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Vendita servizi online
Salve a tutti, complimenti al forum per gli argomenti che tratta, difficilmente reperibili altrove.
Premetto che prima di postare ho cercato in rete e poi letto molti altri thread in questo stesso forum.Supponiamo che io voglia realizzare un sito e permettere agli utenti di gestire un piccolo spazio con testo e foto a pagamento.
Dal punto di vista legale, come bisogna muoversi?Ho letto che per aprire un e-commerce bisogna necessariamente avere partita IVA + ditta individuale + autorizzazione comune.
Ma in questo caso, si tratta di e-commerce? In effetti non c'è vendita al minuto. Si tratta di vendita di un 'servizio', dal prezzo modico (inferiore ai 30 ? annuali) e che affianca le principali finalità del sito, di tipo artistico/informativo.E' possibile in alternativa mettere su una 'Associazione' e far figurare il pagamento del servizio come quota 'associativa'?
Inoltre ho visto che parecchi siti che offrono servizi simili si muovono forse nella più totale illegalità, non mostrando nessuna informazione su P. I. né accenni ad associazioni e simili.
Grazie a chi mi vorrà rispondere.
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Ciao e benvenuto,
forse dovresti spiegare meglio tecnicamente cosa e come offriresti.... io non ho capito benissimo.
Paolo
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Si, intanto grazie per la risposta.
Dunque non scendo troppo nel dettaglio perché si tratta ancora di un progetto e un pò di riservatezza è d'obbligo, non me ne volete.Diciamo che si tratta di un sito dedicato ad uno specifico settore artistico, con informazioni, news e gallerie.
La mia idea era quella di affiancare a tutto ciò la vendita agli utenti di un piccolo spazio tipo vetrina all'interno del sito. Gli utenti possono acquistare il servizio pagando con paypal una piccola cifra e gestire questa sorta di vetrina inserendo un testo e una serie di foto.Le finalità di questo servizio sono:
- Aggiungere al sito una sezione con le 'vetrine' degli utenti, che possono farsi conoscere senza tuttavia avere niente direttamente in vendita.
- Ricavare qualcosa più che altro per coprire le spese di gestione del sito.
Per questo mi chiedevo se anziché tirare in ballo P.I. ecc, non fosse possibile figurare come Associazione e assimilare i pagamenti a quote di iscrizione alla stessa.
Spero di essere stato più chiaro.
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Purtroppo io non mi occupo di no-profit e quindi sulla possibilità associazione lascio ad altri intervenire.
Per quanto invece riguarda il business che hai in mente lo reputo non facilissimamente inquadrabile.
A primo acchito mi sembrerebbe una locazione di una parte di un bene immateriale di tua proprietà od addirittura la sublocazione dello spazio hard disk occupato dal tuo sito presso l'hoster. Una gestione imprenditoriale di tale business reputo non potrebbe che passare da partita iva & Co, soprattutto se poi si aggiungono altri ulteriori servizi a quelllo di mera messa disposizione dello spazio (stile hosting).
Forse andrebbe meglio approfondita la questione sotto il profilo giuridico-economico onde "tipizzarla" all'interno di una delle tipologie reddituali esistenti... e dopo questo inquadramento capire con che figura giuridica gestire l'attività.
Ti devo rimandare ad un tuo commercialista di fiducia per fargli fare uno studio in merito.
Paolo
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Ok, mille grazie per le info.
Preciso solo che il servizio a cui pensavo non sarebbe quello di mera messa a disposizione dello spazio (stile hosting), infatti il tutto prevede un pannello di amministrazione predisposto da me da cui l'utente può gestire il suo materiale, quindi uno spazio 'attrezzato'.
Sicuramente, come dici, devo prima di tutto inquadrare giuridicamente il tutto. Grazie ancora.
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In effetti allora ci allontaniamo ancor di più dalla mera attività di sublocazione verso la prestazione di un più articolato servizio. Direi che da p.iva è difficile scappare se lo scopo è quello tuo di lucro.
Paolo
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Salve a tutti e complimenti per il forum di indiscussa professionalità.
Volevo entrare in merito alla discussione in quanto dovrei fare una cosa simile al Sig. "lupign".
Non volendo anch'io entrare nei dettagli tecnici della mia idea (per ovvi motivi) riprendo un esempio secondo me congeniale.
Ipotizziamo di voler realizzare un portale come le pagine gialle on line; nel quale ogni azienda, pagando un fisso annuale, possa inserire, in un pannello di gestione preimpostato per tutti, i propri dati, foto e quasiasi informazione utile. Io che ho ideato, realizzato e gestisco il portale, vendo ai miei clienti il "servizio di inserimento dati", insomma e come se io dia la licenza per l'utilizzo annuale dell' area di gestione e il servizio di visualizzazione nel portale.
Avendo aperto la partita iva come libero professionista con codice attività 72220 "Altre realizzazioni di software e consulenza software", posso intraprendere l'attività sopracitata. Come la posso motivare nella fatturazione?
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@Em000 said:
Salve a tutti e complimenti per il forum di indiscussa professionalità.
Volevo entrare in merito alla discussione in quanto dovrei fare una cosa simile al Sig. "lupign".
Non volendo anch'io entrare nei dettagli tecnici della mia idea (per ovvi motivi) riprendo un esempio secondo me congeniale.
Ipotizziamo di voler realizzare un portale come le pagine gialle on line; nel quale ogni azienda, pagando un fisso annuale, possa inserire, in un pannello di gestione preimpostato per tutti, i propri dati, foto e quasiasi informazione utile. Io che ho ideato, realizzato e gestisco il portale, vendo ai miei clienti il "servizio di inserimento dati", insomma e come se io dia la licenza per l'utilizzo annuale dell' area di gestione e il servizio di visualizzazione nel portale.
Avendo aperto la partita iva come libero professionista con codice attività 72220 "Altre realizzazioni di software e consulenza software", posso intraprendere l'attività sopracitata. Come la posso motivare nella fatturazione?Per me si tratta di attività d'impresa (servizi) e mi sembra difficile inquadrarla nella figura di libero professionista.
Ma aspettiamo Paolociao
AD
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Ho avuto lo stesso problema per ottenere l'inizio attività dalla camera di commercio.
Io ti posso dire come IO ho risolto il mio problema, non è detto che questa soluzione risolva anche il tuo in quanto sia la richiesta che fai che chi la riceve, devono essere informati della particolarità dell'attività.
Come già saprai l'Italia non brilla di certo per l'innovazione, infatti la tipologia di società che intendi non è contemplata nelle fattispecie. Come giustamente affermi, non si tratta di ecommerce, anche se si tratta di servizi imprescindibili dal canale di comunicazione "Internet".
Devi chiedere in comune l'autorizzazione di "Agenzia d'affari per conto terzi" specificando la "gestione di annunci pubblicitari di vendita tramite internet".
Oltre alla suddetta occorrono:- dati e fotocopie dei documenti dei soci
- due fogli tabellari con i prezzi (rappresentazione quantitativa e qualitativa
dei servizi offerti) di cui uno con marca da bollo da depositare in comune.
Ricorda che ogni modifica ai prezzi deve essere comunicata al comune,
anche attraverso fax,email, telefono.
Ti consiglio di prendere contatti sia con il comune che con la camera di commercio; considerata la natura non convenzionale del tipo di agenzia d'affari, ci deve essere concordanza fra le due parti(comune e camera). Il documento che otterrai verrà inviato dal commercialista alla camera di commercio per via telematica, se questo non dovesse risultare idoneo, verrà bocciata la richiesta e non otterrai l'autorizzazione di inizio attività. Inoltre non ti verrà nemmeno notificato il motivo in quanto la trasmissione è telematica e rischi di perdere mesi solo per spiegarti.
Spero che queste info possano esserti utili e farti risparmiare tempo!!
Ciao!
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Mmmhhh...
In attesa di consultare un commercialista, a settembre, non mi è chiaro se quindi si rende necessaria l'iscrizione alla camera di commercio o può bastare la partita iva come libero professionista più la procedura descritta da i0100.com.
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Ragazzi qualche novità in merito?
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@adrianus said:
Per me si tratta di attività d'impresa (servizi) e mi sembra difficile inquadrarla nella figura di libero professionista.
Ma aspettiamo Paolociao
ADQuoto AD. Reputo che si tratti di attività d'impresa e necessiti dunque di inquadramento almeno come impresa individuale e non come libero professionista.
Paolo
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mi sembra come il caso di quei siti che vendono le vtrine o gli spazi alle donnine che fanno le accompagnatrici