• Super User

    La differenza sostanziale (ma ce ne sono alcune altre) NON sta tanto nella determinazione del reddito imponibile che, tranne alcune regole particolari, è praticamente il medesimo.

    In entrambi si calcola infatti come:
    RICAVI/COMPENSI - COSTI/SPESE = REDDITO IMPONIBILE....

    Ma mentre per le "nuove iniziative produttive" tale imponibile è sottoposto anzichè ad irpef ad una imposta sostitutiva del 10%, nel regime "supersemplificato" tale imponibile sarà sottoposto a tassazione ordinaria (con le aliquote progressive solite che partono da livelli doppi rispetto 10%).

    Se a primo acchito ciò potrebbe far propendere per la convenienza del regime delle "nuove iniziative produttive", non è in assoluto vero...
    ...per alcuni livelli di reddito imponibile potrebbe essere più conveniente la tassazione ordinaria, in virtù delle norme di esenzione introdotte da Tremonti.... in pratica potrebbe essere più vantaggioso tassare ordinariamente il reddito, piuttosto che al 10%.

    Ma purtroppo queste valutazioni possono essere fatte solo da un commercialista, cui riferire tutte le tue posizioni reddituali ed esaminando le detrazioni e deduzioni specifiche che ti spetterebbero.
    Non è cattiva volontà, ma sarebbe inefficiente mettersi a fare calcoli qui. Sorry.

    Avevo una volta un contatto con un bravo dottore commercialista di Torino, ma purtroppo si è ora ritirato e non esercita più.

    Il mio consiglio spassionato è quello di rivolgerti ad un Dottore Commercialista Abilitato, regolarmente iscritto all'Ordine di Torino, prova a chiedere a qualche amico se ne conosce qualcuno affidabile e competente.

    Puoi verificare l'iscrizione all'albo qui:

    http://www.odc.torino.it/ita/fs.asp?voce=ALBO

    Ciao,

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie ancora per i preziosi consigli.
    questa settimana andro' da un commercialista consigliatomi da un amico e ti faro' sapere.

    :ciauz:


  • User Newbie

    salve.
    Lavoro come impiegato tecnico commerciale,con contratto commercio terziario .Il mio lavoro e di assistenza presso clienti su apparecchiature per negozzio - registratori cassa ,bilance etc. Capita spesso che i clienti siano interessati di articoli che la mia ditta non tratta, quindi da qui la bella idea di aprire una p.iva e proppore ai clienti vari prodotti (es. elettronici di consumo sopratutto apparecchiature x negozi).
    La mia domanda è se lo posso fare anche se nello stesso tempo risulto dipendente della ditta sopra menzionata.
    grazie


  • Super User

    Ciao e benvenuto.

    Puoi trovare risposta ai tuoi quesiti in almeno una ventina di topic in questa sezione del forum, cui ti rimando ai sensi del regolamento.

    Paolo


  • User Newbie

    Salve a tutti e grazie per la consulenza che date in questo forum.
    Premetto innanzitutto, da buon informatico, di non avere assolutamente conoscenza di leggi in materia di fisco ed affini: chiedo quindi venia per eventuali mancanze e/o imprecisioni.
    Detto questo passo ad esporvi la situazione:
    Sono un ex dipendente part-time (20h/sett) con uno stipendio di circa 550-600 ? mensili, senza calcolare la 13° e la 14°.
    Mi è stato proposto un nuovo impiego, (sempre part-time) con partita iva agevolata e alla mia domanda, "Ok, ma al netto delle tasse, quanto guadagnerei a fine mese?" la risposta è stata: "rispetto alla P.I. normale anzichè una detrazione di ca. il 50% si ha un (sempre circa) 30% di detrazioni...bla bla...lo stipendio normalmente è superiore a quello di un impiegato, al netto delle tasse".

    A questo punto avrei voluto chiedere: "Mi scusi, ma quanto guadagna un impiegato?part-time?" ma trattandosi di colloquio preliminare ho preferito glissare e annuire in tono di intesa.

    Giunge a questo punto del mio racconto il/i quesito/i che devo porvi:
    La partita iva agevolata, rispetto al mio inquadramento precedente, è tutelata allo stesso modo?(immagino non esistano ferie pagate, malattia, tfr,etc.)Quali e soprattutto, quante tasse devo pagare?

    Esistono alternative valide alla partita iva agevolata?(ad esempio: "contratto a progetto, questo sconosciuto").

    Spero almeno di avervi strappato un sorriso,
    Ciao e grazie.


  • Super User

    Ciao e benvenuto... ricordati di aprire un nuovo topic per nuovi quesiti.

    In effetti avere la partita iva significa essere almeno liberi professionisti... liberi si e senza alcuna tutela, niente ferie, niente TFR, niente malattia, niente 13a, 14a, niente tutele sindacali ecc. ecc.

    Ne discende la logica conseguenza che si dovrebbero contrattare compensi lordi ben più elevati di quelli netti di un dipendente inmodo da compensare questi svantaggi e semmai avere addirittura una migliore posizione.

    Per quanto riguarada la tassazione del regime agevolato nuove iniziative produttive ti rimando agli innumerevoli topic in materia ed al topic top con le guide all'apertura dell'attività (primo link, da pagina 29).
    Pagherai anche l'Irap al 4,25% oltregli 8000 euro ed i contributi previdenziali a tuo carico.

    In effetti valuterei, se non hai altre occasionidi clientela per cui sfruttarela p.iva, il contratto a progetto. Molto più tutelato e più simile al lavoro dipendente.... anchequi decine di topic che ne parlano.

    Paolo


  • User Newbie

    Risposta terribilmente efficace: segnalerò questo forum a tutti quelli avranno bisogno di consulenze in materia.
    Grazie davvero.


  • User Attivo

    @neosky said:

    Salve a tutti e grazie per la consulenza che date in questo forum.
    Premetto innanzitutto, da buon informatico, di non avere assolutamente conoscenza di leggi in materia di fisco ed affini: chiedo quindi venia per eventuali mancanze e/o imprecisioni.
    Detto questo passo ad esporvi la situazione:
    Sono un ex dipendente part-time (20h/sett) con uno stipendio di circa 550-600 ? mensili, senza calcolare la 13° e la 14°.
    Mi è stato proposto un nuovo impiego, (sempre part-time) con partita iva agevolata e alla mia domanda, "Ok, ma al netto delle tasse, quanto guadagnerei a fine mese?" la risposta è stata: "rispetto alla P.I. normale anzichè una detrazione di ca. il 50% si ha un (sempre circa) 30% di detrazioni...bla bla...lo stipendio normalmente è superiore a quello di un impiegato, al netto delle tasse".

    A questo punto avrei voluto chiedere: "Mi scusi, ma quanto guadagna un impiegato?part-time?" ma trattandosi di colloquio preliminare ho preferito glissare e annuire in tono di intesa.

    Giunge a questo punto del mio racconto il/i quesito/i che devo porvi:
    La partita iva agevolata, rispetto al mio inquadramento precedente, è tutelata allo stesso modo?(immagino non esistano ferie pagate, malattia, tfr,etc.)Quali e soprattutto, quante tasse devo pagare?

    Esistono alternative valide alla partita iva agevolata?(ad esempio: "contratto a progetto, questo sconosciuto").

    Spero almeno di avervi strappato un sorriso,
    Ciao e grazie.

    L'alternativa di aprire una partita iva per svolgere di fatto un lavoro dipendente è un problema molto diffuso e di fatto sottointende per il datore di lavoro o il committente un consistente risparmio di costi, mentre per l'ex dipendente significa di fatto passare a una sorta di precariato.
    Infatti per costoro non solo vengono meno le tutele già elencate, ma si è svantaggiati anche dal punto fiscale, sia rispetto alla sua precedente posizione sia rispetto a quella degli altri autonomi o professionisti che svolgono la loro attività davvero autonomamente e non per un unico committente. Questi ultimi affrontano costi molto più elevati per la loro attività limitando in tal modo l' IVA, IRPEF, IRAP e i contributi previdenziali. In merito a quest'ultimi poi nella maggior parte dei casi sono previste casse previdenziali di categoria che normalmente offrono maggiori garanzie che non la gestione separata dell'INPS. Bisogna perciò valutare anche a quale categoria appartieni.


  • User Newbie

    grazie bax, molto gentile


  • User Newbie

    buongiorno a tutti!
    ho un paio di perplessità da condividere con voi in cerca di un buon consiglio!
    recentemente ho svolto una prestazione occasionale ed ho dovuto sostenere delle spese per produrre il lavoro richiesto. come da accordi, tutte le spese che avrei sostenuto mi sarebbero state rimborsate.
    ora il mio problema è che mi è stato chiesto di inserire l'ammontare delle spese nella ricevuta di prestazione occasionale assieme al mio compenso lordo. è corretto? come mi comporto quando calcolo la ritenuta d'acconto? secondo me la ritenuta d'acconto và applicata solo al compenso lordo e non alle spese e di conseguenza non capisco perchè dovrei inserire le spese in una ricevuta di prestazione occasionale. dovrei fare una nota a parte per le spese o cos'altro?
    se invece avessi la partita iva dovrei inserire le spese in fattura?
    ho le idee abbastanza confuse! spero che qualcuno possa aiutarmi!
    saluti a tutti!