Sintetizzando possiamo distinguere, sotto l'aspetto dinamico, 3 tipi di linking.
Il surface linking rinvia alla home di un sito, ed è ovviamente consentito per cui non occorre autorizzazione. La giurisprudenza ritiene però possibile una revoca espressa all'autorizzazione (tacita) conoscibile tramite clausole inserite nel disclaimer. E' il caso del sito religioso che non vuole farsi linkare (accomunare) da un sito porno, ad esempio.
Il deep linking è stato oggetto di numerosi procedimenti giudiziari, specialmente a livello comunitario. Si è stabilito che è lecito purchè sia riconoscibile il cambio di sito (ad esempio aprendo il sito in una nuova finesta o comunicandolo espressamente vicino al link) e non vi è danno per l'aggiramento della home page perchè (come sostenuto da alcuni) si evitano le pagine principali dove sono predisposti i banner. Vi è in proposito il provvedimento del 22/12/10 del garante per la concorrenza che rigetta la richiesta di risarcimento danni della Fieg nei confronti di Google News per l'aggiramento della Home.
Infine il framing. Generalmente si ritiene non comporti violazioni del diritto d'autore, in quanto il contenuto dell'altro sito non viene in realtà copiato sul sito linkante (è il browser che materialmente effettua l'operazione),per cui non si viola il diritto di riproduzione nè di diffusione. Però, poichè il sito linkante sfrutta il contenuto del sito richiamato, e si appropria del lavoro altrui, il framing può essere considerato illecito in assenza di autorizzazione se non è evidente che si tratta di contenuti incorporati. Chiaramente se il codice è già predisposto per l'incorporazione (embed in youtube) l'autorizzazione è considerata implicita.