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- Valore causa giudice di pace ed IVA
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Ciao glm2006ITALY.
Il valore della causa si determina secondo l'importo della pretesa. Quindi se tu pretendi l'IVA essa si computa.
In ogni caso il GdP quando la causa supera di poco i 1100 Euro ammette la difesa personale. E' una sua facoltà.
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Ciao Giurista... veramente non sono io ma è lo stato che vuole l'iva!
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Ovviamente, ma tu, nel momento in cui la richiedi determini il valore totale della causa.
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Giurista vorrei chiederti un'ultima cosa.
Se mai dovesse ricapitarmi un caso simile posso richiedere la sola somma che rappresenta il mio "guadagno netto" ed in caso di "vittoria" applicare l'IVA sulla fattura?
Altro esempio (reale): se una persona inizia una causa e si ritrova in un regime che non prevede l'IVA e, nel frattempo dello svolgimento del processo, deve rientrare nel regime "ordinario" cosa succede al momento di una eventuale condanna con il discorso "+iva" ?
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Ai fini dell'applicabilità bisognerebbe considerare se il tuo cliente recupera l'iva. Se non recupera l'iva l'importo della causa è di 900,00+iva, se la recupera è di 900,00 euro.
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Essendo un privato non la recupera.....
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Non sono d'accordo con l'utente 4pino.
La questione Iva (se applicarla o meno) attiene a ben altra fattispecie.
Il valore della causa è determinato dalla somma richiesta.
Non è possibile aggiungere o togliere nulla alla decisione del giudice.
Peraltro, se in un secondo momento il professionista entra in un regime ordinario d'IVA ciò non si applica alla fattura già emessa e fatta valere in giudizio.
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E se la fattura non è stata emessa ma viene emessa al momento del saldo? (pratica molto "comune" per evitare IVA e tasse su una fattura non incassata)
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Se il soggetto ha partita Iva e può inserire in contabilità la fattura ricevuta (anche se non in questo caso) il corrispettivo dell'iva non costituisce un costo, ma un semplice passaggio di denaro: prima pago la fattura, poi recupero l'importo dell'iva emettendo altre fatture o richiedendolo allo stato o utilizzandolo come credito fiscale.
Anche l'istante non beneficia dell'iva ricevuta che dovrà versare nelle casse dello Stato.Mi sembra pertanto logico non computare l'Iva nel valore della causa.
Nel caso che il convenuto non recupera l'iva questa costituisce per lui un costo e deve essere conteggiata nel valore della causa.
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Mi sono spiegata male: il problema non è circa il fatto che la fattura sia stata emessa o meno...il valore della causa si determina in base a quanto si chiede. In un atto giudiziario è necessario quantificare con precisione il quantum.
Su questo, corrispondenza tra chiesto e pronunciato, il giudice deciderà.