• User

    tiro su perchè interessa anche a me....


  • User

    su perchè interessa anche a me.. Qualcuno lo sa???


  • User Attivo

    Ciao anche noi in studio suggeriamo questa tecnica. Il tutto per evitare di acquistare un registratore fiscale e "l'attrezzo"( che da quanto sento dire pare essere un semplice modem) per invio telematico corrispettivi.
    Certo è che è un vero problema la questione del codice fiscale....
    Posso dire che da agosto ad oggi già molte aziende si sono adeguate ed oltre alla partita iva immettono cf....per cui per fornitori abituali dovremmo essere a posto..
    Il problema è appunto i privati...non tanto da oggi in poi dove chiederte cf. farete fattura e mettere timbro o dicitura per la privacy....( utilizzo i dati a me assegnati solo per scopi commerciali etc..etc...ai sensi del d.lgs.196/2003....piripi piripi) quanto per il passato.....

    in studio staimo attendendo chiarimenti n merito.....
    Per alcuni è semplice hanno uno o due casi..si rintraccia si fa una telefonata e via...per altri non è affatto così...

    Stiamo attendendo istruzioni per come muoverci ad aprile 2007.... Secondo me (parere personale) permetteranno invio dati relativamente al periodo di anno 2006 interessato da nuova incisione normativa....ma qui ogni giorno cambiano.... Magari si parte da gennaio 2007 e fine (ma non credo)

    Rimaniamo in attesa....

    Ah cmq vi ho risp perchè nessuno lo ha fatto , ma io sono solo una praticante e quindi ciò che affermo non ha autorevolezza. Spero di avervi rincuorato nell'attesa che arrivi qualche commercialista a risp...Saluti


  • Super User

    Sulle Ft ad oggi come non è obbligatorio mettere il n. di p.iva del cliente (art. 21 - salvo cessioni intraue) non lo è nemmeno il codice fiscale se quest'ultimo è privato.

    Consiglio però vivamente di inizare a mettere entrambi per il futuro adempimento di invio dell'elenco clienti e fornitori..... questo adempimento richiede ad esempio di indicare il cod. fisc. nell'attuale formulazione della norma (DL 223/06).

    P.


  • User Newbie

    Buongiorno a tutti.
    Lavoro in una officina meccanica, ripariamo autocarri.
    Volevo chiedere una cosa, spesso capita che entrano nella nostra officina clienti di passaggio, a cui facciamo delle riparazioni, i quali non volgliono la fattura, allora emettiamo una ricevuta fiscale a privati (con una numerazione diversa) senza indicare la targa,il nome del proprietario e nemmeno il codice fiscale, scriviamo solo, per esempio, "IVECO 190" e poi la riparazione, siamo sanzionalbili?
    Grazie.


  • Super User

    Reputo che la ricevuta non sia compilata correttamente.

    PS con comunicato stampa dell'AdE sembra superato il problema di acquisire il codice fiscale dei clienti già dotati di P.Iva per il futuro adempimento dell'elenco clienti e fornitori.

    Poalo


  • User

    Salve!
    sono titolare di una attività di commercio elettronico. ho p.i. iscrizione alla camera di commercio e posizione inps. insomma tutto quello che c'era da fare. ho dei dubbi anche se ho parlato con il mio commercialista.
    Il mio commercialista dice che non devo avere nessun registro, basta che ogni mese gli porto fatture di vendita e acquisto e poi ci pensa lui a registrarle e a fare il calcolo iva. molti pero' mi dicono che cmq devo avere un registro dei corrispettivi e degli acquisti in cui annotare giorno x giorno tutto. per la registrazione delle fatture invece faccio sempre doppia copia e le metto in una cartella apposita.
    Ma è normale che io debba avere solo le copie delle fatture e nessun registro contabile?
    non so mi sembra strano.
    Poi mi ha detto che le fatture al cliente sono obbligatorie e sempre con il codice fiscale. io invece sapere che era obbligatorio farla per registrazione ma era facoltativo darla al cliente se non sotto sua esplicita richiesta.
    Qualcuno mi illumina su questi aspetti?
    Ultima cosa. ho chiesto per le vendite in europa a i provati. mi è stato detto che devono essere comprensive di iva italiana e dovrei chiedere la cliente europeo il suo codice fiscale. e poi tutto normale. è giusto cosi?
    Ringrazio vivamente ch vorra rispondermi!
    Antonio


  • User Newbie

    Allora: il commercialista puo' fare due cose
    (siccome di fatto il commercio elettronico e' equiparato al commercio tradizionale sotto il profilo fiscale)

    • o organizza l'azienda con il registro dei corrispettivi
    • o organizza l'azienda in maniera tradizionale

    nel primo caso tu puoi vendere solo e soltanto on line e ti annoti le vendite della giornata su questo registro ( il registro dei corrispettivi, appunto), il totale di fine mese determinera' i tuoi versamenti etc...

    nel secondo caso sei un negozio tradizionale che vende anche on line e quindi devi emettere fattura oppure scontrino per ogni vendita

    la fattura , per essere valida deve contenere il codice fiscale oppure la partita iva del cliente.

    anche chi e' organizzato nel primo modo puo' emettere fattura qualora richiesto dal cliente

    la cosa importante e' che la societa' deve essere organizzata cosi' a monte, cioe' all 1-1 di ogni anno e queato passaggio deve farlo il tuo commercialista.

    Per le vendite europee penso che non cambi nulla, il cliente si rivolge ad una ditta italiana quindi versera' la quota iva in Italia, quello che non so e' la questione doganale, cioe' se tutti i prodotti sono esenti o ve ne sono alcuni per cui e' prevista ancora una socratassa.

    spero di essere stato utile.


  • User Newbie

    @* moto-auto-accessori
    *Hai dato una informazione errata.

    Non c'è alcun obbligo per i privati di indicare in fattura il codice fiscale
    la norma parla chiaro solo nome, cognome, indirizzo, cap e citta sono i dati del compratore privato da indicare.

    La partita iva e codice fiscale in fattura vanno indicati quando si tratta di ditte.


  • Super User

    I dati del cliente richiesti dalla legge (articolo 21 della legge IVA) sono nome e cognome (o denominazione sociale) del cliente e il suo indirizzo... certo, inserire il codice fiscale è comunque preziosissimo, in tempi di spesometro e di (probabilissimo) ritorno degli elenchi clienti-fornitori.