• User Attivo

    Cessione quote e nuova attività

    Pongo un problema un po' delicato, inerente un'attività svolta in società da due conoscenti (srl). Nel novembre 2006 è stata effettuata una dichiarazione per cessione quote da parte di uno dei soci, attraverso la quale dopo il trasferimento viene assunto "formale impegno a non intraprendere attività concorrenti con quella esercitata dalla srl sia direttamente che indirettamente, per un periodo di 5 anni dalla cessione delle quote, così come previsto dall'art. 2596 C.C."

    Ciò che mi chiedo è:

    1. colui che ha lasciato questa attività ed ha firmato il doc attraverso cui non intraprenderà attività concorrenti (direttamente ed indirettamente) può aprire un'altra attività (ditta individuale) esercitando un'attività similare ma con CODICE ATTIVITA' ATECO differente?

    2. Se non può farlo lui può far svolgere la medesima attività (cod. attività diverso ma lavoro esercitato similare) alla moglie od ai figli? Uscendosene effettivamente e praticamente dallo svolgimento di quelle funzioni?

    Grazie


  • Super User

    Una prima questione da approfondire è se questa persona avesse degli incarichi nel consiglio di amministrazione della srl o fosse solo socio. Qualora fosse solo socio credo sia possibile mettere in discussione l'intera validità del patto di non concorrenza.

    Venendo alle tue domande:

    • l'attività deve essere quella indicata nel patto di non concorrenza, se tu dici che il codice ATECO è differente ma l'attività similare, dovrai poter dimostrare che in realtà l'attività esercitata è quella vietata la semplice attinenza non credo possa bastare.

    • Per quanto riguarda i familiari il patto di non concorrenza non ha effetto verso loro a meno che non dimostri che sono solo dei prestanome e l'ex socio svolge tramite loro attività in concorrenza con la tua.

    L'argomento è comunque complesso ed il mio è solo un parere che non sostituisce assolutamente la consulenza di un esperto a cui ti rimando.

    Fabrizio


  • Super User

    Quoto Fabrizio e mi inserisco rimandando comunque concetti che personalmente considero fondamentali:

    • guardare alla sostanza e non solo alla forma.... non sarà certo un codice atecofin distinguere deu attività in realtà molto simili;

    • rendersi conto che con la firma di documento di non concorrenza si è preso un ben determinato impegno che sarebbe immorale violare oltre che sanzionabile visto che l'accordo fa le parti ha rango di legge;

    • resterebbe immorale anche se si interponessero terzi nell'esercizio dell'attività che ci si è impegnati a non intraprendere..... ma sanzionabile se dimostrato che di fatto sia la persona che ha firmato quel documento a condurre l'attività.

    Sarò idealista, ma l'etica negli affari reputo debba essere una guida, al di la delle leggi.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Sarò idealista, ma l'etica negli affari reputo debba essere una guida, al di la delle leggi.

    Concordo, ma le ragioni per cui si è arrivati a certe conclusioni me le ha solo accennate, e di etico c'era ben poco da parte di chi conduceva in realtà l'azienda (l'altra persona). L'unica scappatoia per uscirne è stata ahimè quella di firmare questo documento. In questo mondo attuale l'unica regola (purtroppo) si cerca (in qualche modo) di averla tramite la legalità. Ciao, grazie

    😞


  • User Newbie

    Visto che si parla di quote srl, vorrei mi permeteste una domanda, magari Paolo può aiutarmi:

    Una società (ltd) con sede all'estero, ma che ha l'amm.re unico in Italia, che decide di acquistare quote di una srl in Italia, ed ivi operante, a che deve stare attento oltre a verificare il "buon stato" della società (che cede le quote) a livello fiscale e civile (protesti, ricorsi o cause pendenti, o in corso di fallimento ad esempio)?
    Vi sono dei rischi particolari ai quali la società acquirente va incontro?
    Ci sono altri aspetti che dovrebbero essere visti prima di effettuare questo passo, o accordigementi particolari?

    Grazie e buona giornata
    Rochelle


  • Super User

    Ciao Rochelle.

    L'acquisto delle quote della società fa assumere, nei limiti del capitale apportato (e dunque del costo di acquisto) i rischi anche delle gestioni pregresse, civili, penali, fiscali, previdenziali, contrattuali ecc.

    Esiste una particolare procedura di interrogazione fiscale, in caso di acquisto di aziende (cosa leggermente diversa), con cui è possibile verificare le pendenze fiscali e limitare la responsabilità dell'acquirente a quelle risultanti dal documento prodotto dall'agenzia entrate. E' da verificare se questo documento sia acquisibile anche in caso di acquisto di quote sociali, magari di maggioranza.... a suo tempo ne vidi produrre uno per una operazione di questo tipo.

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie Paolo,
    la tua risposta è stata davvero utile... grazie infinite

    Rochelle