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Diffida ad adempiere su prestazione professionale software
Circa tre anni fa una società ha commissionato alla mia azienda uno sviluppo software. Tale lavoro è stato accordato tramite una semplice offerta e relativo ordinativo. Il lavoro è stato terminato e quindi regolarmente fatturato e saldato lo stesso anno. Successivamente sono state richieste continue implementazioni, sempre concordate allo stesso modo e regolarmente portate a termine e saldate.
Tutto bene quindi fino all'ultima implementazione. Infatti terminato l'ultimo lavoro il cliente ha ritardato la verifica per più di due mesi per poi chiedermi urgentemente di sistemare un problema emerso, recentemente riscontrato. Ho fatto notare che il problema era relativo alla prima parte di lavoro commissionato e quindi risalente a tre anni fa, ma il cliente si è opposto dicendomi che all'epoca il "difetto" non era stato riscontrato perché avevano fatto solo dei test rapidi riservandosi i test approfonditi solo al termine di tutte le modifiche. Io ho fatto presente che tali modifiche da loro richieste hanno reso molto complessa l'individuazione del problema riscontrato. Inoltre riprendere in mano un software ormai consegnato da anni comporta uno processo di startup che non può essere gratuito. Il cliente mi ha inviato una diffida ad adempiere entro 10 giorni dove si chiede l'intervento risolutivo dei problemi altrimenti chiederanno il risarcimento dei danni subiti.
Vorrei ora chiedere:
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E' possibile che dopo 3 anni mi si tenga ancora responsabile di una prestazione fatturata e pagata (quindi accettata)
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Non essendoci nessun contratto ma solo una offerta ed il relativo ordinativo, come si può pretendere una garanzia nel tempo. Dopo l'ultima implementazione il cliente non si è fatto sentire per due mesi e quindi come può pretendere poi che in 10 gg riceva la mia disponibilità?
Ringrazio in anticipo della cortese risposta.
Antonio
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Potrebbe essere ritenuto in giudizio un vizio occulto.
Puoi cercare di far capire al cliente che doveva testarlo completamente subito, visto i problemi che esistono quando si riprende un lavoro finito da anni e cercare un compromesso. Il cliente non si rende mai conto che correggere un baco o fare una modifica diventa complesso dopo molto tempo.
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Grazie 4pino per la risposta.
Però non riesco a capire per quanto tempo si è vincolati ad un ipotetico vizio occulto.
Facciamo un esempio pratico: viene realizzato un sito web e ci si accorda con una semplice offerta ed il ralativo ordine (senza contratto dettagliato). Il sito funziona, quindi il lavoro viene consegnato e pagato. Dopo 3 anni il committente si accorge di un vizio occulto (se due utenti scaricano la stessa immagine nello stesso istante il server si resetta, ad esempio) e quindi chiama il professionista pretendendo una risoluzione gratis del problema... dopo 3 anni, è possibile?
Grazie
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Nel caso del software siamo in presenza di un bene non soggetto a deterioramento nel tempo; non mi sembrano applicabili le normali norme sulle garanzie limitate nel tempo. Il problema riscontrato dopo anni era presente all'origine.
Io cercherei di far capire al committente che doveva testarlo meglio alla consegna; lavorare di nuovo su un software ultimato da anni comporta dei problemi e chiederei un parziale compenso per l'ulteriore lavoro.P.s Sei in buona e nutrita compagnia con problemi simili
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Visto che la prima implementazione è avvenuta 3 anni fa e che in termini informatici equivale a un'era geologica, c'è anche da verificare se effettivamente era un vizio occulto sulla piattaforma dell'epoca che tu avevi preso come riferimento.
Il cliente garantisce che rispetto a 3 anni fa non ha aggiornato sistema operativo, driver delle periferiche, antivirus, dll o componenti condivisi da altre applicazioni?
Se è così, cioè non ha mai aggiornato nulla, allora potrebbe aver ragione ma si autodenuncia per violazione della legge sulla privacy (mancato aggiornamento entro i termini previsti dalla legge)Io correrei subito da un avvocato per una contro diffida.
Valerio Notarfrancesco
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Quello descritto sommariamente da Antonio rassomiglia più un baco di scrittura del software che un errore generato da una evoluzione dei sistemi operativi e /o software di terze parti. Sono due cose completamente distinte: in caso del baco di scrittura ritengo che lo deve correggere chiedendo eventualmente un contributo per l'eccessivo ritardo della comunicazione.
Un baco inoltre, se il prodotto è compilato, è risolvibile unicamente dall'autore.
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Qui non si tratta di accordarsi col cliente o di soddisfazioni personali, ma di comprendere se quando si accetta un lavoro si è poi legati a vita!
Se invece di 3 anni ne fossero passati 10 oppure 20, si avrebbero comunque responsabilità? E fino a quando??
Inoltre la diffida indica 10gg per intervenire ma dopo 3 anni di disinteresse del cliente come posso essere obbligato ad intervenire in 10gg... potrei essere in Australia per un lavoro di due mesi!!!
Quindi, a prescindere le responsabilità, ed anche ammesso che ci siano, il problema è legato al tempo. Limitato o infinito?
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Non ho mai letto le condizioni della Microsoft, ma le immagino. Il caso però non è però simile: un sistema operativo interagisce con le strutture hardware e software ed è talvolta difficile capire le responsabilità del malfunzionamento. La Microsoft inoltre si tutela con un contratto ed i bachi di sua evidente responsabilità li corregge (come la maggior parte delle software house). Non a caso è stato adattato a questi casi il termine patch.
Se siamo in presenza di un evidente errore del software prodotto (tipo quello che hai descritto), oltre agli obblighi professionali, probabilmente hai anche degli obblighi di legge (pur essendo ridicola la richiesta dei 10 giorni).
Personalmente mi sono trovato nella tua condizione con la quasi innocenza sull'errore, ma tra andare da un legale e correggere un baco ho scelto la seconda (pur essendo odiosa la fase di startup).