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- Necessaria Partita IVA?
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@Napster said:
ho letto ora, in altri topic del Forum, che se il sito viene registrato all'esterno si può essere esenti della partita IVA. In quali paesi?
Si, in effetti se il sito è hostato sulle Cayman Island (oppure su altri paradisi fiscali) e anche tu sei fisicamente hostato a tempo indeterminato in questi paradisi, allora puoi evitare di aprirla. Però non devi farti beccare mentre torni a mangiare i tortelloni della nonna (soprattutto se torni spesso!!!).
Anzi.. a dire il vero penso che il cittadino italiano debba allo stato italiano imposte e tasse per qualsiasi reddito generato anche se fuori dallo stato italiano (vedi faccenda Pavarotti). :bho:
Comunque sia.. se vivi in italia, le tasse sugli utili generati, le hai da pagà! Quindi partita iva, e via con lo show!!! (anche se l'host è su server straniero)
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scusate se mi intrometto. ma mica giusto ,se uno vuole aprire una vendita on line senza sapere se e quanto guadagnerà, iniziare a paare le tasse da subito....
miglior modo x strangolarti...o no?
quello che chiedevo io anche nel mio post è che non si potrebbe iniziare a vendere p.e. diciamo tempo sei mesi e poi regolarizzare tutto quanto????? sarebbe n'idea geniale no!?
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@Donatella said:
scusate se mi intrometto. ma mica giusto ,se uno vuole aprire una vendita on line senza sapere se e quanto guadagnerà, iniziare a paare le tasse da subito....
Che dirti?
Giusto o meno è così! Credo che in caso contrario diventerebbe una giungla di persone che si improvvisano in tutti i settori ...
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@angelasss said:
Credo che in caso contrario diventerebbe una giungla di persone che si improvvisano in tutti i settori ...
Si beh.. temo che non sia con "amorevole e fraterno occhio di riguardo verso il consumatore/risparmiatore/innocente cittadino" che lo stato italiano attua le sue assurde misure fiscali. Ossia: il peso della burocrazia e del fisco italiani non hanno la funzione di dissuadere gli improvvisati. Questo è soltanto un effetto derivato, peraltro nemmeno tanto giusto.
Resta comunque il fatto che quando una attività assume caratteri "professionali" occorre aprire partita iva.
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@Donatella said:
vendere p.e. diciamo tempo sei mesi e poi regolarizzare tutto quanto????? sarebbe n'idea geniale no!?
Vista la stagione perché allora non provi ad aprire una gelateria?
Se vendi bene magari ti organizzi per la prossima astate.Ciao
Sèvero
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@Donatella said:
è che non si potrebbe iniziare a vendere p.e. diciamo tempo sei mesi e poi regolarizzare tutto quanto????? sarebbe n'idea geniale no!?
Quando si fa una legge bisogna sempre pensare ai vari risvolti. Se si facesse come dici tu, quanti sarebbero i furbi che, una volta che arriva un controllo, direbbero che sono i primi mesi di attività e che non hanno obblighi?
Per inciso, la legge italiana non è fra le peggiori per iniziare un'attività (semmai i problemi sono più legati all'ignoranza diffusa dei tanti consulenti e associazion i di settore).
Infatti se apri un'attività per il primo periodo è già considerato dalla legge che non guadagnerai probabilmente.. e non pagherai granchè.
Se poi ci si accinge ad iniziare un'attività imprenditoriale e ci si lamenta dei due bolli da pagare.. beh.. forse è meglio rinunciare.
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@Sèvero said:
Vista la stagione perché allora non provi ad aprire una gelateria?
Se vendi bene magari ti organizzi per la prossima estatesei geniale!!
Questa mi piace davvero!!
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@Webtronic said:
Per inciso, la legge italiana non è fra le peggiori per iniziare un'attività. Infatti se apri un'attività per il primo periodo è già considerato dalla legge che non guadagnerai probabilmente.. e non pagherai granchè.
Andiamoci piano.. ora gli studi di settore non hanno più esenzioni. Si applicano sin dal primo anno. Questo non significa che matematicamente chi avvia ora si troverà coperto di tasse sin dal primo anno, ma non si può nemmeno dire che lo stato agevoli l'apertura (o, non sia mai, la sopravvivenza) di nuove aziende.
Il fisco italiano è incredibile complicato, oltre che palesemente inefficace. Purtroppo però, per tornare in tema, finchè si vive in questo stato, occorre seguirne i dettami. Quindi..
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@Doh!!! said:
Andiamoci piano.. ora gli studi di settore non hanno più esenzioni. Si applicano sin dal primo anno.
DAvvero?! E da quando? Poco tempo fa ne parlavo col mio commercialista e mi diceva che per il primo anno si è esenti!
Ma tu guarda che non si capisce niente ... uff , quando pensi di aver capito una cosa è già cambiata!!!
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@angelasss said:
DAvvero?! E da quando? Poco tempo fa ne parlavo col mio commercialista e mi diceva che per il primo anno si è esenti!
Il mio commercialista (durante una chiacchera disimpegnata) me lo disse circa un mese addietro.
MA! dopo una veloce gogolata mi rendo conto che forse non è così.. Inviterei quindi chiunque sia interessato all'argomento a cercare la cosa nella zona FISCO del forum GT dove il buon Paolo saprà sciogliere ogni dubbio.
Chiedo perdono per l'imprecisione.
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@Doh!!! said:
Il fisco italiano è incredibile complicato, oltre che palesemente inefficace
Complicato rispetto a quali paesi?
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@Webtronic said:
Complicato rispetto a quali paesi?
Complicato rispetto a tutti quei paesi nei quali i normali contribuenti riescono a compilare da soli la dichiarazione dei redditi senza necessità di ricorrere ai commercialisti/consulenti/fiscalisti per evitare pesanti sanzioni. Ad esempio: Stati Uniti, Australia..
Inefficace non penso abbia bisogno di termini di paragone, no?
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USA e Australia.. hai ragione, lì è più semplice. Ti faccio l'elenco degli stati in cui la situazione è peggiore?
credimi, non volevo fare un elogio alla burocrazia italiana: quello che però ribadisco è che chi si spaventa (e mi riferisco a tanti "beginners") di fronte agli adempimenti da affrontare deve fare una riflssione seria, perchè l'aspetto fiscale è solo una piccolissima parte delle cose da fare per iniziare un attività di e-commerce e non certo la più difficile ed onerosa.
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@Webtronic said:
riflssione seria, perchè l'aspetto fiscale è solo una piccolissima parte delle cose da fare per iniziare un attività di e-commerce e non certo la più difficile ed onerosa.
Certamente ma bisogna appoggiarsi a dei professionisti e non improvvisarsi reperendo le informazioni solo in rete.
Ciao
Sèvero
PS.: visto che l'attività comprende la preparazione dei pacchi spesso non si considera l'INAIL
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@Sèvero said:
Certamente ma bisogna appoggiarsi a dei professionisti e non improvvisarsi reperendo le informazioni solo in rete.
Chiaro. E' che, come sai, ci sono tanti altri aspetti per realizzare un e-commerce che hanno bisogno di altrettanti professionisti.
PS.: visto che l'attività comprende la preparazione dei pacchi spesso non si considera l'INAIL
Mi pareva che l'INAIL fosse obbligatoria per la stragrande maggioranza delle imprese, sbaglio?
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@Webtronic said:
Mi pareva che l'INAIL fosse obbligatoria per la stragrande maggioranza delle imprese, sbaglio?
Infatti, pensa solo al fatto di fare pacchi dove si usano struenti come i Cutter o Transpallets , l'infortunio è dietro l'angolo.
Ciao
Sèvero
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@Webtronic said:
quello che però ribadisco è che chi si spaventa (e mi riferisco a tanti "beginners") di fronte agli adempimenti da affrontare deve fare una riflssione seria, perchè l'aspetto fiscale è solo una piccolissima parte delle cose da fare per iniziare un attività di e-commerce e non certo la più difficile ed onerosa.
E questo è ciò che sostengo con forza anche io!
Anzi, al beginners che si spaventa per i costi minimi di una attività commerciale, io rincarerei pesantemente la dose elencando tutte le voci di spesa (tanto la realtà sarà sempre e comunque più costosa). Non lo faccio certo perchè odio vedere nuovi e-commerce in giro. Lo faccio perchè so che una scelta dettata da ottimistica faciloneria (spettro che purtroppo aleggia spesso sui forum) porta solo alla rovina economica o, peggio ancora, alla sconfitta psicologica.
A presto!
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@Doh!!! said:
spettro che purtroppo aleggia spesso sui forum
Sì. Per fortuna in questo forum aleggia poco