• Moderatore

    No, il contrario, per la stessa newsletter ho ottimi risultati il Lunedì, in altre settimane, lasciando il resto invariato, il Lunedì ho risultati molto peggiori.


  • ModSenior

    Cosa intenti per "lasciare il resto invariato"? mittente e orario?
    Potrebbe dipendere anche dall'oggetto della mail, che visto che presumo il mittente resti uguale, diventa elemento principe per il tasso di apertura della mail.
    I parametri andrebbero valutati tutti assieme, magari usate dei testi nell'oggetto che non sono adatti al target o che nel momento in cui viene inviata la mail non sono pertinenti/stagionali/di tendenza, motivo per cui si modifica di molto il tasso di apertura.


  • Moderatore

    Ciao chiarastorti, i mittenti cambiano. Parlo di invii con migliaia di destinatari ciascuno. L'orario a volte cambia e ne tengo conto. Capisco che è difficile parlarne, per fare un esempio io ho dati di un identico messaggio (per contenuto, oggetto, etc.) inviato, per esempio, a 50,000 imprese edili. L'invio magari lo faccio dividendo in 5 invii giornalieri. Faccio poi la stessa cosa anche per un altro messaggio il mese successivo e così via.
    Il mio "dubbio" è che non riesco a dare un senso al motivo per cui a volte un invio di Lunedì da tantissime aperture, mentre in un altro mese (o per un altro cliente simile) l'invio del Lunedì da poche aperture. Sugli orari invece riesco a fare qualche conclusione, vedo che determinati orari funzionano meglio mediamente.
    Perchè mi faccio queste domande? Perchè conosco esperti che caldeggiano dei giorni particolari e io non riesco a trovarli 😉


  • User

    @Webtronic said:

    ...

    Secondo me 50 mila utenti sono pochi per avere una stima statistica che sia in grado di fare la differenza e da cui ricavare indicazioni. Io uso campioni non inferiori a 350/400 mila.

    In ogni caso bisognerebbe entrare nel merito, ci sono molti fattori che potrebbero influenzare i risultati e senza analisi specifiche è difficile venirne a capo.


  • ModSenior

    Per me il numero di utenti non è un problema, ma se ho capito bene, gli invii non sono paragonabili, quindi io non li paragonerei.
    E' un po' come lavorare su split test: se cambi un parametro, lo analizzi in modo sicuro, altrimenti lavori su ottimizzazione e verifiche multiparametro, ma è più difficile da analizzare perchè devi considerari ogni variante come fattore di influenza e darci un peso.

    Il messaggio 1 inviato il giorno 2 all'ora 3 al trarget A puoi paragonarlo al messaggio 1 inviato il giorno 2 all'ora 3 al target B
    in questo modo, con identico invio, vedi la differenza di risposta da parte del target.
    Il messaggio 4 inviato il giorno 5 all'ora 6 al trarget A puoi paragonarlo al messaggio 4 inviato il giorno 7 all'ora 6 al target B
    in questo modo, non cambia il messaggio e non cambia l'ora, e vedi la differenza di risposta da parte di due target diversi ma in due giorni diversi: quindi ci osno due fattori di influenza non paragonabili.
    In base alle differenze che incontri nella risposta, puoi rimodulare anche gli invii per evidenziare, con controlli incrociati, il fattore predominante.


  • User Attivo

    Dipende dal tuo target ed è difficilissimo fare un AB testing poichè ad esempio se hai un target consumer è facile che il comportamento cambi molto in funzione del tempo atmosferico ed è praticamente impossibile fare un A/B testing net tempo assicurandosi che in entrambi gli invii mediamente il tempo sia uguale sui due campioni.

    Tra l'altro è un dato continuamente in evoluzione: si diffonde la voce che spedire il martedì è meglio allora molti cominciano a spedire più spesso di martedì e pian piano succede che chi legge l'email di martedì alle 12 magari è più propenso a cliccare/comprare o qualunque sia la tua calltoaction, ma magari lo fa su una delle tante altre newsletter ricevute insieme alla tua, quando magari il giorno dopo avrebbe avuto solo la tua da leggere.

    La mia esperienza dice che tra tutti i parametri sui quali puoi agire, l'ora/giorno di invio è la meno influente: se al ricevente interessa la tua email l'aprirà anche se è arrivata in casella 6 ore prima del "check" e se la vede in un momento in cui è impegnato la lascierà lì per dopo.

    Io ho visto concretamente newsletter spedite a qualche centinaio di migliaia di italiani nei quali tra spedire lunedì mattina alle 6, spedire il lunedì sera alle 21, il lunedì alle 24 o il martedì alle 7 non si sono viste modifiche ai tassi di apertura e clic statisticamente rilevanti.

    Ma del resto, chi di voi quando controlla la posta legge solamente le ultime email e le altre le perde? Tutti quelli che conosco quando controllano la posta controllano tutta quella ricevuta dal controllo precedente. Non è che se controlli la posta solo di domenica leggi solo la posta di domenica e quindi le email del martedì non le leggi, no?


  • User

    @bago said:

    Ma del resto, chi di voi quando controlla la posta legge solamente le ultime email e le altre le perde? Tutti quelli che conosco quando controllano la posta controllano tutta quella ricevuta dal controllo precedente. Non è che se controlli la posta solo di domenica leggi solo la posta di domenica e quindi le email del martedì non le leggi, no?

    Vero, ma se hai 30 messaggi da leggere, magari tendi a cancellare tutti quelli commerciali per fare subito pulizia ed occuparti poi delle email non commerciali.
    Invece se ne hai solo 3 messaggi da leggere, magari sei più incentivato a leggere anche le email commerciali.

    Esempio mio: vado in vacanza, e non ho accesso all'email, torno dopo 7 giorni. Seleziono subito tutte le email commerciali (metti 50) e le cancello, in modo che mi restino solo quelle importanti.


  • User Attivo

    @Pelpa: se quello a cui scrivi è in vacanza direi che non cambia se gli hai scritto di martedì o mercoledì, al suo rientro avrà decine/centinaia di email tra le quali la tua. Se quello a cui scrivi controlla ogni domenica, non importa quando gli scrivi, quando controlla avrà TUTTE le email che gli sono state mandate dalla domenica prima. Se quello a cui scrivi controlla tutte le mattine, non importa quando gli scrivi, quando controlla avrà tutte le email ricevute dalla mattina precedente. L'unico per il quale cambia il "numero" è quell'utente che durante certi giorni controlla la posta più spesso rispetto ad altri giorni, ma non è assolutamente detto che il giorno che controlla la posta più spesso sia anche quello in cui ha più tempo da dedicare ai singoli messaggi che troverà.

    Comunque, valutazioni sul merito a parte, ho anche riportato una esperienza diretta di modifica dell'ora di invio nella quale, come ho scritto, non ho rilevato differenze significative. Ho anche clienti che spediscono sempre metà newsletter un giorno e metà il giorno successivo e nessuno di essi mi ha mai riferito di essere giunto ad una conclusione precisa sul giorno migliore.. continuano a spedire in due giorni diversi e ogni tanto va meglio il primo giorno, ogni tanto il secondo.

    Visto che mi è venuto in mente, ai problemi evidenziati prima di AB testing si aggiunga il fatto che oggigiorno i filtri antispam aggiornano le reputazioni dei mittenti molto velocemente e quindi l'invio di domani risentirà comunque della modifica di reputazione causata dall'invio di oggi, invalidando così il funzionamento stesso dell'AB testing.


  • User

    @bago said:

    L'unico per il quale cambia il "numero" è quell'utente che durante certi giorni controlla la posta più spesso rispetto ad altri giorni, ma non è assolutamente detto che il giorno che controlla la posta più spesso sia anche quello in cui ha più tempo da dedicare ai singoli messaggi che troverà.

    Fino a pochi anni fa la motivazione che sconsigliava di inviare email di sabato e domenica era legata al fatto che molti italiani controllavano la posta solo durante la settimana lavorativa, in quanto avevano libero accesso ad internet solo (o più facilmente) dall'ufficio. Quindi si ritrovavano il lunedì con la posta "intasata" di email e l'incentivo a leggersi il lunedì i messaggi commerciali era più basso rispetto - per esempio - il martedì.

    Ora il panorama è cambiato, soprattutto con l'avvento degli smartphone, che permettono di avere la posta sempre con sé, ma credo che una parte di utenza segua ancora questo pattern. Ovvio, questo non vale per tutti e andrebbe verificato caso per caso.


  • User Attivo

    Secondo me era già "fallata" la motivazione di qualche anno fa: nel weekend ne venivano già spediti molti meno, quindi il lunedì mattina probabilmente non erano di più rispetto al martedì mattina. Comunque, indipendentemente da queste valutazioni la maggior parte delle aziende spedisce durante i giorni lavorativi, quindi se ti interessava arrivare in una casella meno piena di newsletter commerciali dovevi proprio inviarla la domenica sera, così beccavi sia l'utente che controlla solo il weekend, sia quello che controllava il lunedì mattina e che per assurdo, essendo lunedì, non ha ancora ricevuto tutte le newsletter spedite dalle aziende nei giorni infra settimanali.

    Erogando un servizio di invio newsletter e avendo migliaia di clienti che spediscono le loro newsletter più o meno "grosse" vedo chiaramente che tutti spediscono quando lavorano, dal lunedì al venerdì, più la mattina che il pomeriggio. Il numero di newsletter spedite nel weekend è irrisorio e comunque non hanno tassi di apertura/clic inferiori a quelle inviate in settimana.

    Insisto sul fatto che conviene concentrare i propri sforzi sui contenuti e sulla rilevanza (quindi sulla segmentazione), sul monitoraggio della deliverability, sulla compatibilità della newsletter (e dei siti che ospitano le landing pages) con i vari smartphone/phablet che dilagano: rispetto ad uno qualunque di questi temi il giorno o l'ora di invio sono irrilevanti.

    Naturalmente è solo la mia opinione, ma a furia di sentir chiedere il giorno o l'ora migliore come se fosse la cosa più importante sto diventando un estremista 😉

    Mettetevi sempre nei panni del cliente... cosa è più probabile che dica quando riceve la vostra newsletter:

    1. bella questa news... se solo l'avessi ricevuta domani avrei comprato tutto quello che pubblicizza
    2. bella questa news, se riuscissi a leggere il contenuto da questo smartphone lo farei ma visto che non ci riesco la cestino.
    3. guarda, la classica email di nome "newsletter" che ricevo proprio ora che non ho niente da fare e che regalerei soldi a chiunque: se sono stati così bravi da scegliere un subject così personalizzato e adeguato al mio interesse chissà quanta bella roba troverò quando la apro.
    4. ehi, guarda.. c'è un bel "5" di fianco alla cartella "Spam", anche oggi mi risparmio di leggere 5 email.

  • User

    @bago said:

    Insisto sul fatto che conviene concentrare i propri sforzi sui contenuti e sulla rilevanza (quindi sulla segmentazione), sul monitoraggio della deliverability, sulla compatibilità della newsletter (e dei siti che ospitano le landing pages) con i vari smartphone/phablet che dilagano: rispetto ad uno qualunque di questi temi il giorno o l'ora di invio sono irrilevanti. Naturalmente è solo la mia opinione, ma a furia di sentir chiedere il giorno o l'ora migliore come se fosse la cosa più importante sto diventando un estremista 😉

    Sono d'accordo in parte con te, ma considerare il "quando" come irrilevante non lo trovo corretto.

    L'email, così come altre forme pubblicitarie, dovrebbe prima di tutto arrivare nel momento in cui l'utente è più predisposto a leggerla. Non importa se i tuoi contenuti sono eccelsi, se la creatività è eccellente, ecc ecc. Se me la mandi quando probabilmente non la leggerò (per motivi legati alle mia abitudini), sarà fatica sprecata perchè tanto non la leggerò comunque.

    Personalmente ho avuto esperienza con un sito di ristoranti e la maggior parte delle newsletter venivano lette di più fra il venerdì e la domenica; questo perchè secondo me le persone sono più propense ad andare al ristorante nel fine settimana piuttosto che nel week end; oppure a cavallo delle festività significative per un ristorante, come per esempio San Valentino o Capodanno. In casi come questo scovare il giorno migliore è tutt'altro che irrilevante.


  • User Attivo

    Nel caso del ristorante la cosa SECONDO ME ha funzionato non perchè hai modificato il giorno di invio in base al momento in cui sarebbe stata letta, ma in base a quando il contenuto era rilevante per il destinatario.
    Come dire: se mi cerchi di vendere il ghiaccio d'estate è molto più facile che lo compro rispetto a se me lo vendi d'inverno... ma non dipende da che giorno della settimana è o da che ore sono o da quante altre email ho ricevuto qel giorno. La tua esperienza del ristorante è proprio la CONFERMA di quello che stavo dicendo: l'email deve essere rilevante, anche nel tempo, ma questo non significa che sia importante se la casella del ricevente è piena o vuota e quali sono le sue abitudini di lettura. Se leggendo vari forum avessi deciso di spedire la tua email dei ristoranti di martedì mattina avresti fatto un clamoroso errore.

    Quindi QUANDO è chiaramente rilevantissimo, ma non relativamente alle abitudini, al riempimento del della casella o le altre motivazioni che si danno sempre: è importante ai fini della rilevanza del messaggio. E quindi è assolutamente inutile e irrilevante (secondo me) disquisire in generale "del giorno migliore" o dell' "ora migliore" se non entriamo nel dettaglio di qual è il contenuto e qual è il target.

    Se ti invio delle notizie allora QUANDO è "appena hai verificato la notizia", altrimenti più tempo passa più la notizia diventa irrilevante. Se ti mando gli auguri di compleanno è bene che sia il giorno del tuo compleanno e non il martedì dopo perchè ho letto che il martedì la gente apre più email 😉

    Io stesso ho fatto prima riferimento al tempo atmosferico: per la maggior parte delle newsletter è una variabile più influente rispetto al giorno della settimana o all'orario di invio. Ma non soffermiamoci sui singoli casi, perchè spedire la pubblicità di un ghiacciolo è diverso da spedire quella di un caminetto: bisogna analizzare contenuto e target e massimizzare la rilevanza. E questo, la maggior parte delle volte, vuol dire scegliere il mese giusto, non il giorno della settimana o l'ora del giorno. Evidentemente si ti mando una email che ti dice cosa c'è stasera in prima serata TV non posso mandartela alle 23, ma non penso che si stesse discutendo di questo.

    Relativamente al confronto con altre forme pubblicitarie non penso si possano prendere a riferimento: la TV la gente non la registra, quindi QUANDO è fondamentale perchè se non è di fronte alla TV in quel momento allora il messaggio non ha possibilità di arrivare. Per la radio vale la stessa cosa. Per i posta tradizionale la cosa cambia perchè c'è la buchetta e non c'è un sistema automatico come il programma di lettura della posta che ti dice cosa hai letto e cosa non hai letto. Per i cartelloni per strada devono esserci quando passo, ma se li hai attaccati la sera o la mattina non cambia niente.. io quando passo mica do importanza a quando li hai attaccati. Ma anche rimanendo sull'online non credo abbia senso fare paralleli tra l'invio di una newsletter e la pubblicazione di banner su facebook.


  • Moderatore

    @bago said:

    Naturalmente è solo la mia opinione, ma a furia di sentir chiedere il giorno o l'ora migliore come se fosse la cosa più importante sto diventando un estremista 😉

    Salve bago e grazie per le interessanti riflessioni. Anch'io sono arrivato alle stesse conclusioni, e non sono estremista ;-), probabilmente qualche anno fa era diverso proprio per il citato motivo del mobile.