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Piccoli professionisti ed IRAP
Salve a tutti e complimenti per questo utilissimo forum.
Ho aperto la partita IVA a giugno 2006 usufruendo del regime fiscale agevolato per le nuove iniziative di lavoro autonomo e quindi per la prima volta mi accingo a compilare la dicharazione dei redditi per l'anno 2006.
Non ho il commercialista perchè all'epoca decisi di avvalermi del servizio di tutoraggio fornito dall'ADE e dunque ho milioni di dubbi (perchè il mio tutor è latitante) ma il più grande è questo e spero possiate aiutarmi:
Sono un avvocato, senza organizzazione propria, in pratica dispongo della stanza messa a disposizione dal dominus con cui collaboro e del computer.
Alla luce delle recenti sentenze della corte di cassazione per cui l'irap non è dovuta dai piccoli professionisti come me che non si avvalgono di una significativa struttura organizzazione propria come mi devo regolare con il pagamento dell'IRAP? C'è qualcuno che è nella mia stessa situazione e che puoi darmi un consiglio?
Grazie a tutti quelli che potranno e vorranno aiutarmi :).
Giovanna
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[LEFT]Purtroppo ancor oggi la situazione è ancora “fluida”.
La Corte di Cassazione si è pronunciata il 16/02/2007 in materia depositando 11 sentenze e questo dovrebbe certamente agevolare tutto il contenzioso in essere inerente l’applicazione dell’IRAP in capo ai “piccoli” professionisti ed imprenditori. In mancanza di Leggi e istruzioni, queste sentenze in un certo senso sono l’unica guida per quei professionisti che si trovano in una delle situazioni ivi “fotografate”, ma sapere cosa fare o quale comportamento adottare nell’imminenza dell’auto-tassazione di Giugno 2007, in quanto si è
comunque obbligati ad assolvere gli adempimenti della dichiarazione IRAP e dei relativi versamenti, è certamente problematico. Occorrerà comunque valutare attentamente da parte di ogni professionista la propria posizione e a parte di casi eclatanti (mancanza di ogni qualsiasi forma organizzativa) il consiglio è
di pagare l’imposta nei termini di legge e in seguito richiederne il rimborso tramite apposita istanza alla competente Agenzia delle Entrate ed in caso di silenzio – rifiuto successivamente adire la Commissione Tributaria; tale comportamento è da ritenersi valido non solo per la dichiarazione in corso ma anche per quelle pregresse, non prescritte.
C’è però da dire che questa “spallata” connessa alle sentenze della Suprema Corte forse comporterà quale risultato positivo. Sarebbero già pronte le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate da impartire agli Uffici Periferici, su come gestire tutto il contenzioso IRAP in essere; infatti questi ultimi dovranno
valutare caso per caso i margini di successo nanti le Commissioni ed eventualmente la Suprema Corte, senza dover obbligatoriamente insistere nella lite con il contribuente.
Quindi a breve dovrebbe esserci questo importante chiarimento, magari in attesa che il Legislatore appronti una specifica norma, attesa da tutti gli operatori.[/LEFT]
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A questo punto credo che pagherò e poi eventualmente chiederò il rimborso all'Agenzia delle Entrate
Grazie
Giovanna
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Solve et repete.......... brutto!!!
Anche le altre 80 sentenze irap seguite alle prime non hanno dato una interpretazione certa e definitiva.
Paolo
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@i2m4y said:
Solve et repete.......... brutto!!!
Anche le altre 80 sentenze irap seguite alle prime non hanno dato una interpretazione certa e definitiva.
Paolo
E quindi?? Cosa mi consiglieresti?
Giovanna
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Se sei certa di rientrare in qualcuno degli esempi trattati da quelle sentenze.... rientrarvi in pieno.... non compilerei il quadro e farei esattamente come se l'irap non ti riguardasse.... chiedendo peraltro gli eventuali acconti versati a rimborso.
Magari attenderei la scadenza di luglio per i versamenti d'imposta, onde verificare l'eventuale emanazione di una circolare da parte dell'agenzia entrate.
Paolo
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Ringrazio Paolo per la solita precisione ma desidero dire una cosa.
A meno di eventuali circolari da parte dell'AdE, non liquidando e versando l'imposta ci si espone al rischio di un lungo contenzioso. Non dimentichiamo che l'AdE non ha grossi problemi a ricorrere fino alla Corte di Cassazione e che, almeno fino ad adesso, la corte ha sempre compensato le spese.
A mio parere, in caso di importo modesti, si rischia di dover pagare di più per l'avvocato che per l'imposta.
Da parte mia, io pagherò e chiederò il rimborso nella speranza che, a seguito delle numerose pronunce della Cassazione, l'AdE si decida finalmente ad eliminare l'IRAP per noi piccoli professionisti.
Consiglio pertando di valutare attentamente (conti alla mano) prima di scegliere una o l'altra strada.
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Grazie ad entrambi per la disponibilità e per i preziosi consigli.
Pagherò l'IRAP e resterò in attesa di notizie dall'Agenzia delle Entrate, tenuto conto della (relativa) esiguità dell'importo da corrispondere.
Ciao
Giovanna
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ma lunedi l'acconto irap secondo te paolo non lo versiamo?
secondo me è meglio versarlo per poi richiedere rimborso
almeno ci evitiamo sanzioni
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PURTROPPO SPESSO, VISTA L'ESIGUITA' DELL'IMPORTO, NON C'è ALTRA SOLUZIONE CHE PAGARLA!!!
Ciao.
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premesso che ho sempre pagato l'irap pur essendo in pratica un dipendente (quindi nessuna organizzazione), in quanto tempo si prescrive la possibilità di chiedere il rimborso?
Graz
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ora 5 anni credo
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Personalmente reputo che aderire pedissequamente al "solve et repete" sia adeguarsi all'inciviltà giuridica regnante nel nostro Paese.
Ricordo a tutti la possibilità di difendersi in proprio presso le commissioni tributarie per cause sino a 5000 euro.
Logico che poi la scelta non può che essere vostra. Ricordo inoltre che una volta avuto il "silenzio diniego" al rimborso da parte dell'Agenzia, partono i termini per proporre il ricorso comunque.... e dunque ci si avvia comunque sulla strada del contenzioso tributario.
Paolo