• User Newbie

    lavoro dipendente e commercio elettronico

    Salve, sono nuovissimo del forum.

    Ho trovato questa sezione e ho notato che ci sono stati gia' alcuni post sull'argomento.

    Espongo il mio problema, sperando in una risposta magari di i2m4y, che ho notato essere uno dei piu' attivi partecipanti. Ma, ovviamente, il contributo di tutti e' graditissimo e, chissa', forse l'argomento e' gia' stato affrontato in passato (pare non di recente, comunque).

    Sono dipendente di un'azienda nazionale, che come unico vincolo contrattuale ad un eventuale avvio di una mia seconda attivita', pone la condizione che essa non sia in concorrenza.

    Io vorrei avviare una seconda attivita' consistente in commercio elettronico, in particolare di high tech, il che non genera alcuna concorrenza con l'azienda per la quale lavoro come dipendente (che si occupa di tutt'altro), quindi un problema e' risolto.

    Il reddito accessorio annuo previsto e' di 6000 euro lordi (fatturerei vendite per circa 20.000 euro l'anno e acquisterei materiale per circa 14.000).

    Fermo restando gli adempimenti contabili e IVA, e le varie tasse e balzelli locali, provinciali e regionali, che gravano sull'attivita', le mie domande sono queste:

    1. che tipo di partita IVA devo aprire (codice attivita')?
    2. L'iscrizione alla camera di commercio e' obbligatoria?
    3. la mia posizione INPS e' gia' definita come lavoratore dipendente; saro' costretto ad aprirne un'altra, magari come commerciante, e pagare il minimo previsto (2500 euro, mi pare) o non devo fare nulla? E se mi arriva una richiesta dall'INPS perche' tra uff. IVA e INPS si passano i dati, come devo comportarmi? Oppure dovro' versare solo una differenza nella mia attuale posizione pensionistica di dipendente per il reddito accessorio? O neanche quest'ultima?

    In particolare, mi interessa il punto 3), perche' avere a che fare con l'INPS e' un vero mistero della fede.

    Nel ringraziare anticipatamente, saluto tutti i partecipanti.


  • Super User

    Ciao e benvenuto (trovi notevoli info nel topic impostante su come aprire un'attività)

    Però una sola domanda così a bruciapelo prima di un aiutino ancora: sei sicuro che non sia più la spesa che l'impresa per 6000 euro da cui togliere tasse (magari già ad una aliquota irpef elevata) diritti e tasse varie.... e spese contabili/gestionali???
    NB non vuole essere una critica 🙂 ... voglio essere costruttivo.

    Paolo


  • User Newbie

    @i2m4y said:

    Ciao e benvenuto (trovi notevoli info nel topic impostante su come aprire un'attività)

    Però una sola domanda così a bruciapelo prima di un aiutino ancora: sei sicuro che non sia più la spesa che l'impresa per 6000 euro da cui togliere tasse (magari già ad una aliquota irpef elevata) diritti e tasse varie.... e spese contabili/gestionali???
    NB non vuole essere una critica 🙂 ... voglio essere costruttivo.

    Paolo

    intanto grazie per la risposta e per il benvenuto.

    Ho letto i documenti del topic "importante: come avviare un impresa", ma purtroppo non vi ho trovato risposte alle mie domande.

    Mi e' stato utilissimo per capire, per esempio, che per il commercio elettronico devo fare una comunicazione al comune, oltre che prendere PIVA, iscrivermi alla CCIAA e fare la conseguente denuncia di inizio attivita'. Inoltre, ho capito che con gli importi che prevedo, posso andare in regime supersemplificato (correggimi se sbaglio).

    Ma non ho trovato risposta circa il codice attivita', per esempio. E, cosa piu' importante, niente che riguardi la posizione INPS di un lavoratore dipendente che voglia attivare una seconda attivita' di commercio (il punto 3). Il link sull'INPS punta a pagine "stile inps"... questo Istituto e i suoi impiegati sembrano specializzati nel dare informativa su tutto quello che uno gia' sa o si immagina, ma non danno mai risposte a niente di specifico.... :mmm:

    Hai un'idea di quanto da me chiesto per il problema INPS? Googlando, ho trovato pochissimi riferimenti al problema che pongo io (ma mi rendo conto che e' difficile pure da cercare).

    Qualcuno (mi e' sembrato qualificato) diceva in un newsgroup che un lavoratore dipendente a tempo indeterminato (come sono io da 23 anni) ha gia' una posizione INPS e non puo' aprirne un'altra come commerciante o imprenditore, a meno che quest'ultima non sia diventata la sua attivita' prevalente.

    Nel caso l'INPS gli scriva perche' vuole i contributi, lui dovrebbe presentarsi all'INPS facendo presente che ha gia' una posizione contributiva, restando poi a cura dell'INPS stabilire per quale delle due attivita' lui debba versare i contributi. Nel mio caso, non ci sarebbero dubbi in merito.

    Su questa cosa dell'unicita' della posizione previdenziale, nel thread che ho beccato, parevano abbastanza daccordo. La strada si divideva su cosa si dovesse versare all'inps, se un contributo proporzionale al reddito accessorio o addirittura nulla per questa fetta di reddito.

    Purtroppo, come tu hai notato, i margini di guadagno sono esigui. Per gli adempimenti contabili, posso "schiavizzare" una sorella 🙂 non e' commercialista, ma 2-3 registri li saprebbe tenere sicuramente, perche' ha lavorato in uno studio qualche anno.

    Quindi risparmierei qualcosa... ma se dovessi pagare anche l'inps in maniera forfettaria, per esempio, non rimarrebbe proprio piu' nulla.

    La cosa nasce per prova, non investiro' moltissimo, anche perche' ci lavorerei solo il pomeriggio e la sera. Poi, se prende piede, si vedra'.