• Moderatore

    Ciao 24mandrake.

    Sinceramente io questi 28 errori non li ho notati.

    Si, ci sono sicuramente alcuni periodi un po' lunghi, qualche sequenza di consecutive troppo forzata.

    Ma non vedo tutti questi errori di ortografia. Non saprei che dirti...


  • User

    @WWW said:

    Ciao 24mandrake.

    Sinceramente io questi 28 errori non li ho notati.

    Si, ci sono sicuramente alcuni periodi un po' lunghi, qualche sequenza di consecutive troppo forzata.

    Ma non vedo tutti questi errori di ortografia. Non saprei che dirti...

    per esempio: apre con un agettivo legato ad un sostantivo che è totalmente privo di ogni razionale collegamento...poi è pieno di complementi di specificazione sbagliati...ecc..


  • Moderatore

    Insomma, errori nella scelta delle parole e nella costruzione del periodo.

    Si, ok, certamente.

    Ma i giornali non sono più una lettura particolarmente raffinata.. da parecchio tempo.

    Figuriamoci gli appelli di Della Valle!

    😄


  • User

    @WWW said:

    Insomma, errori nella scelta delle parole e nella costruzione del periodo.

    Si, ok, certamente.

    Ma i giornali non sono più una lettura particolarmente raffinata.. da parecchio tempo.

    Figuriamoci gli appelli di Della Valle!

    😄

    😄 vabbè...però dato che io sono un aspirante giornalista vorrei poter imparare a scriver ad hoc... quindi non vorrei fare errori di grammatica da 5 elementare....quindi, perfavore ditemi quali sono questi errori commessi e quale regola si segue affinchè non si commettano questi errori. Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Salve 24Mandrake.

    Un'osservazione che ritengo importante: è lodevole il tuo interesse verso il giornalismo e il bello scrivere; a tale proposito, però, il mio suggerimento resta quello di confrontarsi innanzitutto con i modelli virtuosi di prosa (cronaca, editoriale o generica che sia) e solo in un secondo momento, una volta raffinati gli strumenti, iniziare a dare la caccia agli errori degli altri – i quali spesso non sono veri e propri 'orrori', ma solo scelte infelici di lessico e costruzioni sintattiche.

    Ci sono in Italia giornalisti che ritengo di ottimo livello, dai cui articoli cominciare a formarsi una cultura dello stile di settore – qualche nome: Concita De Gregorio, Vittorio Zucconi, Michele Serra, Piero Ottone, Giorgio Bocca, Beppe Severgnini etc.

    Veniamo adesso alla tua domanda; mi limito alla prima frase della lettera, che allego:

    Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici.

    Vediamo qualche osservazione nel merito:

    • "ed": l'uso della d eufonica in questo caso è inappropriato; la d eufonica si mette tra due vocali identiche ('ed ecco' 'ad altro' 'od opportunamente') e in rare espressioni consacrate dall'uso ('ad esempio', dove si legano la a e la e); sarebbe stato meglio "indecente e irresponsabile".

    • "irresponsabile": non so cosa sia uno 'spettacolo irresponsabile' – mentre posso immaginare cosa sia uno 'spettacolo indecente', anche se l'espressione è trita e potrebbe essere sostituita con qualcosa di più originale, o almeno con dei sinonimi, come 'spettacolo indecoroso', 'deprimente spettacolo', 'spettacolo patetico', 'spettacolo scandaloso' – quindi direi che qui manca il nesso semantico, più che logico, tra sostantivo e suo aggettivo.

    • "non è più tollerabile da gran parte degli italiani": data la presenza del complemento d'agente forse sarebbe stato meglio un verbo al passivo ('non è più tollerato da gran parte degli italiani'), oppure un cambio che mantenesse l'aggettivo mutando il costrutto seguente ('non è più tollerabile agli occhi di gran parte degli italiani').

    • "questo riguarda": a chi/cosa si riferisce 'questo'? Allo spettacolo? Agli italiani? Alla tollerabilità? L'espressione è ambigua e avrebbe potuto essere resa in modo più chiaro in funzione del termine del discorso cui si allacciava logicamente.

    • "la buona parte degli appartenenti": con il 'gran parte' di poco sopra, fa una triade di ripetizioni della parola "parte" o di sue derivate: si poteva scegliere tra una vasta gamma di sinonimi ('maggioranza', 'porzione consistente', 'settore non trascurabile', 'frazione notevole' etc.).

    • "schieramenti politici": altra espressione ormai cristallizzata che avrebbe potuto essere ingentilita con una maggiore originalità – nessuno dice più "partiti", ma solo "schieramenti" (sarà perché la politica è diventata un prolungamento della guerra con altri e più paludosi mezzi?) – senza per questo far perdere il significato.

    L'analisi potrebbe proseguire identica per tutta la lettera, però mi domando quanto sia utile questo esercizio.

    Se proprio vuoi approfondire in maniera sistematica errori e correzioni di quelli basta procurarsi un buon libro di grammatica italiana con esercizi annessi (ti suggerisco quelli usati, magari degli anni '70-'80 e primi '90, quando a scuola la grammatica e la sintassi ancora avevano un ruolo di prim'ordine) e dedicare un'ora al giorno a leggere la teoria e a fare gli esercizi passo-passo.

    [Alcuni credono che questa sia una cosa "da bambini", specie quando si confrontano con una lingua da adulti, ma è un grave errore di valutazione: personalmente non conosco modo migliore di apprendere la grammatica e la sintassi di un idioma, anche da grandi.]

    Una volta esaurite le basi, ti suggerisco di seguire qualche sito ben gestito sulla lingua italiana (quello dell'Accademia della Crusca, eccellente, offre documenti utilissimi e un vecchio ma ancora attualissimo forum di discussione chiuso alla scrittura ma aperto in lettura a tutti) e poi, semplicemente, leggere i maestri – trova qualcuno che scriva in un modo che ti piace e seguilo, facendo a lui le pulci su ciò che mette su carta.

    Infine, il solito consiglio intramontabile: scrivere, scrivere, scrivere. E ancora scrivere, rileggendo ciò che si è prodotto e rivedendolo con occhio molto critico, meglio se a distanza di tempo da quando lo si è scritto.

    Infine, una raccomandazione un po' pedante ma forse meritevole di una menzione: lo "stile giornalistico" è nato, ormai quasi tre secoli fa, con l'intento di descrivere i fatti e presentare le opinioni in un modo per quanto possibile chiaro e cristallino a una popolazione di media e bassa cultura abituata allo stile lento e ampolloso di trattati e saggi accademici o alle iper-semplificazioni delle parabole religiose.

    Ottimo intento, che però col tempo è stato tradito (capita spesso); accade così che oggi lo stile giornalistico risulti parecchio povero, banalizzato e infarcito di orrendi cliché e frasi fatte, il tutto riproposto senza variazioni di sorta in una deprimente coazione a ripetere.

    Se vuoi diventare un giornalista serio e vero, cosa che mi auguro per il futuro della categoria, impara anche a guardarti dagli schemi troppo cristallizzati e a romperli in modo creativo (senza però violare la sintassi e la grammatica, perciò ti suggerivo di approfondire le basi), tornando all'origine dell'arte senza lasciarti invischiare nelle trappole di un mestiere che ormai è stato fortemente svalutato e deprezzato dall'arrivo di narratori mediocri, pennivendoli corrotti e, in due parole, pessimi scrittori.


  • User

    @Leonov said:


    Grazie per la risposta, davvero soddisfacente. Io personalmente leggo quotidianamente Vittorio Feltri, che amo come stile di giornalista. Certo anche quelli che tu hai citato non sono male... Volevo chiederti qualche altra cosa, puoi consigliarmi un testo di grammatica attuale (nel senso che trovo tranquillamente in libreria) che però sia un testo "sacro", nel senso che c'è la vera grammatica, le vere regole della lingua italiana e con esercizii annessi....? Io ho provato a sfogliarne alcuni, ma sono poveri di regole e di esercizi, ridotti all'osso.

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Il miglior testo di Grammatica – intendo la Grammatica italiana, quella per eccellenza – è attualmente quello di Luca Serianni (vai in libreria e chiedi la Garzantina di Italiano: è ciò che stai cercando).

    Purtroppo non ha esercizi, anche se sul versante teorico è il testo più completo in assoluto (un altro buono è la grammatica di Dàrdano e Trifone, mi pare edizioni Zanichelli).

    Adesso provo a vedere se ci sono in giro libri autorevoli con eserciziari, poi te li segnalo.

    :ciauz:


  • User

    @Leonov said:


    Grazie... aspetto te, cosi poi li ordino su Ibs... Grazie


  • User

    @Leonov said:


    Io in effetti la garzantina l'ho vista e sfogliata, ma non mi è piaciuta tanto... Era troppo un ammucchiata di roba, almeno secondo me, non era schematica e discorsiva come piace a me:D


  • Consiglio Direttivo

    La struttura della Garzantina rispecchia la classica suddivisione della Grammatica: si comincia con fonologia e grafematica, si procede con le parti del discorso (sostantivi, pronomi, articoli, aggettivi, verbi, preposizioni, avverbi, congiunzioni e interiezioni), si finisce con la sintassi della proposizione (complementi, frasi principali e subordinate) in parte "diluita" in vari capitoli, in parte accorpata in una breve trattazione monografica.

    L'opera può intimorire e di fatto più che un libro da leggere è un testo di consultazione che si sfoglia quando se ne ha bisogno; tuttavia è ben scritto al punto di poterlo godere pagina dopo pagina e affronta con un certo coraggio tutti gli aspetti possibili; naturale che ne emerga un bel librone denso e corposo, pienissimo di cose apparentemente superflue che invece, su scale temporali più lunghe, fanno la differenza.

    L'appendice sui "dubbi linguistici" a cura di Giuseppe Patota è molto utile (non si trova nell'edizione ordinaria della grammatica di Serianni per i tipi della UTET, motivo per cui consigliavo la Garzantina) e contiene una lunga serie di errori da evitare e consigli pratici per migliorare lo stile.

    Ho letto che il testo di grammatica di Dàrdano e Trifone contiene esercizi di verifica alla fine di ogni capitolo (inoltre, se non ricordo male, ha anche un'interessante appendice con errori di pronuncia e altre soluzioni a problemi comuni).

    Testi consigliati nei forum specialistici da utenti affidabili sono anche: Parola e comunicazione, di Maria Luisa Altieri Biagi; Gente e parole, di G. A. Papini; La norma e l’uso, di G. R. Aira e F. Piazzi.

    Ignoro quale di questi abbia al suo interno esercizi o schede di verifica, ma se i manuali sono rivolti alle scuole lo spazio destinato a domande e quesiti non mancherà di certo.


  • User

    @Leonov said:


    Ok, proverò allora a scegliere tra questi da te elencati... Io ti ringrazio per l'interessamento...


  • User

    @Leonov said:


    Ciao, perdonami ma ho provato a vedere i 3 libri che mi hai segnalato. Non esistono più o quantomeno sono introvabili...


  • Consiglio Direttivo

    Allora non resta che la Garzantina di Serianni (la migliore, ma senza esercizi) o quella di Dàrdano e Trifone (meno completa e autorevole, ma con schede di verifica).

    Ci sono poi in giro molte altre grammatiche, ma per chi vuole fare della scrittura la propria fonte di reddito o anche semplicemente un serio hobby, meglio abbeverarsi alle fonti migliori, quelle che non deludono mai.

    [24mandrake, ti chiederei una cortesia: quando rispondi alla discussione, potresti per favore usare i tasti image oppure image, senza usare la funzione "quote"? Altrimenti chi segue il thread si deve rileggere ogni volta il duplicato integrale del post precedente, il che non ha senso; se torni su con le videate vedrai che ho dovuto intervenire più volte per rimuovere i quote inutili da te inseriti.

    Grazie in anticipo. :)]