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- Nuovi siti del 2012...che si fa? :)
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Io nel mio piccolo (ho una decina di siti, tutti di attività commerciale a livello locale a parte il mio personale che credo Giorgio abbia già visto) cerco di scrivere HTML pulito, non faccio un lavoro di link building esagerato, uso meta descrizioni e titoli dinamici, URL con mod_rewrite... Solito.
Ovviamente suggerisco ai titolari delle attività di cui ho creato il sito di pubblicare regolarmente articoli (che so, uno studio di architettura può scrivere delle ultime novità nel campo dell'edilizia) in modo che gli spider non abbandonino il sito, e ho abbastanza risultati per keyword non troppo generiche, che ormai sono monopolizzate o dagli spammer o da siti con cui non si può competere.
Mai fatto black hat, la "crisi" non mi ha toccato così tanto, anche se alcune incoerenze nei risultati di ricerca si notano.
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Che Google abbia una posizione monopolistica sul lavoro di ciascuno di noi è innegabile, è altrettanto vero però che c'era tanta spazzatura che andava decisamente rimossa, inoltre posso dire che non ho avuto particolari problemi anche se secondo me la mia ancora di salvezza sono e resteranno sempre i CONTENUTI originali e scritti grammaticalmente corretti; per il resto sono daccordo che c'è tanta disinformazione (quando si dice ad esempio che Google penalizzerà i siti eccessivamente ottimizzati) ... ho visto gente cambiare le Keywords del proprio sito addirittura dal Tablet; io non penso che Google voglia penalizzare il lavoro dei Webmaster però è anche vero che in Italia siamo davvero messi male; questo forum è ancora un FARO ... spero resti acceso ancora per molto tempo
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Mi sono arrivati siti mal gestiti o borderline e per adesso mi occupo di bonificarli per tentare di uscire dalle penalizzazioni dello zoo di Google.
Non nascondo una certa preoccupazione al SEO-Cecchino che elimina la concorrenza segnalando o facendo spam:o e sento la mancanza di un tool che ti faccia accettare o meno i backlink.
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Ciao a tutti e bentrovati. Per quanto riguarda le politiche di Google ormai credi sia molto chiaro a tutti che quel che si può fare è davvero ben poco. Noi ci stiamo davvero molto sforzando di "educare" i clienti ad avere una maggior cura dei siti web aziendali, suggerendo modi utili per migliorare l'esperienza degli utenti. Questo significa maggior qualità dei contenuti, un'analisi approfondita delle criticità presenti su prodotti web realizzati da altre agenzie o entità di vario tipo. Concordo pienamente con Ventodelsud riguardo i contenuti. Sono e saranno sempre più l'ultimo baluardo contro le bizzarrie dei MDR e con Lorenzosa riguardo le preoccupazioni sui backlink. A questo proposito posso aggiungere che gli strumenti ci sono e sono anche molto validi, certo hanno un costo e non sono un prodotto italiano.
Per rispondere a Giorgio: quello che stiamo facendo? Stiamo consolidando le nostre priorità: Etica del lavoro (in italia ci sono entità anomale che vendono cose improponibili davvero), qualità a 360°, ed il solito grande impegno nell'affrontare le problematiche.
Ah dimenticavo.....ovviamente il tutto con degli sbattimenti che sono sicuro conoscete tutti molto bene!
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L'unica strategia infallibile al momento è quella di usare Adwords, Google ha così ottenuto ciò che voleva ottenere con la modifica del suo algoritmo ossia incassare il denaro per far fronte all'enorme esborso che sta facendo per spingere G+. Scusate la franchezza.
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Io sinceramente sto puntando a trasformare il mio sito, sarà presto google free, ho già abbandonato android come argomento principale, toglierò adsense (che dal 50% è sceso al 30% dei guadagni totali del sito), analytics, link a g+ e qualsiasi codice che possa fare riferimento a Google. Cancellerò anche il sito dal webmaster tool.
Continuerò a scrivere contenuti di qualità, probabilmente all'inizio non potrò tenere la stessa frequenza che ho adesso per problemi di entrate/tempo.
Cercherò di coltivare le community già presenti su Facebook (non è che sia meglio di google) e Twitter e proverò a posizionarmi su Bing.
Appena possibile abbandonerò anche gmail, sto già spostando alcune comunicazioni importanti su altri indirizzi.
Purtroppo però non potrò liberarmi totalmente da google, almeno per il momento, perché sono un esperto adwords... ma appena avrà senso fare pubblicità anche su Bing e Yahoo non farò più l'esame per la qualificazione.
Per il momento lascerò l'accesso ai miei contenuti al googlebot (considererò ogni visita proveniente da google come un "plus"), ma in futuro mi piacerebbe chiuderlo... la ricchezza di google sono i nostri contenuti e invece di premiarci ci penalizza e prosegue con la sua politica monopolista.
Forse la mia posizione è un po' esagerata ma spero che in molti si muovano in questa direzione.
Ps. il mio prossimo smartphone NON sarà Android...
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Sarei molto interessato nel sapere cosa ne pensano gli esperti, visto che sto avviando un nuovo progetto. Quello che cerco di capire è: viste le ultime modifiche è diventato deleterio fare attività, ad esempio, di article marketing o inserimenti in directory? Oppure bisogna solo non abusarne?
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@Giorgiotave said:
State cambiando le vostre strategie? State migliorando quelle vecchie?
Io non sto cambiando le mie strategie, anzi, ne sono sempre più sicuro e quindi le sto migliorando e affinando.
Una volta si diceva che il contenuto era il re, poi si è passati a tenere in considerazione l'utente.
Io dico invece che bisogna mettere da parte sia il contenuto sia l'utente.
Basta, stop, mettiamo nel ripostiglio questi concetti, così come abbiamo messo via il pr e le doorway.Non che siano sbagliati di per sé, quello che ritengo sbagliato e arrogante è il ruolo centrale che per troppo tempo si è voluto dare loro senza prendere in minima considerazione l'unica cosa importante.
Ciò che tutta la nostra linea di comunicazione dovrebbe tener conto quindi è il pubblico, pubblico che è un concetto diverso e agli antipodi da quello di utente.
Io sto battendo molto su questo concetto, anzi, ritaglierò 15 minuti alla WebReevolution proprio per parlarne.Certo che poi non dobbiamo nemmeno essere ipocriti e far finta di lavorare in un mondo ideale dove tutti hanno le ali e indossano un cappello bianco perché prima di tutto dobbiamo portare rispetto per i clienti e questi vogliono dei risultati e non delle belle teorie fini a se stesse.
Quindi dopo un piano editoriale di qualità molto ben congegnato e altrettanto realizzato occorre vedere un po' i concorrenti e sporcarsi le mani quel tanto che basta in relazione al settore.
Valerio Notarfrancesco
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@kiwi said:
Io sinceramente sto puntando a trasformare il mio sito, sarà presto google free, ho già abbandonato android come argomento principale, toglierò adsense (che dal 50% è sceso al 30% dei guadagni totali del sito), analytics, link a g+ e qualsiasi codice che possa fare riferimento a Google. Cancellerò anche il sito dal webmaster tool.
Continuerò a scrivere contenuti di qualità, probabilmente all'inizio non potrò tenere la stessa frequenza che ho adesso per problemi di entrate/tempo.
Cercherò di coltivare le community già presenti su Facebook (non è che sia meglio di google) e Twitter e proverò a posizionarmi su Bing.
Appena possibile abbandonerò anche gmail, sto già spostando alcune comunicazioni importanti su altri indirizzi.
Purtroppo però non potrò liberarmi totalmente da google, almeno per il momento, perché sono un esperto adwords... ma appena avrà senso fare pubblicità anche su Bing e Yahoo non farò più l'esame per la qualificazione.
Per il momento lascerò l'accesso ai miei contenuti al googlebot (considererò ogni visita proveniente da google come un "plus"), ma in futuro mi piacerebbe chiuderlo... la ricchezza di google sono i nostri contenuti e invece di premiarci ci penalizza e prosegue con la sua politica monopolista.
Forse la mia posizione è un po' esagerata ma spero che in molti si muovano in questa direzione.
Ps. il mio prossimo smartphone NON sarà Android...
Condivido il tuo pensiero.
E' inutile girarci intorno, ad oggi Google non è in grado di valutare la qualità dei contenuti (e mai lo sarà), quindi se io, utente, voglio trovare contenuti di qualità nella rete, non devo affidarmi a Google motore di ricerca poichè i risultati che mi offre, probabilmente non saranno i migliori in termini di qualità. L'unico metro per valutare la qualità di un contenuto è l'intervento umano (e non un algoritmo), quindi a mio avviso, la qualità va cercata all'interno dei social, in cui l'interazione degli utenti "dovrebbe" premiare la qualità. Penso che se una persona (o un sito) riesca a ottenere una certa web reputation, allora avrà un ritorno di visite da utenti veri e interessati. Spero che in futuro si andrà in questa direzione, senza più affidarsi ai capricci di un robot che, per forza di cose, restituirà risultati non veritieri e facilmente manipolabili.
Quindi, tornando in tema, se dovessi lanciare un sito oggi, punterei tutto sulla presenza sociale, poi se arrivano visite anche da Google ben venga.
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Cerco di puntare sulla qualità, non sono mai stato assiduo dei backlink, ma penso che se i contenuti sono realmente buoni i backlink utili vengono da sè. Nessuna strategia balorda o tecnica segreta quindi.
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Da quello che sto vedendo in quel poco di attività che faccio in questo periodo (esami portatemi via!) in realtà semplicemente Google sta proseguendo sulla strada che persegue da anni: si avvicina sempre di più a capire facilmente ciò che anche l'occhio umano capirebbe a prima vista. Perdono così valore i links palesemente acquisiti in modo forzato, le matrici fatte male, etc e il meccanismo di determinazione dell'autorevolezza si amplia sovrapponendo le classificazioni sociali, locali e di citazione.
Questo però non vuol dire assolutamente che la SEO diventa solo acquisizione di links tramite buoni contenuti: c'è poco da fare, in alcuni settori non otterrai mai links/condivisioni/retweet di qualcosa che sia correlato strettamente all'attività. O si divaga (e in alcuni settori borderline si dovrebbe divagare troppo) o non si ottiene nulla.
La fortuna sta nel fatto che, al contrario di quello che si cerca di far passare, non si potrà mai avere il totale controllo sulla forzatura della link popularity. Per un motivo molto semplice: non c'è modo di capire se alcuni link sono forzati o meno. Non parlo di "tecniche oscure", automatismi potenti e altri metodi al limite (che si scoprono eccome), ma anche della semplice costruzione di link tramite la diffusione di contenuti, o dell'acquisto di links fatto con criterio.
Di fondo la SEO diventa sempre di più una pianificazione di Web Marketing con qualche pizzico di tecnica.. ed è il trend che sta seguendo da anni, con la sola particolarità che ogni tanto ci sono delle brevi impennate in cui diventa parola d'ordine: "La SEO è Morta"!