• User Newbie

    partita iva o prestazioni occasionali?

    Innanzitutto un saluto a tutto il forum da un nuovo iscritto,
    ed un particolare ringraziamento a i2m4y per la sintesi delle collaborazioni occasionali che mi ha "aperto gli occhi" su parecchie cose.
    Non so se questa e' la sezione giusta, ma in ogni caso vengo subito alla domanda (che in realta' sono un po' di piu'):

    sono dipendente in una cooperativa che opera nel campo audio/video (con cassa empals), ma ho alcuni contatti esterni con i quali collaboro al momento con ritenuta d'acconto, o come si chiamano ora, collaborazioni meramente occasionali.
    Siccome supero ampiamente il tetto dei famosi 5000 euro annui, stavo pensando di aprire una partita iva come consulente software per ampliare il mio parco clienti, ed avere piu' liberta' di azione.Partendo dal presupposto che mi sono informato in merito alla possibilita' di aprirla e dovrei poterlo fare senza incappare in problem di sorta,le domande essenziali sono:
    dato che suppongo di fatturare al momento non piu' di 10000 euro annui, mi chiedevo se esistevano forme agevolate per liberi professionisti con questo tipo di reddito, o se per queste cifre conviene sfruttare le collaborazioni occasionali (pagando il famoso 18% per tutto cio' che eccede i 5000 euro).
    La partita iva mi allettava anche per quanto riguarda la possibilita' di rimborsi in merito all'acquisto dell'auto, e lavorando in casa, eventuali sgravi fiscali per luce, gas, affitto (o mutuo?), attrezzature informatiche. Quello che non so e' su che cosa di quello che ho elencato si riesce effettivamente a ottenere rimborsi, e in che percentuale.
    concludendo i 2 domandoni sono:

    se fatturo 10000 euro annui e cerco di detrarre le spese di cui sopra,
    o se emetto ricevute occasionali per 10000 euro, quale dei 2 casi mi conviene di piu'?.

    se decidessi di fare la pazzia di non essere piu' dipendente (a 1100 euro al mese) e passare completamente a partita iva,quale sarebbe la cifra minima che dovrei raggiungere a fine anno per superare la stessa che raggiungo ora da dipendente, o se non e' possibile calcolarla (gia'... ma come si calcola effettivamente cosa rimane in tasca da un fatturato annuo?), quale cifra devo raggiungere per non morire di fame?

    scusate le domande ma sono ormai settimane che rimugino e non ho ancora trovato risposta.....

    ciao!!!!


  • Super User

    Ciao, sat2001cu e benvenuto sul forum, hai scelto la sezione giusta per la tua domanda veramente complessa.

    Quanto al primo quesito esiste una forma agevolativa denominata "nuove iniziative produttive" che prevede una forma di tassazione particolarmente agevolata per i neo autonomi e che forse potrebbe fare al caso tuo.

    Qui puoi leggere in merito:
    http://www.agenziaentrate.gov.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Le+guide+dell'Agenzia/2004/Gli+adempimenti+fiscali+per+avvio+di+attivita

    Come leggerai non solo in merito a quel regime ma anche agli altri possibili tra cui scegliere per iniziare un'attività.

    NB la forma agevolata di cui ti ho detto prevede che tu non abbia svolto precedentemente attività professionale o di impresa nel medesimo settore specifico. Quindi dovrà essere accuratamente vagliata la tua precedente attività con quella che intraprenderai.

    Quanto al secondo quesito posso darti solo un'idea di quali costi siano deducibili dal reddito (una volta aperta la partita iva):

    • telefonino 50%
    • affitto ufficio 100%*
    • auto 50% costi di gestione
    • auto 50% degli ammortamenti per un valore max di circa 18.000 euro
    • computer 100% (con ammortamenti)
    • cancelleria 100%
    • riscaldamento 100%*
    • elettricità 100%*
    • .....
      Dove ho messo il * andrà verificato in base al regime (impresa o professionista) e comunque, se attività svolta in casa, saranno deducibili solo per la quota percentualmente attribuibile alla tua attività.
      Purtroppo per elencare tutti i costi e le modalità di deduzione dovrei scrivere un libro.

    Per l'ultimo dei punti, non ho parametri necessari per fare i calcoli di convenienza, e non sarebbe deontologico farlo così spannometricamente visto che sottende una "scelta di vita".

    IMPORTANTE: il mio vivo consiglio è quello di rivolgerti ad un dottore commercialista di fiducia per approfondire tutte le materie del tuo quesito, alle quali io qui ho potuto dare solo qualche indirizzo (o neanche quello). Egli poi potrà consigliarti correttamente sulla convenienza viste tutte le altre decine di informazioni necessarie (soprattutto per l'ultimo dei tuoi quesiti).
    Forse spenderai qualche centinaio di euro per il suo aiuto, ma ciò probabilmente ti consentirà innanzitutto di "partire con il piede giusto" e soprattutto di non perdere soldi con rischiosi passi nel vuoto magari non convenienti.

    :ciauz:

    Paolo


  • User Newbie

    wow! che tempestivita'
    innanzitutto ti ringrazio per la risposta.
    Mi sono messo a spulciare i documenti che mi hai consigliato e sono giunto ad una conclusione:
    Ovviamente la nuova iniziativa produttiva che mi hai proposto la conoscevo (con nome diverso), ma pensavo ci fossero agevolazioni per regimi minori, e non necessariamente per tetti cosi' alti (anche se sarei ben felice di poter fatturare 30000 euro all'anno).
    mi e' balzato all'occhio, controllando i vari regimi contabili, il super semplificato.
    eccoti il link (che suppongo conoscerai bene)
    http://www.agenziaentrate.gov.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Le+guide+dell'Agenzia/2004/Gli+adempimenti+fiscali+per+avvio+di+attivita/I+DIVERSI+REGIMI+CONTABILI+QUALE+SCEGLIERE

    controllando pero' lo specchietto non vedo molte differenze rispetto alle nuove iniziative produttive (se non per il tetto massimo).
    quali sono le effettive differenze e vantaggi/svantaggi tra i 2?

    scusa per le domande, ma purtroppo non avendo un commercialista di fiducia, non saprei a chi altro chiedere.
    se tu percaso conoscessi un valido e affidabile personaggio in torino, sono ben accetti consigli/indirizzi anche in privato.Condivido la tua proposta di rivolgermi al professionista, ma come sai ci sono professionisti e professionisti.... prima di spendere soldi per avere informazioni, preferirei andare da chi si e' conquistato la fiducia sul "campo" piuttosto che affidarmi al caso.


  • Super User

    La differenza sostanziale (ma ce ne sono alcune altre) NON sta tanto nella determinazione del reddito imponibile che, tranne alcune regole particolari, è praticamente il medesimo.

    In entrambi si calcola infatti come:
    RICAVI/COMPENSI - COSTI/SPESE = REDDITO IMPONIBILE....

    Ma mentre per le "nuove iniziative produttive" tale imponibile è sottoposto anzichè ad irpef ad una imposta sostitutiva del 10%, nel regime "supersemplificato" tale imponibile sarà sottoposto a tassazione ordinaria (con le aliquote progressive solite che partono da livelli doppi rispetto 10%).

    Se a primo acchito ciò potrebbe far propendere per la convenienza del regime delle "nuove iniziative produttive", non è in assoluto vero...
    ...per alcuni livelli di reddito imponibile potrebbe essere più conveniente la tassazione ordinaria, in virtù delle norme di esenzione introdotte da Tremonti.... in pratica potrebbe essere più vantaggioso tassare ordinariamente il reddito, piuttosto che al 10%.

    Ma purtroppo queste valutazioni possono essere fatte solo da un commercialista, cui riferire tutte le tue posizioni reddituali ed esaminando le detrazioni e deduzioni specifiche che ti spetterebbero.
    Non è cattiva volontà, ma sarebbe inefficiente mettersi a fare calcoli qui. Sorry.

    Avevo una volta un contatto con un bravo dottore commercialista di Torino, ma purtroppo si è ora ritirato e non esercita più.

    Il mio consiglio spassionato è quello di rivolgerti ad un Dottore Commercialista Abilitato, regolarmente iscritto all'Ordine di Torino, prova a chiedere a qualche amico se ne conosce qualcuno affidabile e competente.

    Puoi verificare l'iscrizione all'albo qui:

    http://www.odc.torino.it/ita/fs.asp?voce=ALBO

    Ciao,

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie ancora per i preziosi consigli.
    questa settimana andro' da un commercialista consigliatomi da un amico e ti faro' sapere.

    :ciauz:


  • User Newbie

    salve.
    Lavoro come impiegato tecnico commerciale,con contratto commercio terziario .Il mio lavoro e di assistenza presso clienti su apparecchiature per negozzio - registratori cassa ,bilance etc. Capita spesso che i clienti siano interessati di articoli che la mia ditta non tratta, quindi da qui la bella idea di aprire una p.iva e proppore ai clienti vari prodotti (es. elettronici di consumo sopratutto apparecchiature x negozi).
    La mia domanda è se lo posso fare anche se nello stesso tempo risulto dipendente della ditta sopra menzionata.
    grazie


  • Super User

    Ciao e benvenuto.

    Puoi trovare risposta ai tuoi quesiti in almeno una ventina di topic in questa sezione del forum, cui ti rimando ai sensi del regolamento.

    Paolo


  • User Newbie

    Salve a tutti e grazie per la consulenza che date in questo forum.
    Premetto innanzitutto, da buon informatico, di non avere assolutamente conoscenza di leggi in materia di fisco ed affini: chiedo quindi venia per eventuali mancanze e/o imprecisioni.
    Detto questo passo ad esporvi la situazione:
    Sono un ex dipendente part-time (20h/sett) con uno stipendio di circa 550-600 ? mensili, senza calcolare la 13° e la 14°.
    Mi è stato proposto un nuovo impiego, (sempre part-time) con partita iva agevolata e alla mia domanda, "Ok, ma al netto delle tasse, quanto guadagnerei a fine mese?" la risposta è stata: "rispetto alla P.I. normale anzichè una detrazione di ca. il 50% si ha un (sempre circa) 30% di detrazioni...bla bla...lo stipendio normalmente è superiore a quello di un impiegato, al netto delle tasse".

    A questo punto avrei voluto chiedere: "Mi scusi, ma quanto guadagna un impiegato?part-time?" ma trattandosi di colloquio preliminare ho preferito glissare e annuire in tono di intesa.

    Giunge a questo punto del mio racconto il/i quesito/i che devo porvi:
    La partita iva agevolata, rispetto al mio inquadramento precedente, è tutelata allo stesso modo?(immagino non esistano ferie pagate, malattia, tfr,etc.)Quali e soprattutto, quante tasse devo pagare?

    Esistono alternative valide alla partita iva agevolata?(ad esempio: "contratto a progetto, questo sconosciuto").

    Spero almeno di avervi strappato un sorriso,
    Ciao e grazie.


  • Super User

    Ciao e benvenuto... ricordati di aprire un nuovo topic per nuovi quesiti.

    In effetti avere la partita iva significa essere almeno liberi professionisti... liberi si e senza alcuna tutela, niente ferie, niente TFR, niente malattia, niente 13a, 14a, niente tutele sindacali ecc. ecc.

    Ne discende la logica conseguenza che si dovrebbero contrattare compensi lordi ben più elevati di quelli netti di un dipendente inmodo da compensare questi svantaggi e semmai avere addirittura una migliore posizione.

    Per quanto riguarada la tassazione del regime agevolato nuove iniziative produttive ti rimando agli innumerevoli topic in materia ed al topic top con le guide all'apertura dell'attività (primo link, da pagina 29).
    Pagherai anche l'Irap al 4,25% oltregli 8000 euro ed i contributi previdenziali a tuo carico.

    In effetti valuterei, se non hai altre occasionidi clientela per cui sfruttarela p.iva, il contratto a progetto. Molto più tutelato e più simile al lavoro dipendente.... anchequi decine di topic che ne parlano.

    Paolo


  • User Newbie

    Risposta terribilmente efficace: segnalerò questo forum a tutti quelli avranno bisogno di consulenze in materia.
    Grazie davvero.


  • User Attivo

    @neosky said:

    Salve a tutti e grazie per la consulenza che date in questo forum.
    Premetto innanzitutto, da buon informatico, di non avere assolutamente conoscenza di leggi in materia di fisco ed affini: chiedo quindi venia per eventuali mancanze e/o imprecisioni.
    Detto questo passo ad esporvi la situazione:
    Sono un ex dipendente part-time (20h/sett) con uno stipendio di circa 550-600 ? mensili, senza calcolare la 13° e la 14°.
    Mi è stato proposto un nuovo impiego, (sempre part-time) con partita iva agevolata e alla mia domanda, "Ok, ma al netto delle tasse, quanto guadagnerei a fine mese?" la risposta è stata: "rispetto alla P.I. normale anzichè una detrazione di ca. il 50% si ha un (sempre circa) 30% di detrazioni...bla bla...lo stipendio normalmente è superiore a quello di un impiegato, al netto delle tasse".

    A questo punto avrei voluto chiedere: "Mi scusi, ma quanto guadagna un impiegato?part-time?" ma trattandosi di colloquio preliminare ho preferito glissare e annuire in tono di intesa.

    Giunge a questo punto del mio racconto il/i quesito/i che devo porvi:
    La partita iva agevolata, rispetto al mio inquadramento precedente, è tutelata allo stesso modo?(immagino non esistano ferie pagate, malattia, tfr,etc.)Quali e soprattutto, quante tasse devo pagare?

    Esistono alternative valide alla partita iva agevolata?(ad esempio: "contratto a progetto, questo sconosciuto").

    Spero almeno di avervi strappato un sorriso,
    Ciao e grazie.

    L'alternativa di aprire una partita iva per svolgere di fatto un lavoro dipendente è un problema molto diffuso e di fatto sottointende per il datore di lavoro o il committente un consistente risparmio di costi, mentre per l'ex dipendente significa di fatto passare a una sorta di precariato.
    Infatti per costoro non solo vengono meno le tutele già elencate, ma si è svantaggiati anche dal punto fiscale, sia rispetto alla sua precedente posizione sia rispetto a quella degli altri autonomi o professionisti che svolgono la loro attività davvero autonomamente e non per un unico committente. Questi ultimi affrontano costi molto più elevati per la loro attività limitando in tal modo l' IVA, IRPEF, IRAP e i contributi previdenziali. In merito a quest'ultimi poi nella maggior parte dei casi sono previste casse previdenziali di categoria che normalmente offrono maggiori garanzie che non la gestione separata dell'INPS. Bisogna perciò valutare anche a quale categoria appartieni.


  • User Newbie

    grazie bax, molto gentile


  • User Newbie

    buongiorno a tutti!
    ho un paio di perplessità da condividere con voi in cerca di un buon consiglio!
    recentemente ho svolto una prestazione occasionale ed ho dovuto sostenere delle spese per produrre il lavoro richiesto. come da accordi, tutte le spese che avrei sostenuto mi sarebbero state rimborsate.
    ora il mio problema è che mi è stato chiesto di inserire l'ammontare delle spese nella ricevuta di prestazione occasionale assieme al mio compenso lordo. è corretto? come mi comporto quando calcolo la ritenuta d'acconto? secondo me la ritenuta d'acconto và applicata solo al compenso lordo e non alle spese e di conseguenza non capisco perchè dovrei inserire le spese in una ricevuta di prestazione occasionale. dovrei fare una nota a parte per le spese o cos'altro?
    se invece avessi la partita iva dovrei inserire le spese in fattura?
    ho le idee abbastanza confuse! spero che qualcuno possa aiutarmi!
    saluti a tutti!