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- regime dei minimi e attività commerciale
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Salve wicked87, non ci sono differenze in base al genere di attività per la gestione. Sicuramente la gestione di un attività commerciale "fisica" mal si adatta al regime dei minimi per due motivi principali:
- in un'attività del genere (es.alimentari di zona) il volume d'affari è solitamente più elevato di quello previsto per il regime dei minimi;
- soprattutto in fase di avvio o anche successivamente le spese per beni strumentali sono elevate di solito (pensa solo ad un affitto), quindi si supera il limite di 15.000 euro.
Saluti
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Si certo capisco cosa intende. Diciamo che potrebbe essere utile usufruirne per il primo anno, giusto per capire come l'attività si sta svolgendo.
Ma per beni strumentali si intendono anche quei prodotti che sono destinati alla vendita dell'attività commerciale?
Grazie,
Giusepppe.
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No, si intendono i beni "a fecondità ripetuta", la cui utilità non si esaurisce nell'anno ma si protrae per più anni (es.mobili, scaffali, pc, banconi, affitto immobile che in realtà non è un vero e proprio bene strumentale in sè ....). I beni che vengono venduti sono semplice merce, non rientrano nel calcolo. Attenzione perchè per il volume d'affari di 30.000 euro va rapportato ad anno, quindi se si inizia il 1 aprile il limite non sarà più di 30.000 ma di 22.500 euro. Saluti
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Bene tutto chiaro,
Grazie !
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Ma l'inps, considerato il limite dei 30.000€ annui, come viene calcolata per i commercianti in regime dei minimi?
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In misura fissa fino a 15.000 euro di reddito circa sono 3300 euro annui circa in 4 rate trimestrali. Saluti
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mentre dai 14.000 a 42.000 di reddito, in misura percentuale di 20,09 % giusto?
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Dal 2013 dovrebbero essere aumentati i minimali e la percentuale al 21 e passa, c'è una circolare di febbraio 2013 dell'INPS a proposito.
Saluti
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Ok grazie.
Se interessa anche ad altri la si trova sul sito inps.it purtroppo qui non posso linkarla.
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Scusi ma continuo ancora ad avere dubbi sui contributi INPS.
vediamo se ho capito bene, il versamento in misura fissa fino a 15.000€ circa di reddito è circa di 3300€ annui in 4 rate.
Ma se la mia attività a fine anno ha un reddito di 25.000€ oltre al versamento in misura fissa di 3300€ devo versare anche il 21% sul restante reddito oltre i 15.000€ giusto?quindi 25.000€ - 15.000€ = 10.000€ il 21% è pari a 2.100€
Grazie
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Sì, il totale comunque deve essere 25.000 x 21,75% = 5.437,50. Il link è qui: inps.it/portale/default.aspx?NewsId=1082
Per un commerciante il regime più conveniente è spesso il forfettino, che ha un limite più alto, € 60.000 circa.
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quindi se il reddito è oltre i 15.000€ non vi è più il versamento in misura fissa ma solo quello in percentuale ?
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Sì, è una percentuale con un minimo fisso (calcolato applicando la percentuale a un reddito ipotetico minimo, no comment), se sei sopra il minmo vale la percentuale.
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ok grazie tante.
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Intervengo solo per capire una cosa, così magari chiarite le idee anche a me:
un commerciante nel regime dei minimi DIFFICILMENTE può avere un reddito netto di 25.000 ? a fine anno, in quanto deve sottrarre al fatturato le merci acquistate.
Se ne discuteva con un altro utente, supponendo che il commerciante possa praticare un ricarico del 20% sul venduto, rimanendo nel limite dei 30.000 annui di fatturato avrebbe un utile di soli 6.000 euro (cosa irreale in quanto ci sono anche altre spese da dedurre), ai quali dovrà togliere il 5% di tasse e i 3.300 di inps... rimane qualcosa poi in tasca??
Ma conviene questo regime per i commercianti oppure non ho io le idee chiare?
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E' come dici tu. I commercianti spesso hanno ricarichi più alti, tipo il 100%, ma ugualmente è difficile che il regime dei minimi sia praticabile. Anche perché tanto vale usare il forfettino che ha il limite a € 60.000 circa.
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La merce acquistata e poi quindi venduta non è deducibile ai fini della determinazione del reddito. Sono deducibili invece le spese in due modalità: deducibilità del 100% per i beni strumentali e deducibilità del 50% per i beni di uso promiscuo.
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@wicked87 said:
La merce acquistata e poi quindi venduta non è deducibile ai fini della determinazione del reddito. Sono deducibili invece le spese in due modalità: deducibilità del 100% per i beni strumentali e deducibilità del 50% per i beni di uso promiscuo.
Beh, a questo punto non vedo dove sia la convenienza del regime dei minimi per attività commerciali...
Supponi di arrivare a fatturare al limite dei 30.000 euro sui quali pagherai circa 6000 euro di INPS e 1500 euro di tasse... di quei 30.000 euro, 20.000 li avrai spesi per acquistare la merce che hai rivenduto... Praticamente ci si va pari!!
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wicked87, come dicono a Roma ... ma ché stai a dì?
Certo che la merce acquistata va tra i costi e riduce il reddito (quando esce dal magazzino).
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@ContiPronti said:
wicked87, come dicono a Roma ... ma ché stai a dì?
Certo che la merce acquistata va tra i costi e riduce il reddito (quando esce dal magazzino).Mi appelllo a quello che è stato detto in precedenza da Studio_Emmi
@Studio_Emmi said:
No, si intendono i beni "a fecondità ripetuta", la cui utilità non si esaurisce nell'anno ma si protrae per più anni (es.mobili, scaffali, pc, banconi, affitto immobile che in realtà non è un vero e proprio bene strumentale in sè ....). I beni che vengono venduti sono semplice merce, non rientrano nel calcolo...
Adesso mi hai fatto venire il dubbio, ho cercato online ma ancora non trovo questa info...