• User

    ti ringrazio. Sì consulterò il topic che mi hai indicato.

    E chiederò delucidazioni all'ordine: ora almeno ho argomentazioni da utilizzare, senza dire castronerie 😉

    grazie!

    Giovanni


  • Super User

    Informati all'ordine anche se sono espressamente escluse (ma non penso proprio) le collaborazioni occasionali per svolgere sporadicamente quello che devi svolgere prima dell'iscrizione all'ordine professionale.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Informati all'ordine anche se sono espressamente escluse (ma non penso proprio) le collaborazioni occasionali per svolgere sporadicamente quello che devi svolgere prima dell'iscrizione all'ordine professionale.

    Paolo

    Il discorso è che per diventare pubblicisti bisogna dimostrare di aver svolto collaborazioni giornalistiche non occasionali e regolarmente retribuite nel biennio precedente la presentazione della domanda.

    La domanda è: cosa si intende per "non occasionali"? Credo si intenda continuative, in numero congruo (non 1 articolo, ma 40, con regolarità).

    Non credo al contrario si intenda non occasionali e quindi la cui retribuzione complessiva superi i 5000 euro... sennò nessuno diventerebbe pubblicista!

    No?


  • Super User

    No allora (scusa ma non conosco la categoria direttamente) mi sa tanto che si deve riflettere sulla possibilità di differenziare:

    l'"occasionalità" fiscale e previdenziale

    dalla

    "non sporadicità" delle collaborazioni (dell'ordinamento professionale).

    Non penso che le regole dell'ordinamento dei giornalisti pongano (come peraltro dici tu) vincoli all'inquadramento fiscale, semmai badino al sodo del numero delle collaborazioni/articoli.
    E' dunque una cosa da approfondire con l'ordine professionale, magari inviando una richiesta di parere scritto in materia.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    mi sa tanto che si deve riflettere sulla possibilità di differenziare: l'"occasionalità" fiscale e previdenziale dalla "non sporadicità" delle collaborazioni (dell'ordinamento professionale).
    Non penso che le regole dell'ordinamento dei giornalisti pongano (come peraltro dici tu) vincoli all'inquadramento fiscale, semmai badino al sodo del numero delle collaborazioni/articoli.

    Sì, me lo auguro anch'io. Anche perchè sarebbe ridicolo nel mio caso pagare 50 euro un anno e 50 euro un altro anno nella gestione separata inps, che poi con l'iscrizione all'ordine andrebbe eliminata perchè scatta obbligatoria l'inpgi-2.

    Anche se non mi stupisco di niente. Ogni ordine regionale fa un po' quello che vuole: alcuni chiedono alcune cose, altri non le chiedono... mah!

    grazie, mi informerò (lo so già che mi toccherà litigare con l'ordine al momento buono della domanda... eheheh).

    Giovanni


  • Super User

    Ho trovato questo:

    Può entrare a far parte dell'Elenco pubblicisti chi ha svolto, nell'ultimo biennio, collaborazioni giornalistiche continuative e retribuite presso quotidiani, periodici o testate giornalistiche di emittenti radiotelevisive o testate telematiche.
    L'aspirante pubblicista deve presentare all'Ordine:

    1. gli originali o le copie di almeno 65 articoli elaborati nel corso del biennio;
    2. la copia delle ricevute dei compensi ricevuti nello stesso periodo (è obbligatorio dimostrare che i compensi sono stati assoggettati a ritenuta d'acconto del 20%);
    3. chi scrive articoli e corrispondenze non firmati deve allegare alla domanda l'elenco dei servizi sottoscritto dal direttore della pubblicazione.

    :ciauz:


  • User

    @Lkv said:

    Ho trovato questo:
    2. la copia delle ricevute dei compensi ricevuti nello stesso periodo (è obbligatorio dimostrare che i compensi sono stati assoggettati a ritenuta d'acconto del 20%);

    Ecco, sì. La ritenuta d'acconto del 20% sarebbe la pratica consueta.

    ti ringrazio, ora indago per benino in questo mare magnum normativo-consuetudinario e chi più ne ha più ne metta...

    G.


  • User

    Scusa ancora Paolo, e sulla documentazione IRPEF cosa mi puoi dire?

    ti ringrazio!


  • Super User

    Anche con le collaborazioni occasionali (sempre che tu assodi che si possano utilizzare) potrai dimostrare che ti sono state fatte le ritenute d'acconto.

    Entro il 15 marzo dell'anno successivo a quello in cui sarai stato pagato riceverai, infatti, una "certificazione dei compensi" dal tuo committente che indicherà con precisione le ritenute subite (e che ti servirà per la dichiarazione dei redditi).

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Anche con le collaborazioni occasionali (sempre che tu assodi che si possano utilizzare) potrai dimostrare che ti sono state fatte le ritenute d'acconto.

    Entro il 15 marzo dell'anno successivo a quello in cui sarai stato pagato riceverai, infatti, una "certificazione dei compensi" dal tuo committente che indicherà con precisione le ritenute subite (e che ti servirà per la dichiarazione dei redditi).

    ti ringrazio. Io però non faccio dichiarazioni dei redditi... l'unico che percepisco è costituito dalle poche centinaia di euro di queste collaborazioni, per il resto sono studente.

    Dovrei farla? grazie!!!


  • Super User

    Se trovassi il modo di fartela fare "agggratis" da qulcuno, molto probabilmente riusciresti a riavere a rimborso quanto ti hanno trattenuto come ritenute d'acconto (c.d. no tax area). Guarda un po' in giro per il forum con la parola chiave "no tax area" e "collaborazioni occasionali" e vedrai che ne ho già parlato.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Se trovassi il modo di fartela fare "agggratis" da qulcuno, molto probabilmente riusciresti a riavere a rimborso quanto ti hanno trattenuto come ritenute d'acconto (c.d. no tax area). Guarda un po' in giro per il forum con la parola chiave "no tax area" e "collaborazioni occasionali" e vedrai che ne ho già parlato.

    Paolo

    Se mi reco ad un CAF? Offrono questi servizi?

    ora spulcio il forum, grazie.

    Giovanni B.