• Super User

    Percezione del prezzo e principio di autorita'

    So che molti di voi gia' seguono [url=www.edentifycoach.com]Edentity Coach (avete sottoscritto il feed, vero? () ), e quindi molti di voi avranno gia' notato il post [url=http://www.edentitycoach.com/2005/08/23/percezione-del-prezzo-online-e-principio-di-autorita/]Percezione del prezzo online e principio di autorita'.

    Sono ansioso di aspettare il seguito del discorso. Porto intanto l'esperienza di quel che e' successo proprio oggi.

    Offline.
    (Questo spiega perche' manchi la parola "online" nel subject del mio post, rispetto al titolo del post).

    Stamattina sono entrati in negozio una coppia di ragazzi inglesi, mi hanno chiesto un po' di informazioni su una serie di strani prodotti in vendita, e dopo un po' si sono messi a guardare i vini. Ne ho pochi, quindi in un colpo d'occhio o poco piu' potevano vedere le varie bottiglie presenti e relativi prezzi (nota: mediamente i vini che ho stanno tra i 5 e i 10 euro, e una bottiglia che sta a 16).
    Io intanto da dietro il bancone captavo qualche parola di quel che si dicevano, e ho quindi capito perche' hanno preso quella da 16 euro (Giorgiooooooooooooo le lingueeeeee 😉 ).

    Dunque, cosa ho capito io? Che questa coppia non conosceva i vini che avevo (e non mi aspettavo il contrario, in fondo), e quindi il loro riferimento piu' importante e' stato proprio il prezzo.

    Cosa questo significhi? Boh. Pero' mi sembra interessante. 🙂
    :ciauz:


  • Bannato Super User

    Il tuo caso mi sembra proprio analogo all'esempio citato nell'articolo e, pensandoci, a volte anche io da consumatore incosciamente mi comporto in questo modo.

    Si tende a pensare che ad un prezzo superiore corrisponda anche una qualità superiore e questo non sempre risponde a verità.

    Forse sono proprio la mancanza di altri termini di paragone e la nostra "ignoranza" che ci fanno fare affidamento sull'unico parametro che riusciamo a capire: Il prezzo.

    Ora io non so come si possa tradurre questo concetto per aumentare il rendimento dei nostri siti (che alla fine è quello che ci interessa).

    Probabilmente conviene sempre avere in negozio anche un pezzo pregiato dal prezzo elevato per aiutare a scegliere gli indecisi "ignoranti", facendo però attenzione che sia vera l'equazione prezzo maggiore=qualità maggiore, altrimenti si perdono i clienti e addio al passaparola.


  • Super User

    vendo i miei software anche su ebay e quando ho cominciato ho imposto il prezzo di un softwarino (veramente una sciocchezza quando è nato) a 10 euro, vendevo pochissimo.

    ho portato il prezzo dello stesso software a 28 ed ho venduto molto di più (anche se ancora non sono miliardario uff).

    non solo il prezzo più alto permette agli "ignoranti" di scegliere quello che plausibilmente rappresenta la qualità maggiore ma anche, in mancanza di un obbligo alla scelta tra un articolo e un altro, un prezzo "importante" ne sancisce la qualità.


  • User Attivo

    Io non li definirei ignoranti.

    Semplicemente quel prezzo soddisfa un bisogno di un target specifico.

    Nell'esempio di must, nel settore alberghiero ve ne potrei citare a centinaia, si parla di un prezzo oltre la media (riferito al vino presente in negozio)

    Quel è il prezzo che soddisfa una coppia di ragazzi inglesi in vacanza che sono entrati in negozio.

    In questa particolare situazione la percezione del prezzo è diversa da un'acquisto "normale" (intendo l'acquisto medio fatto da un utente) sia per il contesto in cui si è creato (vacanza) sia per la tipologia di prodotto (acquisto d'impulso).

    Ricollegandomi al 3d sull'[url=http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=3101]esperienza d'acquisto la differenziazione di prezzo unita a una strategia di differenziazione dell'esperienza (grafica, sezioni, modo di comunicare, ecc) sono un metodo per segmentare l'offerta in modo da richiamare target più specifici. In poche parole si usa la segmentazione dell'offerta per incanalere settori di domanda verso esperienze d'acquisto più appropriate (e si spera con conversioni maggiori 😄 ).

    L'utente non è stupido, è semplicemente unico con cultura ed esigenze diverse.
    Dato nell'economia reale non si può (ancora per quanto? ) creare una comunicazione ad hoc x ogni cliente si cerca di raggrupparli. Sul web questo concetto si può estremizzare con un costo molto basso.

    Parlando del e-commerce di must una sezione "prodotti di lusso" con relativa e appropriata atmosfera e conseguente fascia di prezzi può accompagnare la sezione "standard".

    sempre IMHO ovviamente 🙂 a voi la palla


  • Super User

    @and4linux said:

    Io non li definirei ignoranti.

    vorrei fare una precisazione prima di incorrere in fraintendimenti.

    con il termine ignorante ho definito una persona che ignora gli aspetti ed i fattori che concorrono alla definizione della qualità di un prodotto / servizio e quindi ignorano i parametri che creano il prezzo di quest'ultimo.
    non è assolutamente un'offesa essendo io il primo ad adottare questa metodologia di scelta quando devo comprare qualcosa che non conosco.

    p.s. ho cominciato da una settimana a stirare i miei vestiti (vivendo da solo devo fare ancehq eusto) e non sapendo quale diavolo di spray comprare per ammorbidire le camice e far sparire le pieghe ho scelto quello che ricordavo di più dalle pubblicità in televisione e che avesse un prezzo nella fascia medio alta rispetto all'offerta del supermercato.


  • User Attivo

    @Tymba said:

    vorrei fare una precisazione prima di incorrere in fraintendimenti.

    non è assolutamente un'offesa essendo io il primo ad adottare questa metodologia di scelta quando devo comprare qualcosa che non conosco.

    assolutamente non l'avevo intesa come un'offesa 🙂

    con il termine ignorante ho definito una persona che ignora gli aspetti ed i fattori che concorrono alla definizione della qualità di un prodotto / servizio e quindi ignorano i parametri che creano il prezzo di quest'ultimo.

    secondo me la stragrande maggioranza non conosce assolutamente il meccanismo di costruzione del prezzo, e neanche la deve conoscere

    il prezzo è uno dei fattori che permette, ovviamente insiema ad altri fattori, di mostrare un prodotto in un modo piuttosto che in un'altro

    anche con i prezzi si posiziona un prodotto


  • Bannato Super User

    @and4linux said:

    il prezzo è uno dei fattori che permette, ovviamente insiema ad altri fattori, di mostrare un prodotto in un modo piuttosto che in un'altro

    anche con i prezzi si posiziona un prodotto

    Sicuramente d'accordo con te, ma non ci dimentichiamo che a tale prezzo "deve" corrispondere una qualità adeguata, a meno che non trattiamo prodotti da una botta e via e non ci interessi fidelizzare il cliente.

    Alcuni dei siti che seguo hanno molte meno difficoltà a vendere prodotti costosi e di elevata qualità piuttosto che quelli economici (a volte anche di buona qualità), ciò confermerebbe quanto abbiamo detto sinora.


  • Super User

    @must said:

    So che molti di voi gia' seguono [url=www.edentifycoach.com]Edentity Coach (avete sottoscritto il feed, vero? () ), e quindi molti di voi avranno gia' notato il post [url=http://www.edentitycoach.com/2005/08/23/percezione-del-prezzo-online-e-principio-di-autorita/]Percezione del prezzo online e principio di autorita'.

    Sono ansioso di aspettare il seguito del discorso. Porto intanto l'esperienza di quel che e' successo proprio oggi.

    Offline.
    (Questo spiega perche' manchi la parola "online" nel subject del mio post, rispetto al titolo del post).

    Stamattina sono entrati in negozio una coppia di ragazzi inglesi, mi hanno chiesto un po' di informazioni su una serie di strani prodotti in vendita, e dopo un po' si sono messi a guardare i vini. Ne ho pochi, quindi in un colpo d'occhio o poco piu' potevano vedere le varie bottiglie presenti e relativi prezzi (nota: mediamente i vini che ho stanno tra i 5 e i 10 euro, e una bottiglia che sta a 16).
    Io intanto da dietro il bancone captavo qualche parola di quel che si dicevano, e ho quindi capito perche' hanno preso quella da 16 euro (Giorgiooooooooooooo le lingueeeeee 😉 ).

    Dunque, cosa ho capito io? Che questa coppia non conosceva i vini che avevo (e non mi aspettavo il contrario, in fondo), e quindi il loro riferimento piu' importante e' stato proprio il prezzo.

    Cosa questo significhi? Boh. Pero' mi sembra interessante. 🙂
    :ciauz:

    Bè, conosco bene gli inglesi e bisogna tener conto del loro elevato potere di acquisto, che semplifica la scelta.

    Se hai tanti soldi, non rischi di prendere una cosa che non ti piace, soprattutto in vacanza e se non volendo sei invitato da qualcuno.

    Inoltre la propensione verso il buon vino è + spiccata negli inglesi che negli italiani.

    Mi rifersco a un determinato strato sociale inglese, fossero stati d un altro avrebbero cercato una cassa di birra (non tutti sanno che in Inghilterra esistono classi sociali diverse e ben definite, in Italia conta che macchina c'hai, ma questo è un altro discorso)

    Questo sull'episodio specifico, sull'argomento del thread, vi faccio notare che, occupandomi io tra l'altro di antiquariato, ho notato che molti non credono alla genuinità del pezzo se non è abbastanza caro (per le loro tasche ovvio, se no sarebbe semplice aggirare il problema).

    Taluni in generale vogliono pagare caro per potersi vantare di avere speso tanto e affermare la propria capacità finanziaria (spesso nettamente inferiore)

    Il web è un altro mondo, il mondo dei prezzi popolari, ma anche delle fregature facili (per chi è novizio e/o ingenuo)

    Il prezzo elevato spacca in due i potenziali clienti; chi viene irretito e se ne va e chi comincia a crederlo affidabile proprio perché costoso

    Secondo me quest'ultima categoria non si estinguerà mai, ma si ridurrà via via che la familiarità con internet crescerà...

    Ho in mente di proporre articoli in vendita online e mi chiedo ancora che politica seguire, anche se attualmente penso che dividerò la vendita in due per cercare di intercettare sia chi paga poco, sia chi vuole pagare tanto, vedrò come fare per differenziare efficacemente...


  • Moderatore

    è un dato di fatto
    qualità = prezzo elevato
    la questione del rapporto qualità/prezzo è un bel casino
    continuamo a prendere il vino come es. il Sassicaia (vino di qualità zona extra lusso) è un buon vino con prezzi esorbitanti, tra i 400 e i 1000 se nn oltre ma il 70% è il nome!! Il tignanello è un vino simile, nn uguale, e lo trovate a 150. Detto questo qual'é il vino più bevuto dei due?
    il primo, ed è dovuto principalmente dal nome.
    Dove vado spesso a bere (un enoteca fantastica) il proprietario mi ha trovato mille esempi del genere, a lui è bastato spiegare le poche differenze fisiche del vino per togliere del tutto il sassicaia e vendere tignanello.
    morale della favola, sta a chi vende spiegare brevemente ma in modo esauriente cosa e il motivo del prezzo del prodotto.

    secondo me naturalmente :fumato:


  • User Attivo

    @esteban said:

    .. a lui è bastato spiegare le poche differenze fisiche del vino per togliere del tutto il sassicaia e vendere tignanello.
    morale della favola, sta a chi vende spiegare brevemente ma in modo esauriente cosa e il motivo del prezzo del prodotto.

    secondo me naturalmente :fumato:

    secondo me ha sbagliato

    sarebbe stato più remunerativo se avesse spinto entrambi presentandoli in modo diverso e scegliendo a chi vendere l'uno e a chi l'altro
    IMHO è più remunerativo

    @777 said:

    Ho in mente di proporre articoli in vendita online e mi chiedo ancora che politica seguire, anche se attualmente penso che dividerò la vendita in due per cercare di intercettare sia chi paga poco, sia chi vuole pagare tanto, vedrò come fare per differenziare efficacemente...

    differenziare/ampliare => crescere => consolidare => differenziare/ampliare => crescere => consolidare => ....


  • Moderatore

    nn sono daccordo
    arriva un certo punto in cui decidi il target da conquistare
    lui ha ne ha preferito (studiando le opportunità del territorio) uno medio, oltre che al fatto che così facendo ha fidelizzato una marea di clienti che tornando più volte in settimana ha incassi ottimi e potrebbe tranquillamente chiudere il fine settimana e andarsene a montecarlo.
    Ha conquistato una clientela giovane, ha individuato i potenziali clienti fissi (e ti giuro che sono davvero tanti) e ha creato una piccola famiglia di alcoolizzati di ogni livello di spesa.
    Il punto di forza è sicuramente il sedersi con i clienti e spiegare, senza annoiare, cosa stai per comprare gli abbinamenti e rispondere alle domande che ti vengono poste.
    Sul web questo nn si può fare lo so, o per lo meno nn del tutto, per questo che appoggio l'uso di una forma di contatto tra chi vende e chi compra nel web.
    Mi sembra che ne stavamo già parlando in un altro 3d