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- Vendita dei propri programmi su sito americano Download.com
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Ciao e benvenuto,
non è mia abitudine dire prova non in regola e poi vedi cosa succede....
ma se davvero il tuo giro d'affari è molto molto basso inizialmente forse non c'è che provare... vedere come va... e se ingrani (tipo inizi a vendere una 20ina di software il primo mese) vai dal tuo commercialista di fiducia e vedi con lui cosa fare... partita iva o diritti d'autore.Non è una cosa perfettamente regolare, ma io, privato, fossi in te sicuramente farei così.... sapendo che certi controlli sono rari per movimenti così bassi, più rari ancora sul web....
Sta a te però vedere il da farsi a questo punto...
Paolo
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certo, capisco benissimo ke nn puoi consigliarmi una cosa del genere, ma mi serviva almeno un supporto "morale" da uno più esperto di me.
Purtroppo qui in Italia (per carità, poi nn so come funziona nel resto del mondo) iniziare un attività, almeno per un ragazzo, è troppo difficile... troppi soldi e adempimenti che difficilmente un ragazzo che all'inizio vuole solo tentare se la cosa rende o meno, può affrontare, e quindi l'unica scelta, almeno all'inizio, purtroppo sembra necessariamente l'essere non in regola, augurandosi che poi le cose vadano meglio per fare tutto secondo la legge!
Grazie Mille!
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aal'inizio potrebbe essere una vendita "occasionale"
no?
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Per la vendità occasionali credo che serva che il cliente versi l'iva allo stato tramite i dati di chi ha fatto il lavoro (cioè io) ma nn capisco come è fattibile tutto ciò se vendo il software su un sito americano, visto che i clienti saranno per la maggior parte non italiani, e quindi non versano iva in italia.
A parte questo però non sono ancora convintissimo delle prestazioni occasionali (nn solo riguardo questa cosa di vendere su internet, ma anche per eventuali siti web e software che svilupperò a dei clienti) perchè alcuni commercialisti mi hanno detto che si può ancora fare con la legge Biagi (tra cui Paolo, che ringrazio ancora), mentre altri mi dicono che nn si può fare più (per es. un commercialista della mia città con cui mi sono informato).... Non capisco perchè c'è tutta questa divergenza di idee.
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Salve a tutti.
Essendo il mio primo post, non posso esimermi dal complimentarmi con lo staff di questo forum, chiaro e veramente utile.
Venendo a noi, devo dire che da parecchio tempo medito e pondero sullo stesso problema che ops8086 si è trovato di fronte. Le risposte che ho trovato nel corso dei mesi sono state abbondanti, ma assai vaghe e quasi sempre discordi.
Per quanto riguarda il discorso del pagamento dell'I.V.A., le mie ultime informazioni "ufficiose" dicono che gli obblighi esistono solo quando l'acquirente è europeo. Nessuna voce coerente sulla sua eventuale relazone col volume di affari.
Molte le discordanze su come considerare la produzione e vendita del software. Si tratta di un prodotto artigianale? Di un lavoro puramente intellettuale? Di un servizio?
E come si giudica la quantità di lavoro? Io potrei fare un solo software in tutta la vita, ma venderne milioni di copie, avendo quindi lavorato per(relativamente) poche ore e vendendo un solo prodotto - ma milioni di volte.
Temo alquanto che dovrò meditare ancora per dei mesi prima di fare un tentativo concreto...
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con siti del genere di download.com voi instaurereste una specie di contratto estimatorio (stile fornitura giornali alle edicole), vedendo quale unica vostra controparte (cessionario) quel sito, che a sua volta venderà agli utenti finali. Voi non entrereste in contatto con gli acquisrenti finali (almeno questo è l'esito del mio esame di un contratto con un sito della stessa natura).
Dal punto di vista IVA, la cessione di un software standard su supporto hard (es. cd) sarebbe da considerare una cessione di beni, ma poichè voi lo inviereste al vostro cessionario (download.com) via ftp, non facendolo mai materializzare, ai sensi delle attuali disposizioni sul commercio elettronico, rientreremmo nella prestazioni di servizi, anche se lo stesso software fosse standardizzato.
La prestazione di quel genere di servizi nei confronti di un soggetto professionale (soggetto passivo) extraUE (download.com) è da considerare soggetta ad IVA allorquando il software sia utilizzato in Italia.... poichè però a sua volta quel sito venderebbe il software dai suoi server extraue in giro per il mondo... direi che la prestazione sarebbe utilizzata extraItalia e quindi fuori campo di applicazione dell'IVA.
Tutto ciò sempre che non si sia optato per l'inquadramento giuridico quale sfruttamento di diritti d'autore.
Paolo
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Ho testè ricevuto risposta da un altro sito del genere di Download.com al quale avevo inviato un semplice quesito, che vado ora a ultra-riassumere (e tradurre, essendo anche questo statunitense):
"...come devo regolarmi per la questione fiscale e in particolare per il pagamento dell'IVA? Sarà necessario disporre di una partita IVA?".La risposta è stata un po' laconica (riassumo & traduco):
"...all'atto dell'iscrizione ti verrà chiesto di inserire il tuo Social Security Number o Tax ID".Credo che la mia controrisposta sarà un'altra domanda, ovvero come posso avere un numero di Sicurezza Sociale americano o un Identificativo dell'IRS se non risiedo negli Stati Uniti?
Guardando moduli di iscrizione di altri siti ancora, è lì specificato che il SS# o Tax ID sono richiesti soltanto per affiliati statunitensi, mentre non c'è alcuna richiesta di codici per chi si iscrive da qualsiasi altro Paese del mondo.
Invierò ora la stessa domanda di sopra a Clickgamer.com, dal quale in passato avevo acquistato - tramite carta di credito - alcuni giochi per Symbian. All'acquisto mi era stato chiesto se mi trovassi negli Stati Uniti o in Europa, quindi aggiunto un sovrapprezzo del 7% per il pagamento della V.A.T. (ovvero l'I.V.A.). Non ricordo di aver ricevuto fattura o ricevuta per il pagamento, neanche in formato elettronico. L'unica traccia è nella lista movimenti della mia carta di credito.
Infine, E-Bay richiede obbligatoriamente un numero di Partita IVA per la vendita del software scaricabile, il che ha senso vista anche la concisa risposta di Paolo qua sopra.
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Ciao a tutti. Anche se questo post risale a qualche mese fa volevo sengnalare qui un URL del Ministero delle Finanze che riporta un redazionale piuttosto lungo ma che da una infarinatura generale sul alcune delle problematiche trattate in questo parte del forum. Per chi non l'avesse gia visto l'URL è il seguente
http://www.finanze.it/tributi_on_line/2003/dicembre/commercio_elettronico.htmCiao - Flax
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Io però recentemente ho dato un'occhiata a un altro sito di questo tipo,www.turbosquid.com, specializzato nella compravendita di modelli 3D,e sembra che le condizioni siano diverse...in pratica,un venditore europeo che volesse distribuire i propri prodotti sul sito sarebbe tenuto a versare ugualmente dei tributi al fisco americano,e a questo proposito l'utente è invitato a compilare alcuni moduli appositi messi a disposizione da siti governativi.
@i2m4y said:
con siti del genere di download.com voi instaurereste una specie di contratto estimatorio (stile fornitura giornali alle edicole), vedendo quale unica vostra controparte (cessionario) quel sito, che a sua volta venderà agli utenti finali. Voi non entrereste in contatto con gli acquisrenti finali (almeno questo è l'esito del mio esame di un contratto con un sito della stessa natura).
Dal punto di vista IVA, la cessione di un software standard su supporto hard (es. cd) sarebbe da considerare una cessione di beni, ma poichè voi lo inviereste al vostro cessionario (download.com) via ftp, non facendolo mai materializzare, ai sensi delle attuali disposizioni sul commercio elettronico, rientreremmo nella prestazioni di servizi, anche se lo stesso software fosse standardizzato.
La prestazione di quel genere di servizi nei confronti di un soggetto professionale (soggetto passivo) extraUE (download.com) è da considerare soggetta ad IVA allorquando il software sia utilizzato in Italia.... poichè però a sua volta quel sito venderebbe il software dai suoi server extraue in giro per il mondo... direi che la prestazione sarebbe utilizzata extraItalia e quindi fuori campo di applicazione dell'IVA.
Tutto ciò sempre che non si sia optato per l'inquadramento giuridico quale sfruttamento di diritti d'autore.
Paolo
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E' logico che ogni contratto è a se stante e può rifarsi all'una od all'atra fattispecie giuridica, facendone caso unico e avendo di conseguenza un suo diverso inquadramento fiscale.
Paolo