parole generaliste capitano o per sbaglio (come riferisci tu nel post) o per sovraottimizzazione lato sito. Non sottovaluterei l'evoluzione del searcher che adopera query sempre più targettizzate in risposta delle quali trova risultati sempre più all'altezza delle proprie aspettative.

    Questo sicuramente. Ma è una gara continua tra l'evoluzione dell'utente e quella del motore. E il motore troppe volte è ancora indietro, si trova in difficoltà anche su ricerche teoricamente facili (vedi anche i commenti)

    Però vorrei tornare in topic e parlare di bounce rate. Bella discussione :ciauz:


  • User Attivo

    @petro said:

    Ciao Andrea,
    non è che potresti postare i link a questi tuoi interventi? L'argomento mi interessa 🙂

    Ciao Maurizio,
    hmmmm...non amo fare promozione, prova con il sito in firma :rollo:

    50% di conversioni dalle visite non considerate bounce per le entrate su una key generalissima/scarsamente attinente? La vedo dura... ma dipende moltissimo dalla natura del sito e della promozione.

    Era palesemente un esempio sproporzionato. Fosse anche lo 0.1% pari ad una conversione, la butteresti via? Devi essere disposto a veder salire vertiginosamente il tuo tasso di conversione, poco male però! Ovvio dipende da cosa vendi (suonerie da pochi centesimi o appartamenti online! altro caso limite ndr)

    E' più facile spiegarmi con un esempio: magari l'utente che sbaglia a digitare e cerca "V" si interessa al film o alla serie tv e facilmente andrà a vederli, ma l'utente che invece sbaglia e cerca "T" quante probabilità ha di sottoscrivere un contratto telefonico? Davvero molto poche, credo...
    (edit: a quanto pare non sono pochi quelli che cercano queste lettere in USA :O)
    Nonostante sia plausibile e condivisibile dare la colpa al motore, non lo darei proprio per scontato.
    D'altra parte se ho chiesto è perchè ho dei dubbi in merito 🙂

    Utenti così distratti o superficiali se lo cercano il rimbalzo e soprattutto figurati se badano all'immagine del sito di atterraggio! 😉

    E gli effetti collaterali dove li mettiamo? Così va a finire che il concorrente si posiziona anche per le key sulle quali puntano le sue pagine 😄

    Appunto è meglio che non cominciamo a prendere gli effetti collaterali dati dalla formula Bounce Rate = danno d'immagine 😄

    Questo sicuramente. Ma è una gara continua tra l'evoluzione dell'utente e quella del motore. E il motore troppe volte è ancora indietro, si trova in difficoltà anche su ricerche teoricamente facili (vedi anche i commenti)

    :eheh::eheh::eheh::eheh::eheh: mi era sfuggita!!

    Però vorrei tornare in topic e parlare di bounce rate. Bella discussione :ciauz:

    Già :quote:

    Ciauz

    Andrea :ciauz:


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    Ricordiamoci che oltre alle percentuali di conversioni (misura dell'efficacia del sito e delle strategie di marketing) contano soprattutto il numero delle conversioni.
    Vero a meno che la metrica con cui viene definito il tuo successo non sia proprio il Conversion Rate e non le conversioni assolute 😉
    In attività come quelle della consulenza per l'ottimizzazione dei tassi di conversione ad esempio il CR diventa (a ragione) la metrica primaria, pertanto paradossalmente attività SEO parallele potrebbero portare a risultati negativi indipendentemente dalle migliori applicate.

    @gaiodedu said:

    Riguardo ai rapporti tra BounceRate e posizionamento ho i miei forti dubbi (nonostante dottrina e autorevolezza dei pareri a favore).

    Posso chiederti qualche dettaglio in più sui tuoi dubbi su questo tema, peraltro già sviscerato qui? E' sempre utile potersi confrontare quando si hanno opinioni diverse 😉


  • User Attivo

    @Fuffissima said:

    Vero a meno che la metrica con cui viene definito il tuo successo non sia proprio il Conversion Rate e non le conversioni assolute 😉
    In attività come quelle della consulenza per l'ottimizzazione dei tassi di conversione ad esempio il CR diventa (a ragione) la metrica primaria, pertanto paradossalmente attività SEO parallele potrebbero portare a risultati negativi indipendentemente dalle migliori applicate.

    Ciao Fuffissima,
    è davvero un piacere risponderti.
    In attività molto importanti come quelle della consulenza per l'ottimizzazione dei tassi di conversione, il CR è una metrica chiave e fondamentale ma sfido qualsiasi cliente a preferire una diminuzione del CR ad un aumento delle vendite. Il problema da me sollevato è più pragmatico che teorico e non credo che debba andare in secondo piano il volume di conversione, tantomeno surclassato da metriche composte come il CR. Dipendendo il CR da due counts base, puoi diminuire il suo valore sia aumentando le vendite ma anche diminuendo le visite (a parità di conversioni) il che non è sempre un vantaggio. L'esempio da me fatto è provocatorio e limite ma ha delle basi di verità. Tra l'avere un Bounce Rate bassissimo che mi porta anche un alto CR (il collegamento tra le due grandezze è comunque un po' azzardato) piuttosto che un BounceRate alle stelle Ctr alle stalle ma con una sola conversione in più preferisco il secondo scenario.

    Posso chiederti qualche dettaglio in più sui tuoi dubbi su questo tema, peraltro già sviscerato qui? E' sempre utile potersi confrontare quando si hanno opinioni diverse 😉

    Nessun tipo di studio in merito, ma a fantomatici collegamenti tra analytics e serp, piuttosto che tra bounce rate e valore del sito preferisco i verdetti delle mie piccole esperienze. Penso che troppo spesso si costruiscano intorno a google e ai suoi algoritmi dei falsi problemi che possono portare fuori strada. In questo alone di mistero GG ci sguazza, i SEOnanisti teorizzano e costruiscono castelli in aria (a volte c'azzeccano e vincono ma spesso affondano), i SEOperai costruiscono palazzi solidi su sufficienti certezze. Tutto qua. Grazie per il ping 😉


  • User Attivo

    Per quanto riguarda i siti di ecommerce, credo che siano tra i pochi per i quali il bounce alto può indicare effettivamente qualche problema se la strategia di visibilità è corretta.

    Per uno degli ecommerce per i quali lavoro, uno dei primi progetti è stato appunto eliminare dalle serp tutte le chiavi che ci portavano traffico non attinente o non corretto. Siamo passati da 5.000 visitatori giornalieri a 2.500

    Qualcuno ha pensato che fossimo pazzi a fare una cosa simile, ma senza la certezza dell'attinenza del traffico, le analisi non hanno senso e quella sul bounce rate (già bacata di suo) ancora meno.

    Certo però che come al solito bisogna riflettere più sui dati per chiave, che non su quelli generali. Un sito può avere Bounce Rate altissimo, basta che sia basso per certe chiavi.

    Faccio un esempio: se mi cercano con Videoproiettore Epson 500X, il bounce dovrebbe essere basso, perché visto che lo vendiamo... 😄