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    • Diritti del comodatario nel Condominio

      All'interno di un condominio sono comodatario di una frazione di appartamento (indiviso). In altri termini un parente di primo grado mi ha ceduto in comodato una parte del suo appartamento affinché potessi utilizzarla come studio nell'esercizio della mia professione.

      L'amministratore del Condominio mi assimila ad un locatario, tanto che mi invita regolarmente alle assemblee. Pur essendo gratificato da quest'attenzione non conosco quali siano i miei diritti di comodatario rispetto al condominio.
      Posso esercitare il diritto di voto in assemblea sulle stesse materie sulle quali può votare un comune locatario? In caso di risposta affermativa, esiste un riferimento normativo che elenchi quali sono queste materie?

      Posso proporre degli argomenti da discutersi in assemblea relativi al decoro del condominio? Posso votare su questi argomenti?

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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    • Cessione auto ad ex socio

      In occasione del recesso dalla società una persona fisica negozia la cessione di un'autovettura aziendale, che viene fatturata.
      La fattura reca indicazione di esclusione dalla base imponibile IVA ex art. 15 DPR 633. Io ritengo che il riferimento normativo sia errato. In realtà essendo l'ex socio non esercente impresa, arte o professione mancherebbe il requisito soggettivo per l'IVA, quindi l'operazione sarebbe fuori campo.

      Successivamente il cessionario dell'autovettura apre partita IVA ed utilizza l'auto come bene strumentale, e la carica nel registro cespiti. All'atto della dismissione dell'autovettura (per cessione ad un privato) occorre eliminare il bene dal registro cespiti. Avendo la vendita come controparte un privato mi chiedo:

      • è necessaria l'emissione della fattura?
      • in caso di risposta negativa, sulla base di quale documento registrare la cancellazione dal registro cespiti?
      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: Calcolo acconti INPS

      @Cont@bile said:

      Il contributo viene calcolato tenendo conto del reddito dichiarato ai fini IRPEF e deve essere versato come segue:

      • prima rata di acconto, pari al **40% **del contributo dovuto per l'anno precedente, da versare entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi
      • seconda rata di acconto, pari al 40% del contributo dovuto per l'anno precedente, da versare entro il 30 novembre
      • saldo, da versare nell'anno successivo, entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi

      Quindi sia il primo che il secondo acconto sono determinati con le aliquote 2008 (per i professionisti non iscritti ad altra gestione 24,75%)?
      Oppure, calcolandosi gli acconti sul contributo dovuto per l'anno precedente, le aliquote non impattano sulla determinazione dell'acconto?
      In altri termini: prendo direttamente ciò che ho versato con riferimento al 2007 (come da F24) e calcolo il 40% oppure mi pongo il problema del cambiamento di aliquota?

      postato in Consulenza Fiscale
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    • cessione bene strumentale

      In occasione del recesso dal capitale di una Srl un soggetto riceve come corrispettivo da cessione del denaro e dei beni. Tra questi ultimi un'autovettura.

      L'autovettura viene inspiegabilmente fatturata dalla Srl senza applicazione dell'IVA ( facendo riferimento all'art. 15 DPR 633, che riguarda i casi di esclusione dalla base imponibile).

      La persona fisica recedente apre successivamente partita iva ed intraprende un'attività d'impresa in forma di ditta individuale. Il commercialista carica l'autovettura sul registro cespiti.

      In corso d'anno l'autovettura viene ceduta ad un privato senza emissione di fattura. Si acquista una nuova autovettura da caricare sul registro cespiti.

      Il problema è:

      • occorre "chiudere" i valori iscritti sul libro cespiti relativi all'auto ceduta, ma non si dispone della fattura di vendita in quanto non emessa. Come regolarizzare la situazione?
      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: somministrazione: parità retributiva

      @grisu59 said:

      Quindi il principio della parità retributiva è da correlarsi con gli altri dipendenti dell'utilizzatore più che con il precedente lavoratore somministrato.

      Concordo: il ccnl afferma il principio in esame con riferimento agli altri lavoratori non somministrati dell'azienda utilizzatrice. Però se la parità vale tra somministrato rispetto a lavoratori dipendenti dell'azienda utilizzatrice deve valere a maggior ragione tra somministrato e somministrato (a parità di formazione, competenze, inquadramento e mansioni). Tutto onde evitare che le agenzie per il lavoro "mercanteggino" sulla pelle della gente (esempio: l'azienda utilizzatrice ha fatto ricorso sistematico alla somministrazione e, nel corso dei mesi, ha richiesto all'agenzia di lavoro interinale di fornire un lavoratore che, a parità di competenze, costi meno. L'agenzia si attiva e decide di far lavorare uno dei propri iscritti che, per ragioni personali, accetta anche una retribuzione inferiore a quella che normalmente si vedrebbe riconosciuta. In questo caso l'agenzia specula e il lavoratore è ingiustamente penalizzato, mentre l'azienda utilizzatrice risparmia).

      Nel caso specifico si è fatto riferimento alle condizioni retributive di precedenti somministrati in quanto non è dato conoscere le condizioni retributive dei non somministrati con stesso inquadramento e mansione (l'azienda è reticente e non so se sia obbligata a dare questa informazione al lavoratore).

      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: somministrazione: parità retributiva

      @grisu59 said:

      Direi che la tua interpretazione è corretta.
      Solo un chiarimento: vi sono altri lavoratori dipendenti dell'utilizzatore?

      Comunque devi rivolgerti agli ispettore della Direzione Provinciale del lavoro per questo problema

      Si, ci sono altri dipendenti dell'utilizzatore.
      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
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    • somministrazione: parità retributiva

      Buongiorno,
      avrei bisogno di un'informazione:
      un'azienda ricorre alla somministrazione di lavoro a tempo determinato. Un lavoratore somministrato succede ad un altro lavoratore somministrato che ha precedentemente lasciato l'azienda. Vale il principio di parità retributiva tra lavoratori somministrati? In altri termini può un lavoratore somministrato invocare il diritto ad essere retribuito almeno quanto il precedente lavoratore somministrato (stesse mansioni, stesso inquadramento)?

      A me sembrerebbe di si, posto che nella somministrazione a tempo determinato la parità retributiva deve essere applicata al somministrato nei confronti dei lavoratori non somministrati della azienda utilizzatrice. Se è così allora a maggior ragione dovrebbe essere riconosciuto pari trattamento tra il somministrato attuale rispetto al somministrato precedente (stesse mansioni, stesso inquadramento).

      Visto che il rapporto di lavoro intercorre tra l'agenzia di lavoro interinale ed il somministrato: a chi rivolgersi per far valere questo diritto?
      Nel caso in cui l'agenzia non lo riconosca ci si può rivolgere all'Ispettorato del lavoro?

      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
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    • Risarcimento assicurativo: l'agenzia paga il danno al netto dell'IVA

      Ciao a tutti,
      a seguito di un sinistro stradale ho richiesto alla Compagnia di Assicurazione la liquidazione del danno patito mediante intervento di un perito.
      Il perito ha visionato i danni e mi ha comunicato (verbalmente) l'importo del risarcimento cui avrei avuto diritto.
      Ho verificato il costo dei ricambi e quello delle riparazioni e deciso di accettare la proposta dell'agenzia.
      Stamattina mi hanno detto che provvederanno a liquidare l'importo comunicatomi verbalmente dal perito al netto di IVA; solo se mostrerò la fattura a dimostrazione dell'effettiv riparazione mi accrediteranno anche l'Iva.

      Vorrei sapere:

      1. se il perito ha l'obbligo di comunicarmi per iscritto la somma che ha liquidato a titolo di rimborso;
      2. se l'agenzia può legittimamente liquidare solo parte di quell'importo, nettandolo dell'IVA (riservandosi di corrispondere l'IVA dovuta solo dopo la presentazione della fattura di riparazione).

      Grazie in anticipo,
      vidigu

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    • Sinistro stradale 2005: esito della causa e stato della pratica per lesioni.

      Nel 2005, a seguito di un sinistro stradake ho trasmesso ad un avvocato cui ho dato mandato:

      • i dati delle auto coinvolte nel sinistro;
      • copia della denuncia sporta presso il Comando dei Carabinieri (l'altro veicolo è scappato, ma ho preso la targa)
      • copia del referto rilasciato dall?Ospedale (trauma cervicale).
        Successivamente ho consegnato brevi manu all'avvocato l?originale del referto ospedaliero. Nel 2006 mi ha comunicato la vittoria nella causa per il danno da fatto illecito (udienza presso gli Uffici del Giudice di Pace nella quale ho prodotto prova testimoniale). Per mia scelta, ed in vista delle successive azioni per il rimborso del danno da lesioni ? anche a fronte delle rassicurazioni che l'avvocato ha ritenuto di esprimere sulle probabilità di esito positivo nel riconoscimento del danno biologico ? abbiamo procrastinato il versamento delle somme risarcitorie che il Giudice ha commisurato in 300 Euro.
        Alle mie richieste telefoniche di informazioni sulle azioni intraprese o da intraprendersi per avanzare la richiesta di risarcimento da lesioni l'avvocato ha più volte risposto che avrebbe dovuto fissare un appuntamento per una perizia medica presso un Ospedale pubblico. Per sollecitare l'avvocato in tal senso ho chiamato al telefono più volte e la risposta è stata sempre la stessa , e cioè che mi avrebbe richiamato a breve per comunicarmi la data.
        In considerazione di questi ritardi ho chiesto di farmi avere l?assegno relativo alle somme già incassate, corredandolo dei seguenti documenti:
      • estremi della sentenza del Giudice di Pace (o della quietanza di transazione, se transazione vi è stata);
      • copie degli atti che ho inviato e l?originale del referto dell?Ospedale Civile ormai in possesso del'avvocato;
      • copia della raccomandata con la quale è stato richiesto il risarcimento alla compagnia assicurativa della controparte.

      Quanto al risarcimento per lesioni ho chiesto formalmente all'avvocato di rappresentarmi la situazione delle azioni intraprese.

      Mi chiedo se è ragionevole ipotizzare:

      • che non abbia intrapreso alcuna azione per avviare il risarcimento da lesioni;
      • che abbia lucrato sul risarcimento per i danni subiti dalla mia auto.

      Secondo voi?

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    • RE: autocarro per s.r.l.

      per provare l'utilizzo esclusivo del mezzo dovresti istituire dei registri chilometrici (indicazione di conducente, km percorsi ecc.), almeno stando al parere dell'Agenzia delle Entrate.

      Per quano attiene alla nozione di autocarro credo di ricordare che benché la qualificazione "autocarro" compaia sulla carta di circolazione ciò che importa (e discrimina tra diversi trattamenti fiscali) è l'utilizzo, promicuo od esclusivo. Non è così, Paolo?

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    • costi parcheggio auto. documenti di sosta: deducibi?

      Ciao,
      ho provato ad effettuare diverse ricerche sul tema, ma non riesco a risalire ad una posizione dell'Amministrazione.
      I costi sostenuti per il parcheggio auto certificati da "grattini" sono deducibili?
      Io credo che ai fini della deducibilità il costo debba essere certificato da un documento che riporti il numero di targa dell'auto, tuttavia in molti casi (a meno di fatture rilasciate da garages privati) questo dato manca, benché il "grattino" riporti l'indicazione di "documento valido ai fini fiscali".
      Qualcuno ha già risolto il problema in passato?
      Qualora si tratti di costi deducibili anche in assenza dell'indicazione della targa dell'auto riterrei che il costo possa essere dedotto in misura piena, e così l'IVA, anche se resta impossibile dimostrare che la sosta è dettata da esigenze inerenti la produzione del reddito.

      Che ne pensate?

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    • RE: Il consulente informatico può assemblare PC?

      @i2m4y said:

      Condivido l'impostazione generale delle risposte di questo topic.

      Sottolineo che se la fornitura HW è solo ed assolutamente secondaria, per impegno e valore rispetto alla parte consulenziale, reputo si possa tranquillamente fare (con commercio all'ingrosso mai al dettaglio) senza particolari autorizzazioni. Quando il business invece raccoglie una quota rilevante (seppur sempre secondaria) allora procederei alla aggiunta dei nuovi codici attività.

      La vedo molto questione di incidenze % delle due attività.

      Paolo

      Nell'ipotesi in cui l'attività di commercio sia marginale occorrerebbe comunque gestire la contabilità separata?
      In caso di risposta negativa mi chiedo: le fatture di acquisto delle merci destinate alla rivendita le tratteresti comunque come un costo inerente (e come tale deducibile dal reddito professionale)?

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    • RE: rimborsi iva per carburante acquistato all'estero

      torno sull'argomento perché la motivazione mi sembra generica.
      se dici che non va esposta in quanto si tratta di "IVA pagata ad uno stato estero e chiesta a rimborso" per quale motivo nel quadro VF sono previsti dei campi nei quali inserire importi riferiti ad acquisti assoggettati ad aliquote che non esistono in Italia?

      In effetti io avrei in prima battuta risposto come te, ma proprio in considerazione di questo elemento (aliquote non esistenti in Italia riportate nel quadro VF) mi è sorto il dubbio. Le istruzioni al modello di dichiarazione non sono di grande aiuto..

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    • rimborsi iva per carburante acquistato all'estero

      Un'impresa di autotrasporto acquista carburante all'estero (poniamo intra UE), attivando (attraverso un'associazione di categoria) le pratiche per la rchiesta di rimborso allo Stato estero cui l'imposta è stata corrisposta.
      Mi chiedo se tale IVA, benché non riferito all'imposta nazionale, vada:
      -esposta nei modelli INTRASTAT per segnalare un'acquisto intracomunitario;

      • esposta nel quadro VF della dichiarazione annuale IVA.
        Qualcuno ha mai gestito degli autotrasportatori?

      Grazie in anticipo per le risposte.

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    • RE: fatturazione al centro o al paziente..

      Si lo poi fare comunque.
      Il cliente a questo punto pagherà due fatture: una legata ai servizi generali offerti dal centro ed una del medico che rende la prestazione.
      Non credo che sia una prassi molto diffusa ed in ogni caso è scomodo per il cliente, anche perché mentre la prestazione medica darebbe diritto alla detrazione irpef la spesa attestata dalla fattura del centro non farà sorgere il diritto alla detrazione.

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    • RE: sondaggio per praticanti e dottori

      @sbiri said:

      Ciao mi rendo conto rileggendo i messaggi che più che incorraggiarti ti abbiamo veramente strigliato...
      Però non sono solo soldi..
      Capisco che il tuo pensiero va lì ( lo vuoi dire a me ...ho un tetto settimanale di 50 euro e devo metterci le spese auto dentro), e allora spesso lo sconforto del pensiero di passare una vita a 200 euro al mese ti porta a chiedere perchè. A volte vorresti una parola di conforto da chi ha passato la barricata. Cerchi una pacca sulla spalla che ti dica non dovrai sempre lavorare di notte e dormire 4 ore, vedrai un giorno potrai vedere qualcosa di più....
      Se è ciò quello che intendevi io credo proprio che quel qualcosa in più arriverà, in fondo peggio di così....vado a lavare i vetri al semaforo. Se, al contrario, ho frainteso ed intendevi soldi da comprarci casa di qui e casa di la o farci il bagno come "me misero tapino"...non lo so, ma di certo non deve essere il nostro obiettivo..
      Gli aspetti sono altri, tanto positivi quanto negativi...
      Quando un cliente mi ringrazia per il lavoro fatto o il consiglio dato mi esplode il cuore di gioia, ma allo stesso tempo rimango molto delusa quando lo stesso cliente dopo due giorni se ne va perchè l'associazione di turno fa 10 euro in meno dello studio... e ti assicuro che ci rimani male...
      Poi vi è da dire che visto che sei all'inizio ci guarderei bene. Probabilmente per chi è più esperto e più in gamba di me avrà imparato a staccare, ma per me è quasi una droga...hai continuo bisogno di sapere, di cercare di indagare, spesso il tempo passa e nemmeno me ne accorgo, e così son sempre in ritardo. Ed ecco che la famiglia ti sgrida, il fidanzato ti sgrida... Spero un giorno di imparare a riuscire a contemplare il tutto...
      Una persona mi ha detto di ricordare sempre come nulla sia facile, ma allo stesso tempo nulla è impossibile, quindi prima o poi su quel benedetto mercato ci saremo anche noi, magari non avremo un fatturato da storia, ma l'importante è operare diligentemente con passione ed interesse .....
      Forza non ti abbattere, prenditi 10 minuti fatti un esame per capire se è veramente ciò che vuoi, ma poi alza la testa e vai dritto per la decisione presa. In fondo da neo laureato sai bene che la peggior scelta è la non scelta. Spero di averti aiutato nella ricerca di ciò che vuoi sapere
      IN BOCCA AL LUPO DI TUTTO CUORE!!
      grande sbiri!

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    • RE: Sito per studio commercialisti

      ti consiglio di visitare il sito del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti www.cndc.it . Nella sezione documenti dovrebbe esserci l'interpretazione di un articolo (se non erro il 32) del codice deontologico della professione. L'articolo in questione riguarda la pubblicità. In ogni caso i siti internet possono essere realizzati serenamente. Attenzione ai contenuti però.

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    • RE: Aprire P.IVA in studio associato

      no.
      la natura dello studio (associato o meno) cui rendi delle prestazioni non rileva affatto rispetto al regime agevolato.
      Ciao,
      Vittorio

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    • RE: se non si vogliono distribuire utili

      E' una riserva virtuale, non è che effettivamente devi tenere in cassa quei soldi che accantoni. L'importante è che, contabilmente (e sottolineo, solo contabilmente), l'accantonamento a riserva risulti imputato al patrimonio netto dell società. Il tutto ha la finalità di garantire i creditori sociali del fatto che la società, producendo utili, li destini ad incrementare il patrimonio (che per l'appunto rappresenta la garanzia che questi soggetti avrebbero in caso di inadempimento della società).
      ciao

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    • RE: fatturazione al centro o al paziente..

      Caro Fabio,
      tu come medico puoi sicuramente fatturare al paziente senza ritenuta.

      "noi come centro fatturare la rimanente parte riguardo la gestione" significa che:
      a)il centro vorrebbe addebitare con fattura al cliente parte delle spese di gestione?
      b) il centro vorrebbe addebitare con fattura ai medici parte delle spese di gestione?

      Credo che tu intenda la soluzione b), cioè il centro xxx addebita in fattura ai professionisti le spese di gestione (utilizzo dei locali, ecc.). Chiaramente in tal caso il corrispettivo praticato al paziente dovrà consentirti di rivalerti delle spese che il centro xxx ti sta addebitando. Questo sarebbe perfettamente lecito.

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