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Collab. occasionali o Contratto a progetto ????
Ringrazio anticipatamente il Dott. MALAGOLi per la sua disponibilità ...
Attualmente lavoro come dipendente presso un'azienda.
Vorrei effettuare, oltre a questo lavoro, delle prestazioni lavorativi rivolte ad aziende ( consulenza certificazioni ).
Siccome non vorrei aprire partita IVA causa costi troppo onerosi e mancanza di certezza di guadagni, avevo pensato tra collab. occasionali o contratto a progetto.
Siccome le prestazioni richiedono un impegno superiore a 30 giorni ( anche se non direttamente nell'azienda del committente ) quale forma contrattuale è la più idonea ?? in entrambi le forme contrattuali sono tenuto cmq ad iscrivermi alla gestione separata e far versare i contributi al committente ???
Non saprei, è una perdita d'immagine verso le aziende con le quali entrerò in contatto ??
Vi ringrazio anticipatamente.Saluti
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Ciao Aplidium e benvenuto, chiamami Paolo od al limite i2m4y .
Prima di risponderti vorrei segnalarti di:
- controllare il tuo contratto di lavoro per verificare che non ti sia vietata una attività parallela anche solo occasionale e che non vi siano patti di non concorrenza che potresti violare.
- leggere il topi importante sulle collaborazioni occasionali (SINTESI) dove potrai capire che il limite di 30 giorni si applica ad una sola delle due forme e che per una sola delle due forme è prevista subito l'iscrizione alla gestione separata INPS, mentre per l'altra solo oltre un certo tetto di reddito.
Certo le aziende sono abituate a trattare con loro simili (titolari di P.Iva), ma ciò non significa che non possa prendere in considerazione anche le collab. occasionali (soprattutto per brevi collaborazioni) o le collaborazioni a progetto (per collaborazioni più lunghe, remunerate e finalizzate per iscritto).
Il mio consiglio potrebbe essere quello di utilizzare due forme contrattuali in base alla lunghezza delle prestazioni e al corrispettivo atteso:
- brevi e per bassi importi: collab. meramente occasionali (INPS solo dopo 5000 euro di reddito e non limite 30gg, ma si limite di "decenza" nella durata);
- medie e lunghe con corrispettivi medio-alti: collaborazioni a progetto (contratto scritto con requisiti obbligatori, INPS sin dal 1° ?).
NB stai attento a non avere però ad esempio 4 collaborazioni occasionali e 2 a progetto nello stesso anno con lo stesso oggetto... qualcuno potrrebbe contestare che tu sia un consulente abituale/professionale e che quindi ti serva la P.Iva.... cerca sempre un limite nella "decenza" visto che non esiste un limite scritto nella legge.
Paolo
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@i2m4y said:
Prima di risponderti vorrei segnalarti di:
- controllare il tuo contratto di lavoro per verificare che non ti sia vietata una attività parallela anche solo occasionale e che non vi siano patti di non concorrenza che potresti violare.
ciao Paolo,
riesumo questo post per farti una domanda,
mettiamo che l'azienda in cui lavoro mi faccia un contratto di apprendistato senza specificare chiaramente che non posso fare concorrenza.
a questo punto posso svolgere delle consulenze o prestazioni occasionali anche se il lavoro è praticamente uguale a quello che faccio da dipendente? oppure serve un autorizzazione specifica?
grazie della risposta
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Ciao Bocas,
trovi una buona sintesi dell'art. 2105 del Codice civile qui:
http://www.studiolegaleggm.com/html/110.htm
Come vedi una espressa autorizzazione del tuo datore di lavoro sarebbe comunque auspicabile se non necessaria.
Art. 2105 CC: Obbligo di fedeltà
"Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore...."Paolo
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@i2m4y said:
Art. 2105 CC: Obbligo di fedeltà
"Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore...."Grazie della risposta Paolo,
quindi mi dici che non è necessaria, ma allo stesso tempo non devo lavorare in concorrenza...
adesso leggo meglio l'articolo.
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No, solo che comunque resta un obbligo di legge (obbligo di fondo) che, comunque sia scritto il tuo contratto, ti vieta di agire in diretta concorrenza con il tuo datore di lavoro.... per questo reputo molto opportuna una lettera autorizzativa.
Certo si dovrebbe valutare caso per caso, il mercato di riferimento ad esempio potrebbe essere diverso.... e quindi seppur si agisse nel medesimo settore... sostanzialmente non si agirebbe in concorrenza.
Ma questa è prettamente materia giuslavoristica (avvocati) come puoi vedere dal fatto che esistano sentenze di tribunali in merito.
Paolo
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ciao Paolo,
ritorno su questo topic per farti una domanda.
mettiamo che adesso, con l'occasione del rinnovo del contratto, voglia inserire una clausola per poter svolgere un lavoro in concorrenza con l'azienda per cui lavoro, come dovrebbe essere scritta correttamente?
naturalmente il mio intento non è quello di "rubare" clienti all'azienda, ma se devo fare lavori extra vorrei svolgerli in maniera corretta.
grazie mille
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*Io .......... in qualità di legale rappresentante della società xyz...... alle cui dipendenze è assunto il sig. ..........., con la qualifica di ........, (mettere estremi) come da regolare contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato del ..........
AUTORIZZO
Il sig. xyz, in deroga a qualsiasi limitazione di legge e/o di tipo contrattuale derivante dal rapporto di lavoro di cui sopra, a svolgere l'attività di ............. (descrizione molto di dettaglio)........, senza limitazioni temporali nella forma di lavoratore autonomo e/o d'impresa, comprese quelle attività che possano entrare in concorrenza con la società da me rappresentata.
Resta in ogni caso confermato a tutti gli effetti di legge il predetto contratto di lavoro dipendente.*
Questa è una lettera mooooolto sui generis.... solo per far vedere cosa intendo.... VA FATTA FARE AD UN AVVOCATO GIUSLAVORISTA, che potrà modularla anche in modo più Morbido ed accettabile dal datore di lavoro.
Paolo
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grazie mille per le indicazioni Paolo