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inerenza... che brutta parola
C'è un argomento che non riesco proprio a digerire.
Detrarre l'iva sui carburanti in base alla percentuale di utilizzo.Caro Paolo, più volte hai detto che questa percentuale può essere il 10%, il 18,8375%, il 96,598%, e così via, e solo chi utilizza il mezzo può saperla. Condizione fondamentale è poterla dimostrare.
Pare semplice... Come dimostrarlo? Farsi pedinare tutti i giorni da un funzionario dell'Agenzia delle Entrate?
Nel mio caso utilizzo la macchina (la mia sola macchina) per lavoro dal lunedì al venerdì, e tra l'altro faccio diversi chilometri perchè vivo in provincia e lavoro in città, oltre agli spostamenti intracittadini.
Quindi potrei considerare la percentuale riferita ai 5/7 dell'uso del veicolo.Ma non è finita quì; in realtà ho il domicilio professionale ad uso promiscuo con l'abitazione, anche se in realtà non lavoro dentro casa ma come collaboratore in un altro studio professionale. Quindi non vorrei che risultando lo studio in un angolo della camera da letto mi si contestino le spese comunque corpose che devo sostenere per spostarmi...
Ho pensato... beh, per i rimborsi hanno deciso un 40%, e probabilmente sarà una percentuale inattaccabile, ma perchè accontentarsi?
E questo benedetto 40% non potrà essere comunque contestato?
Entro il primo versamento dell'iva dovrò comunque decidere, ma giuro che è dura.....:?
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Meglio definisco:
non solo inerenza generica all'attività esercitata, ma anche afferenza stretta alle operazioni imponibili.
Qunato tu dici (difficoltà di prova) è assolutamente problema di tutti (ho appena risposto ad altro topic) col medesimo tenore.
Potresti farti firmare un foglio presenza dal titolare (tuo cliente) dello studio presso cui lavori ogni giorno.
Se però questo è il tuo unico cliente potrebbero esservi complicazioni diverse ed ulteriori come ad esempio diatribe sulla fittizietà del tuo inquadramento con Iva anzichè da dipendente.Ci sono complicanza, complicanze e complicanze che si sommano ed intrecciano..... il 40% sembrerebbe la percentuale ad oggi più facile e prudente, purtroppo.
Paolo
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la fittizietà dell'inquadramento con partita iva non mi preoccupa, perchè, il cliente dello studio dove lavoro, anche se fonte della maggioranza dei compensi, non è comunque l'unico cliente.
Per quanto riguarda la percentuale dell'iva da applicare, beh, molto probabilmente penso di basarmi sulla percentuale "tranquilla" del 40%.Ti ringrazio