• User Newbie

    Lettera richiamo disciplinare che fa riferimento a fatti non accaduti

    Buongiorno,
    ho ricevuto una lettera di richiamo da parte del datore di lavoro in cui in un punto della contestazione si fa riferimento al mio rifiuto di svolgere un attività che non è nelle mie competenze ed autorità e nell'altro punto si fa riferimento ad una mia presunta negligenza che però come hanno già confermato due colleghi, non è avvenuta ...

    Essendo la lettera di richiamo basata su fatti non reali, ma un chiaro affronto per motivi non relativi al lavoro, sono a richiedervi come si potrebbe procedere ...

    E se eventualmente si può procedere con una richiesta di risarcimento danni per calunnia nei confronti del capo ufficio che ha inventato la cosa ...

    Grazie.


  • Super User

    Ciao aleroot. Benvenuto nel forum GT.
    La calunnia non sussiste.
    Alla lettera disciplinare si deve replicare entro 5 gg.
    Rispondi dichiarando che a) una contestazione riguarda attività non rientranti nelle tue competenze;
    b) contesta la negligenza nel merito
    c) riservati di adire l'Ag in caso di nocumento per attribuzione di fatti pretestuosi non accaduti.


  • User

    Ti do un consiglio che deve ispirare tutta la tua condotta: ricordati che l'onere di provare i fatti di cui sei accusato incombe tutto sul datore di lavoro. La prima cosa da fare è NEGARE i fatti di cui sei accusato. Se non puoi negarli, perché sono stati commessi, difenditi adducendo giustificazioni rispondenti a buona fede e comunque non lasciarti tentare dall'aggiungere nuovi fatti. E lascia perdere calunnie, richieste di risarcimento e azioni che possano soddisfare il tuo senso di rivalsa: non ne vale la pena in termini di tempo, costi e non da ultimo possibilità di vittoria.


  • User Newbie

    @Avvocato_del_Lavoro said:

    Ti do un consiglio che deve ispirare tutta la tua condotta: ricordati che l'onere di provare i fatti di cui sei accusato incombe tutto sul datore di lavoro. La prima cosa da fare è NEGARE i fatti di cui sei accusato. Se non puoi negarli, perché sono stati commessi, difenditi adducendo giustificazioni rispondenti a buona fede e comunque non lasciarti tentare dall'aggiungere nuovi fatti. E lascia perdere calunnie, richieste di risarcimento e azioni che possano soddisfare il tuo senso di rivalsa: non ne vale la pena in termini di tempo, costi e non da ultimo possibilità di vittoria.

    La ringrazio per la risposta, ma aggiungo che negli ultimi giorni nonostante abbiano sentito il collega(testimone) che ha confermato pienamente la mia versione, mi hanno sanzionato con un giorno di sospensione per non dover ammettere di aver torto, hanno mandato la sanzione sostenendo che le mie giustificazioni non sono state prese in considerazione ...

    A questo punto credo che l'unica via sia aprire una vertenza sindacale, per controbattere l'ingiusta sanzione.

    Cosa ne pensa ?

    Grazie ancora.


  • Super User

    Permetti una domanda: a tuo avviso per quale motivo ti han contestato un fatto inesistente?
    Che rapporti hai con la dirigenza?


  • User Newbie

    Il problema non e' con la dirigenza, ma con il capo ufficio che dopo un battibecco su cose non inerenti il lavoro ha iniziato a screditarmi e darmi contro in ogni modo ...


  • User

    Sarebbe meglio rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro, ma comprendo che il costo richiesto dal sindacato sia esiguo rispetto all'onorario del legale: scelga lei, a suo rischio e pericolo!
    Ad ogni modo confermo e Le dico di più: impugnando la sanzione attraverso l'apposita procedura prevista dallo Statuto dei Lavoratori la sanzione stessa resterà sospesa e non potranno applicargliela fino alla definizione del procedimento.


  • User Newbie

    Quindi secondo lei e' meglio agire direttamente con un legale privato?

    Quelli del sindacato non sono validi ?

    Grazie ancora.


  • Super User

    Escludi quindi, aleroot, che questa sanzione sia solo l'inizio di un comportamento vessatorio che ha il fine di licenziarti?
    SE la sanzione è stata comminata solo perchè la dirigenza ha creduto, in buona fede, al proprio capo ufficio ci sarebbe da riflettere su due aspetti...


  • User Newbie

    Lo escludo perché non sarebbe semplice, vista l'anzianita di servizio ed i vari premi di produzione ottenuti negli anni ... Poi di punto in bianco dopo una discussione tutto cambia ... Strano ...


  • User

    No sig. aleroot, non dico quello. Dico solo che, se io fossi in Lei e dovessi agire, mi rivolgerei sicuramente ad un legale diverso da quelli del sindacato (e in generale non mi rivolgerei allo strutture sindacali) e mi rivolgerei, in modo specifico, ad un legale esperto di diritto del lavoro. mi pare di leggere che lei si trovi ad albenga. consulti il sito AGI, avvocati giuslavoristi italiani, nella sezione SOCI, per fare una ricerca su base territoriale degli avvocati giuslavoristi a lei più vicini. L'AGI è l'unica associazione italiana riconosciuta anche a livello governativo che riunisce gli avvocati specializzati in diritto del lavoro.


  • Super User

    In tal caso, aleroot, se il provvedimento è stato deciso in buona fede dalla dirigenza, valuta, usando il buon senso, se ti conviene adire l'AG ed in tal modo rovinarti definitivamente il rapporto in azienda...
    Se proponi azione giudiziale il convenuto sarebbe l'azienda stessa...non il capo ufficio a cui han creduto...
    Atteso che i testimoni hanno dichiarato che l'inadempienza non è mai stata posta in essere, si saran resi conto di avere avuto torto.
    LA causa non si risolverebbe in 1 mese... e per tutto il tempo del giudizio la tua posizione sarebbe alquanto difficile...mah...sinceramente non so se ne vale la pena.
    Tieni poi presente che oggi la riforma Fornero consente alle aziende di liberarsi a buon mercato dei dipendenti che provocano seccature.
    Valuta con attenzione.


  • User

    Giurista, scusa, in che senso oggi la Riforma Fornere consente alle aziende di liberarsi a buon mercato?


  • Super User

    Beh, collega, direi che le numerosissime critiche alla riforma Fornero in tema di minor tutela dei lavoratori siano note a tutti...


  • User

    Sì certo, le critiche appunto, non i contenuti della Riforma, che come al solito, in Italia, sono totalmente ignoti a chi critica. Ti chiedevo lumi proprio per capire come mai ti fossi fatta quella opinione, dato che non è assolutamente vero, anzi, le aziende oggi rischiano di pagare anche qualcosa di più per licenziare. pensa un po'!


  • Super User

    Ignoti i contenuti a chi critica? Io ho letto critiche piuttosto fondate...non scritte dall'uomo della strada.
    Comunque era quello cui alludevo.. pagando qualcosa in più si liberano del dipendente. Per chi vuole disfarsi di taluno è un beneficio. Sono nata e cresciuta in ambienti industriali e per esperienza so che le aziende vedevano il reintegro del dipendente come il fumo negli occhi.
    Prima dovevano tenerselo...non è più un automatismo il reintegro.
    Comunque, in questo caso come in tanti che osservo, creare un incidente "diplomatico" in azienda per poi lavorare in ambiente ostile non so fino a che punto è un vantaggio...Questo ragionamento vale, ovviamente, se si è certi della buona fede dell'amministrazione quando ha contestato l'illecito disciplinare.


  • User

    Capisco Giurista.
    Me lo domandavo solo perché avevi scritto "liberarsi a buon mercato" e la Riforma Fornero tutto fa tranne che consentire alle aziende di liberarsi a buon mercato dei lavoratori. Quanto al fatto che in Italia chi critica sia spesso all'oscuro dei contenuti criticati lo ribadisco: si è urlato allo stupro dell'art. 18 compiuto dalla Riforma Fornero. Ebbene, niente di più falso.


  • Super User

    Bah.. ha previsto il non automatismo del reintegro... in soldoni...
    Circa il !a buon mercato" hai ragione.. io purtroppo uso questo modo di dire per significare: con il minor sacrificio dei propri interessi...non alludo al lato prettamente economico.
    Ma è una "libera interpretazione" mia del detto...facilmente fraintendibile.


  • User Attivo

    @Avvocato_del_Lavoro said:

    Sì certo, le critiche appunto, non i contenuti della Riforma, che come al solito, in Italia, sono totalmente ignoti a chi critica. Ti chiedevo lumi proprio per capire come mai ti fossi fatta quella opinione, dato che non è assolutamente vero, anzi, le aziende oggi rischiano di pagare anche qualcosa di più per licenziare. pensa un po'!

    Si era partiti con la scusa delle aziende in crisi, che necessitavano meno legami per poter licenziare e siamo arrivati a questo.
    ilfattoquotidiano.it/2012/09/06/riforma-fornero-primi-due-licenziamenti-con-contratto-a-tempo-indeterminato/343691/

    A mio avviso, anche se "costoso", potersi liberare di una persona scomoda semplicemente pagando ( e per una multinazionale, il costo è un inezia) è una lesione dei diritti dei lavoratori. Poi ci saranno vincoli e freni (in questo caso bisogna passare dal giudice), ma l'andare verso questo sistema mi sa di ritorno indietro invece che passo avanti. E' una mia impressione, poi magari mi sbaglio perchè non ne so moltissimo a riguardo, però non mi convince per niente.


  • User

    Zeta_1 si è sempre pototuto liberarsi di una persona scomoda semplicemente pagando e ieri si pagava meno di oggi, questo Lei non lo sapeva?
    Nessuno, nemmeno il Giudice, può costringere l'azienda a riprendersi il lavoratore: se l'azienda non lo voleva pagava 15 mensilità invece della reintegra. Lei questo lo sapeva? Oggi ne paga di più, Lei questo lo sapeva?

    Non legga il fatto quotidiano: le trasmettono notizie con cui Le fanno fare proprio delle brutte figure.