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- Posizionamento Internazionale: Mercato USA. Avete dei Consigli?
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Ciao St3f4n0,
@St3f4n0 said:Il cliente mi ha passato una serie di keyword per le quali voleva essere posizionato. Si riferiscono al settore della produzione di semilavorati per l'oreficeria (Gold Chains, Silver Chains, Bronze Chains, Bronze Finding, Silver Findings,Beads, Chains for Jewellery). Il sito vuole essere visibile per il mercato B2B (azienda to azienda e non azienda to persona fisica che crea gioielli come hobby e poi li rivende) americano dei semilavorati.
Mi sembrano keyphrase un po' troppo generiche.
Cercherei parole chiave più specifiche, concatenandole a "supplier", "provider", "manufacturer", "import" etc.. come base di partenza per una nuova analisi di parole chiave.@St3f4n0 said:
- L'IP del sito è "italiano"
Almeno per Google, una volta che hai impostato la geo-localizzazione del sottodominio in GWT, non dovrebbe essere un problema.
Spero d'esserti stato utile
- L'IP del sito è "italiano"
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Ciao, grazie mille. La tua risposta ha confermato le mie perplessità sull'insieme delle keyword per cui il cliente vuole essere posizionato. Anche a mio parere sono piuttosto generiche. Avevo pensato di renderle un pò più specifiche e le concatenazioni che mi indichi sono proprio quello a cui stavo pensando.
Se hai qualche altro suggerimento sono ben felice di riceverlo.Grazie ancora
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@St3f4n0 said:
Se hai qualche altro suggerimento sono ben felice di riceverlo.
Forse il tuo cliente non conosce le keyphrase strategiche, ma ha probabilmente ben chiaro chi saranno i suoi competitor B2B negli USA. Chiedigli un piccolo elenco, e usalo per fare un po' di reverse engineering sulle loro campagne AdWords.
Gli strumenti di AdWords e un account SEMRush dovrebbero permetterti di ricostruire le keyphrase su cui puntano, una base di partenza per le potenziali kw organiche su cui lavorerete.Ciao
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Salve St3f4n0,Vorrei inserirmi nella discusione del posizionamento internazionale, in quanto ho un sito e-commerce, da pochi mesi online in lingua inglese.Mi interessa il posizionamento organico sul Google.com.
[...] Ciao
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@Federico Sasso said:
Forse il tuo cliente non conosce le keyphrase strategiche, ma ha probabilmente ben chiaro chi saranno i suoi competitor B2B negli USA. Chiedigli un piccolo elenco, e usalo per fare un po' di reverse engineering sulle loro campagne AdWords.
Gli strumenti di AdWords e un account SEMRush dovrebbero permetterti di ricostruire le keyphrase su cui puntano, una base di partenza per le potenziali kw organiche su cui lavorerete.Ciao
Si infatti. Ho già provveduto a chiedergli quali sono i suoi competitor negli USA ( in ambito web è appena entrato nel mercato ma in ambito reale è da più di un decennio che opera nel mercato americano) . L'obiettivo è quello di fargli visualizzare come i suoi competitor sono posizionati per le keyword che ha fornito. Sono sicuro che non sono posizionati nelle prime posizioni in quanto il suo target è un mercato BtB (altre grandi aziende) e le keyword ha fornito non fanno riferimento a questo settore ma sono più indicate per un mercato Btc. Invece lavorando con keyword più specifiche, con l'aggiunta parole simili a quelle che mi hai indicato (Manufacturer, Supplier etc..) , lui stesso vedrà che le SERP mostreranno come primi risultati i suoi competitor e anche altri "occulti". Cosi facendo sarà più facile anche per me spiegargli il mio lavoro e rendere più reali le sue aspettative riguardo al SEO ( non TUTTO SUBITO ma TANTO PIAN PIANO)
Io stesso potrò avere degli spunti su keyword di cui non avevo tenuto conto.
L'idea mia è, dopo aver ottimizzato il sito, quella di iniziare con una sottoscrizione a delle directory specifiche giusto per cominciare a creare un pò di Inbuond link.
Analizzerei quindi i vari competitor che mi ha fornito e altri che si sono mostrati dall'analisi delle SERP con strumenti quali OpensiteExplorer o Majestic SEO.
Da queste analisi mi aspetto di trovare dei link che posso replicare per il mio sito. Cercando quindi di limitare il GAP di Domain Authority che al momento inevitabilmente ha.Al momento lo strumento SemRush (che trovo molto interessante anche nella sua versione gratuita) non mi è di aiuto. Il sito è online da poco e ha un volume di traffico derivante in grossa parte della Landing Page legata ad Adwords e quindi SemRush non ha dati relativi a questo sito. Ma è tra gli strumenti che uso spesso.
Ho chiesto oltre che l'elenco dei competitor anche l'elenco dei clienti americani. L'obiettivo è quello di chiedere un link (di buon valore) anche a loro.
La strategia iniziale è quella giusta? Hai consigli o vedi degli errori che senti di potermi correggere?
Grazie. Ciao
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@St3f4n0 said:
La strategia iniziale è quella giusta? Hai consigli o vedi degli errori che senti di potermi correggere?
Mi sembra tu ti stia muovendo beneSe già da anni opera sul territorio, non parte da zero: sarà stato citato già un sacco di volte in risorse di settore.
Delle ricerche con il suo brand potrebbero suggerire potenziali candidati a ospitare futuri link. Non intendo pagine che già lo linkano, ma che lo citano.@St3f4n0 said:
Al momento lo strumento SemRush (che trovo molto interessante anche nella sua versione gratuita) non mi è di aiuto. Il sito è online da poco e ha un volume di traffico derivante in grossa parte della Landing Page legata ad Adwords e quindi SemRush non ha dati relativi a questo sito. Ma è tra gli strumenti che uso spesso.
SEMRush lo pensavo più per l'analisi dei concorrenti, perché permette di stimare le kwd AdWords dei competitor (se lo usi spesso, hai sicuramente più esperienza di me in questo!).Ciao
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@Federico Sasso said:
Mi sembra tu ti stia muovendo bene
Se già da anni opera sul territorio, non parte da zero: sarà stato citato già un sacco di volte in risorse di settore.
Delle ricerche con il suo brand potrebbero suggerire potenziali candidati a ospitare futuri link. Non intendo pagine che già lo linkano, ma che lo citano.A dire il vero, sarà per il particolare settore e per la sua bassa tendenza e attenzione al web, non si trovano tanti riferimento all'azienda. L'idea che mi hai fornito però è stata lo stesso interessante. Anche solo per avere un'idea delle citazioni (senza link del sito).
Sempre in merito alla link building ho visto che l'azienda, partecipando a diverse fiere internazionali, viene citata dai siti di eventi fieristici. Questi però citano il sito principale e non il sottodominio che ho creato per l'ottimizzazione per il mercato america. Considerato che queste fiere sono di carattere internazionale e non localizzate negli Usa mi chiedevo se era una mossa intelligente quello di poter chiedere di modificare il link (sempre che poi sia realmente possibile farlo). Per ora ho deciso di non farlo perchè non ho voluto modificare la Domain Authority del dominio principale (va bene l'indicizzazione del sottodominio.. ma non a scapito del dominio principale). Pensi che sia una scelta giusta? Consideriamo che grossa parte del mercato dell'azienda è a livello internazionale e in america.
L'altra soluzione per aumentare i Link è stata quella di chiedere un elenco dei clienti americani. Ne ha veramente molti. Ma c'è una particolarità. Il cliente stesso mi fa presente che alcuni suoi clienti sono in realtà anche suoi competitor nel mercato americano. In pratica il cliente è un produttore e vende anche a distributori nel mercato americano, ma vuole allo stesso tempo aumentare la propria visibilità nel web anche con l'immagine di distributore e se possibile "accorciare al filiera distributiva".
L'idea mia era quella di provare lo stesso a chiedere i link ai suoi clienti. Il mio dubbio è si mettano in preallarme questi clienti/competitor. Altro dubbio è sull'eventualità che questi chiedano un Link Reciproco (io ti metto il link come fornitore, te mi citi come cliente). So che Google dice di non apprezzare i Link Reciproci, ma quanto è vero? E' questa per Google sarebbe realmente una situazione da Link Reciproci? Cioè capisco se una directory che ci chieda il link allora è normale considerarlo come una situazione di Scambio di Link, ma quando sono Cliente e Fornitore a farlo? Viene lo stesso penalizzata da GoogleUn'ulteriore passo è stato quello di aumentare i contenuti del sito creando tutta una sezione di Catalogo (prima del tutto assente) dinamico. Proprio seguendo le architetture dei siti competitor delle Keyword oggetto di ottimizzazione. Questo dovrebbe permettere al sito di poter agire anche sulla Long Tail.
Purtroppo il cliente non ha nessuna intenzione di dedicare cura ad un eventuale Blog (causa assenza di tempo) e quindi mi sono omesso di consigliarglielo. Però mi chiedevo se c'era una soluzione meno dispendiosa in termini di tempo. Io come consulente non sono in grado di poter sostenere un Blog in un settore molto particolare come quello dei semilavorati.
Ho tralasciato qualche strategia ovvia?
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Ciao St3f4n0,
grazie di tenerci aggiornato, è tutto molto interessante.@St3f4n0 said:
Per ora ho deciso di non farlo perchè non ho voluto modificare la Domain Authority del dominio principale (va bene l'indicizzazione del sottodominio.. ma non a scapito del dominio principale). Pensi che sia una scelta giusta? Consideriamo che grossa parte del mercato dell'azienda è a livello internazionale e in america.
Probabilmente hai scelto correttamente. Se gli eventi fossero tenuti in territorio americano, con siti USA, magari potrebbe valerne la pena.
Nota: ufficialmente Google non ha mai parlato - a quanto mi risulta - di "Domain Authority" (non si deve tuttavia escludere usi internamente altri parametri non ufficiali simili), è una misura inventata da Moz (ex SEOMoz); Google parla solo di PageRank, quindi relativo alle singole pagine. Se il sottodominio linka il dominio principale, il PR fluisce normalmente.
...ok, sto cercando il pelo nell'uovo da saccentino, scusa!@St3f4n0 said:
... ma quando sono Cliente e Fornitore a farlo?
Sui forum ufficiali di Google spesso è suggerito di mettere a nofollow i link da "affiates, associates, etc..", ma per quanto abbia spulciato la documentazione e le linee guida di Google, questo punto l'ho mai trovato.
Un chiarimento ufficiale da parte di Google non l'ho mai visto.
Tecnicamente parlando i link da propri rivenditori non sono link a pagamento. A volte ci sono contratti in essere che invitano a linkare nell'ottica del rapporto di partnership, ma il rapporto economico è nella distribuzione e rivendita di prodotti/servizi, non di link.
La stessa domanda l'ho posta io tempo fa su community internazionali cui contribuisco, e ho ottenuto pareri discordanti da professionisti che stimo molto. In generale il consenso era che fosse possibile tenere link followed, ma il nofollow per scaramanzia era sempre suggerito.
Ho il sospetto ci sia un po' troppa paura di linkare.
A mio modo di vedere il link al sito di un fornitore è un servizio utile all'utente, è lo spirito migliore del linking.Una risposta definitiva purtroppo non te la so fornire. Non è tanto quanto un link è lecito o no, ma quanto Google sappia distinguerlo da un link illecito... mi spiace ma non me la sento di darti una risposta assoluta.
Ti posso suggerire un'idea (a tuo rischio e pericolo, visti i dubbi non risposti del punto precedente):
invece di chiedere esplicitamente il link, il cliente potrebbe invitare i propri rivenditori a esibire un logo ad hoc tipo "rivenditore ufficiale pinco pallo", fornendo il codice html già pronto con tanto di link.
Si tratta di giocare sull'ego del recipiente: un bel logo che sembri accreditare il rivenditore come un rivenditore di qualità potrebbe essere ben accetto rispetto alla mera richiesta di un volgare link.Qualora si dovesse in futuro mettere i nofollow, sono comunque rivenditori censiti, esiste un dialogo in essere ed è più facile accondiscendano a cambiare. ...oppure si può dire che il logo è cambiato (larghezza e altezza comprese) e fornire un nuovo codice con link nofollow.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Ciao, si in effetti la metrica del Domain Authority deriva da un algoritmo di SeoMoz e non da Google .. però al momento la ritengo lo stesso molto utile per capire la "popolarita" ( io la chiamo Autorità) che Google da ad un sito.
L'idea di proporre al cliente di esibire un logo come "rivenditore ufficiale" la trovo molto interessante e sono per questo deciso a perseguirla.
Conto inoltre di avere ben presto alcuni riscontri positivi derivanti dalla conclusione della realizzazione del catalogo dei prodotti dell'azienda. Proprio in questi giorni si molto è parlato del fatto che presto Google non fornirà più su Google Analytics informazioni riguardo le Keyword ma bensi la parte dei "Not Provided" sarà pressappoco del 100%. Questo mi fa un pò dispiacere perchè il catalogo era sorto proprio allo scopo di sfruttare la Long Tail. E quindi la naturale prosecuzione di quest'azione sarebbe stata poi l'analisi delle Keyword usate dagli utenti per entrare nelle pagine del catalogo.
Posso però già notare che la mera iscrizione a directory settoriali abbia già portato dei benefici. Per le nuove keyword (composte da 3 parole) oggetto di ottimizzazione gli strumenti di analisi di ranking evidenziano un notevole miglioramento del posizionamento. Ancora penso sia presto per poter valutare il beneficio in termini di visite ma sono fiducioso.
Vorrei inoltre un tuo parere riguardo l'iscrizione a directory. Essendo il sito praticamente privo di Inbound Link ho provveduto a iscriverlo a directory di settore (btB, Gioiellieri etc..). Sia iscrivendomi manuaelmente che acquistando un servizio che provvedeva all'iscrizione su più directory settoriali. Proprio a seguito di quest'ultima azione ho notato un miglioramento nel posizionamento delle SERP. Credi che sia solo un fenomeno passeggero frutto delle naturali oscillazioni che hanno i risultati delle SERP? oppure per Google ancora conta molto il numero di link in ingresso indipendentemente dalla qualità di questi ( premesso che sono dell'idea che l'iscrizione alle directory sia la forma meno pregiata di link building e quindi sono propenso a pensare che porti a non avere quasi risultati).
Grazie per la consueta disponibilità e per i consigli datomi fin adesso
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Ciao St3f4n0,
grazie per gli aggiornamento, sarò molto curioso di sapere come andrà l'esperimento con i logo rivenditori.@St3f4n0 said:
Vorrei inoltre un tuo parere riguardo l'iscrizione a directory. Essendo il sito praticamente privo di Inbound Link ho provveduto a iscriverlo a directory di settore (btB, Gioiellieri etc..). Sia iscrivendomi manuaelmente che acquistando un servizio che provvedeva all'iscrizione su più directory settoriali. Proprio a seguito di quest'ultima azione ho notato un miglioramento nel posizionamento delle SERP. Credi che sia solo un fenomeno passeggero frutto delle naturali oscillazioni che hanno i risultati delle SERP? oppure per Google ancora conta molto il numero di link in ingresso indipendentemente dalla qualità di questi ( premesso che sono dell'idea che l'iscrizione alle directory sia la forma meno pregiata di link building e quindi sono propenso a pensare che porti a non avere quasi risultati).
Posso dirti che avrei fatto la stessa cosa, con le stesse idee sul valore relativo delle directory nei profili di link. La mia esperienza di link building è ancora limitata, non so dirti se l'incremento nelle SERP sia una fluttuazione prima di una devalutazione del tipo di link. Essendo directory settoriali, stai fornendo un servizio a potenziali utenti, non lo trovo errato, anche se il beneficio in termini di SEO dovesse diminuire.Spero d'esserti stato utile
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Sei stato molto utile. Il sito adesso ha incrementato la propria visibilità nel web sia grazie all'incremento dei link in ingresso che grazie anche alla realizzazione di un catalogo prodotti. nell'ultimo mese le visite sono raddoppiate (parliamo di numeri assoluti sempre molto bassi..ed è per questo che si hanno crescite del 100%... ).. però è un inizio.. ed è sempre un trend in crescita. Purtroppo la tua bella idea ("invece di chiedere esplicitamente il link, il cliente potrebbe invitare i propri rivenditori a esibire un logo ad hoc tipo "rivenditore ufficiale pinco pallo", fornendo il codice html già pronto con tanto di link.") non ha riscosso molto successo. ma è derivante soprattutto dal fatto che molti dei clienti presenti nella lista fornitami sono gioiellerie che non hanno un proprio sito web... questo vuol dire che anche in america la penetrazione del web lato business non è al 100% ... ma rimango comunque in allerta.
per ora grazie per i suggerimenti