• Super User

    In questi casi è bene muoversi.

    Ammettendo che il contratto esista, si potrà recedere per gravi ragioni, questa dovrebbe bastare al giudice del tribunale civile.

    Noto che i problemi aumentano, forse sarà il caso di avere quei documenti in mano, prima di ammettere che il contratto esista.


  • User

    In questo caso, motivando lo sfratto con il danno arrecato al terreno, non rientrerebbe il contratto fasullo, a meno che il conduttore non sia così stupido da portare in tribunale una scrittura non registrata di cui oltretutto può rispondere penalmente per falso. Ancora non l'ho querelato per aver falsificato la mia firma, sto aspettando di avere tutti i documenti inerenti la cessione del contratto per muovermi univocamente. Al momento ciò che mi interessa sapere è se l'aver sversato rifiuti speciali nel mio terreno può costituire motivo sufficiente per chiedere la risoluzione del contratto.


  • Super User

    Avevo già risposto, è motivo più che adeguato!

    Il fatto sta che una "persona" del genere, probabilmente non ha nulla da perdere. Questo tipo di reati sono considerati gravi.
    Credo che la parte non comparirà, nel civile. Se questo si avverasse, proponga la querela di falso, se non si costituisce viene considerato falso a priori.


  • User

    Non avevo letto bene, chiedo scusa. Proporrò al mio legale di procedere in questo modo: chiedere la risoluzione del contratto (in ambito civile e non penale) per danni arrecati al terreno. La domanda che ho rivolto qui sul forum è la stessa che ieri ho fatto all'avvocato ma lui non sembrava molto convito di questa linea perché a suo dire i rifiuti sversati nel terreno non hanno a che vedere con la locazione. In tutta onestà mi pare una affermazione ben lontana dalla realta. Puoi spiegarmi cosa intendi per "se non si costituisce viene considerato falso a priori"?


  • Super User

    I rifiuti non centrano con la locazione, infatti sono danni "probabilmente ingenti" che sono stati fatti alla proprietà senza avere le autorizzazioni ed oltretutto contro la legge. Si potrebbe dire che l'inquilino spacci la droga nell'immobile ed abbia la piantagione in giardino.

    Se l'avvocato non capisce, probabilmente, in tribunale, non replicherà (se la parte avversa si costituisce), meglio trovarne uno sveglio.

    Nel procedimento **civile, per querela di falso. **Quando il citato è chiamato a comparire, cioè 20 giorni prima dell'udienza e non si costituisce, il documento contestato viene obbligatoriamente considerato falso, d'ufficio senza contraddittorio.

    Visto quello che ho letto, credo che questa ditta nella veste dei suoi rappresentanti si darà alla macchia.


  • User

    Chiarissimo. Ci terremo aggiornati. Grazie Lokken.


  • User

    Nell'attesa di ricevere i documenti dall'Agenzia delle Entrate, mi domandavo: è possibile intentare una causa civile motivando lo sfratto su più fronti con morosità, divieto di sublocazione non rispettato, cessione del contratto non comunicata e inquinamento del terreno? Insomma, un calderone in cui mettere tutto. Documenti alla mano non dovrebbe essere un problema per il giudice convalidare gli illeciti.


  • Super User

    Si può fare tutto se trova un legale che farà quello che dice. Solitamente gli avvocati non si fanno dire: dove fare le cose e come farle.


  • User

    Il legale che ho consultato è molto titubante a riguardo. Se è vero che il divieto di sublocazione non rispettato - così come lui afferma - non può essere ritenuto un valido motivo per chiedere lo sfratto (idem per quanto riguarda lo sversamento dei rifiuti), altrettanto lo è che il conduttore ha commesso diversi illeciti che a mio modo di vedere possono essere più che sufficienti e sacrosanti per chiedere dinanzi ad un giudice che questo delinquente, a cui oggettivamente avrebbe da ridire persino un maiale, lasci il mio immobile senza ulteriori e inutili gargarismi.
    La linea del mio avvocato sembra impuntata sul subire passivamente tutto ciò che accade e io mi rifiuto di credere che la totale abnegazione verso il rispetto della legge e dei beni altrui mostrata da quell'avanzo di orinatorio non siano sufficienti per mandarlo via.
    Ad ogni modo ho un altro quesito da sottoporre. Ammesso che io riesca a mandarlo via con una causa civile, posso chiedere in seguito il risarcimento dei anni arrecati all'immobile o va fatto tutto contestualmente alla richiesta di sfratto?
    Dimenticavo: nell'ultima settimana ho saputo che le aziende a cui è stato concesso in sublocazione il mio immobile sono tre. Com'è che si dice... al peggio non c'è mai fine.


  • Super User

    Prima cosa il legale dovrebbe fare gli interessi del cliente e non i suoi, qui sembra che lui voglia i soldi senza fare nulla.
    Come dico sempre cambiateli, non pagate loro nemmeno la consulenza. Il legale deve dare risposte non chiedere alle persone soldi per poi sparire.
    Bisogna cercare un legale competente che voglia lavorare.

    Andando con il presupposto che si trovi il legale che faccia un percorso civile, i danni si possono chiedere a chi ha fatto la locazione cioè la ditta X, se questa ditta fallisce e non ha crediti al sole, vedo dura avere risarcimenti.


  • User

    Onestamente, almeno per il momento, non mi ha chiesto alcunché, neanche un anticipo. Mi ha anche sconsigliato di imbarcarci nel penale per evitare di imboccare una strada alle calende greche. Detto questo, la sua riluttanza ad intraprendere un'azione civile contro il conduttore può indurre a pensare che o non ha voglia di sobbarcarsi dell'iter snervante che una causa comporta (forse è già oberato di lavoro, ma questo non può essere un mio problema) o vuole, come si suol dire, "la botte piena e la moglie ubriaca", facendosi pagare la parcella, seppur ridotta, solo per una mediazione tra le parti. Perché è questa la strada su cui continua a far leva, nonostante io sia assolutamente contrario a trovare un qualsivoglia accordo con il conduttore.
    Riassumendo, secondo lui non c'è certezza che il giudice convalidi lo sfratto per le cause sopra elencate (morosità, sublocazione, cessione del contratto e sversamento dei rifiuti) quindi, anche per non rischiare di perdere sia i soldi del canone che quelli a titolo di risarcimento per i danni, conviene trovare un compromesso tra le parti. Ribadisco - da IGNORANTE - che una linea del genere porterebbe nella migliore delle ipotesi a risultati tutt'altro che soddisfacenti. Gli illeciti commessi dal conduttore sono molti e nonostante non vìolino espressamente una clausola del contratto (fatta eccezione della sublocazione) sono comunque sufficienti per chiedere che venga applicato lo sfratto.
    Il rischio c'è, ma io non vedo una strada in salita talmente ripida così come dice il mio legale.
    Tornando alla richiesta dei danni, verrà fatta senz'altro alla ditta che ha ceduto il contratto. Ciò che mi interessa sapere è se una rivalsa di questo tipo va fatta contestualmente allo sfratto oppure dopo.
    Di nuovo grazie e buona giornata.


  • Super User

    Non si può cercare un nuovo legale?

    Premetto che il risarcimento in modo bonario o "contrattuale" non è un obbligo e senza una sentenza, il debitore potrà rimanere facilmente impunito.


  • User

    Il risarcimento ho intenzione di chiederlo in tribunale, il dubbio che ho riguarda i tempi: se farlo insieme alla richiesta di sfratto o dopo.Tra le parti in causa c'è anche mio fratello e il legale in questione rappresenta entrambi, quindi è una decisione da prendere in due quella di cambiare avvocato. A scanso di equivoci ci tengo a ribadire la correttezza di questo avvocato, che finora non mi ha chiesto niente consigliandomi anche di evitare il penale. Ciò che non mi convince affatto è la linea che lui vuole seguire, perché a mio modo di vedere ci sono motivi più che validi per chiedere lo sfratto.


  • Super User

    Bisogna vedere se farà mai un processo, credo che in mediazione la ditta potrebbe dichiarare fallimento, tra le tante ipotesi e semplicemente interrompere la mediazione.


  • User

    Purtroppo in questa vicenda il condizionale continua a far da padrone. Spero che acquisita la documentazione dall'Agenzia delle Entrate ci sia una svolta concreta perché queste lungaggini ritengo siano sempre più immotivate visti gli illeciti commessi.


  • User

    Buonasera,
    novità rilevanti non ci sono salvo il camibo di avvocato. Alla fine, seguendo anche il consiglio di Lokken, ho deciso di togliere il mandato al vecchio legale perché continuo a ritenere la sua linea inconcludente e la sua riluttanza ad intraprendere una procedura di rivalsa contro il conduttore immotivata. Detto questo, scrivo nuovamente su questo forum perché ho bisogno di altre informazioni.
    Il locatario ha subaffittato il mio immobile a tre società ma ne conosco solo una. Come posso risalire alla ragione sociale o partita iva delle altre due?


  • Super User

    Siamo arrivati al punto di fare gli investigatori.

    Per prima cosa bisogna sapere se il sub affitto è stato eseguito regolarmente o in nero.

    Nel primo caso l'agenzia delle entrate potrebbe darci la documentazione, in qualità di proprietari.
    Nel secondo bisogna scovare i pagamenti e si trova ogni informazione richiesta, già la cosa si complica, a livello civile non si posso attingere quel tipo di informazioni, serve il giusto gancio nelle pg che faccia le indagini oppure bisogna pagare una società privata.


  • User

    Rieccomi, dopo 4 mesi la situazione è rimasta invariata: il conduttore continua ad usufuire dell'immobile dall'alto delle sue inadempienze contrattuali. Tuttavia il nuovo avvocato, contrariamente al precedente che li riteneva irrilevanti, ha voluto esaminare le carte dei vari accertamenti e sequestri che il locatario ha collezionato nel corso della sua mirabile condotta dodecennale.
    Visto che l'obiettivo è liberarmi quanto prima di questo individuo, prima di intraprendere una causa civile, stiamo valutando di inviare una diffida anche se dubito possa portare i risultati sperati.


  • Super User

    Come dico sempre: Aspetta ancora! Aspetta!

    Così scappa con il bottino senza pagare i danni.


  • User

    Buonasera Lokken e ben ritrovato. Io avrei proceduto direttamente e senza esitazioni con la diffida, dando al conduttore un termine di 15 giorni per adempiere alle inottemperanze, ma per ovvi motivi ho dovuto rivolgermi ad un legale che in parte non la pensa come il sottoscritto. Ora che ha visionato tutta la documentazione, procederemo con la diffida per poi intraprendere un'azione civile qualora non dovesse produrre i risultati sperati. Spero con tutto me stesso, visti i tempi alle calende greche che pare siano un punto fermo degli avvocati, di compiere almeno il primo passo prima di agosto.
    Cosa vuoi che ti dica? Sono oltremodo affranto da una situazione che va oltre i confini dell'indecenza. Io, ripeto, avrei mandato la diffida o richiesto lo sfratto dal primo giorno.