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- ADSENSE - solo con partita IVA?
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sotto i 5mila euro di entrate non si è tassabili, e le entrate vanno appunto messe nella dichiarazione dei redditi dentro varie.
Metti caso che a natale ricevo due computer (regalo doppio) uno lo vendo su e-bay e vengo pagato sul conto corrente .... cosa devo afre aprirmi una partita iva!?
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Quindi se io vendo qualcosa ogni tanto ma ci campo allora cambia la cosa....!
No perché ho la posbbilità di vendere gioielli in maniera occasionale. E i ricavati sarebbero abbastanza per pagarmi delle belle ferie!
Domani prendo contatto e faccio una consegna per qualche migliaio di oggetti e nn dichiaro niente...tanto se è satta una cosa occasionale...
"chiave di lettura dei toni"
Post volutamente ironico ma nn accusatorio e scritto con assoluta tranquillità
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aggiungo:
Mi è venuta in mente una cosa....c'é qualcuno che ha scritto che il fisco non viene a controllare queste piccole transazioni...io vi dico che invece lo fa...perché in questi giorni la mia famiglia è sotto controllo del fisco (le famose estrazioni a sorte!) ed ovviamente stanno esaminando il mio conto...dato che è cointestato con mia madre!
Vi dirò cosa dicono dell'assegno di google (anche se forse essendo di quest'anno il rpimo non lo considerano!...mah...)
Così finalmente avremo l'unico vero riscontro attendibile!
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@archeoita said:
Se uno lo fa per passione, non credo che 100 euro in più cambino la vita, se uno punta a guadagnarci 400-500-1000 euro all'anno, allora dove sta il discorso di coprire i costi?
Uno spazio su Aruba o altri hoster economici lo compri a 25 euro.I 400-500-1000 euro sono quelli che ti danno la speranza un futuro di guadagnarne molti di più, una motivazione per continuare e uno strumento per valutare i propri risultati e correggere gli errori.
Anche se non son sicuro che si possa fare, piuttosto che aprire la P.IVA per importi così modesti (e quindi tra INPS e commercialista andare in netta perdita) se non sei sicuro di proseguire, potresti metterli come "redditi diversi", e paghi lo stesso le tasse.
In genere la multa per evasione (PURTROPPO) è SOLO del 30% dell'importo evaso (+ interessi e qualcos'altro), non è che si rischia la casa, non siamo in un paese serio come gli Stati Uniti: poche menate, poche tasse, tutto informatizzato e quindi controllabile, galera per gli evasori e quindi poca evasione.
Con questo non voglio giustificare gli evasori professionisti che rimangono comunque dei pezzi di cacca.
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@RockyMountains said:
I 400-500-1000 euro sono quelli che ti danno la speranza un futuro di guadagnarne molti di più, una motivazione per continuare e uno strumento per valutare i propri risultati e correggere gli errori.
Anche se non son sicuro che si possa fare io piuttosto che aprire la P.IVA per importi così modesti (e quindi tra INPS e commercialista andare in netta perdita) li metterei in ogni caso come "redditi diversi", e si pagano lo stesso le tasse.
Comunque in genere la multa per evasione (PURTROPPO) è SOLO del 30% dell'importo evaso (+ interessi e qualcos'altro), non è che si rischia la casa, non siamo in un paese serio come gli Stati Uniti: poche menate, poche tasse, tutto informatizzato e quindi controllabile, galera per gli evasori e quindi poca evasione.
Dichiarandolo come altri redditti sarai comunque un evasore parziale (perche' non pagheresti IVA,INPS E IRAP)
La multa inoltre non credo che sia cosi' bassa come tu dici.
Le societa' di recupero' crediti aumentano a dismisura un eventuale "entrata mancata"
Credo che il ministero si appoggi a queste per recupare cio' che a livello presunto si e' evaso.
Basta dire che (ed era vero fino a poco tempo fa) che se scoprono che non hai fatto uno scontrino ad un cliente di fanno fino a 1000 euro di multa.)
(anzi ora con 3 scontrini non emessi rischi la chiusura dell'attivita')Andiamoci piano a consigliare un' eventuale evasione.
Lo so che e' sbagliato per pochi spiccioli aprirsi la partita I.V.A ma e' ancora piu' sbagliato fregarsene di quelli che invece rischiano e spesso vanno in perdita (me compreso)
La cosa migliore e' avere un po' di soldi da parte un business plan e buttarsi regolarizzando il tutto.
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Non stiamo parlando di una società di chissa quali dimensioni, bensi di uno che comincia con un business di pochi spicci.
Il business plan lo fa con l'analisi dei report di Adsense, e basta.
Penso che la cosa peggiore, sia per lui che per la collettività, è che le quasi 3000 euro di spese fisse annue necessarie x partita IVA come impresa lo facciano desistere o dal proseguire con i suoi siti o dal cominciare a guadagnare.
E la cosa potrebbe anche farci piacere, un concorrente in meno, ma me ne frego di questi ragionamenti.
Comunque, dando per scontata l'interpretazione No adsense senza P.IVA (e non è detto che sia così), quanto dovresti all'INPS e non lo versi, non è che lo rubi allo stato sono soldi che tu non versi sulla TUA pensione.
Cioé lo stato dice: siccome mi preoccupo per quando tu sarai anziano ti costringo a mettere da parte dei soldi, e fin qui ci siamo, ma perché devi essere costretto a risparmiare se sei in perdita?
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mi sto informando!
Per adesso la soluzione che ho trovato è la seguente.Dichiarare nel modello Unico (ex 740) come redditti vari...senza bisogno di partita iva a quanto pare...ovviamente se superi i 5mial sei obbligato al 100% a farla...e credo che su questo almeno si è tutti daccrodo!
Domani devo andare in facoltà, se becco il mio professore di marketing o meglio ancora la professoressa di ney-economy...vediamo se riescono a darmi della consulenz gratuita!
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net economy!
E cmq non li ho trovati...cerco la mail!
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mi intessa anche a me questa questione, perché se si stratta di meno di 5000 l'anno come so io, va bene.
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@RockyMountains said:
Non stiamo parlando di una società di chissa quali dimensioni, bensi di uno che comincia con un business di pochi spicci.
Il business plan lo fa con l'analisi dei report di Adsense, e basta.
Penso che la cosa peggiore, sia per lui che per la collettività, è che le quasi 3000 euro di spese fisse annue necessarie x partita IVA come impresa lo facciano desistere o dal proseguire con i suoi siti o dal cominciare a guadagnare.
E la cosa potrebbe anche farci piacere, un concorrente in meno, ma me ne frego di questi ragionamenti.
Comunque, dando per scontata l'interpretazione No adsense senza P.IVA (e non è detto che sia così), quanto dovresti all'INPS e non lo versi, non è che lo rubi allo stato sono soldi che tu non versi sulla TUA pensione.
Cioé lo stato dice: siccome mi preoccupo per quando tu sarai anziano ti costringo a mettere da parte dei soldi, e fin qui ci siamo, ma perché devi essere costretto a risparmiare se sei in perdita?IL problema che L'IRAP e L'I.V.A LE evadi.(Oltre che l'Inps)
Lo so anche a me non piace tutto cio'...
Io darei la possibilita' di poter inserire come redditi extra anche questo tipo di prestazioni CONTINUATIVE se di importi minimi mettendo anche un tetto superiore e cioe' di 7200 euro.(anziche' 5.000)
Perche' con 600 euro al mese (7200:12) la gente non campa e sarebbe giusto che non pagasse tasse) TUTTI,non solo quelli che portano avanti prestazioni occasionali...TUTTI. senza distinzione.Oltre questa soglia ci si dovrebbe mettere in regola.
Purtroppo non e' cosi' e sono io il primo ad esserne dispiaciuto.
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Io mio discorso non riguardava gli aspetti fiscali di Adsense, ma il rischio di impresa che include pure il rischio di sanzioni.
In una agiografia su Berlusconi si racconta che ha cominciato a far soldi vendendo appunti all'università, secondo voi aveva la partita IVA?
Lungi da me prendere come modello Berlusconi, ex presidente del consiglio che dall'alto della sua carica istituzionale tuonava "è morale evadere le tasse se sono troppo alte" http:// www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=45701, ma ritengo sbagliato l'accanimento che per stare sicuri bisogna sempre seguire le leggi più folli e le relative interpretazioni più fasciste, cioé quelle che ti danno minore libertà.
Abbiamo governanti che fanno leggi su degli aggettivi, "occasionale" che vuol dire? Per me può essere occasionale, perché non sono sicuro se il prossimo mese o anno continuerò, per te no, e dato che abbiamo un numero esagerato di leggi di difficile interpretazione prendendo sempre l'interpretazione più sicura (la più restrittiva) non possiamo fare nulla.
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@RockyMountains said:
Io mio discorso non riguardava gli aspetti fiscali di Adsense, ma il rischio di impresa che include pure il rischio di sanzioni.
In una agiografia su Berlusconi si racconta che ha cominciato a far soldi vendendo appunti all'università, secondo voi aveva la partita IVA?
Lungi da me prendere come modello Berlusconi, ex presidente del consiglio che dall'alto della sua carica istituzionale tuonava "è morale evadere le tasse se sono troppo alte" http:// www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=45701, ma ritengo sbagliato l'accanimento che per stare sicuri bisogna sempre seguire le leggi più folli e le relative interpretazioni più fasciste, cioé quelle che ti danno minore libertà.
Abbiamo governanti che fanno leggi su degli aggettivi, "occasionale" che vuol dire? Per me può essere occasionale, perché non sono sicuro se il prossimo mese o anno continuerò, per te no, e dato che abbiamo un numero esagerato di leggi di difficile interpretazione prendendo sempre l'interpretazione più sicura (la più restrittiva) non possiamo fare nulla.Il rischio di impresa da che mondo e' mondo c'e' sempre stato...
Purtroppo ogni attivita' che apre ogni giorno e' a rischio di impresa...
Molte attivita' IMPRENDITORIALI proprio per questo rischio,per la recessione e altre 100 cause chiudono (io ne sono un portavoce) e si ritrovano spesso con dei debiti insoluti...
Questo perche' spesso molti aprono un attivita' perche' non trovano lavoro e cercano quindi di crearsi una fonte remunerativa.
Questo significa che ci si butta ad aprire un'impresa senza consocerne le modalita',i rischi,i possibili introiti e tutto questo perche' NESSUNO AIUTA LA NUOVA IMPRESA. Tutto questo fa si che SPESSO si chiuda dopo poco e in PERDITA.
Si sta quindi peggio di prima.
Lo stato non aiuta ma non per questo bisogna arrendersi.
Poi volendo si puo' sempre andare all'estero.(se te lo permettono)
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@xtiger said:
Il rischio di impresa da che mondo e' mondo c'e' sempre stato...
Certamente, ma il rischio di impresa cresce con l'aumentare dei costi fissi e dell'incertezza.
Uno stato che mette alle nuove imprese costi fissi (vedi INPS) e fa leggi di difficile interpretazione aumenta il rischio di impresa.@xtiger said:
Lo stato non aiuta ma non per questo bisogna arrendersi.
Lo stato NON deve aiutare, aiuta fin troppo (l'intento dichiarato sarebbe quello), con leggi e leggine, sovvenzioni, spesso sono soldi sprecati o regalati ai soliti furbini, ma che vanno a gravare su tutti tramite le tasse, anzi su quelli che le pagano.
Così come non dovrebbe proteggere imponendo la beneficienza a categorie di persone nei confronti di altre (i proprietari di case nei confronti degli inquilini, gli imprenditori nei confronti dei dipendenti, ecc. dando per scontato che l'inquilino o il dipendente sia sempre un poveraccio e la controparte uno sporco capitalista) oppure recintando la categoria facendo sorgere rendite di posizione (professionisti, negozianti, ecc.)Abbiamo la fortuna di lavorare in un settore nel quale si può veramente partire da 0 o quasi, e ci dobbiamo complicare la vita a fare un business plan magari con la consulenza di Accenture per vedere se i 25 euro di Aruba saranno recuperati, ma no, con Aruba non si può partire, non è professionale, e allora partiamo con un'housing, 3 sedi in tutta Italia, e 20 dipendenti a tempo indeterminato, e stai sicuro che il rischio di fallimento lo conosci subito da vicino.
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Ragazzi quindi per chi ci guadagna meno di 5.000 ?uro all'anno, non è indispensabile la partita IVA?
E ora una domanda generica: di solito, con quale traffico e quanti click si arriva a 5.000 euro all'anno?
grazie