• Moderatrice

    Quanto è cambiata la comunicazione politica sui social?

    Oggi stavo riflettendo su questo....di come il politico e la sua immagine siano diventati più "umani" e vicini alla persona comune con una comunicazione e con parole semplici senza "paroloni".

    Non sto parlando di colore di partito e se verranno citati solo a titolo di esempio.


  • Moderatore

    Io preferivo i politici colti, che ne sapessero più di me, che fossero in grado di coinvolgermi con ragionamenti complessi, facendo citazioni e dimostrando di aver conoscenza e memoria del passato.
    Magari alla fine ci "fregavano" comunque, ma per lo meno si erano impegnati per non risultare troppo simili alle masse, risultando anche culturalmente "eletti".
    il mio discorso è più ampio e non riferito solo ai social, ma un italiano corretto e un ragionamento fine possono, a mio avviso, far fare bella figura a un politico anche durante una diretta Facebook.
    My two cents.


  • Moderatrice

    blays grazie per la tua esperienza e per il tuo punto di vista!


  • User Attivo

    @CAYGRI.com said:

    Oggi stavo riflettendo su questo....di come il politico e la sua immagine siano diventati più "umani" e vicini alla persona comune con una comunicazione e con parole semplici senza "paroloni".

    Oggi se Wanna Marchi fosse ancora in piena attività userebbe lo stesso identico metodo di comuncazione, e molto probabilmente nelle televendite di sale magico o pentolame magico urlerebbe anche lei slogan come onestà!, più soldi per tutti!, sconfiggeremo la povertà!, faremo diventare ricchi tutti i poveri!, e così via.

    A me personalmente questo genere di umanità e vicinanza fa parecchio girare le balle, ma parecchio davvero, a prescindere dal colore di partito.

    E sono pienamente d'accordo con @Blays.

    C'è stata un'epoca in cui i politici sapevano come prenderci per il culo ma lo facevano con molta intelligenza mettendo sempre e comunque in primo piano quanto era forte la loro ideologia, quanto ci credevano davvero, la loro conoscenza dell'argomento che trattavano era sempre impeccabile. Sapevano argomentare, articolare un discorso, in poche parole non erano ignoranti.
    Aldo Moro, Berlinguer, Almirante, Spadolini, De Gasperi, Andreotti, a prescindere dall'ideologia che rappresentavano, ma ci aggiungo anche Craxi, anche pensare di fare un paragone con i politici attuali è letteralmente impossibile. Sarebbe come paragonare un ladro come Arsenio Lupin a un emerito imbecille e ignorante di uno qualsiasi degli attuali politici. Se devo essere derubato, in ogni caso, preferisco per mano di Arsenio Lupin.
    E questi ultimi lo sono diventati proprio per questo metodo di comunicazione, semplice, umano, populista.

    Purtroppo i fessi, cioè la brava gente fondamentalmente onesta ci ha creduto, quindi sicuramente si tratta di un metodo valido, vincente, ispirato sicuramente al primo grande politico che per la prima volta ha usato questo metodo:

    [video=youtube;E5mYQXo_sUk]


  • Moderatrice

    vero..concordo anche io con voi..purtroppo per non fare nomi di politici attuali ma cetto la qualunque mi ricorda in una in particolare!


  • Community Manager

    Il mondo cambia, le persone cambiano, internet cambia, la comunicazione cambia.

    È una questione a monte, c'è un cappello molto più grande di quello che riusciamo a vedere.

    Cambia tutto, non solo la comunicazione politica sui social.

    Il fatto che vogliamo tutto e subito, oggi, non è secondario. Il fatto che queste generazioni del tutto e subito siano molto orientate ai numeri dei social (like e via dicendo) non è secondario. Il fatto che si sia arrivati a questo linguaggio da questi fenomeni non è secondario.

    La faccenda è complessa da esplorare. Io non la so, ma se inizio a ragionare non finisco più.


  • User Attivo

    @Giorgiotave said:

    La faccenda è complessa da esplorare. Io non la so, ma se inizio a ragionare non finisco più.

    Vero, c'è però una parte facile, la questione dei discorsi semplici, più umani, che avvicinano alle persone, in realtà spesso non sono una vera strategia di comunicazione, anche, ma un fatto naturale legato più all'ignoranza e inesperienza, a una palese inadeguatezza al ruolo che un politico ricopre e questo vale oggi. Non per ripetermi o per citare nuovamente @Blays ma i politici della precedente generazione, compreso quelli che hanno contribuito al disastro dell'Italia, sapevano articolare un discorso, sapevano, quasi tutti almeno, di cosa parlavano. I dibattiti, quelli infuocati, tra politici che rappresentavano diversi ideali si facalizzavano sui diversi punti di vista. E' vero che anche allora si assisteva a propagande elettorali da parte di politici che non avevano la minima idea di quanto costasse un chilo di pane, però oggi assistiamo a promesse che sono davvero oltre il limite che separa realtà da fantasia.

    Insomma, Cetto La Qualunque fa promesse senza senso e irreali, usando un linguaggio a un livello più che elementare, molto vicino a quella parte di popolo che lo voterà sicuramente, ma questo è un personaggio di fantasia, mentre nella realtà da alcuni anni assistiamo a promesse dello stesso livello: "se sei senza lavoro noi faremo molto di più che trovarti un lavoro (che già di suo non ha molto senso) noi, lo Stato, ti pagheremo uno stipendio mensile"
    Se lo avesse detto Cetto La Qualunque ci saremmo messi a ridere tutti, qualcuno addirittura si sarebbe aspettato il resto della battuta: "perché io vi prometto che il lavoro che vi offriremo sarà quello di filiale autorizzata della Zecca di Stato, stamperete soldi tutti giorni e vi terrete una parte, più soldi per tutti!"

    In un contraddittorio oggi sarà molto difficile che un politico controbatta con un "ok bellissima proposta, ma quale parte del concetto Inflazione non hai compreso?

    I social, questi non sono in grado di analizzare il concetto, però amplificheranno a dismisura la promessa di Cetto La Qualunque che diventerà virale e tutti sapranno che esiste una soluzione semplice ma efficiace: ognuno si stamperà tutti i soldi che vuole.
    Non importa se esperti e tecnici spiegheranno cosa succederà dopo pochi mesi, i social possono essere "manovrati" e pilotati, lo spiega il caso scandaloso di Cambridge Analytica.

    Non importa se oggi un politico fa promesse senza senso, l'importante è che riesca ad entrare al Governo, e nemmeno importa se per farlo dovrà allearsi con chi la pensa in modo esattamente opposto, l'importante è andare al Governo.

    Il problema, il vero problema che sta a monte, non dipende dai social. Io non dico che siamo tutti imbecilli però penso che i social sono il catalizzatore che ha risvegliato in quasi tutti noi questa caratteristica. In tutta la storia dell'umanità abbiamo sempre dimostrato di avere questa attitudine, i social ma in realtà Internet in generale, è il catalizzatore che ha permesso a quasi tutti di esprimerla appieno, pubblicamente: siamo imbecilli, compriamo a peso d'oro sacchetti di sale grosso per attirare la buona sorte, crediamo che gli alieni controllano le nostre menti, la Terra è piatta, votiamo politici che ci promettono cose fantastiche e nel frattempo guai a chi ci disturba mentre regaliamo Like su video che mostrano gente che cammina su cornicioni di palazzi alti 100 piani e anche peggio.

    Siamo imbecilli perché lo siamo sempre stati, l'unica differenza è che oggi grazie a Internet lo possiamo esprimere pubblicamente e senza alcun pudore.


  • User Attivo

    @CAYGRI.com said:

    Oggi stavo riflettendo su questo....di come il politico e la sua immagine siano diventati più "umani" e vicini alla persona comune con una comunicazione e con parole semplici senza "paroloni".

    Non sto parlando di colore di partito e se verranno citati solo a titolo di esempio.

    Concordo con la tua visione. Vista la grande diffusione che hanno oggi i social, i politici non possono fare a meno di utilizzarli e soprattutto, come hai detto tu, devono impiegare avere un linguaggio semplice, vicino alle persone comuni.

    Credo che un giusto uso delle piattaforme digitali abbia un forte impatto sulla popolarità che essi hanno.

    Al di là delle opinioni politiche, un esempio lampante è Matteo Salvini che sfrutta al massimo i social networks e infatti ha ottenuto un grande seguito. In particolare il leader leghista utilizza un software in grado di analizzare i trend provenienti dai commenti dei suoi followers. Grazie a questo sistema viene individuato l’argomento più dibattuto, che diventa poi l’oggetto del post successivo.