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muro perimetrale rimasto dopo crollo di box
Buongiorno avrei bisogno di un consiglio o consulenza da chi ne capisce sicuramente + di me...
possiedo un terreno edificabile in contesto urbano in posizione angolare doppia esposizione su strada,di forma rettangolare.
su un lato + corto vi da una parte l'affaccio su strada e dall'altro vi era un garage di forma rettangolare da 50 anni circa.
questo garage aveva l'uscita sul lato + lungo della proprietà e dava sulla strada. insomma 2 rettangoli uno nell'altro.
su un lato + corto della proprietà che corrisponde a un lato + lungo del box (sx visto frontalmete la serranda box), è stato "attaccato" da un costruttore un immobile uso abitazione.in pratica il suo muro è stato messo a contatto con il mio già esistente da molti anni (che corrisponde al lato lungo del garage).
ho un aprima domanda: 1) il costruttore era tenuto a mettere uno strato isolante tra il suo muro e il mio e/o lasciare un qualche tipo di spaziatura?
In pratica si è utilizzato la mia parete come appoggio/casseforma per la soletta...
la costruzione risulta cosi fatta:il mio garage aveva le pareti in tufo,totalmente. è stato concesso al proprietario dell'immobile confinante l'accesso e l'utilizzo della mia proprietà per montare una struttura per dei lavori di intonacatura/pitturazione.
dopo circa 20 giorni dallo smontaggio di detta struttura si è verificato il crollo e collasso della struttura dell'intero garage e ne è rimasta in piedi solo il muro adiacente alla proprietà lato sx (immobile uso abitativo) e parte del muro dove vi era la serranda del mio box.
Onde evitare ericoli maggiori ho chiamato d'urgenza una ditta per la demolizione del muro pericolante e pericoloso ancora in piedi. Infatti il crollo ha "aperto" la mia proprietà rendendola accessibile a tutti (anche a bambini).la ditta che ha eseguito (1500 euro) con pala meccanica la demolizione del muro ha scoperto e verificato che il muro della proprietà immobiliare adiacente è cosi composta:una base di cemento armato (soletta?) 80 centimentri di altezza circa per una decina di metri su cui poggiano i mattoni forati (laterizi?).Dove il mio muro del garage (già esistente) confinava con i laterizi i tufi sono venuti via facilmente,lasciando i suoi laterizi scoperti.
In basso invece la soletta di cemento ha fatto "corpo unico" con miei tufi.quindi è un lavoro da fare "con martello pneumatico" e non con pala meccanica.
il costruttore ha fatto bene ad attaccarsi al mio muro senza uno strato di separazione che evitasse questa aderenza?
Altro aspetto il palista non ha insisitito oltre per staccare i tufi residui dal cemento per evitare di cagionare danni eventuali al vicino,e lui stesso aveva detto di staccarli fin dove si poteva.Il contenzioso nasce dal fatto che il vicino sotiene che devo essere io a chiamare e pagare un altro operaio per la rimozione del restante muro per consentirgli di intonacare la parete ("messa in sicurezza" sostiene) e non vuole sentire ragioni.
Io non voglio impedirgli di esercitare un suo lecito diritto ma il suo lecito diritto mi viene a costare altri soldi oltre i 1500 già spesi per la "bonifica" del terreno dai materiali residui del crollo.Per lui è diventato una questione di principio. Il suo operaio intonacatore voleva rimuovere i tufi a mano ma lui ha detto che tocca a me e devo farlo io.
Per quanto mi riguarda può benissimo intonacare la sua parete e i tufi che vi sono rimasti attaccati.
Invece lui sostiene la rimozione totale deve essere fatta per giunta sostiene che devo farla io. Domanda 2):** è giusto che chieda che la rimozione completa del muro per la sua intonacatura,che interessa lui, debba farla ancora io e pagarla sempre io?**
Oltretutto il geometra consultato dice che è possibilissimo che la struttura montata per dei lavori all'inizio abbia innescato/accelerato un problema che poi ha portato poi al crollo.In buona sostanza "cornuto e mazziato".Perchè la "gettata" di cemento ha saldato i miei tufi,la mia parete già esistente e quindi il mio muro alla sua soletta.
Il padrone dell'immobile vuole intonacare la parete rimasta scoperta quanto prima.Da notare che è stato lui a dire alla ditta che se i tufi non venivano via dal cemento di lasciare stare così com'era.Ora lui vuole giustamente intonacare la parete per isolarla.
Terza domanda: **3) posso impedirgli l'accesso e l'uso della mia proprietà per la suddetta operazione? **Cioè al posto di far montare una struttura nella mia proprietà utilizzare una gru a cestello o fare accedere gli operai dal suo lastrico solare (con costi maggiori per lui...).
Ho questi problemi e vorrei un parere da parte Vostra in merito.
ringraziandoanticipatamente porgo cordiali saluti.
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Ciao Buzz71 e Benvenuto nel Forum GT.
Credo che ciò che ti converrà fare è contattare un avvocato e valutare l'ipotesi di aprire un ATP (accertamento tecnico preventivo).
Il proprietario del terreno confinante di massima non ha l'obbligo di edificare il suo muro lasciando un distacco da quello esistente. Infatti la legge prevede anche la possibilità di comunione del muro (art 874 C.C.). Però deve eseguire i lavori in modo tale da non cagionare danni alle strutture del vicino.
Usando la parte bassa del tuo muro come cassaforma (da quanto credo di aver capito) durante il getto della trave rovescia di fondazione del suo muro la pressione del getto di calcestruzzo potrebbe aver cagionato inizialmente lo spanciamento del muro e poi il crollo. Non capisco quindi perchè tu debba avere obblighi nei suoi confronti.
Ripeto comunque che un consiglio "affidabile" potrà dartelo solo chi potrà visionare lo stato dei luoghi, oltre ad esaminare eventuali normative particolari.
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grazie dei consigli...abbiamo raggiunto un accordo tranquillo...