• Super User

    Tassisti e avvocati: dilaga la protesta

    "Continua l'agitazione dei tassisti contro le liberalizzazioni delle licenze.
    Oggi "marcia su Roma" con migliaia di vetture, sotto assedio le principali città d'Italia. Per il ministro del'Interno, Giuliano Amato, il ritiro del decreto è "impossibile". Il ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani ribadisce: "Il decreto è già stato firmato dal Presidente della Repubblica". Al via anche la protesta degli avvocati: proclamati 12 giorni di sciopero, dal 10 al 21 luglio prossimo"

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    che ne pensate di questa storia?

    francamente credo che sopratutto per quanto riguarda i taxisti, se non si troverà un punto d'incontro comune che ovviamente questa legge non é, ci saranno grossi problemi dal punto di vista dell'ordine pubblico e dei servizi, già oggi e nei giorni scorsi c'è stato un grande caos e disservizi in tutta Italia...


  • Moderatore

    purtroppo le proteste continueranno, ma si tratta pur sempre di una minima parte della società italiana.....

    sui tassisti non posso pronunciarmi in quanto non conosco i problemi legati alla loro situazione e il modello che hanno adottato fino ad oggi per dare le licenze.....

    sugli avvocati e i farmaci posso dire, però, che farebbero meglio a vergognarsi....si sono costruiti delle caste protette nelle quali fanno entrare solo chi dicono loro (non è un mistero che per avere l'abilitazione alla professione di avvocato devi essere un raccomandato di serie A)......

    ciò ha permesso a questi signori di imporre un oligopolio che è andato tutto e solo a loro vantaggio....i farmacisti poi, come se tutto ciò non bastasse, si sono costruiti il loro impero privato ma sui soldi della sanità pubblica, che loro, i medici della mutua e altri amichetti loro hanno contribuito ad ingrossare prescrivendo tonnellate di farmaci......

    se ci ritroviamo con un buco economico enorme sappiate che un buon 40% della colpa è dei farmacisti e dei medici.....


  • User Attivo

    Dunque... io come al solito parlo per quello che so, e quello che so l'ho sentito dire in giro da diretti interessati.

    Quello delle licenze, più che un giro è una mafia (almeno qui a Napoli). Ormai tutte sono già state assegnate da anni, ed i nuovi tassisti che provano ad entrare sono costretti a pagare cifre con almeno 4 zeri per ottenerne una.
    Il vantaggio della licenza è che ti garantisce degli accordi con il Comune, una zona di competenza e quindi un tot di clienti assicurati.
    Stesso discorso valgasi per le società private che si occupano di trasporti pubblici (ad esempio gli scuolabus). Se uno ha la licenza per 4 scuole della zona, ha l'esclusiva, pertanto la può rivendere a peso d'oro.

    Naturalmente questo lede agli interessi dei tassisti che sono già dentro, perchè si vedono tolto il guadagno che avrebbero potuto ottenere una volta deciso di ritirarsi.

    Il sistema è assolutamente ingiusto, contro il libero mercato e gli interessi dei consumatori. Una volta entrati nella lobby, infatti, è normale che sia interesse comune mantenere i prezzi alti (i più alti d'Europa).

    Pertanto mi sembra una cosa positiva la fine della storia delle licenze. In fondo ci saranno forti vantaggi per i consumatori ed anche per loro. Una volta calati i prezzi, infatti, il giro d'affari aumenterà sicuramente, andando a creare un guadagno maggiore per tutti.


  • User Attivo

    Io penso che il provvedimento segua strada giusta ma ancora non tocca i veri poteri forti

    @paolino: dire che il 40% del nostro "buco economico" è colpa di farmacisti e medici mi sembra eccessivo.
    Inoltre penso che nel settore i veri "cattivi" siano le case farmaceutiche che vendono farmaci con rincari incredibili, inventano malattie, inventano malati (decidendo i parametri di chi è sano)

    Spero (ma temo di no) che tra un po verranno apportate modifiche in campo bancario, assicurativo (qualcosa in questi due è stato fatto ma non tanto), energetico, telecomunicazioni e notai (qualcosina anche qua ma poco)


  • Super User

    Parlo da persona che presumo alcuni di voi vedono appartenente ad una casta.

    Personalmente vengo da una famiglia normale, ho perso il padre a 16 anni e non era certo commercialista, mi sono fatto un culo cubico a studiare e lavorare e dopo anni di studio, praticantato, corsi di specializzazione ecc., al primo tentativo ho superato l'esame di stato, senza raccomandazione alcuna (liberi di non crederci).

    Mi da fastidio chi pensa a caste, per di più chiuse per il gusto di tenerle chiuse.
    Personalmente la vedo come alta garanzia a tutela dell'interesse pubblico.

    Esempio: liberalizziamo l'accesso alla professione di avvocato, anzi aboliamone il titolo.... lasciamo che un neolaureato in giurisprudenza possa patrocinare sino in cassazione... sono certo che saprà farlo meglio degli attuali avvocati.

    Lasciamo che a calcolare le tasse, assistere nella costituzione di una società, redigere documenti di inetresse pubblicio (come i bilanci di una impresa) siano diciottenni neodiplomati di ragioneria.....

    Certo, voi direte, saranno meno bravi ed i meno bravi saranno espulsi dalla normale concorrenza di mercato (lo pensa anche Bersani).

    Ma a questo punto potrei solo dire due cose:

    1. sulla pelle di chi questi avranno sbagliato prima di essere espulsi dal mercato????????

    2. il sistema del libero mercato che autoseleziona i migliori è davvero quanto tutti vogliamo?!?!?!?! Se è così che non vadano a toccare i canali Mediaset (ad esempio) che sono l'esempio dei migliori sul mercato.

    Paolo

    Paolo


  • User Attivo

    Il discorso di Paolo tocca dei punti importanti.
    Premetto che, anche se io e lui di solito non siamo d'accordo su niente 😉 non ho alcun dubbio sulle sue capacità e sul modo in cui è arrivato dove sta adesso (quindi senza raccomandazioni)

    Penso però che il punto fondamentale non sia quello. Il provvedimento punta, almeno sembra, ad aiutare i consumatori, più tassisisti = prezzi minori.

    Nel caso dei notai (situazione che conosco un po meglio rispetto a quella di avvocati o commercialisti) il vero problema non è che è difficile diventare notai senza spinte (cosa risaputa), i problema è che in notai i italia sono obbligatori per una serie di situazioni in cui si potrebbe assolutamente fare a meno di loro.
    A me non interessa tanto che il numero di notai raddoppi per avere prezzi migliori, mi interesserebbe molto di più non aver bisogno di notai per operazioni semplici (come era appunto il passaggio di proprietà della macchina)

    Ovviamente poi il caso dei tassisti è diverso, visto che come "qualifica professionale" sarebbe sufficiente la patente...

    1. il sistema del libero mercato che autoseleziona i migliori è davvero quanto tutti vogliamo?!?!?!?! Se è così che non vadano a toccare i canali Mediaset (ad esempio) che sono l'esempio dei migliori sul mercato.

    Sinceramente io mi aspettavo che un mercato così fosse quello che volevi tu... Io preferisco un mercato al centro del quale ci sono le persone e non le merci (anche se da molti le persone sono viste come una merce)
    PS: Per te canali Mediaset sono i migliori (io non sono per niente d'accordo) in un mercato di formato da 2 soggetti, non mi sembra un gran merito

    🙂


  • Super User

    @i2m4y said:

    Ma a questo punto potrei solo dire due cose:

    1. sulla pelle di chi questi avranno sbagliato prima di essere espulsi dal mercato????????
      Ci sono professionisti piu' o meno bravi anche adesso. Non credo la situazione sarebbe peggiore. Anche perche' il decreto si "limita" all'eliminazione delle tariffe obbligatorie minime o fisse.
      Per i farmaci invece si permette la vendita di quelli "da banco" anche nei supermercati.
      Per i professionisti inoltre si abolisce il divieto di pubblicita' per gli studi legali, per cui si permette di pubblicizzare qualita' e prezzi dei servizi che offrono.
      Proprio per cercare di evitare il presentarsi del problema che giustamente evidenzi, ossia che il professionista offra contro lo sconto un servizio scadente, nel decreto Bersani si offre la possibilita' di introdurre per i servizi offerti da ogni categoria professionale regole che consentano di vincolare il pagamento (e la sua entita') al risultato. Nel caso degli avvocati si apre la possibilita' di inserire le contingency fee (quelle clausole molto usate negli Stati Uniti, che subordinano il pagamento della parcella dell'avvocato all'evenienza che si vinca la causa e che ne legano l'importo a quanto il cliente ottiene dalla controparte a seguito della sentenza, ad esempio in risarcimento).
      Questo dovrebbe limitare l'asimmetria informativa.
      Il problema potrebbe essere l'eccessiva parcella, infatti anche se il decreto nasce con l'intenzione di abbassarla, le parcele complicate degli avvocati, per cui i servizi legati ad un unico cliente possono essere molti, potrebbero vedere tariffe che nel loro insieme alzano il costo per il cliente. Per evitare anche questo problema bisognerebbe imporre che tutte le tariffe siano a forfait.

    Comunque da qualche parte si deve cominciare a liberalizzare il mercato bloccato italiano. Si sono scelte categorie poco legate ai parlamentari di centro-sinistra per via del fatto che la maggioranza non e' ampia, per cui evita di darsi la zappa sui piedi. Comunque, meglio che niente. Altri governi, con maggioranze molto ampie non si sono mossi in questa importante direzione, ed e' stato un errore.
    Penso pero' bisognerebbe pensare a modi per compensare le categorie colpite in cui vi e' una piu' alta percentuale di persone a reddito medio-basso (come i taxisti). I taxisti usano la licenza come liquidazione, quando vanno in "pensione", vendono la loro licenza (o la danno al figlio) procurandosi una discreta somma (o una continuazione generazionale del lavoro). Aumentando il numero di licenze il valore della licenza si riduce, per questo si dovrebbe intervenire compensando questa perdita.

    Per le altre categorie la situazione e' diversa.

    @i2m4y said:

    1. il sistema del libero mercato che autoseleziona i migliori è davvero quanto tutti vogliamo?!?!?!?! Se è così che non vadano a toccare i canali Mediaset (ad esempio) che sono l'esempio dei migliori sul mercato.
      Meglio non mi esprima. Ho una pessima opinione della TV 🙂

  • Super User

    Ricordo solo che in Inghilterra da anni non serve più il notaio per i trasferimenti automobilistici.... ebbene circa 2000000 (2 milioni) di auto circolano non in regola (atti di provenienza inesistenti).

    Certo che è il mercato che voglio.... libera concorrenza ma da requisiti professionali provati per materie degne di tutela dell'interesse pubblico.... purtroppo in alcuni casi ne va della pelle della gente.

    I canali Mediset sono stati infatti i migliori acquisendo una posizione di predominanza.

    P.


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    I canali Mediset sono stati infatti i migliori acquisendo una posizione di predominanza.

    P.

    E' facile quando le leggi vengono fatte da amici di famiglia (leggi Craxi) e quando si occupano frequenze abusivamente (leggi Rete 4). Non è certo un esempio di libero mercato


  • Super User

    caro paolo non sono purtroppo d'accordo con te.
    anche io ho avuto una storia simile alla tua (stessi problemi di famiglia e stesso percorso lungo e faticoso).
    ma ti assicuro che l'ordine non è mai stato strumento di tutela della professionalità di nessuno.

    ho trovato solo ostacoli stupidi e burocrazia. ben poca professionalità.

    non credo che tariffe o altro servano a tutelare il consumatore.

    e credo inoltre che non dovremmo temere neanche troppo la possibilità di far pubblicità.

    non credi?


  • Super User

    Logicamente io ho l'esperienza di un ordine piccolo come quello di Como (1 solo dipendente) e devo dire che funziona benino.

    La mia non era comunque una affermazione relativa agli ordini, che per me possono tranquillamente essere riformati, ma sugli stringenti vincoli all'accesso ad alcune professioni (laurea, tirocinio e duri esami di stato) che reputo necessari e tutelanti la fede pubblica, oltre che basi per una qualità dovuta per materie sensibili.

    Per la pubblicità... che venga a patto di non trasformare una pofessione consulenziale delicata in qualcosa di simile alle merendine per la prima colazione.

    Paolo


  • Super User

    Quoto quanto scrive Paolo e aggiungo che spero non siano questi gli unici ordini o categorie su cui si interviene.


  • Super User

    @i2m4y said:

    Logicamente io ho l'esperienza di un ordine piccolo come quello di Como (1 solo dipendente) e devo dire che funziona benino.

    La mia non era comunque una affermazione relativa agli ordini, che per me possono tranquillamente essere riformati, ma sugli stringenti vincoli all'accesso ad alcune professioni (laurea, tirocinio e duri esami di stato) che reputo necessari e tutelanti la fede pubblica, oltre che basi per una qualità dovuta per materie sensibili.

    Per la pubblicità... che venga a patto di non trasformare una pofessione consulenziale delicata in qualcosa di simile alle merendine per la prima colazione.

    Paolo

    confido come sempre nel mercato.
    le banche d'affari per esempio o le grosse società di consulenza mi pare che fanno pubblicità limitate e spesso solo istituzionale.

    il mercato è buono e non deve far paura!!!

    :fumato: