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eeh lo so che fare newsletter senza avere la conferma è illegale, ma per questa volta non posso fare altrimenti!
Comunque ho fatto il test di validazione, ho utilizzato questo tool: datavalidation.com ho pagato 0,007$ ad email.
Il programma restituisce gli indirizzi dividendoli per gradi (Email Assurance Grades).Vi riporto i risultati:
Indirizzi testati – 1107
13 - A+ (Deliverable + Engagement) – il programma dice che saranno sicuramente consegnate
628 - A (Deliverable) – sicuramente consegnate
211 - B (Accepts All) – il server accetta tutta la posta, potrebbero tornare indietro
107 - D (Indeterminate) – non sono riusciti a fare una valutazione
148 - F (Undeliverable) – impossibile consegnare o indirizzi non validiLoro consigliano di mandare soltanto alle categorie A+ & A, la B è un po’ incerta. D & F sono assolutamente da non mandare.
Inviando soltanto ad A+ & A la mia lista è quasi dimezzata ma non dovrebbero esserci bounce.
Se non ho capito male Mailchimp durante l’invio monitorerà i bounce, gli *unsubscribe e i reclami. Se il tasso di questi tre elementi dovesse essere troppo alto sarò bloccato.*Spero che il risultato del tool sia veritiero. *
*Vi tengo aggiornati *
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Ieri pomerigio ho inviato la Newsletter al gruppo A+ & A, in totale 640 indirizzi.
5 Unsubscribed
4 S.Bounces e 4 H.Bounces
i click sono molto bassi, soltanto 3, (0,5%)
il tasso di apertura 35,4%Comunque Mailchimp non mi ha fatto storie!
Adesso però sono tentato di mandare anche al gruppo B
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Io ti consiglio di provare servizi esterni, con pochi euro verifichi una marea di email:
verificaemail.com/verifica-email
email-checker.net/
verifyemailaddress.org/
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Provate a mettere in uno i quei servizi "[email protected]" per capire perchè non ha molto senso usare servizi di verifica.
Inoltre alcuni provider "riconoscono" questi servizi e dicono che una casella non esiste anche se invece esiste.Ho inoltre verificato con un indirizzo che so per certo essere una spam trap e tutti e 3 i servizi mi hanno detto che è un indirizzo valido.
In un caso quindi caselle invalide rimangono in lista.
Nel secondo caso caselle valide se ne vanno.
Le spamtrap rimangono in lista (sono indirizzi validi)Il metodo principe per "purlire" la lista è quella di inviare quello che hai da inviare: se temi che la lista sia troppo sporca per poter fare un invio allora pulirla con quei servizi non conterà nulla.
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Se provi su verificaemail.com/verifica-email la mail "[email protected]" il sistema ti dice che è un "cath all". Le spam trap sono a tutti gli effetti delle email che rispondono con un web server quindi a tutti gli effetti sono valide, quello che poi viene fatto se invii una mail a una spam trap è un'altra storia.
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Certo, ma quale è la ratio per fare una pulizia se la pulizia non è in grado di pulire e può avere sia falsi negativi che falsi positivi?
Perchè dovrebbe essere meglio rispetto a spedire veramente e analizzare i bounce?
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Aggiungo che yahoo non usa un catch all: infatti se scrivi una email ad un indirizzo che non esiste ricevi un errore. Solo che l'errore te lo dice dopo che hai scritto l'intero messaggio (a differenza di altri server che te lo dicono appena gli dici il destinatario). Quindi è sbagliata la descrizione fatta da verificaemail.com . L'indirizzo è invalido e il yahoo non è un catchall.
Aggiungo poi che alcuni server controllano le transazioni "incomplete" (quelle dove viene fatto un finto invio, dicendo che hai una email da X per Y ma poi chiudi la connessione senza inserire il messaggio, come fanno quei servizi) e dopo alcuni tentativi "incompleti" da parte dello stesso IP o mittente cominciano a dare risultati fasulli...
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Io ho sottoposto a verifyemailaddress.org la mia lista di 45.000 email e me la "purgata" a circa la metà, ho scelto verifyemailaddress.org perché alcuni indirizzi sicuramente attivi gli altri li davano come non validi.
Per non dover pagare ho fatto una macro che li testava 1 ad 1 in automatico sulla loro homepage, peccato che dopo mezza giornata circa mi escludeva da ulteriori ricerche, forse perché vedeva lo stesso IP di interrogazione. Allora mi sono appoggiato ad un proxy server e quello i primi giorni mi ha dato lo stesso problema, poi ad un certo punto è andato per una settimana di seguito. In effetti in maniera "diretta" come ho fatto tra click ed attesa si riescono a fare circa 200 e-mail all'ora. Anche se con il pagamento del servizio non è riportato il tempo di test.
bago mi pare che tu parli sempre di yahoo ma non è detto che poi per l'invio si usi sempre e solo yahoo. Io ad esempio sto usando Sendblaster configurato con un SMTP a pagamento quello di Register.it da 19,00 Euro all'anno per un max di 1.000 invii al gg.
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Quando parlo di Yahoo non parlo di strumento di "invio" ma di caselle di ricezione.
Ed è solo un esempio: ci sono vari server che conoscono questa pratica di "controllare le email" e la combattono a loro modo (fornendo risultati falsi appena capiscono che si tratta di un check, ad esempio).Il problema è che se la tua lista deve essere "verificata/pulita" allora hai un problema alla fonte che non risolverai con la sola verifica (anche ipotizzando che la pulizia funzioni).
Se la tua lista non è opt-in ci saranno spam-trap che la "pulizia" non pulirà, se la tua lista non è recente i destinatari non interagiranno e quindi finirai in spam.
Se quelli a cui scrivi non ti hanno lasciato un consenso diretto, informato e libero allora, presto o tardi, i filtri antispam lo "rileveranno" nelle abitudini di lettura dei tuoi destinatari e sapranno il da farsi (cestinare le tue email e cercare di cestinare tutte le email simili future).
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Scusa non sono espertissimo, ma se io ho una lista di e-mail a cui voglio inviare l'opt-in per avere l'autorizzazione ad invio di e-mail commerciali mi trovo comunque con il problema di inviarle a delle spam-trap ?
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se tu hai una lista email a cui devi inviare l'opt-in allora la tua lista non è opt-in... e quindi sì, hai tutti i problemi delle liste non opt-in. Avere una lista senza consenso equivale sommariamente a non avere una lista (trovare liste è banale ed economico, creare una lista raccogliendo i consensi è invece una operazione che richiede impegno e costanza).
La richiesta di opt-in stessa, se fatta senza che sia stata scatenata dal proprietario dell'email è di fatto uno spam.
Per assurdo molti sistemi oggigiorno oltre al "confirmed opt in" hanno introdotto anche un captcha nel modulo di iscrizione per evitare problemi di blacklisting dovuti a spambot che fingono tentativi di iscrizione da parte di indirizzi vari, tra cui spamtraps.