• Bannato User

    No. Mi piace solo dire ciò che penso.
    Domenico


  • Super User

    Il problema e' che c'e' gente che non la pensa come te e spesso sono piuttosto esagitati e con niente da fare piuttosto che contestare in modo non pacifico chi non la pensa come loro.

    E qualcuno trovano sempre.

    Va be', il mio plauso non ironico al tuo coraggio, continua cosi' che voglio seguire il tuo ragionamento...


  • Super User

    Vorrei solo fare un piccolo appunto. Il movimento noglobal non ha molto a che fare con la teoria comunista, che infatti si divide in nazionalisti e internazionalisti. E gli internazionalisti con le loro teorie non sono poi tanto distanti dalle tue.

    L'idea vera di globalizzazione e' molto vicina all'uguaglianza dei popoli, non nelle produzioni o culture ma nelle possibilita' di commerciare, nell'uguaglianza ad esempio dei bisogni di informazione, nell'uso di certi prodotti e quindi nel loro acquisto.

    Cio' che i movimenti noglobal non hanno capito e' che la vera globalizzazione e' inevitabile, perche' le differenze tra i popoli tendono a ridursi. Prima vi erano profondissime differenze tra le regioni italiane ad esempio, con l'unita' d'Italia molte differenze si sono ridotte, grazie al fatto che i popoli hanno cominciato ad interagire, cosi' accadra' con l'Unione Europea e cosi' accadra' a livello globale, e' un processo lungo e difficile ma averra' ugualmente.

    I movimenti noglobal in realta' sono contro un altro fenomeno, le multinazionali, che poco hanno a che fare con la globalizzazione, infatti non la creano le multinazionali la globalizzazione, visto che e' un processo culturale. Le multinazionali "semplicemente" cavalcano il processo appena iniziato della globalizzazione, producendo e vendendo prodotti non differenziati, questo e' possibile perche' il processo di globalizzazione ha gia' uniformato certi gusti e quindi certi bisogni.

    Chi teme la scomparsa delle tradizioni e delle culture locali forse dimentica che le istituzioni cercano generalmente di valorizzare le differenze, perche' molte differenze rimangono ed anzi creano valore aggiunto per chi le possiede, semplicemente ora queste differenze vanno fatte conoscere agli altri per far si che creino veramente ricchezza. I prodotti DOC, DOP ecc. ne sono un esempio. Ora non sono consumati solo nel luogo di produzione, ma vengono acquistati anche in altre regioni, in altri stati, in altri continenti.

    Tutto cio' per dire che noglobal non ha alcun significato, se proprio vogliono fare qualcosa di buono bisogna cercare di creare maggior concorrenza nei canali distributivi per far si che anche i piccoli produttori possano esportare i loro prodotti in tutto il mondo senza essere soffocati dalle multinazionali.


  • User Attivo

    @damnic said:

    Il movimento ?Noglobal? rappresenta coloro che si dichiarano contrari alla globalizzazione, ma che pretendono di occuparsi dei problemi di tutto il mondo. Più che un controsenso, sono semplicemente dei nazional-comunisti (nazicom), da sempre ed esclusivamente antiamericani ed antisionisti.

    complimenti per la definizione! Di chi è? Emilo fede?

    Chi è noglobal è contrario a QUESTA globalizzazioe, cioè a quella che mette il commercio e l'economia davanti alle persone e ai diritti umani.
    Alla luce di questo risulta evidente che l'america gioca un ruolo importante (con la sua politica e le sue multinazionali), però la parola "antiamericani" non vuol dire niente.
    Certo, tu vuoi darle un significato "razzista" ma la veriità è che quelli che TU definisci antiamericani criticano l'amministrazione, la gestione dell'economia anche mondiale, lo strapotere delle multinazionali, ecc...

    @damnic said:

    il nostro paese ed ogni singolo paese si trova nella necessità di risolvere i problemi interni, ma per il bene del nostro paese e di ogni singolo paese è indispensabile preoccuparsi per la soluzione dei problemi di tutti i paesi, soprattutto di quelli che sono assai indietro nello sviluppo e che producono miseria, fame, guerre ed anche conseguenze negative per noi e per la nostra morale, che ragiona serena e consapevole agli antipodi del pensiero, della falsità e dell?azione comunista.

    e tu credi che l'attuale globalizzazione punti a risolvere i problemi dei paesi poveri?

    @Lkv said:

    Cio' che i movimenti noglobal non hanno capito e' che la vera globalizzazione e' inevitabile, perche' le differenze tra i popoli tendono a ridursi. Prima vi erano profondissime differenze tra le regioni italiane ad esempio, con l'unita' d'Italia molte differenze si sono ridotte, grazie al fatto che i popoli hanno cominciato ad interagire, cosi' accadra' con l'Unione Europea e cosi' accadra' a livello globale, e' un processo lungo e difficile ma averra' ugualmente.

    ciò che tu non hai capito è che i noglobal non vogliono impedire l'assottiliarsi delle differenze tra i popoli, anzi, vorrebbero vedere arrichirsi i paesi poveri e riconosciuti i diritti umani anche in quei paesi che ancora non lo fanno. Questa globalizzazione purtroppo però non va certo in questa direzione

    @damnic
    se vuoi fondare un movimento dovresti almeno elencare qualche punto concreto

    :ciauz:


  • Super User

    @riky78 said:

    ciò che tu non hai capito è che i noglobal non vogliono impedire l'assottiliarsi delle differenze tra i popoli, anzi, vorrebbero vedere arrichirsi i paesi poveri e riconosciuti i diritti umani anche in quei paesi che ancora non lo fanno. Questa globalizzazione purtroppo però non va certo in questa direzione
    Forse non hai capito che quella che chiami "questa globalizzazione" non e' globalizzazione, purtroppo ormai i mass media ci hanno abituati a questo termine, il cui significato e' quello che ho gia' espresso. Se i noglobal cambiassero nome sarebbe meglio, dovrebbero chiamarsi "no all'arricchimento di pochi sullo sfruttamento di molti" ma questa non e' globalizzazione ne questa ne un'altra, perche' esiste una sola globalizzazione che non ha nulla a che fare con tutto cio' che hai detto. Spero ora di essermi spiegato meglio.
    La globalizzazione e' esattamente quello che hai detto qui:
    "vorrebbero vedere arrichirsi i paesi poveri e riconosciuti i diritti umani anche in quei paesi che ancora non lo fanno."
    Per cui perche' chiamarsi noglobal se si vuole la globalizzazione?
    Mi pare si abbia le idee un po' confuse.
    Ripeto, non ha senso dire questa globalizzazione perche "questa" non e' una globalizzazione, e' al massimo una internazionalizzazione.[/quote]


  • User Attivo

    bhe, non so chi possa attribuirsi la paternità del termine, cmq penso che ormai sia riconosciuto il concetto che i no global sono contrari a questa globalizzazione (che poi per te non sia giusto chiamarla così è un altro discroso) e non ai principi che abbiamo espresso prima... cmq termini a parte ci siamo capiti

    😉


  • Super User

    Definizioni di Globalizzazione e perche' ora non c'e' globalizzazione:

    La globalizzazione è un processo generato dalla liberalizzazione del commercio internazionale, dall'integrazione dei mercati finanziari mondiali e dalla riorganizzazione spaziale della produzione. Tale processo riguarda non solo la sfera economica, ma investe sempre di più aspetti sociali, culturali e politici.
    Ora non c'e' liberalizzazione ma concentrazione e le sfere sociali e culturali stanno subendo una maggiore differenziazione anziche' una integrazione.

    se con «globalizzazione» ci si riferisce ad un fenomeno specifico degli ultimi decenni, scientificamente il concetto è tutt'altro che consolidato, anche se è entrato prepotentemente nel lessico comune e i mass media ne fanno larghissimo uso. Per quanto riguarda l'economia per esempio, diversi autori sottolineano che il sistema degli scambi internazionali era più «globalizzato» negli anni precedenti il 1914 di quanto non sia attualmente (Hirst e Thompson, La globalizzazione dell'economia, Editori Riuniti, 1997), che i sistemi economici sono comunque fondamentalmente a base nazionale e anche quelli di dimensione tendenzialmente continentale presentano diversi aspetti di chiusura (cfr., in agricoltura, le politiche protezionistiche dell'Unione Europea). D'altra parte, Amartya Sen (Globalizzazione e liberta, Mondadori, 2002) sostiene che processi di globalizzazione sono in corso da almeno un millennio, affogando così il concetto e le pratiche che lo sottendono nel mare magnum della lunga durata. Anche questo invita a maneggiare il concetto con una certa cautela.
    Attenzione, processi di globalizzazione, cosa ben diversa dalla globalizzazione.

    Evoluzione del contesto socio-economico che induce lo sviluppo di mercati coesi su ampia scala geografica. Agevolate dalle tecnologie telematiche, molte imprese si sono adeguate alla globalizzazione internazionalizzandosi
    Per cui deve riguardare anche la societa', deve essere su ampia scala geografica, anzi, io direi su scala globale, invece adesso l'Africa ne e' esclusa, cosi' come molti paesi dell'America del Sud e dell'Asia. Cio' che stanno facendo alcune imprese e' cavalcare il processo di globalizzazione (che non e' determinato da loro) con l'internazionalizzazione, cosa ben diversa dalla globalizzazione.

    non so chi possa attribuirsi la paternità del termine
    Il termine ha questo significato, il fatto che venga usato in modo scorretto non significa che abbia piu' significati.

    cmq termini a parte ci siamo capiti
    Si. 🙂

    :ciauz:


  • Super User

    io sono diversamente global 🙂
    non condivido la globalizzazione solamente economica, preferirei una sana condivisione di culture, tradizioni e la libera circolazione delle persone e non solo delle merci.
    come fenomeno è irreversibile, basta indirizzarlo prima sul sociale e poi sull'economico 🙂
    La vera globalizzazione sarebbe quella di cedere qualche nostro privilegio a favore di chi ne ha meno o nessuno.
    Al momento è solo un mezzo per espandere mercati, che si è rivolto contro a chi lo ha fortemente appoggiato.... cina docet 😉


  • Super User

    @gero said:

    io sono diversamente global 🙂

    Bellissima questa! In effetti credo (anzi spero) riassuma il pensiero di molti


  • Super User

    @gero said:

    io sono diversamente global 🙂
    non condivido la globalizzazione solamente economica, preferirei una sana condivisione di culture, tradizioni e la libera circolazione delle persone

    Anche io diversamente global... SENZA però commistioni tra persone, popoli, lingue, tradizioni, religioni e culture che sono diverse ed è bello che siano così diverse nei vari punti del mondo... un mondo diversamente global e non omogeneizzato in un melting pot.

    @gero said:

    La vera globalizzazione sarebbe quella di cedere qualche nostro privilegio a favore di chi ne ha meno o nessuno.

    Tipo quali ????


  • Super User

    Non potrei esser più d'accordo con quello che dice il buon i2m4y! 🙂

    Non capisco proprio cosa ci sia da guadagnare dalla mancanza di differenziazione nella razza umana da un punto di vista culturale, sociale, politico, etc, non escludendo la fertilità delle differenze economiche.

    Un appiattimento non è altro che un noioso grigio, tutti uguali, che bello, eh? Magari distinti da un numero di matricola...Scenario fantascientifico? Nn direi.

    In sostanza io sono a favore della globalizzazione economica (almeno come la intendo io, + o - come dice lkv, che non è come tutti di sicuro) ma CONTRO quella culturale, etc.


  • User Newbie

    @damnic said:

    No. Mi piace solo dire ciò che penso.
    Domenico Sono L'autore dell'intervento " I BALORDI DELLA POLITICA" La situazione è riferita al comune di Lucca . Ove la maggioranza è di centro destra, (ancora per poco) per quanto riguarda il Comune. Per situazioni varie e forti contrasti all'interno della stessa maggioranza ,ma ancora di piu all'interno stesso di FI, per conflitti nati con fra l' ON. PERA e il Sindaco Pietro Fazzi eletto e facente parte della casa delle Liberta ovvero di FI , ha creato per le elezioni provinciali di Lucca una sua lista "personale" , cosi facendo si è posto in netta contrapposizione con la Casa delle Libertà. In questo modo l'elettorato si è diviso e la presidenza della Provincia di Lucca è stata REGALATA al centro sinistra al primo turno senza ballottaggio.
    Un comportamento a mio avviso senza alcuna apparente ragione se non quella di essere " I BALORDI DELLA POLITICA "
    Claudio Cerasomma


  • Bannato User

    [quote="claudio"] Sono L'autore dell'intervento " I BALORDI DELLA POLITICA" ecc.

    Caro Claudio, forse con codesta precisazione hai dato l'idea di ciò che significa "I balordi della politica", solo che avresti dovuto pubblicarla nel contesto del tuo articolo e non in quello del "Movimento sìglobal", che non ci incastra niente.
    Domenico