• User Newbie

    @Batcon
    Il caso era teorico non pratico...e spero di non dovermi difendere da nulla...volevo solo cercare di capire se ti possono rompere le scatole con la fiduciaria oppure con la macchina....Ma credo che tu abbia chiarito questi 2 punti con un bel "non ti possono rompere le scatole", giusto?

    Poi per la pensione, volevo capire come la gestiscono, diversamente da qua...
    Se i contributi li paga la fiduciaria alla persona con cui hanno un contratto cioe' come fosse un normale dipendente perche' non dovrebbero dargli la pensione?

    La mia motivazione e' data dal fatto che sembra tutto cosi oscuro...e stavo cercando di trovare un pizzico di luce...tutti hanno paura di cadere nell'illegale e poi c'e' gente che ci nuota...Allora mi chiedevo cosa e' legale e cosa no?

    Grazie delle risposte 🙂


  • User Newbie

    Buongiorno, Mi hanno consigliato di costituire una LTD al solo fine di mantenere l'anonimato dei soci. La società aprirebbe una sede in Italia e svolgere l'attività di commercio. Il fatturato dovrebbe andare da circa 1,2 ml di euro a circa 1,8/2,00 ml e la società dovrebbe sottostare al regime fiscale italiano in tutto e per tutto. A questo punto mi chiedo se è fattibile la cosa. A me importa solo mantenere l'anonimato dei soci.


  • User Newbie

    Buongiorno, Mi hanno consigliato di costituire una LTD al solo fine di mantenere l'anonimato dei soci. La società aprirebbe una sede in Italia e svolgere l'attività di commercio. Il fatturato dovrebbe andare da circa 1,2 ml di euro a circa 1,8/2,00 ml e la società dovrebbe sottostare al regime fiscale italiano in tutto e per tutto. A questo punto mi chiedo se è fattibile la cosa. A me importa solo mantenere l'anonimato dei soci, e continuare ad operare come se fosse una normale srl.:ciauz:


  • User Newbie

    Ciao giorgio75,
    ho letto il tuo post ma il link che hai inserito e' stato filtrato potresti segnalarmi la struttura con cui tu hai aperto la tua LTD per favore?
    Sto cercando anche io una struttura e visto che tu ne hai già utilizzata e ti sei trovato bene....

    Grazie mille


  • User Newbie

    salve a tutti, avendo una ltd inglese con sede in uk, con decisioni prese in uk, clienti solo uk, progetti svolti solo in uk ma vivendo in Italia, le tasse devo cmq pagarle in Italia?!?!? e l'Inghilterra non dice nulla?


  • User

    La corporate tax la paghi in UK. Le tasse sui dividendi li paghi nel paese di residenza, quindi in Italia. In UK sono del 15%, in Italia son molte di piu. Pero dovesti sentire il commercialista italiano su come denunciare i dividendi in Italia. In UK quello che ti rimane e il 65% (20 + 15 %) in Italia dovrebbe superare il 50%! Poi ch'e il discorso che la tua azienda dovrebbe avere almeno un dipendente perche in UK stanno facendo dei controlli e creando obiezioni sulle LTD che non hanno PAYE cioe persone sul libro paghe. Le tasse PAYE sono per la pensione e per l'assistenza sanitaria. Ma se il dipendente sta in Italia, non so come funzioni.


  • User Newbie

    Ciao, io attualmente sono self-employed in UK, se non e' necessario non ho bisogno di aprirla la ltd a Londra, vorrei solo capire se (anche senza ltd quindi) lavorando saltuariamente a Londra per clienti inglesi (io sono quello assunto da loro in pratica) per progetti saltuari a chi dovrei pagare le tasse nel momento in cui tornassi a vivere in Italia, ( i lavori verrebbero cmq svolti a Londra ). Aggiungo che molte ditte a volte danno gia il 'netto' e le tasse le versano loro per te.

    grazie


  • User

    Assunto come? come ltd, sole-trader? Saresti comunque una ditta. Se saresti PAYE allora non saprei, forse... non lo so non sono un commercialista. Sorry 🙂


  • User Newbie

    si sole-trader (self-employed)


  • User

    come sole-trader devi essere residente la, in Italia o usi un UK limited company oppure apri una ditta in Italia cosa preferita dalle finanza, cioe` con una limited company estera potrebbero 'rompere' in futuro


  • User Newbie

    Salve,
    leggendo vari forum e risposte varie nelle varie FAQ presenti anche nei siti
    dei commercialisti che offrono possibilità di aprire una LTD in UK
    non ho trovato dei semplici chiarimenti che penso sia molto utile a tanti
    utenti anche dei forum e che potrebbero portare molti clienti.

    Propongo il seguente caso:
    Consideriamo un utente residente in italia, con una discreta conoscenza
    informatica e che voglia provare ad aprire un negozio online dove offre
    i propri servizi esclusivamente di carattere software
    ad esempio la creazione di siti web

    Non avendo sicurezza sul successo dell'iniziativa e sopratutto non avendo molti soldi
    da rischiare nel pagare tasse e contributi che potrebbero non portare a nulla
    pensa di aprire una LTD in UK
    con sede in UK, con direttore in UK
    l'oggetto del business è il software da lui progettato e residente nei server
    che acquista in UK

    il negozio online ove sono offerti tali prodotti è in 2 lingue ITALIANO - INGLESE
    tutto il lavoro viene svolto online tramite un pc e una connessione internet che
    riporta ai server in UK

    All'inizio utilizza un conto paypal business intestato alla LTD non volendo aprire
    un conto corrente intestato alla LTD sia in italia tramite banche internazionali
    ne in UK

    Riceve i soldi trasferendo dal conto paypal al suo conto bancario personale o su una ricaricabile
    consideriamo sempre importi molto inferiori a 10000 euro ( in pratica potrebbe avere
    un giro di affari anche solo di 100 euro in tutto l'anno)

    Dove sta l'irregolarita in tutto ciò?
    e come potrebbe mettersi in regola?

    certo è che se avesse un fatturato maggiore almeno in parte garantito...
    provvederebbe a pagare un commercialista.

    A miglior risposta....maggior numero di clienti...anche solo per l'apertura di una LTD in UK
    poi si vedra...


  • User Newbie

    Praticamente stamattina sono stato dal commercialista per alcune domande in merito alle LTD, ma non mi ha saputo rispondere (e lasciamo stare)..

    Riprendendo un pò il discorso di wapumts...

    • Ho aperto un LTD in UK, visto che è veramente semplice se si ha un indirizzo di appoggio ed adesso vorrei iniziare a lavorare. Premetto che è stata un'operazione per evitare tutti i costi di sturt-up e gestionali che ci sono in Italia per una Srl (considerando che le Srl semplificate le fanno solo gli under 35 e in questo paese dopo i 35 sei morto, ma questo è un altro discorso)..

    • Società LTD con amministratore e socio unico residente in Italia. Sito e-commerce per vendita di prodotti comprati da fornitori UK, Conto Paypal Business e via come wapumts.. clienti in Italia (almeno per adesso).. Server in UK..

    • A questo punto serve aprire un'unità locale in Italia?

    • Se si apre un'unità locale in Italia le tasse si pagano in Italia e la LTD che fine fa? (la Ltd UK diventa dormant?)

    • Premetto che le tasse mi va benissimo pagarle in Italia, ma bisogna capire adesso anche come..

    Ripeto, stamattina il commercialista mi ha rimandato a settimana prossima, visto che non sapeva rispondere a questi quesiti.

    Grazie ancora a tutti...


  • User Newbie

    Penso sempre piu che la cosa sia possibile...e conveniente


  • User Newbie

    Ci sono novita' ?


  • User Attivo

    Ciao io ho aperto con uno studio italiano/ inglese nel 2008 e vivo tutt'ora a Londra.

    Lo studio ha un indirizzo web taxlawplanet.it


  • User

    @Studiorossini said:

    L'adesione alla UE prevede che qualsiasi soggetto ivi residente sia libero di stabilire all'interno dela medesima la propria iniziativa d'impresa.
    Nulla vieta, pertanto, la costituzione da parte di un soggetto italiano di altra società estera nella UE (o anche extra UE)
    Stefano Rossini

    Nessuno credo abbia mai messo in discussione che chiunque possa aprire una società quasi ovunque (e non solo nella UE), ma purché tale società non sia gestita direttamente da soggetto residente in Italia.
    Il che è ovvio, perché se fosse diversamente, non resterebbe una sola società (ditta/sas/snc/srl/spa) in tutto il territorio Italiano, ovviamente tutti farebbero una LTD in Inghilterra (o in Spagna) dove le tasse sugli utili societari sono bassissime rispetto all'Italia, poi la gestirebbero dall'Italia, e magari venderebbero pure prevalentemente a soggetti Italiani e sarebbero tutti felici (eccetto le entrate fiscali Italiane che collasserebbero).

    Continuare a mettere in giro panzane quali l'idea di costituire un LTD e gestirla da qui per risparmiare su tasse e costi di costituzione, favorisce solo qualche commercialista che pur di intascarsi una parcella vi da consigli che anche solo con in buon senso si dovrebbe comprendere essere sciocchezze e ridicolaggini. L'Agenzia delle Entrate viene poi da voi, a battere cassa e non dal commercialista che vi ha dato il consiglio. :arrabbiato:

    Vero anche che l'Agenzia dell'Entrate è sottodimensionata per andare dietro ad ogni soggetto che fa una società all'estero (magari con ricavi mignon), fare i furbi in Italia come si sa spesso paga, ma fare i furbi in questo caso specifico è difficile che possa pagare perché sarebbero i vostri concorrenti stessi con le società SRL ancora in Italia (che pagano molte più tasse di voi) a fare la segnalazione all'Agenzia dell'Entrate della vostra società anomala.

    Ultima nota: diverso naturalmente il discorso se vi trasferite a vivere in UK veramente (prendendo la residenza vera là) e aprite da là la vostra LTD, vivendo là e gestendola da là. A quel punto nessuno potrà più dirvi nulla, i vantaggi sono enormi anche senza fare una LTD, pensate che in UK un solo-trader (che è l'equivalente da noi della ditta individuale), non ha obbligo di aprire P.IVA fino a 70000 sterline di ricavi.


  • User Newbie

    Salve sig. Rossini
    Lo scorso anno un amico commercialista mi aveva consigliato di aprire una ltd ed ho ascoltato così il suo consiglio an che per i costi molto sostenuti confronto all'apertura di una srl,
    erano 600eur contro 3/3500 di una srl,
    poi una volta costituita la LTD per problemi burocratici bancari non ho potuto utilizzare la stessa ltd in quanto non sono riuscito a trovare una qualsiasi banca nella mia regione (molise)
    che mi aprisse un misero conto corrente bancario senza fido ne altro... mi guardavano come se stessi facendo una truffa come mi presentavo dai direttori di banca con i documenti di una LTD,
    ora sto cercando di chiuderla ed arriva l'ulteriore beffa .... per chiudere una LTD mi hanno chiesto circa 2400 sterline ?

    avrebbe qualche consiglio da darmi?


  • User

    @Giovanni Minganti said:

    Nessuno credo abbia mai messo in discussione che chiunque possa aprire una società quasi ovunque (e non solo nella UE), ma purché tale società non sia gestita direttamente da soggetto residente in Italia.
    Il che è ovvio, perché se fosse diversamente, non resterebbe una sola società (ditta/sas/snc/srl/spa) in tutto il territorio Italiano, ovviamente tutti farebbero una LTD in Inghilterra (o in Spagna) dove le tasse sugli utili societari sono bassissime rispetto all'Italia, poi la gestirebbero dall'Italia, e magari venderebbero pure prevalentemente a soggetti Italiani e sarebbero tutti felici (eccetto le entrate fiscali Italiane che collasserebbero).

    Continuare a mettere in giro panzane quali l'idea di costituire un LTD e gestirla da qui per risparmiare su tasse e costi di costituzione, favorisce solo qualche commercialista che pur di intascarsi una parcella vi da consigli che anche solo con in buon senso si dovrebbe comprendere essere sciocchezze e ridicolaggini. L'Agenzia delle Entrate viene poi da voi, a battere cassa e non dal commercialista che vi ha dato il consiglio. :arrabbiato:

    Vero anche che l'Agenzia dell'Entrate è sottodimensionata per andare dietro ad ogni soggetto che fa una società all'estero (magari con ricavi mignon), fare i furbi in Italia come si sa spesso paga, ma fare i furbi in questo caso specifico è difficile che possa pagare perché sarebbero i vostri concorrenti stessi con le società SRL ancora in Italia (che pagano molte più tasse di voi) a fare la segnalazione all'Agenzia dell'Entrate della vostra società anomala.

    Ultima nota: diverso naturalmente il discorso se vi trasferite a vivere in UK veramente (prendendo la residenza vera là) e aprite da là la vostra LTD, vivendo là e gestendola da là. A quel punto nessuno potrà più dirvi nulla, i vantaggi sono enormi anche senza fare una LTD, pensate che in UK un solo-trader (che è l'equivalente da noi della ditta individuale), non ha obbligo di aprire P.IVA fino a 70000 sterline di ricavi.

    Mi inserisco in questa vecchia discussione per chiedere quale legge dello stato italiano vieta ad un cittadino dello stesso stato di amministrare una società, per esempio una LTD? Faccio questa domanda perchè chiedendo al mio commercialista la risposta è stata che non esiste una legge che lo vieta, thanks


  • User Attivo

    Ciao,

    è vero, nessuna legge dello Stato lo vieta. C'è però una norma fiscale (art. 73, comma 5-bis, DPR 917/86) che, al ricorrere di determinate condizioni, presume che la sede di una società estera possa essere in Italia.
    Marco


  • User

    Si ho letto la norma e la riporto,

    art. 73, comma 5-bis, DPR 917/86

    Salvo prova contraria, si considera esistente nel territorio dello Stato la sede dell'amministrazione di societa' ed enti, che detengono partecipazioni di controllo, ai sensi dell'articolo 2359, primo comma, del codice civile, nei soggetti di cui alle lettere a) e b) del comma 1, se, in alternativa: a) sono controllati, anche indirettamente, ai sensi dell'articolo 2359, primo comma , del codice civile, da soggetti residenti nel territorio dello Stato; b) sono amministrati da un consiglio di amministrazione, o altro organo equivalente di gestione, composto in prevalenza di consiglieri residenti nel territorio dello Stato.

    **art 2359 cc **

    ** Società controllate e società collegate.

    **
    Sono considerate società controllate:
    1) le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria;
    2) le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria;
    3) le società che sono sotto influenza dominante di un'altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.
    Ai fini dell'applicazione dei numeri 1) e 2) del primo comma si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e a persona interposta: non si computano i voti spettanti per conto di terzi.
    Sono considerate collegate le società sulle quali un'altra società esercita un'influenza notevole. L'influenza si presume quando nell'assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati.

    Da quanto posso capire io si parla di società controllate, e quindi per l'amministrazione finanziaria fiscalmente residenti in Italia e perciò tassabili, quando ci sono società o persone che detengono e rappresentano la maggioranza dei voti esercitabili in assemblea, appunto la maggioranza, questo dovrebbe significare che se per esempio una Ltd è amministrata al 50% dall'Italia e per il restante 50% dalla Gran Bretagna, non si commette nessun illecito. Inoltre ricordo che diverse sentenze sottolineano come la prova dell'illecito sia a carico dell'amministrazione finanziaria, cioè questo dovrebbe significare che il fisco non può solamente dire che la società è esterovestita (perchè di questo credo si tratti) ma deve portare delle prove concrete; in merito a questo faccio riferimento alle sentenze:

    91/02/2012 della CtP di Treviso

    125/03/2013 della Ctp di Varese

    entrambe le sentenze su dette stabiliscono che laddove non si ravvisino i presupposti della presunzione di residenza di cui all'art 73, comma 5-bis del TUIR, l'onere della prova ricade esclusivamente sull'amministrazione finanziaria e non sulla società.

    che ne pensate??