• User Attivo

    @lafra said:

    Un conto è nascere con la mentalità dell'imprenditore e far tendere tutto quello che ci riguarda verso quella direzione, un conto invece è volerlo diventare in un determinato momento della nostra vita quando magari si sta per comprare casa, si sta per mettere su una famiglia, insomma banalmente con un mutuo aperto chi te ne concede ad esempio un altro?

    Hai perfettamente ragione e quindi concordo.

    Infatti hai parlato di mentalità.

    Per fare una scelta o l'altra esistono semplicemente dei requisiti di mentalità (e propensione al rischio, e abilità, etc...), ancora più che circostanze esterne obiettive.

    Se partiamo da questo presupposto allora ognuno è libero di fare ciò che vuole assumendosene la responsabilità.


  • User Attivo

    Domanda: e quando avete aperto la partita iva?
    Mentre eravate ancora dipendenti?
    Quali costi avete dovuto sostenere?
    Vantaggi e svantaggi?

    Grazie ragazzi!


  • Super User

    l'attività autonoma nel settore principe di questo forum non costa una follia:

    costi una tantum
    500 euro -> per apertura p.iva e ammenicoli vari
    1000 euro -> computer
    200 euro -> sostuar vari

    costi annuali
    1500 euro / anno commercialista bravo (ma si può risparmiare)
    500 euro/anno hosting da rivenditore

    con meno di 5000 euro si parte ma poi?
    con 5000 euro ho la mia aziendina dove ci sono solo io e adesso?

    il problema (nel settore principe di questo forum) è che visti i bassi costi di apertura la concorrenza è spietata perchè siamo in tanti anzi tantissimi.

    La mia esperienza è di un 50 e 50 (50 dip e 50 autonomo). Ora sto lavorando bene come ditta individuale e penso nel 2007 di mollare il lavoro dipendente per incrementare quello autonomo, beneficiare di tutti i vantaggi della "libertà" di decidere e di agire a discapito di uno stipendio (basso ma sicuro).

    Per aprire e lavorare nel nostro settore non servono i soldi (sperando sinceramente di non essere smentito) 5000 euro sono un investimento sulla propria vita alla portata di tutti. Il vero investimento è in tempo, capacità e professionalità.

    Sei bravo -> vendi e guadagni
    Non sei professionale -> come dipendente qualcosa puoi portare a casa, come autonomo no.


  • Super User

    è chiaro che ci sono sempre dei costi / opportunità in questa contrapposizione.

    dipendente: ha più tempo per sè, ha una soddisfazione limitata e una crescita personale praticamente nulla. ha quello stipendio lì, sicuro ma fermo. sa che alle 18.00 puo' dimenticarsi le preoccupazioni (può, ma conosco molti/molte che non lo fanno). puo' avere tutte le ferie che vuole (io ne sono una riprova..;)) e ha cose tipo 13esima, 14esima, ticket, mutui agevolati ecc. ecc.
    indipendente: ha meno tempo per sè, o meglio, ha la gestione autonoma del tempo, ma sa che non esistono orari. puo' prendere ferie un giorno a caso, ma sa che puo' dover lavorare a Natale, a capodanno o nelle feste comandate. se è bravo puo' guadagnare tanto, ma se non ce la fa, rischia.. pero' se ha scelto il settore che gli piace, avrà più soddisfazioni, pur con qualche rinuncia (ferie, fidanzate e altro).

    lo stress e l'impegno mentale invece possono essere elevati in entrambi i casi anche se mi rendo conto che chi corre il rischio d'impresa, e magari ha famiglia a carico, puo' esser messo peggio. ma sono anche convinta che sia una questione di come la persona gestisca le situazioni di ansia e difficoltà. ho visto persone con 1000 difficoltà lavorative dormire (abbastanza) tranquille, altre che lavorano come dipendenti, non riuscire a chiudere occhio per via di boss prepotenti, mobbing o frustrazioni varie.

    detto questo, concordo con chi dice che in certi casi non si ha molta scelta.

    con tutto l'entusiasmo, le capacità (tecniche, commerciali, umane ecc.) e la fortuna del mondo, siamo stati sommersi da una congiuntura economica che ha spezzato le gambe a tanti che avevano provato a mettersi in proprio. a volte anche con idee buone e sapendosi muovere. ma se a fine lavoro le fatture non vengono pagate (mai come ora c'è il problema del recupero crediti), e tu hai comunque sostenuto le tue spese.. e avere una partita Iva ha delle spese consistenti.. beh capisco che qualcuno non ce la faccia.

    ho amici che hanno aperto negozi e li hanno chiusi dopo nemmeno 1 anno. ho visto amiche validissime andare avanti a suon di notule o fatture di 500 euro al mese, che se non vivessero con i genitori si sarebbero già sparate!

    ** io personalmente **sono dipendente da quasi 7 anni. ho avuto la fortuna/sfortuna di essere assunta a t indeterminato subito dopo essermi laureata. all'inizio ero entusiasta perchè era una società all'avanguardia con un AD di 32 anni e un team di persone che facevano le 22 di sera in ufficio (senza straordinari pagati), per la passione della new economy (era il 2000). poi le cose sono cambiate. ho avuto a che fare con 6 AD diversi, con boss e capetti vari, con gerarchie e demotivazione. ho dovuto fare cose senza senso e inferiori alle mie capacità.
    ultimamente le cose vanno meglio, perchè ho autonomia d'azione. in qualche modo hanno capito che ottengono il massimo da me, lasciandomi i miei spazi e per fortuna non ho troppi capi sopra di me. stranamente stanno pure investendo in me con la formazione.
    è chiaro che lavorare in proprio darebbe altre soddisfazioni..

    non escludo di mettermi in proprio in futuro, ma capisco chi non se la sente.


  • User

    @Tymba said:

    l'attività autonoma nel settore principe di questo forum non costa una follia:

    costi una tantum
    500 euro -> per apertura p.iva e ammenicoli vari
    1000 euro -> computer
    200 euro -> sostuar vari

    costi annuali
    1500 euro / anno commercialista bravo (ma si può risparmiare)
    500 euro/anno hosting da rivenditore

    con meno di 5000 euro si parte ma poi?
    con 5000 euro ho la mia aziendina dove ci sono solo io e adesso?

    Non è proprio il mio campo... però alle voci qui riportare aggiugerei:

    • inps: che si guadagni 1000 o 0 va pagato lo stesso... mi pare che siamo sui 2000? l'anno
    • eventuale assicurazione: se va male qualcosa meglio non rimetterci proprio tutto
    • tasse tout court: se ti va bene lasci al fisco il 50% delle tue entrate
    • costi vari tra luce/telefono/adsl e simili
    • eventuali costi di affitto per uffici
    • eventuale pensione integrativa: non si può lavorare in eterno

    ... i costi sono veramente tanti e vanno ponderati prima di iniziare. :vaiii:

    Sono d'accordo con chi dice che essere imprenditori - anche solo di se stessi - è per lo più questione di mentalità.

    Se c'è la volontà gli ostacoli si superano. 😄

    :71: Barbara


  • User Attivo

    @piernicola said:

    Ma indubbiamente per chi?

    Che ne sai della mia vita, dei miei sacrifici, dell'impegno che ho messo nelle cose? [nota: non leggerlo con tono accusatorio - voglio solo farti ragionare sul fatto che stai assumendo delle cose senza conoscermi. Magari lo fai anche con opportunità che valuti con dei pregiudizi e quindi non vedi :)]


    RISPOSTA:

    Hai ragione io non so nulla di te e mi soffermo su cio' che percepisco nelle risposte che fornisci...

    Una persona che afferma che aprire un'attivita' e' per tutti credo che non abbia la benche' minima idea di come va l'Italia(sotto questo punto di vista) in questi ultimi anni.

    Tempo fa (6-7 mesi) avevo letto un sondaggi ad opera di un sito nel qulae traspariva che il 70 % dei ragazzi dai 25 ai 35 anni AVREBBE voluto aprire la partita I.V.A ma NON HA POTUTO.

    Con uno stipendio medio NAZIONALE in quella fascia (25-35) di 800-900 euro e gli affitti a 500 euro(monolocale) ,le spese fisse di luce,gas etc.e' un po' difficile mettere da parte anche solo 50 euro al mese.

    Quanti anni credi che ci vogliano per avere almeno un 10.000 euro per pensare di fare qualcosa?

    Io ho dato questo giudizio nei tuoi confronti perche' credo che tu abbia avuto PIU' FORTUNA DI MOLTI e nonche' tu sia UNA PERSONA FORTUNATA (questo non lo so,non conosco i sacrifici che hai fatto ma AVENDOCELA FATTA ad aprire l'attivita' sei PIU' FORTUNATO DI MOLTI ALTRI.)
    Quindi NON FORTUNATO (almeno non lo so) ma PIU' FORTUANTO DI ALTRI.


    Ed invece io continuo a pensare che siano delle semplici scuse.

    Che sia difficile mettersi in proprio è sotto la luce del sole, ma se una persona vuole farlo può farlo..... e la riprova è che, nel rispondermi, stai dedicando più energie a trovare tutte le possibili scuse per non riuscire a metterti in proprio che a trovare soluzioni.

    Per me se una persona vuole fare il dipendente è liberissima di farlo (anzi, per moltissimi è il miglior lavoro possibile e sono felici).

    Ma deve essere una scelta e non una costrizione.

    Quanto alle 50 persone che vorrebbero mettersi in proprio e non lo fanno che conosci.... te ne posso contrapporre 500 che ci sono riuscite senza problemi seppur con molti sacrifici (e non erano i figli di Agnelli, tutt'altro).

    Chi avrebbe ragione? Tutti, sebben ognuno nella propria visione del mondo.

    Io scelgo di rimanere nella mia 😉

    Sono contento per te e per le 500 persone che ce l'anno fatta.

    Ma io guardo i fatti.

    Se ci fosse la possibilita' per TUTTI di poter aprire partita I.V.A non ci sarebbero cosi' tanti precari e sopratutto le persone non si accontenterebbero di 800-900 euro al mese da dipendente quando il costo della vita' e' sproporzionato alle entrate.

    Tanti si butterebbero nell'impresa accettando i rischi.

    Quindi credo come gia' detto in precedenza che l'ideale sarebbe:

    1. Dare la possibilita' a tutti di poter aprire un'attivita' continuando per i primi tempi a tenere un lavoro dipendente(magari 5 ore da dipendente e 5 da autonomo al di' per esempio)

    con i soldi che si guadagnerebbero da dipendente (mettiamo 600-650 euro per 5 ore al giorno) si potrebbe sopravvivere

    Con gli eventuali incassi da impresa o autonomo si potrebbe da una parte contribuire alla sopravvivenza della persona e dall'altra mettere da parte i soldi per continuare ad investire nel progetto di impresa.

    Se il progetto va male si avra' comunque un lavoro che permette di sopravvivere.

    Se il progetto va bene si possono inizialmente conciliare le 2 cose per poi dedicarsi totalmente all'impresa dopo 3-4 anni di Doppio lavoro(Dipendente-indipendente)

    Purtroppo :

    1. E' quasi impossibile trovare un lavoro part-time NON SOTTOPAGATO.
    2. E' impossibile riuscire a mettere via almeno 10.000 euro per pensare ad un progetto di impresa.

    Questo e' il mio punto di vista e rigrazio tutti coloro che interverranno 🙂


  • Super User

    be, forse ci siamo dimenticati di una cosa....
    se uno diventa imprenditore deve avere qualcosa da dire al mercato, deve proporsi con una idea di prodotto o servizio innovativa.

    credo che i principali limiti derivino da questo.


  • User Attivo

    Ciao a me e' capitato di fare un lavoretto per un mio amico nel campo informatico..(Premetto sono lavoratore dipendente.)
    Beh ho guadagnato in una settimana(lavorando 4 ore al giorno la sera) quello che guadagno netto in un mese...
    Il mio amico ci ha guadagnato sul mio lavoro almeno 3 volte tanto senza fare nulla.Ora mi ha detto che mi richiamera' per altri progettini.

    Quello che conta veramente e' avere le conoscenze che ti permettono di trovare le varie commesse... e con 3-4 lavoretti ti metti a posto per diversi mesi.L'importante e' entrare nel giro.
    Prima di fare il salto da dipendente a indipendente bisogna crearsi il mercato e una rete di conoscenze .non serve avere chissa quale idea innovativa basta saper fare qualcosa che serve a qualcuno

    al giorno d'oggi con un contratto da dipendente a tempo indet a 1000 euro al mese a Roma e Milano uno si puo' sentire sicuro?Credo proprio di no.


  • User Attivo

    @SpiderPanoz said:

    be, forse ci siamo dimenticati di una cosa....
    se uno diventa imprenditore deve avere qualcosa da dire al mercato, deve proporsi con una idea di prodotto o servizio innovativa.

    credo che i principali limiti derivino da questo.

    Questo,SPIDER credo che sia ovvio e nessuno ha menzionato la cosa poiche' si da per scontato che cio' che si ha intenzione di fare possa creare un reddito.

    Penso che nessuno si butterebbe in qualcosa che poi non "monetizza"


  • Super User

    @xtiger said:

    Questo,SPIDER credo che sia ovvio e nessuno ha menzionato la cosa poiche' si da per scontato che cio' che si ha intenzione di fare possa creare un reddito.

    Penso che nessuno si butterebbe in qualcosa che poi non "monetizza"

    dici? a me non pare.... il mercato premia chi ha buone idee.
    e chi lavora sodo per realizzarle. se hai buone idee (innovative) e lavori duro, mettersi in proprio non è poi impossibile.

    resto poi del mio parere sull'importanza di un network che ti aiuti a crescere.


  • User Attivo

    @Catone said:

    Cosa vi piace del vostro status, cosa potrebbe essere cambiato, fareste a cambio? 🙂
    Sono un publicitario free-lance da sempre. Negli ultimi anni, per tutta una serie di ragioni, non ho lavorato affatto, poi, qualche mese fa ho ripreso. Mi sono procurato l'ADSL, la linea telefonica, ho fatto un po di telefonate e ho rimediato un tot di appuntamenti a cui portare la mia presentazione. E' andata bene da subito, almeno con alcune agenzie per le quali sto lavorando anche adesso.
    Mi fruttano circa un migliaio di euro al mese, lavorando più o meno una settimana e mezza. Ma mi annoio, e ho bisogno di utli maggiori.
    Inoltre, se queste agenzie non mi dovessero più passare lavori, o diminuirne il ritmo, sarei nella cacca.
    Quindi, la dacisione + ovvia, lavorare anche fuori zona, e via web.
    Questa è la ragione per la quale sono giunto qui. Ho un sito da promuovere, devo procurarmi contatti nuovi e migliorare il mio posizionamento.
    Per migliorare, è tutto quello che mi serve...


  • User Attivo

    @AAA Copywriter said:

    Sono un publicitario free-lance da sempre.
    Scusate se mi autocito, ma devo fare un'aggiunta importante, anzi, due.

    La prima: come posizionamento ho scelto di non fare concorrenza alle agenzie con le quali lavoro, ma di offrirmi come risorsa: difficilmente avrò a che fare direttamente con i clienti, che offrono redditi maggiori, ma che sono più difficili da acquisiere, mentre per il mio settore (copywriter), a Varese c'è mercato specialente nella fascia inferiore.

    La seconda è che per ora non ho ancora riaperto una partita IVA, il mio reddito non me lo consente, e non ho ancora raggiunto il limite dei 5000 euro all'anno.


  • User Attivo

    Salve, io mi occupo di realizzazione siti web, e web maketing ed ho una P.Iva aperta dopo un periodo dove eseguivo lavori con prestazione occasionale.

    Giunto alla soglia dei 5000 euro annui...ero ad un bivio, o aprire una ditta individuale tutta mia, oppure cercare lavoro come dipendente nel mio settore...

    Nonostante i titoli di studio e le esperienze sul campo, le proposte da dipendente, non erano molto soddisfacenti.

    Inoltre, io che sono del sud Italia, per trovare lavoro mi sarei dovuto trasferire quasi sicuramente almeno a Roma. Ho fatto un calcolo di quello che sarebbe rimasto a fine mese togliendo tutte le spese... ed alla fine ho deciso di rimanere nella mia città e cercare di lavorare prendendo clienti prevalentemente dal web (vista la scarsa conoscenza delle potenzialità di internet da parte degli operatori economici della mia città).

    Sono in proprio dal 2004 e posso dire che nonostante i momenti di sconforto che si alternano a quelli di modesta esaltazione, riesco a vivere abbastanza bene.
    Sicuramente rispetto al posto fisso, è molto difficile annoiasi perchè per sopravvivere devi essere sempre alla ricerca di nuove idee e progetti da realizzare.
    In ogni caso, io ho avuto la fortuna di lavorare in questo periodo per alcune aziende alla quale fornivo i miei servizi in modo stabile, ogni mese...
    Credo a conti fatti, che la soddisfazione quando riesci a realizzare un tuo progetto da indipendente, sia molto maggiore rispetto a quella da dipendente...
    Sicuramente tra gli svantaggi, io trovo che, la tassazione anche per una semplice partita iva sia troppo pesante per chi inizia a mettersi in proprio e questa cosa scoraggia molto.
    Almeno nella fase di start up, ci dovrebbero essere agevolazioni maggiori che permettano di fare crescere almeno inizialmente la propria attività...
    Solo per pagarti i contributi MINIMI previdenziali, subito al primo anno, ci vogliono circa 2500 euro che devi togliere dai tuoi guadagni.
    A ciò poi si devono aggiungere : l'affitto se hai un ufficio, le varie utenze (telefono, luce) e le spese di gestione. Quindi costi molto elevati.
    Per fare il passo di mettersi in proprio.. io consiglio di fare bene i propri calcoli...
    E' una bella sfida... Hai meno certezze sul futuro rispetto ad uno stipendio fisso, ma sempre la chance che con un'idea importante e ben sviluppata, con tanto lavoro, ed un pizzico di fortuna, puoi davvero sfondare...e migliorare la tua situazione economica di molto...
    Io caratterialmente cmq, amo le sfide e sopratutto essere libero di agire e di pensare... Aggiungo infine che non ho ancora una famiglia e figli..
    Forse..chissà se avessi questo tipo di responsabilità ragionerei in modo diverso.. non so...dirlo al momento..
    Complimenti per questo post.. molto bello. Ciao!