• Super User

    In teoria ci vorrebbe un sito per ogni internet-nauta.

    Non si può fare.

    Quindi si fa un sito per la gran parte dei navigatori e ritagliato sulle loro previste e prevedibili emozioni.

    Poi eventualmente se ne fa un altro per la più grande minoranza e così via.

    Perciò non contano le emozioni individuali ma quelle spontanee collettive.

    Questo per ricordare che l'emozione che suscita a te singolo mentre l'analizzi conta poco e niente.

    E qui sta la difficoltà del tutto...

    Questa è l'opinione emotiva che mi suscita il thread. 🙂


  • Super User

    ... Poi eventualmente se ne fa un altro per la più grande minoranza e così via.

    Delle landing page?

    Ciao Seven :ciaosai:


  • Super User

    Sì, però io parlavo genericamente, le landing pages sono molto specifiche e di importanza più interna a un sito, se capisci cosa intendo.

    Ciao Andre@!

    PS(OT): ma la chiocciolina finale che tu hai consistentemente scelto di adottare, che emozioni sucita e quali dovrebbe suscitare? Apriamo un thread e ti rendiamo famoso? 😄


  • User Attivo

    eheh...

    comunque riguardo alle emozioni, esistono delle situazioni o degli oggetti, nonchè delle espressioni che per la collettività sono abbinate ad una sensazione. Mi spiego: l'immagine di due bambini che si abbracciano difficilmente genererà un sentimento di odio.
    Credo che quello che si cerca di dire è che la pagina deve dare emozioni collettive si, ma riguardo a quello di cui si parla. Un sito di bambini deve generare sicurezza e allegria, mentre un sito di motori deve generare competenza (penso che a nessuno freghi se il suo meccanico sia allegro o no... credo che interessi di più la competenza)


  • User Attivo

    @Mamilu said:

    Volevano solo parlare del beneficio emotivo e di come i fantasmini abbracciati di Giorgio senz'altro sanno suscitare.

    Poi magari ci versi pure il sale ed il pepe 😄

    Appunto.. in questo caso non importa l'utilità... ma il fatto che quegli oggettini ti suscitino tenerezza, ti potrebbe spingere, come ha fatto Giorgio, a comprarli per regalarli a qualcuno... quello stesso qualcuno magari li sostituisce con i recipienti classici (anonimi) che aveva già in casa.

    Qui nn si regala l'utilità, o perlomeno non solo quella che viene a passare in secondo piano. Qui Giorgio ha regalato un messaggio, un abbraccio di tenerezza, un pensiero.


  • Community Manager

    @Calogero Dimino said:

    Qui Giorgio ha regalato un messaggio, un abbraccio di tenerezza, un pensiero.

    🙂

    La cosa "bella", tra virgolette ed in corsivo, è che il beneficio emotivo non fa parte di qualcosa che riusciamo a controllare, altrimenti finirebbe di essere tale.

    Fa parte del nostro inconscio, non sappiamo bene perchè stiamo comprando un determinato oggetto.

    Questo lo sa chi fa marketing. Molti al sentirsi dire queste cose diranno:"Io so sempre quello che compro e non mi faccio condizionare".

    Bene, quelli che la pensano in questo modo sono già condizionati 🙂

    Molti di noi compriamo la pasta Barilla giusto?
    Ma quanti di noi hanno provato altre paste per il gusto di vedere come sono?

    Dove c'è Barilla c'è casa.

    Chicco dove c'è un Bambino

    Giochi Preziosi (Doppio senso)

    Quanti messaggi al giorno riceve il nostro pensiero e sono li pronti ad uscire al momento di una decisione?

    Perchè io ho detto: Sono Bellissimi?

    Perchè molte case automobilistiche stanno lanciando segnali per posizionarsi nella mente delle persone come: "la più sicura", "la più elegante", "la più sportiva".

    Certe emozioni ci sono eccome, è difficile riconoscerle 🙂


  • User Attivo

    @Giorgiotave said:

    @Calogero Dimino said:
    Qui Giorgio ha regalato un messaggio, un abbraccio di tenerezza, un pensiero.

    🙂

    La cosa "bella", tra virgolette ed in corsivo, è che il beneficio emotivo non fa parte di qualcosa che riusciamo a controllare, altrimenti finirebbe di essere tale.

    L'utente un pò meno... ma chi fa marketing dovrebbe prevedere quale possibile reazione scatenare... altrimenti che ci sta a fare? 😄

    Cmq Giorgio, emozionare è importante... ma bisogna capire cosa si intende!

    1. emozionare non è l'unica via d'uscita. Importante è la sfera razionale, e quella che punta all'impulso, all'azione, bruciando sia la sfera emozionale che quella razionale. Potrebbe essere il call to action.

    2)In realtà interviene sempre un mix... e dosi e combinazioni sono infinite.

    1. Quali emozioni e come le scateniamo. Ci sono parecchi autori che descrivono emozioni, mimica, comunicazione non verbale etc...

    🙂


  • Community Manager

    Sante Parole, direbbe Kit Carson!


  • Super User

    Di questi tempi poi conta sempre il prezzo! 😄

    (entro certi limiti, è molto prioritaria rispetto all'emozione, non per demolire un mito, ma per completezza) 🙂

    Ma anche il prezzo determina un'emozione, quindi in questo senso ampio, il ragionamento regge!


  • User Attivo

    @777 said:

    Di questi tempi poi conta sempre il prezzo! 😄

    Ma anche il prezzo determina un'emozione, quindi in questo senso ampio, il ragionamento regge!

    Sotto un certo punto di vista, ogni cosa genera emozioni, pure una comune pietra in mezzo al deserto.

    Però sinceramente, secondo me, io ricondurrei il prezo più alla sfera razionale. Si fanno ricerche e comparazioni, si fanno i conti con il prorpio portafoglio.
    Quando ci ritroviamo un 1,99 oppure un 1,90 psicologicamente, anche se ormai conosciamo il trucco, pensiamo sempre alla decina minore, reputando il prezzo molto più conveniente rispetto ad un 2 tondo!
    In alcuni cai ci lasciamo trascinare da offerte speciali, last minute, prendi tre paghi 2 etc...
    ma in questi casi più che l'emozione, gioca il bruciare l'emozione e la razionalità per andare subito all'azione d'impulso.
    Il lasciarsi emozionare è, secondo me, un processo un pò più lungo dell'impulso. 🙂