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    yerathel

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    Post creati da yerathel

    • RE: Recesso da socio di srl

      Scusate, riformulo la domanda:

      considerando questo testo:

      *Il 1° Gennaio 2008 è entrato in vigore il D.Lgs n.169/2007, integrativo e correttivo della legge di riforma del diritto fallimentare.-

      Con tale provvedimento sono stati modificati anche i presupposti oggettivi e soggettivi per la dichiarazione di fallimento.-

      A. Presupposti oggettivi

      Fermo restando il diritto del creditore di inoltrare, comunque, il relativo ricorso, a tutela del proprio credito, il Tribunale non potrà far luogo alla dichiarazione di fallimento nei casi in cui “l’ammontare dei debiti scaduti e non pagati risultanti dagli atti dell’istruttoria prefallimentare” sia complessivamente inferiore ad € 30.000.=.-

      In altri termini cioè, il creditore può, si, depositare il ricorso per la dichiarazione di fallimento anche per un credito inferiore a tale limite, ma deve sperare che - in sede istruttoria, in cui viene esaminata la situazione patrimoniale del debitore (bilancio relativo agli ultimi tre esercizi) - il Giudice accerti la sussistenza di altri debiti scaduti e non pagati per un valore complessivo non inferiore ad € 30.000.=.-

      B. Presupposti soggettivi

      Il legislatore ha, poi, modificato, incrementandone il valore, i presupposti soggettivi introdotti dalla riforma di cui al D.Lgs. n.5/2006.-

      Allo stato, il debitore a carico del quale siano stati accertati debiti scaduti e non pagati per almeno € 30.000.=, può evitare, comunque, la dichiarazione di fallimento se prova, con onere a proprio carico, di rientrare congiuntamente in ciascuno dei seguenti parametri:

      1.  attivo patrimoniale(ultimi tre esercizi), non superiore ad € 300.000.=;
        
      2.  ricavi lordi(ultimi tre esercizi), non superiori ad € 200.000.=;
        
      3.  debiti scaduti e non, non superiori ad € 500.000.=.-*
        

      Ponendo che la condizione della mia società rientra (purtroppo) nel presupposto oggettivo, ma siamo totalmente al di fuori di qualsiasi presupposto soggettivo (in tutti i tre punti siamo ben al di sotto) presumo che una eventuale richiesta di fallimento verrebbe rigettata da qualsiasi giudice. Me lo confermate?

      Grazie dell'aiuto

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      @StudioCommercialista said:

      in primis debiti verso terzi maggiori di 50.000 euro...

      Spett.le Studiocommercialista

      mi conferma che i debiti verso terzi devono essere maggiori di ? 50.000 per poter chiedere l'istanza di fallimento?
      Leggendo qua e la' ho visto che si parla generalmente di ? 30.000.
      E poi si tratta di cifra complessiva (cioè la somma di tutti i creditori) o di cifra per singolo creditore (cosa che non penso)?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Egregio Studiocommercialista, ero arrivato alla stessa conclusione.
      Ho consultato il mio commercialista personale che mi segue da quasi 20 anni e di cui ho assoluta fiducia e mi ha dato molte informazioni utili, per esempio che non ci sono i presupposti per un fallimento.
      La settimana prossima faremo il consiglio di amministrazione e li si vedrà come andrà a finire.
      Grazie del sostegno e a presto.

      Saluti

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Buongiorno a tutti

      Domanda:

      se io volessi farla sporca, nel senso che comunicherei ai miei soci l'intenzione di vendere (leggi "regalare")le mie quote ad un terzo, per esempio mio padre, il quale entrerebbe in società solo con la qualifica di "socio" e non di amministratore.
      Loro ovviamente non eserciterebbero il diritto di prelazione ed io sarei libero di perfezionare la "vendita" delle quote e quindi di fatto essere escluso dalla società.
      Ma sorge l'ovvia domanda, in caso di fallimento, cosa potrebbe rischiare mio padre e cosa potrei rischiare io come ex socio ed ex facente parte del consiglio di amministrazione?
      È un'ipotesi campata per aria, lo so, ma non è che mi restino molte altre cartucce da sparare a questo punto.
      Grazie per gli eventuali commenti.

      Ah, e aggiungo: potrebbe mio padre dopo qualche mese fare richiesta di recesso?
      Ripeto, è un'idea veramente balzana, ma se avesse qualche fondamento vorrei sapere se potrebbe essere presa in considerazione

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      La ringrazio per l'intervento. A quanto pare la faccenda sta prendendo una piega piuttosto "amichevole".
      Riguardo al recesso da amministratore, ho inviato la raccomandata con la richiesta di dimissioni a dicembre, quindi i 180 giorni stanno per scadere.
      I debiti societari so essere di molto inferiori a 50.000 euro.
      I miei soci non vogliono estorcermi nulla, mi ero proposto io di eseguire quel versamento in favore della società per convincerli a farmi uscire e nel contempo a dar loro una mano a tirare avanti, ma questa possibilità l'ho scartata comunque in base ai consigli che mi sono stati dati fin'ora qui da tutti voi.
      Riguardo all'assistenza legale, mi sto informando seriamente.
      Grazie ancora

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      D'accordo, sono condizioni capestro, è vero.
      Ma cosa posso fare con:

      • una società piena di debiti (fatti non per mia volontà perchè io le soluzioni per evitarli le avevo proposte tutte ma la mia voce è caduta inascoltata)
      • dei soci che sicuramente faranno ostruzionismo
      • dei soci senza una lira che non possono far fronte ad un versamento per ricostrituire il capitale sociale (sembra assurdo ma l'unico che ha del denaro messo da parte sono io)

      Come posso obbligarli ad ascoltare le mie richieste se non scendendo a patti?

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • lavoro autonomo, prestazione occasionale e diritto d'autore

      Salve a tutti

      scrivo qui per chiedere lumi su una situazione un po' ingarbugliata nella quale mi trovo, niente di preoccupante ma preferisco chiarirmi alcune cose.

      Premessa: oltre ad essere amministratore e socio di una società che si occupa di comunicazione (ma dalla quale mi sto tirando fuori, come esposto in un altro topic nell'aposita area) svolgo da almeno 16 anni la professione di illustratore.
      Ho avuto per 10 anni la partita iva, dato che la maggior parte dei lavori che eseguivo erano diretti ad agenzie pubblicitarie o simili e mi occupavo anche di grafica, impaginazione, realizzazione di loghi, cataloghi, ecc ecc.
      Da qualche anno a questa parte però mi sono spostato nell'editoria, quindi ho chiuso la partita iva ed ho cominciato a farmi pagare con il diritto d'autore, che chi lo conosce sa che è molto vantaggioso in termini fiscali.

      Ora però ho avuto un contatto con un grosso editore italiano che si occupa della pubblicazione di libri per bambini/ragazzi, ma la richiesta non è per illustrare o disegnare, bensì per COLORARE disegni di terzi.

      Ora, l'attività di colorista non sembra poter essere inclusa nel diritto d'autore, quindi l'editore mi chiede di emettere una prestazione occasionale.
      Ma la prestazione occasionale non può superare i 5000 euro di reddito annuo senza incorrere nell'iscrizione alla gestione separata INPS.

      Chiedo dunque: esiste un modo di poter prestare la propria opera, a livello occasionale (perchè di questo si tratta) senza doversi per forza iscrivere alla gestione separata, senza dover aprire P.Iva (anche solo quella per contribuenti minimi)?

      E nel caso fossi costretto ad aprire la P.Iva con regime dei minimi, posso disgiungere i redditi da diritto d'autore da quelli soggetti alla PI o va tutto a finire nello stesso pentolone? Intendo, posso fare fattura con PI per quei lavori che non rientrano nel diritto d'autore (illustrazione pubblicitaria, grafica, impaginazione, website, colorazione di illustrazioni e fumetti di terzi) e invece fare la cessione del diritto d'autore per quei lavori che invece vi rientrano (illustrazione, fumetto)?

      Grazie a tutti 🙂

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Salve a tutti

      ebbene, dopo un confronto con i miei soci, sembra che questi ultimi siano d'accordo sull'assorbire le mie quote societarie, in cambio dovrei versare loro una parte del debito accumulato (5000,00 euro, mica uno scherzetto) e garantire la mia disponibilità ad operare per la società con prestazioni professionali per un determinato periodo di tempo a titolo gratuito (non più di sei mesi, dico io).
      Mi sembra una soluzione/capestro, ma vista la mia voglia di lasciarmi alle spalle questa avventura che mi ha anche portato sull'orlo dell'esaurimento nervoso, penso che ne valga la pena.
      Che ne pensate?

      Grazie a tutti 🙂

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      @avvocatomilanocentro said:

      Consiglio di insistere per l'accettazione delle dimissioni da amministratore, per il momento. Di più non potrai fare, se non trattare una cessione a titolo gratuito delle tue quote ai soci superstiti o a un nuovo socio.
      Spettabile Francesco, è esattamente quello che avrei intenzione di fare.
      Grazie

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Salve Francesco
      Tutto molto chiaro direi. Anche riguardo il discorso del capitale sociale. Avendo inviato la raccomandata per le dimissioni da amministratore ma non essendoci mai stato un consiglio d'amministrazione che prendesse atto della cosa, cosa potrei fare?
      Insomma, devo trovare un sistema per uscire da questa società, perchè non rappresenta più quello che doveva essere dall'inizio. Fondamentalmente è diventato un gran pasticcio e io sono disposto a prendermi carico della mia parte di mancanze che ci sono state fin'ora, ma non sono assolutamente disponibile a prendermi carico di mancanze future.
      Purtroppo la ricapitalizzazione è impensabile, a parte me, gli altri tre soci hanno una situazione patrimoniale disastrosa, o, perlomeno, non potrebbero far fronte ad una ricapitalizzazione, anche trattandosi "solo" di 2500 ? a testa.
      Insomma, ho profuso energie e denaro in questa società, ma adesso sono stanco e voglio cambiare aria.
      Non mi interessa prendere soldi dalle mie quote, mi basta liberarmene e tirarmi fuori.
      Qualsiasi suggerimento è ben accetto.

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Tutto chiaro. Grazie Rubis, molto gentile 🙂

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      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      Domanda: che differenza c'è tra il recesso da socio e la vendita delle quote (ai propri soci)?
      Mi spiego: se io riuscissi a mettermi d'accordo con i miei soci nel vendere loro le mie quote, bypasserei le norme legali e/o statutarie riguardo al recesso?

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • RE: Recesso da socio di srl

      @Rubis said:

      Lo statuto societario cosa stabilisce con riguardo al recesso?
      Saluti.

      Eh, bella domanda. Vai a saperlo. Dovrò recuperarlo e dargli un'occhiata.

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel
    • Recesso da socio di srl

      Buongiorno a tutti.
      Forum molto interessante questo 🙂

      avrei alcune domande da fare, spero che qualcuno abbia le risposte.

      Premessa: sono attualmente socio e componente del consiglio di amministrazione di uns Srl di quattro soci. Ricopro attualmente la carica di vice presidente del consiglio.
      La società non naviga in buone acque, purtroppo, e già circa un anno fa manifestai la mia intenzione di recedere da socio.
      Mi fu chiesto, da parte degli altri soci, di procrastinare la mia decisione per vedere di riuscire a sanare la situazione, ma a tutt'oggi la situazione non è cambiata, anzi, per certi versi è pure peggiorata.
      A dicembre del 2010 inviai una raccomandata RR dichiarando le mie dimissioni dal consiglio di amministrazione e l'intenzione di recedere da socio entro 6 mesi dalla ricezione della raccomandata.
      Nonostante questo, non è mai stato fatto un consiglio di amministrazione che prendesse atto delle mie dimissioni.
      ora i sei mesi stanno per scadere e io vorrei sapere questo:

      1- la scietà ha dei debiti, posso ugualmente chiedere il recesso da socio? Dovrei eventualmente pagare la mia parte di debito?

      2- se gli altri soci non fossero d'accordo sul mio recesso, cosa potrei fare? Sarei costretto a rimanere socio con tutti i rischi del caso?

      3- il presidente del consiglio, persona che stimo molto e amica ha purtroppo il brutto vizio di prendere decisioni unilaterali senza tener conto del parere contrario degli altri soci (avvallato purtroppo da un certo menefreghismo di due dei soci). Purtroppo il mio unico dissenso su alcune questioni non è sufficiente a farle cambiare idea. Questo potrebbe essere un buon motivo di recesso?

      4- La società si occupa di grafica, design e comunicazione. Come socio amministratore sono obbligato ad operare professionalmente (nello specifico come grafico) all'interno della società in assenza di un qualsiasi tipo di contratto?

      Io pensavo di proporre ai soci rimanenti di lasciarmi uscire dalla società e di firmare un accordo con il quale avrei prestato la mia opera professionale presso la società a titolo gratuito fino al raggiungimento della mia quota personale di debito. È una cosa fattibile?

      In sostanza voglio fortemente uscire da questa società ma ho bisogno di sapere quali siano gli appigli a cui posso aggrapparmi per poterlo fare senza danni, per me ma anche per gli altri soci. In fondo siamo amici e non voglio crear loro problemi più di quanto sia necessario.

      Grazie 🙂

      Ps: dimenticavo di dire che riguardo il mio recesso non sono interessato ad avere alcun tipo di riconoscimento economico, nemmeno per il valore delle quote, sono dispostissimo a regalarle ai soci rimanenti.

      postato in Consulenza Fiscale
      Y
      yerathel