• User Attivo

    ho capito che non so nulla

    Dopo 5 anni di università prossima alla laurea con un voto parecchio alto (il quale dovrebbe essere sintomatico della mia conoscenza) , mi sono accorta di non sapere proprio nulla. L'università non mi è servita proprio a nulla se non ad un minimo di elasticità mentale ed ad avere un quadro generale.
    Ho deciso che a questo punto sono io a dover tenere alla mia formazione e ho deciso che voglio ricominciare da capo per rifarmi quel bagagliaio di conoscenze ed esperienze che un praticante comm dovrebbe avere.
    Ho dimenticato di premettere che non ho fatto diritto commerciale, ne tributario, nè contenzioso.
    Nell'affrontare i problemi quotidiani dello studio mi accorgo di non aver quel minimo di basi. Si imparo molte cose, ma mi manca la struttura ossea su cui applicare allenare i muscoli ogni giorno
    Ora voglio ricominciare a studiare da me, per questo Vi chiedo, se potete, di suggerirmi libri da cui iniziare, argomenti, qualsiasi cosa che possa essermi utile.

    GRazie mille saluti


  • Super User

    a meno che tu abbia fatto l'università di posologia (che studia come disporre le posate sulla tavola quando apparecchi) l'università, soprattutto se inerente al campo di lavoro, ti fornisce conosenze e metologie di apprendimento che chi ha fatto l'università da per scontate e chi non l'ha fatta ne sente la mancanza.

    Non sono riuscito a studiare all'università perchè a suo tempo ero stupido ed ora è troppo tardi e ne sento la mancanza.

    Da qui a dire che una persona fresca di università sia in grado di lavorare in modo autonomo ce ne passa ma sicuramente parte in modo DECISAMENTE avvantaggiato rispetto ad una persona non laureata.

    (per evitare i flame: lungi da me l'affermare che l'università sia l'unica strada per poter lavorare o cose simili.).


  • Super User

    Certo Tymba sappiamo benissimo che non sei un flamer.

    In effetti ricordo di essermi trovato all'inizio della mia attività esattamente come te (certo qualche esame specifico in più io l'avevo fatto), non avevo ben presente nemmeno come fosse una fattura.

    Un plauso dunque alla tua umiltà e un in bocca al lupo per lo studio (che poi ti servirà anche per l'esame di stato).

    Io inizierei con diritto commerciale (libri del Campobasso), un libro base su bilancio (Dezzani-Pisoni-Puddu) integrato con codice civile alla mano e principi contabili nazionali, poi un libro base di diritto tributario (De Mita) e poi uno specifico di reddito d'impresa e professionale (ce ne sono 10000).
    A questo nucleo aggiungerai un libro di tecnica professionale (fusioni, scissioni ecc. - es- Confalonieri), un libro sulle analisi di bilancio (Facchinetti), un manuale di contenzioso tributario ed uno di diritto fallimentare (se pratichi queste ultime attività)..... poi tutti gli altri elementi teorici secondari (controllo gestione, valutazione d'azienda, diritti di altro genere, statistica, matematica finanziaria....).

    Io seguirei questo ordine, ma molto dipende ancheda ciò di cui ti occupi tutti i giorni.... io iniziai con il diritto societario, i bilanci e le operazioni straordinarie e quella fu la mia strada di preparazione.

    Non sottovzaluterei nemmeno: corsi di specializzazione post laurea ed il corso biennale per praticanti..... io ho fatto entrambi e mi hanno aiutato molto.

    Insomma hai studiato all'università per avere il panorama.... ora sta a te mettere gli elementi visuali più vicini.

    Paolo


  • User Attivo

    Quoto Paolo, quei libri sono i fondamentali del nostro lavoro.
    Purtroppo però...studiarli "a memoria" non ti permette di essere professionalmente preparato al 100% per tre motivi:

    1. Le normative (sopratutto fiscali) non sono sempre chiare o palesi. Ti accorgerai col tempo che una stessa disposizione può essere interpretata in vari modi e non intendo solamente da dei commercialisti ma dal nostro ordinamento giuridico (vedi Cassazione). La verità assoluta in questo lavoro non c'è...o almeno non dappertutto...considera che esiste una ben evidente linea d'ombra in cui se ti capita di imbatterti rischierai di prendere un "granchio" con i rischi annessi della consulenza aziendale (perdita cliente, perdita economica...)
    2. Le normative purtroppo non sono mai stabili, cambiano continuamente e non "da domani" ma dall'inizio dell'anno...(retroattività) in barba allo statuto dei contribuenti...
    3. La pratica legata alla teoria farà di te un buon professionista..ne l'una ne l'altra singolarmente ti serviranno per crescere occore viverle in simbiosi.

    La cosa che più mi colpì nel passaggio dall'università alla professione fu che quello che un libro spiegava in una riga nel farlo in pratica servivano 2 giorni...questo mi fece riflettere

    In bocca al lupo.:ciauz:


  • User Attivo

    Grazie mille a tutti, vedrò di organizzarmi per bene....

    Concordo con martina che una riga spesso si traduce in giorni lavoro, inoltre ho notato che spesso il cliente non capisce che non sei una pizzia ma un essere umano. Ogni giorno devi districarti con norme che cambiano e l'incubo della retroattività. Infine la cosa che mi scandalizza di più è quando devo incassare...è sempre un problema perchè vi è il cliente che capisce il valore del tuo operato, vi è quello ( e non sono pochi) che ti tratta come se tu rubassi.....E' una cosa molto triste.