• User Attivo

    Io però ho dato un'occhiata al testo:

    *Art. 27
    (Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità)

    1. Per favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani ovvero di coloro che perdono il
      lavoro e, inoltre, per favorire la costituzione di nuove imprese, gli attuali regimi forfettari sono
      riformati e concentrati in funzione di questi obiettivi. Conseguentemente, a partire dal 1° gennaio
      2012, il regime di cui all’articolo 1, commi da 96 a 117, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, si
      applica, per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i quattro successivi, esclusivamente
      alle persone fisiche: a) che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione; b) che l’hanno
      intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007. L’imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e
      delle addizionali regionali e comunali prevista dal comma 105 dell’articolo 1 della legge n. 244 del
      24 dicembre 2007 è ridotta al 5 per cento.
    2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto a condizione che:
      a) il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività di cui al
      comma 1, attività artistica, professionale ovvero d'impresa, anche in forma associata o familiare;
      b) l'attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività
      precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l'attività
      precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o
      professioni;
      c) qualora venga proseguita un'attività d'impresa svolta in precedenza da altro soggetto,
      l'ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d'imposta precedente quello di riconoscimento
      del predetto beneficio, non sia superiore a 30.000 euro.
    3. Coloro che, per effetto delle disposizioni di cui al comma 1, pur avendo le caratteristiche di cui ai
      commi 96 e 99 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, non possono beneficiare del
      regime semplificato per i contribuenti minimi ovvero ne fuoriescono, fermi restando l'obbligo di
      conservare, ai sensi dell'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973,
      n. 600, e successive modificazioni, i documenti ricevuti ed emessi e, se prescritti, gli obblighi di
      fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di
      tenuta delle scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell'imposta sul valore
      aggiunto, nonché dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell'IVA previsti dal
      decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100. I soggetti di cui al periodo
      precedente sono altresì esenti dall’imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto
      legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.
    4. Il regime di cui al comma 3 cessa di avere applicazione dall’anno successivo a quello in cui viene
      meno una della condizioni di cui al comma 96 ovvero si verifica una delle fattispecie indicate al
      comma 99 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
    5. I soggetti di cui al comma 3 possono optare per l’applicazione del regime contabile ordinario.
      L’opzione, valida per almeno un triennio, è comunicata con la prima dichiarazione annuale da
      presentare successivamente alla scelta operata. Trascorso il periodo minimo di permanenza nel
      regime ordinario, l’opzione resta valida per ciascun anno successivo, fino a quando permane la
      concreta applicazione della scelta operata.
    6. Con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate sono dettate le disposizioni
      necessarie per l’attuazione dei commi precedenti.
    7. Il primo e il secondo periodo del comma 117 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.
      244, sono soppressi. Al terzo periodo le parole: “Ai fini dell’applicazione delle disposizioni del
      periodo precedente,” sono soppresse.*

    Il limite dei 35 anni l'hanno tolto..ma mi sa che qui siamo tutti fuori lo stesso.


  • User

    si, L'hanno tolto il limite dei 35 anni, ma tanto ci rientrano pochi comunque perchè praticamente devi essere stato disoccupato nel trienno precedente l'apertura del regime dei minimi:x


  • User Attivo

    Comunque sia mi sembra di capire che adempimenti mensili/trimestrali (versamento IVA) non li avremo..sbaglio ?


  • User

    versamento dell'iva annuale come premio di consolazione


  • User Attivo

    Per me diminuire il numero degli adempimenti è la cosa più importante..perchè, diciamocelo, avendo mutuo casa, moglie a carico, ristrutturazione edilizia & company di tasse alla fine credo che più o meno non cambierà nulla.
    Tuttavia..la cosa che mi fa rabbia è quella imposta sostitutiva al 5%..quanto l'avrei voluta!!
    Si..quei maledetti e ingiusti studi di settore però..


  • Consiglio Direttivo

    Ciao simo75,
    grazie per il contributo. 😉

    Non ho ben capito questo punto, credo ne valga la pena instaurare una bella discussione a riguardo:

    *si applica, per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i quattro successivi, esclusivamente alle persone fisiche: a) che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione; b) che l’hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007. L’imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali prevista dal comma 105 dell’articolo 1 della legge n. 244 del 24 dicembre 2007 è ridotta al 5 per cento.*Mi sembra sia chiaro che questo "nuovo" regime dei minimi duri 5 anni.
    Ma per il punto "b" non capisco che intende con "che l'abbiano intrapresa"; vuole dire che, indipendentenente dalla data di adesione al regime dei minimi conta la data di apertura della partita iva?
    Per quanto riguarda il 5%, MAGARI!!!; certo, l'assoggettamento a studio di settore mi sembra una cosiddetta sòla, visto che con redditi non elevati spesso ti chiedono di adeguarti.

    Che ne pensate, soprattutto del punto b? 😞

    Visto l'interesse dell'argomento metto in evidenza il thread e cambio il titolo.


  • User Attivo

  • User

    I lavoratori dipendenti sono esclusi dal 5%?

    2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto a condizione che:
    a) il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l?inizio dell?attività di cui al
    comma 1, attività artistica, professionale ovvero d'impresa, anche in forma associata o familiare;
    b) l'attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività
    precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l'attività
    precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o
    professioni;
    c) qualora venga proseguita un'attività d'impresa svolta in precedenza da altro soggetto,
    l'ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d'imposta precedente quello di riconoscimento
    del predetto beneficio, non sia superiore a 30.000 euro.

    Il punta a) li esclude?


  • User

    certo che sono esclusi, praticamente devi avere i requisiti dei nuovi imprenditori


  • User

    i lavoratori dipendenti che hanno anche una ditta individuale nei regime dei minimi sono esclusi???

    dai 3 punti direi di no.. o forse interpreto male io.


  • User Attivo

    Concordo, si tratta di un ddl appena presentato. Poi si vedrà cosa esce fuori, magari una riforma ulteriormente peggorativa del regime nato già (a mio parere) vermente male. Saluti


  • User

    Ma sono attività simili quella dipendente e quella autonoma?


  • User Newbie

    Mi sembra di aver capito che si tratta di una norma in fase di definizione, che quindi può ancora cambiare. Le premesse non sono certo incoraggianti però, quindi mi sembra che non ci sia da aspettarsi niente di buono. Dobbiamo proprio stare ad aspettare che questi cambiamenti ci piovano addosso e poi sforzarci di digerirli, pena chiudere l'attività, o c'è modo di fare qualcosa? Penso che in questa situazione di incertezza ci siano tante persone e che molte rischiano di trovarsi in difficoltà se il ddl passa in questo modo (o con cambiamenti anche peggiori). Riflettendoci, mi sembra che questi cambiamenti non andrebbero a impattare solo sulla nostra attività lavorativa, ma anche sulle nostre famiglie, sul quotidiano (spese, investimenti, risparmi...) con effetti non certo positivi. A cosa serve questa nuova legge? A far pagare più tasse? Come, se molti potrebbero dover chiudere l'attività?


  • User

    concordo con kalsifer.
    attualmente il ddl puo' subire delle modifiche..certo che le premesse non sono incoraggianti..!!

    sarebbe opportuno far sentire la nostra voce..ma in che modo?? certo è che se siamo in tanti.. qualcosa puo' cambiare in meglio..
    altrimenti ci conviene solo aspettare e sperare..!!


  • Super User

    Sinceramente non ho mai capito perchè i lavoratori dipendenti rientravano nei contribuenti minimi: avevano il loro stipendio sicuro ed in più dovevano avere anche agevolazioni fiscali?
    Già i clienti sono pochi, ci si deve preoccupare anche della concorrenza di chi ha già un reddito?
    A mio parere lo Stato promuoveva una concorrenza sleale.

    Detto questo, trovo vergognoso che lo Stato cerchi di fare cassa con lo strato più debole dell'imprenditoria, mentre allo stesso tempo taglia le tasse ai più ricchi portando la loro aliquota fiscale dal 43% al 40%.
    Ma questa non doveva essere una manovra basata sui sacrifici di tutti? E invece c'è gente che ci guadagna!
    E indovinate chi è la persona che ci guadagnerà di più in Italia? la più ricca in assoluto! Immaginatevi il nome, che a me fa pure schifo scriverlo. :():


  • User

    regime dei minimi e dipendente..!
    beh non sono daccordo sul fatto che la concorrenza sia poca.. sta proprio nell'abilita' del venditore a trovare clienti..
    e poi fossimo tutti in un settore..allora ti darei pienamente ragione..ma il regime dei minimi è applicabile a diversi settori quindi....

    Alla fine anche noi siamo determinati all'economia italia..e contribuiamo a dare quella spinta che all'economia italiana serve.
    Ahime se dovesse passare questo ddl, son sicuro che taglierebbe le gambe a molti..!!
    certo sarebbero piu penalizzati chi di regime dei minimi vive..ma alla fine tutti ci perdiamo.


  • User Newbie

    L'unica speranza che abbiamo è che si uniscano i vari ordini (Architetti, ingegneri geometri .... ecc.) e che facciano pressione. Per esempio per chi andrà a ricadere nel regime degli Ex agevolati, auspicherei che ci sia un retrofront su alcuni aspetti intollerabili come lo studio di settore (veramente umiliante dichiarare tutto al 100% e dover cmq adeguarsi e pagare su di un reddito virtuale maggiore). Questo potrà avvenire quando l'agenzia delle entrate diramarà le norme attuative.
    Se ci escludessero anche dal far pagare l'iva ai nostri clienti mi riterrei strasoddisfatto!!


  • User

    peccato che il governo non abbia mai pensato ad un regime particolato, sviluppato solo per chi lavora online, favorendo cosi e-commerce.


  • Consiglio Direttivo

    Francamente non sono d'accordo sui regimi fiscali "ad castam", o meglio personalizzati su una categoria specifica.
    Questo perchè se incentivassero il commercio elettronico, allora sarebbero giuste le proteste di chi fa commercio tradizionale, che tra l'altro è soggetto a molte più spese legate alla presenza del negozio "fisico". Si assisterebbe ad una cosiddetta guerra tra poveri, dove chi è discriminato farà sentire inesorabilmente (e secondo me giustamente) la sua voce.

    Cosa che reputo ingiusta è invece il trattamento di favore riservato a chi vuole intraprendere un'attività o una libera professione avendo alle spalle un reddito sicuro; trattamento che in genere comporta o una riduzione o addirittura un'esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali. Cosa che li favorisce nei confronti degli altri imprenditori/professionisti e che di fatto determina una concorrenza sleale.

    Venendo al regime dei minimi, per quanto mi riguarda ciò che mi scoccia particolarmente se dovessi fuoriuscirne è il dover sobbarcarmi nuovamente la contabilità e le scadenze previste dal regime ordinario, e l'assoggettamento agli studi di settore, che rappresentano un ingiusto ricatto sulle spalle del contribuente.
    Per il resto non è che con il regime dei minimi si paghino meno tasse, rispetto a quello ordinario, visto che la deduzione delle spese non inerenti col regime dei minimi ci è preclusa.


  • User

    Riporto

    Cosa che reputo ingiusta è invece il trattamento di favore riservato a chi vuole intraprendere un'attività o una libera professione avendo alle spalle un reddito sicuro; trattamento che in genere comporta o una riduzione o addirittura un'esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali.

    Rispondo

    Attenzione, è vero in parte...ma non è del tutto corretto poichè cosi formulata sembra che si è esenti dai contributi
    naturalmetne i contributi vengono pagati dall'attivita' prevalente, quindi è normale non pagarli due volte. che senso avrebbe altrimenti?

    Certo, tutto questo puo' determinare un vantaggio, per carita, questo non toglie che ognuno di noi siamo liberi di fare determinate scelte..

    Faccio due esempi per capire meglio.

    1 ipotesi

    Cerco lavoro dipendente e avvio (a tempo perso.) attivita' nel regime dei minimi.
    Agevolazioni che abbiamo elencato sopra dovute soprattutto al fatto che il lavoro prevalente è un altro. (naturalmente il fatturato sara' decisamente inferiore )

    2 ipotesi
    Avvio di attivita a pieno regime.
    maggior impegno che dovrebbe anche comportare maggior guadagno.
    Essendo attivita' prevalente questa attivita' versero' i contributi previdenziali.

    Tengo inoltre a sottolineare solo due aspetti..
    nella 2 ipotesi è facile che il soggetto guadagni estremamente di piu rispetto al primo soggetto.

    Il soggetto della prima ipotesi e dove io mi rispecchio, guadagnera' cifre inferiori, (c'è chi va a giocare a calcetto come hobby..io invece vendo online..concedetemela).
    naturalmente questo è possibile solo avendo spese contenute.
    Avessi avuto da pagare irap...studi di settore..e altro.. non avrei intrapreso questa avventura.

    Pertanto il tutto si riduce ad una semplice domanda..
    il soggetto della prima ipotesi dovrebbe dedicarsi solo al suo lavoro come dipendente..lasciando perdere il resto??

    Io credo che per l'economia del paese..possa solo nel suo piccolo essere d'aiuto.
    Ovviamente l'unico svantaggio è che ci sara' piu concorrenza..ma ritorando a prima... i settori sono tanti..quindi a voi mettere in pratica le vostre abilita'.

    Non mi sento un vantaggiato.. sono scelte che tutti noi possiamo fare.. e io ho scelto.. preferisco essere dipendente..e invece di sdraiarsi sul divano la sera.. seguire due o tre cose della mia attivita' per arrotondare qualcosina