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- La "regola" delle 400 parole vale solo per i blog?
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Eugene i dubbi sono leciti, molto leciti.
Domani su FastForward parlerò proprio di questo argomento
@SeoDonato said:
I motivi in realtà sono diversi dal numero di Parole, ma i fattori che aumentano in una guida ben fatta con tanti punti e magari immagini, aiuto il tuo sito in 2 direzioni.
- Mantiene l'utente per più tempo sul tuo sito web (Google vede di buon occhio un sito web con utenti che restano a lungo)
- Un ottima guida permetterebbe alla pagina di ricevere in futuro Backlinks naturali che non me ne voglia nessuno, Google ancora ama..
Spero di esserti stato di aiuto.
Esatto, il numero di parole è solo una correlazione stupida. È molto più probabile che risorse con molte parole siano più curate, scritte meglio, per il pubblico giusto, apprezzate. Non perché sono lunghe, ma per il processo e per lo studio che c'è dietro.
Purtroppo nella SEO le correlazioni stupide funzionano da un punto di vista di comunicazione.
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Grazie Giorgio... Allora ti toccherà nominarmi visto che concordi con quello che ho scritto, lo pretendo
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@SeoDonato said:
Grazie Giorgio... Allora ti toccherà nominarmi visto che concordi con quello che ho scritto, lo pretendo
Purtroppo l'ho registrata prima
Di solito le registro il sabato mattina le puntate
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@Giorgiotave said:
Purtroppo l'ho registrata prima
Di solito le registro il sabato mattina le puntate
Ho visto il tuo video.. potrei chiederti i danni di Copyright
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Oppure potrei denunciarti per avere le microspie da me
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@Giorgiotave said:
Oppure potrei denunciarti per avere le microspie da me
O magari potrei lavorare CON te ogni tanto se proprio me lo chiedi..
cmq a parte la lunghezza del testo di un articolo o un sito web, pensate di dare del valore interessante, quando parlate di un argomento approfondite magari aggiungendo slide a scorrimento e video accattivanti di qualche minuto e vedrete che il vostro articolo batterà in SERP quello del vostro concorrente di 7000 parole
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Secondo me un senso le "400 parole" ce l'hanno.
Mi spiego.
Se un visitatore viene sulla pagina , inizia a leggere ma poi, causa lunghezza del testo , abbandona ...beh in questo modo diminuisce il tempo di permanenza sulla pagina e il rimbalzo.
E questi sono fattori di ranking, se non erro, perlomeno lo erano.Magari si potrebbe optare di dividere il testo su più pagine : l'utente riesce a leggere almeno la prima di pagina con tempio di permanenza accettabili.
Non dimentichiamo che ormai oltre l'80 % degli utenti lo fa navigando dal cellulare : e se adotti un altezza carattere decente , 2000 parole sapete quanto sono lunghe su uno smartphone ? Insomma roba che l'ultima riga la vai a leggere dalla signora del piano di sotto.
Ovviamente questo è un mio parere personale.
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Ciao a tutti.
l'articolo deve rispondere all'intento di ricerca dell'utente.Detto questo alla ricerca "Quanto è alto il monte Bianco?"
Google risponde con una parola "4.810 m". E se guardate la prima posizione l'articolo ha pochissime parole...
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Ma sì tra 300 e 500 parole si ha una lunghezza media in cui potere dire qualcosa senza annoiare l'utente (almeno in teoria), poi esistono concetti da esprimere con meno di 10 parole e altri per cui non ne bastano 4.000, come si fa a generalizzare dicendo "400 parole è la lunghezza ideale" senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando.
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**Quello che è interessante per la maggior parte degli utenti del Web è interessante per Google. **
In genere per spiegare bene un argomento interessante e che interessa un vasto pubblico è necessario un certo numero di parole (es. celiachia, intelligenza artificiale, musei romani). Quindi 300-500 parole è solo una sintesi molto grossolana di questo concetto. Se ne usi molte di più chi legge muore di noia, se ne usi meno puoi avere difficoltà a dare una panoramica esaustiva. Ovviamente sapere l'altezza del Monte Bianco non rientra in questo discorso, anche se è un esempio molto corretto.
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Comunque ricordo sempre che il numero fisso di parole nasce da esigenze di spazio, ovvero i giornali. Ovvero la stampa. Ovvero non c'entra niente con Internet.
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La regola può avere un certo valore per articoli di blog, guide e simili, non certamente per i siti commerciali. Se dobbiamo porre al centro della nostra azione l’utente, raggiungere il limite (insensato, non siamo sulla carta stampata) delle 400 parole allungando il brodo, soprattutto se ho l’urgenza di vendere, non è il modo migliore per farlo.
Descrivendo una camera d’albergo o un cacciavite, scriverò tutto e solo ciò che serve a descrivere quell’oggetto. Se aggiungo parole – magari ficcandoci dentro anche una bella e illeggibile farcia di parole chiave (keyword stuffing) – compiacerò a Google ma non piacerò al mio potenziale cliente.
Ma anche nel caso di testi di "pubblica utilità" (guide passo passo, cronache, recensioni, ecc.) μέτρον ἄριστον (mètron àriston) cioè "la misura è la miglior cosa". Il testo dovrà essere dunque né troppo lungo (si rischia di allungare il brodo) né troppo breve (si rischia di lasciar fuori qualcosa).
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Ciao Oblomoff e benvenuto sul forum gt
Se la misura è la miglior cosa, se il testo non deve nè allungare il brodo, né lasciar fuori qualcosa, ne consegue che la "misura standard" non esiste. Senza entrare troppo nei dettagli, non c'è una misura standard per le scarpe delle persone, figuriamoci con i testi
Questo è un approccio tecnico alla materia, di sicuro ci sono tantissimi tecnici che sono certi di quello che dicono, che ti spiegano che un testo fatto in un modo funziona, che così è meglio, che usare quelle immagini rende di più. Poi però avviene una cosa molto strana: quel testo, lo leggono le persone!
E toh! Le persone la pensano diversamente. L'aspetto più sottovalutato è quello dopo la messa online, convinti che siamo nel giusto, nemmeno guardiamo cosa accade dopo. Tanto il mio testo corto con la parolina io l'ho fatto, il mio sito ha avuto qualche visita..
Invece la cosa sorprendente, la meraviglia, è vedere cosa accade dopo. Quella cosa che ti lascia senza parole, quella per la quale una persona del tuo testo, per esempio, se ne frega, e va a caccia di quello che gli interessava di più del tuo articolo, che nemmeno tu sapevi.
Per me possiamo continuare a parlare di misure per i testi, io però preferisco parlare di persone che leggono
Perché se le cose sono scritte bene, vengono lette.
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@Giorgiotave said:
E toh! Le persone la pensano diversamente. L'aspetto più sottovalutato è quello dopo la messa online, convinti che siamo nel giusto, nemmeno guardiamo cosa accade dopo. [?] Per me possiamo continuare a parlare di misure per i testi, io però preferisco parlare di persone che leggono
Grazie, Giorgio. Ottima osservazione. Il limite, di battute o di parole che sia, ha senso sulla carta stampata, dove lo spazio è ristretto. Ma, come hai detto tu, in Rete le cose scritte bene hanno successo e, soprattutto, il successo in Rete è misurabile. Che il testo sia di 10 parole, 100 o 1000, poco importa: se su Google Analytics (o su Hotjar o su altri strumenti di analisi) vedo che gli utenti se ne scappano, allora forse c?è più un problema di qualità che di quantità.
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A me piace molto Hotjar, l'altra volta mi sarò guardato non so quanti video per cercare di capire dove sbagliavo su una pagina in particolare. Eccome se mi sbagliavo. Avevo un pre-concetto. Il comportamento di molte persone era diverso da quello che mi aspettavo.
Quando poi si tratta di testi...è veramente troppo bello. Siamo convinti che non leggono, ma grazie al cavolo, per anni si è parlato in modo tecnico di come fare i testi che abbiamo dei testi che fanno schifo. Non li leggerei nemmeno io