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@criceto said:
Vi serva da lezione ....
Quando fate cazz... (ops..) boiate in internet, fatelo via wireless da una panchina del parco ( o più comodamente dal sedile della vostra auto) dopo aver "sniffato" le connessioni non protette disponibili.A Cricè...
A prescindere dal fatto che utilizzare una rete non protetta sia reato o no - fino a poco tempo fa c'erano ancora dubbi in merito - io mi sentirei di dire semplicemente di non fare boiate quando si accede alla rete, ma di comportarsi esattamente come ci si comporta "dal vivo". Su internet si ritiene di essere tutelati da un certo anonimato e di conseguenza di godere di una certa impunità e di poter fare tutto ed il contrario di tutto (sto parlando in generale, sia inteso), ma i reati sono praticamente gli stessi; infine, se l'autorità giudiziaria volesse risalire al responsabile ci metterebbe veramente pochissimo tempo.
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Ahahah criceto... stai meditando di darti al crimine?
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Signori, ma trincerarsi dietro il generico "Lascio la connessione WIFI accessibile a tutti, oppure mi collego tramite router" può essere una soluzione plausibile?
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Direi di sì.
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Si? In che senso?
Credo che ognuno sia responsabile della propria rete. Lasciandola aperta naturalmente si diventerà corresponsabili delle incursioni di eventuali scroccatori esterni, no?
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Beh ovvio, ma sinceramente non tutti sono così tecnici.
Inoltre, si può lasciare la connessione aperta per permettere a più persone di collegarsi, il padre, il figlio, il nonno con te domiciliati.
L'ho buttata lì, perchè il riferimento ad una festa con tanto di nomi e cognomi indicati, mi sa di poco credibile e soprattutto postulerebbe l'escussione di terzi.
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Comunque, ragazzi, scusatemi se sono prolisso ma siete veramente gentili ad assistermi in questi momenti veramente duri.
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Non sono d'accordo Lorenzo. Questo reato vuole il dolo e neppure soccorre l'art. 40 cpv cp perchè non si può essere a conoscenza che altri utilizzeranno illegittimamente la rete...in questo caso non si ha l'obbligo giuridico di impedire alcunchè perchè non vi è norma che pretenda che vi sia un atteggiamento difensivo sulla propria connessione.
Viceversa, utilizzare senza consenso la rete altrui è un illecito.
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Attenzione, non è la stessa cosa. Un conto è lasciare aperta la connessione al fratello, al cugino, al nonno, ecc. ecc. (penso che chiunque lo faccia dentro casa propria con persone fidate), cedendogli la chiave di accesso, e quindi mantenendo la rete wi-fi bloccata, un conto è lasciarla aperta e di fatto concedere al vicino o al primo maleintenzionato che passa vicino casa di connettersi e ... fare acquisti online truffaldini, scambiare link pedopornografici, truffare, diffamare, ecc.
E' ovvio che la polizia postale prenderà di petto il titolare della linea. Io assolutamente non toglierei la protezione al wi-fi.Ps: Per Giurista
Ricordavo (da altre discussioni nel forum) che non fosse obbligatorio proteggere la propria connessione. A scanso di equivoci credo che proteggerla non costi nulla, no? Ciò potrebbe per lo meno evitarci eventuali grane, pur fossero soltanto convocazioni da parte dell'autorità giudiziaria, sbaglio?
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No.. non sono d'accordo. Nessuna norma impone la protezione. Essa è un accorgimento... come l'antifurto in casa. Ma non vi è l'obbligo di mettere l'antifurto altrimenti si concorre con il ladro. E' il ladro che commette il reato non io.
Dicasi poi che il concorso colposo non esiste eccetto che in una fattispecie che qui non rileva.
Ricordiamoci sempre che valgono le stesse regole del reale.
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Beh, ragazzi, io ho conosciuto sta cosa della protezione condivisa anni dopo l'acquisto del pc. Nelle impostazioni predefinite la connessione non era protetta.
Tra l'altro, l'IP non identifica univocamente, basti leggere alcune sentenze americane in merito.
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Ok Giurista. Allora veramente basterebbe aprire la rete in balia del primo malcapitato che si trova nelle vicinanze per essere sgravati da proprie responsabilità...; questa cosa non mi piace ma purtroppo la Legge è Legge.
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In effetti la disciplina in tema di reati informatici è molto arretrata...ci si deve rivolgere ad altri reati che tutelano la corrispondenza, la persona etc...
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Beh ma scusate, allora la mia questione è risolta.
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Ragazzi, se Vi interessa, Vi pubblico un interessantissimo articolo che parla proprio dell'impossibilità di legare un indirizzo IP esclusivamente ad una persona, un numero telefonico.
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Ok. Quello che dici non fa una piega!
Ma, scusa in questo caso la mia ignoranza! Per quanto riguarda le cosiddette wi-fi pubbliche (quelle nei parchi, o per esempio quelle nei frecciarossa) non ti concedono l'accesso previa registrazione al servizio e inserimento di user e password? O esistono veramente connessioni completamente aperte?Penso inoltre sia doveroso differenziare per tipologia di utenza: un utente privato potrà in base a quanto prevede la legge lasciare vulnerabile la rete, mentre io, tu, giurista, ecc, che trattiamo dati personali non possiamo assolutamente farlo (nemmeno quando incocciamo la fighetta del terzo piano... :D) dovendo dare una certa protezione (o parvenza di protezione) alla rete.
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Ma scusa, se molto semplicemente mi collego sfruttando la connessione del vicino di casa, lasciata sprovvedutamente aperta, è possibile risalire a me?
Cioè, si riesce a capire che X ha usato la connessione di Y, oppure risulta meramente la connessione Y?
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Scusate ragazzi, ma al di là dell'IP, del wireless ecc..., la polizia fa tutto sto casino per trovare una persona rea di avere inserito, nel suo profilo FACEBOOK, per qualche h, nome e foto altrui?