• User Attivo

    @studiopusceddu said:

    Esatto nel 2012 termini i 5 anni, però non avendo ancora compiuto i 35 anni continui e termini nel 2013, anno in cui compi i 35 anni.

    La rispsota è per me?


  • User Attivo

    @carax said:

    Grazie per la risposta.

    Quindi, se ho capito bene: avendo io aderito al regime dei minimi nel 2010 ed essendovi rimasto nel 2011, avrei diritto a restare nel regime dei minimi ancora per le annate 2012, 2013 e 2014 pur avendo 40 anni?

    E se così fosse: nei prossimi 3 anni resterei nel "vecchio" regime dei minimi, o nel "nuovo" regime dei minimi (quello al 5%)?

    Il vecchio viene sostituto dal nuovo, quindi se hai i requisiti vi rimani (in quello nuovo). Anche se hai superato i 35 anni, il regime rimane per i primi 5 anni, l'età viene citata solo per un prolungamento oltre il 5° anno.


  • User Attivo

    @VisionEart said:

    La rispsota è per me?
    Si


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    Si

    Ok, grazie mille. Allora per i prossimi 2 anni sono salvo.

    Ora devo solo capire come si devono fare le fatture perchè ancora non ho capito se la ritenuta d'acconto devo metterla oppure no e quando si deve pagare questo 5%.


  • User Newbie

    Salve a tutti. Io ho iniziato la mia attività nel novembre 2007, per i primi tre anni (2007, 2008, 2009) ho aderito al regime delle nuove iniziative imprenditoriali, nel 2010 e 2011 ho aderito al regime dei contribuenti minimi.
    Dunque, alla luce della circolare emanata dall'AdE ieri, posso rientrare nel nuovo regime che entrerà in vigore nel 2012 oppure no?
    Grazie davvero per le risposte!


  • Moderatore

    @studiopusceddu said:

    Dal 2012 i lavoratori autonomi che applicavano sulle loro fatture la ritenuta d'acconto del 20%, non dovranno più applicarla.
    Questa è una grossa novità, e permette ai lavoratori autonomi, di ricevere in fattura il 20% in più rispetto all'anno precedente, a fronte di una imposta da pagare in sede di dichiarazione del 5%.

    Interessante. Immagino che la tua frase sia la logica interpretazione di questo passaggio, da una delle due nuove circolari di AE.

    "5.2. I ricavi e i compensi relativi al reddito oggetto del regime, non sono assoggettati a ritenuta d?acconto da parte del sostituto di imposta. A tal fine i contribuenti rilasciano un?apposita dichiarazione, dalla quale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad imposta sostitutiva."

    Se non ho capito male in fattura non si indica più la ritenuta al 20, mentre l'imposta del 5 si paga in sede di dichiarazione dei redditi.

    Giusto?

    Posso farti una domanda?

    Secondo te questo vale sia per chi fattura per un privato senza partita iva che per chi fattura per società o aziende?

    Perchè prima, appunto, queste operavano appunto come sostituto d'imposta e versavano in effetti il 20, per conto del fatturante.
    Cioè, se fatturavi per una srl, per esempio, erano poi loro a versare materialmente il denaro allo Stato (non così per il privato, ovviamente, che pagava tutto e poi tu versavi la ritenuta...).

    Mi riferisco ad una posizione di libero professionista.

    GRAZIE per i link e per l'eventuale risposta.


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    Il vecchio viene sostituto dal nuovo, quindi se hai i requisiti vi rimani (in quello nuovo). Anche se hai superato i 35 anni, il regime rimane per i primi 5 anni, l'età viene citata solo per un prolungamento oltre il 5° anno.

    Capito, grazie mille.

    Riguardo ai requisiti, ho un dubbio: visto che - da quello che ho letto - si parlava del fatto che il "nuovo" regime dei minimi non dovrebbe consentire fatture che siano mera prosecuzione di un lavoro precedente, dovrei dunque avere solo clienti nuovi, ossia per i quali non ho mai fatturato negli ultimi due anni?
    Oppure il discorso è solo da interpretarsi come impossibilità di fare un passaggio da lavoro dipendente a lavoro in partita Iva come contribuente minimo?

    (mi scuso per la totale ignoranza, ma tutti questi cambiamenti repentini mi stanno facendo perdere ogni sicurezza...)


  • User Attivo

    Si alla tua prima domanda, l'imposta viene calcolata direttamente in sede di dichiarazione dei redditi.
    La non applicazione della ritenuta per gli autonomi vale per qualsiasi soggetto, sia esso un sostituto d'imposta (impresa, autonomo), che privato. Stesso discorso dovrebbe funzionare per le imprese come per esempio per gli agenti o con chi lavora con i condomini.


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    Si alla tua prima domanda, l'imposta viene calcolata direttamente in sede di dichiarazione dei redditi.
    La non applicazione della ritenuta per gli autonomi vale per qualsiasi soggetto, sia esso un sostituto d'imposta (impresa, autonomo), che privato. Stesso discorso dovrebbe funzionare per le imprese come per esempio per gli agenti o con chi lavora con i condomini.

    Quindi in fattura niente ritenuta d'acconto. Si dovrà mettere solo l'importo e basta, ma bisognerà inserire qualche dicitura particolare per dire che si è nei nuovi minimi?


  • User Attivo

    @carax said:

    Capito, grazie mille.

    Riguardo ai requisiti, ho un dubbio: visto che - da quello che ho letto - si parlava del fatto che il "nuovo" regime dei minimi non dovrebbe consentire fatture che siano mera prosecuzione di un lavoro precedente, dovrei dunque avere solo clienti nuovi, ossia per i quali non ho mai fatturato negli ultimi due anni?
    Oppure il discorso è solo da interpretarsi come impossibilità di fare un passaggio da lavoro dipendente a lavoro in partita Iva come contribuente minimo?

    (mi scuso per la totale ignoranza, ma tutti questi cambiamenti repentini mi stanno facendo perdere ogni sicurezza...)

    La mera prosecuzione è rispetto al periodo precedente l'apertura dell'attività (ad esempio svolgevi lavoro come dipendente verso alcuni clienti, successivamente con l'apertura della partita iva, esegui magari nello stesso luogo il medesimo lavoro per i medesimi clienti.)


  • User Attivo

    @VisionEart said:

    Quindi in fattura niente ritenuta d'acconto. Si dovrà mettere solo l'importo e basta, ma bisognerà inserire qualche dicitura particolare per dire che si è nei nuovi minimi?

    La circolare recita: A tal fine i contribuenti rilasciano un?apposita dichiarazione, dalla quale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad imposta sostitutiva.

    Quindi dovrebbe essere necessaria una dicitura specifica


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    La mia compagna, anche lei iscritta al regime dei minimi, ha già compiuto i 35 anni (ora ne ha 39).

    Si era iscritta nel 2009 ai regimi dei minimi, poi ha chiuso partita iva per poi riaprirla nel 2011 sempre nel regime dei minimi.

    Può avvalersi di questo nuovo regime dei minimi oppure no?


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    La mera prosecuzione è rispetto al periodo precedente l'apertura dell'attività (ad esempio svolgevi lavoro come dipendente verso alcuni clienti, successivamente con l'apertura della partita iva, esegui magari nello stesso luogo il medesimo lavoro per i medesimi clienti.)

    Capisco, grazie ancora.

    Rileggevo i requisiti per i nuovi minimi e mi resta un dubbio centrale: a quanto pare, richiederebbero di NON aver svolto alcuna attività per i tre anni precedenti all'adesione al regime dei nuovi minimi.

    Nel mio caso, io nei tre anni precedenti all'adesione al (vecchio) regime dei minimi nel 2010, non avevo partita IVA ma lavoravo come dipendente - lavoro che continuo a fare tutt'ora part time (uso la partita IVA nel regime dei minimi solo per fatturare le piccole attività di scrittura che svolgo, più che altro per passione, a margine del mio lavoro fisso da dipendente).

    Questo mi escluderebbe dal nuovo regime dei minimi?


  • User Attivo

    Quindi qualcuno ci farà sapere cosa dovremo scrivere? Gennaio è vicino e se si devono emettere fatture e bene che ci dicano cosa dobbiamo scrivere.


  • User Attivo

    @carax said:

    Capisco, grazie ancora.

    Rileggevo i requisiti per i nuovi minimi e mi resta un dubbio centrale: a quanto pare, richiederebbero di NON aver svolto alcuna attività per i tre anni precedenti all'adesione al regime dei nuovi minimi.

    Nel mio caso, io nei tre anni precedenti all'adesione al (vecchio) regime dei minimi nel 2010, non avevo partita IVA ma lavoravo come dipendente - lavoro che continuo a fare tutt'ora (uso infatti il regime dei minimi solo per fatturare le piccole attività di scrittura che svolgo, più che altro per passione, a margine del mio lavoro fisso da dipendente).

    Questo mi escluderebbe dal nuovo regime dei minimi?
    No, Non ti esclude, tranne il caso in cui l'attività con l'apertura della partita iva è una mera prosecuzione dell'attività come lavoratore dipendente


  • Moderatore

    @studiopusceddu said:

    La non applicazione della ritenuta per gli autonomi vale per qualsiasi soggetto, sia esso un sostituto d'imposta (impresa, autonomo), che privato.

    GRAZIE StudioPusceddu, di vero cuore. E auguri di buon Natale.

    🙂


  • User Attivo

    @studiopusceddu said:

    No, Non ti esclude, tranne il caso in cui l'attività con l'apertura della partita iva è una mera prosecuzione dell'attività come lavoratore dipendente

    Grazie davvero, studiopusceddu! E tantissimi auguri di buone feste e di un 2012 ricco di soddisfazioni!


  • User

    Scusate ma non credo che un provvedimento del Direttore Generale dell'AE possa modificare una norma tuttora vigente, l'art. 6 DM 2/1/2008:

    "Le ritenute subite dai contribuenti minimi si considerano effettuate a titolo d'acconto dell'imposta sostitutiva di cui al comma 105 della legge. L'eccedenza e' utilizzabile in compensazione ai sensi dell'art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241".

    Quale norma esonera i contribuenti minimi dall'obbligo di ritenuta d'acconto?


  • Super User

    Interessante osservazione. Ritengo che quel decreto che citi portasse applicazione ad un regime (quello dei contribuenti minimi così come l'abbiamo sempre conosciuto) che ora è stato superato, e dunque si possa considerare implicitamente abrogato.
    Questo perchè la legge del 2011 (che supera, ovviamente, ogni atto normativo precedente) attribuisce al direttore dell'Agenzia delle Entrate il potere di definire il nuovo regime, e quindi a tale provvedimento si può attribuire il rango di legge.
    Però mi rendo conto che è solo una mia interpretazione, assolutamente opinabile.


  • User Attivo

    @OEJ said:

    Interessante osservazione. Ritengo che quel decreto che citi portasse applicazione ad un regime (quello dei contribuenti minimi così come l'abbiamo sempre conosciuto) che ora è stato superato, e dunque si possa considerare implicitamente abrogato.
    Questo perchè la legge del 2011 (che supera, ovviamente, ogni atto normativo precedente) attribuisce al direttore dell'Agenzia delle Entrate il potere di definire il nuovo regime, e quindi a tale provvedimento si può attribuire il rango di legge.
    Però mi rendo conto che è solo una mia interpretazione, assolutamente opinabile.

    Mi sembra però un'interpretazione sensata. Sarebbe assurdo dover pagare la ritenuta d'acconto del 20% se poi a fine anno in fase di dichiarazione dei redditi si deve pagare un'imposta del 5%. Vorrebbe dire avere un credito del 15% ogni anno. Già con il regime dei minimi che c'era prima ogni anno avevo un credito d'imposta e ancora sto aspettando che mi ridiano indietro quelli del 2009!