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privacy e e-mail marketing
Salve a tutti,
Nell?ambito del campo di applicazione della legge sulla privacy, vorrei avere un consiglio da parte vostra in merito ad una mia campagna di e-mail marketing.
Ho recuperato su internet gli indirizzi e-mail delle associazioni che potrebbero essere interessate alla mie promozioni e vorrei mandare loro una specie di proposta di convenzione e allo stesso tempo una richiesta di poter entrare nei loro cataloghi.
Il fatto che grazie a questa mia offerta il beneficio sarebbe da ambo le parti e che i destinatari non sono persone fisiche ma Enti il cui indirizzo di posta elettronica è pubblico, i miei messaggi sono considerati SPAM oppure no?
E in caso negativo ( come purtroppo temo) come potrei impostare i messaggi, per non passare da SPAMMER.
Il settore in cui opero è sempre più dipendente dalla rete, quindi un ritorno al passato, sarebbe un bel problema sia economico che organizzativo.
Grazie per le risposte.
walgor
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Non sono esperto privacy, ma reputo che l'indirzzo mail sia pubblico, ma serva una manifestazione di consenso a che tu invii proposte commerciali.
Cedo spesso arrivare mail dove mi chiedono autorizzazione all'ulteriore invio di materiale pubblicitario.
Paolo
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@i2m4y said:
Cedo spesso arrivare mail dove mi chiedono autorizzazione all'ulteriore invio di materiale pubblicitario.
Per quanto ho capito da quanto sentito in casi riportati da emittenti radiofoniche, anche questa pratica sarebbe sanzionabile.
Tarvos
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N. 277 del 29 maggio 2006
? Internet: no a e-mail pubblicitarie senza consenso
? Chiamate di emergenza e identificazione del numero
? La pubblicazione della foto del figlio di Jennifer
? Un premio per la protezione dei dati personaliInternet: no a e-mail pubblicitarie senza consenso
Non si possono inviare e-mail per pubblicizzare un prodotto o un servizio senza prima aver ottenuto il consenso del destinatario, anche quando si tratta solo del primo invio. Lo ha ribadito il Garante con una decisione su un ricorso presentato da un persona che aveva ricevuto posta elettronica indesiderata da parte di una società di prodotti informatici che opera in Internet.
L'interessato, infastidito dalla e-mail sgradita, si era rivolto alla società per chiedere, tra l'altro, la cancellazione dei propri dati dall'archivio della società e di adottare misure affinché non si ripetessero in futuro altri invii. Non avendo ricevuto adeguato riscontro, ha presentato ricorso al Garante. E il Garante gli ha dato ragione, imponendo alla società di cancellare dal data base i suoi dati personali. La società si era giustificata spiegando che quel primo invio era volto solo a richiedere il consenso per il successivo inoltro di comunicazioni commerciali. Nella sua decisione l'Autorità ha spiegato che occorre ottenere sempre il consenso del destinatario prima di effettuare qualunque uso dell'indirizzo di posta elettronica se l'invio è a fini di pubblicità e marketing.
Ribadendo un principio fondamentale per l'uso degli indirizzi e-mail, l'Autorità ha poi sottolineato che un indirizzo di posta elettronica per il solo fatto di essere sia reperibile in rete non autorizza comunque un suo uso indiscriminato.
"Occorre dire un fermo no - ha commentato Giuseppe Fortunato, relatore del provvedimento - alla prassi di mandare una mail pubblicitaria senza consenso e poi scusarsi affermando che comunque quella era l'unica comunicazione inviata. Così come bisogna smetterla con la prassi di reperire un indirizzo di posta elettronica su Internet e poi utilizzarlo per mail pubblicitarie non richieste. Il Garante non può tollerare tali comportamenti intrusivi".
vedi anche: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1289917
credo non siano state fatte ulteriori modifiche.