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    • RE: Import Tequila dal Messico

      Buongiorno, così posta la domanda è abbastanza generica...servirebbe conoscere volume affari, situazione personale e diversi altri dettagli.

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Srl semplificata e startup innovativa

      A mio avviso non sarà allargata ad SRL "classiche", ma sempre limitata a semplificate, come per il ddl concorrenza che è in parlamento. Il decreto legge comunque è stato convertito, la legge è immediatamente operativa e entra in vigore subito, al massimo in 15 giorni, a mio avviso per fine aprile massimo si avranno notizie certe

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Srl semplificata e startup innovativa

      Buongiorno, la SRLS può essere startup innovativa (ho diversi clienti che lo sono). Può provare con il notaio Franceschini su Roma (trova i contatti online), oppure attendendo per maggiori disposizioni operative da giorno 24 con l'Investment compact non è più necessario atto pubblico per costituire startup innovative, quindi a breve dovrebbe essere possibile farlo solo con firma digitale.

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Apertura P. IVA nuovo regime forfettario 2015

      Alcune Camere di Commercio potrebbero richiedere iscrizione all'artigianato in base al tipo di attività (es. sviluppo portali web), ma dipende da come viene redatta la pratica.
      Artigianato non è una cassa di previdenza, è l'albo artigiani tenuto presso il registro imprese, cui è necessario iscriversi nel caso di svolgimento attività artigiana. La tassa cc.gg. di 168 euro per artigianato viene richiesta solo in alcune Camere di Commercio, tra cui Catania (non so Palermo, ma presumo di si se è stato detto).
      Nel caso di iscrizione artigianato bisogna iscriversi ad INAIL, corretto.

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: LTD in uk. Come muoversi?

      Più che per la stabile organizzazione o per la tassazione dei dividendi il problema diventa il fatto che, di fatto, l'amministrazione della società si troverebbe in Italia se il socio (o i soci) e gli amministratori si trovano in Italia. L'articolo di riferimento è l’art. 73, co. 3 D.P.R. 22/12/1986, n. 917: "Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo di imposta hanno la sede legale o la sede dell'amministrazione o l'oggetto principale nel territorio dello Stato". Nel caso descritto la sede dell'amministrazione sarebbe in Italia, quindi la società è a rischio esterovestizione, perchè basta che una di queste condizioni non sia soddisfatta per essere assoggettati a tassazione in Italia. Per evitare il rischio le tre condizioni sopra devono essere soddisfatte (sede legale, sede amministrazione, oggetto principale), quindi serve che il director board o il director si trovi proprio localizzato in UK (ed anche così il rischio ci potrebbe essere comunque). Riguardo l'escamotage di portare la stabile organizzazione della società in Italia, in genere risolve poco perchè comunque non vengono soddisfatte le condizioni sopra.
      Persona fisica e persona giuridica sono due soggetti distinti, il problema non sono le imposte della persona fisica, ma quelle eventuali della società che vengono evase poichè non soddisfando le condizioni la società viene considerata un soggetto giuridico italiano.

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
      S
      studio.emmi
    • RE: Aprire una sas via internet

      Credo possa anche trovarsi in altra nazione (con soci stranieri si può fare ad esempio con l'apostille), ma diventa sicuramente più problematico e più costoso. Comunque bisogna chiedere al notaio stesso, dubito che qualcuno qui possa dare risposte certe

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Aprire una sas via internet

      Buongiorno matteoraggi, l'unico modo per non recarsi personalmente dal notaio (da quanto mi risulta) è recarsi presso un altro notaio e redigere una procura a terzo soggetto che costituirà la società.
      Saluti

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Adempimenti cessione quote per professionista

      Non saprei, bisogna vedere l'atto di cessione (io lo chiamo atto, non è detto che sia un contratto, ma si tratta di semplice dicitura).
      Direi che è necessaria la presenza perchè si devono esperire i seguenti controlli

      • verifica dell’identità e della capacità di agire delle parti nonché, nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche, dei relativi poteri di rappresentanza;

      • verifica della legittimazione a disporre delle partecipazioni oggetto del trasferimento, avendo anche riguardo all’eventuale esistenza di regimi di comunione dei beni; · verifica della non contrarietà dell’atto al buon costume e all’ordine pubblico;

      • esame dello statuto sociale e verifica dell’esistenza di

      • clausole che contengano previsioni di esclusione della trasferibilità delle quote,

      • clausole che subordinano il trasferimento al gradimento di organi sociali, di soci o di terzi,

      • clausole che pongono condizioni o limiti ai trasferimenti a causa di morte,

      • clausole di prelazione normalmente previste allo scopo di attribuire ai soci il diritto di essere preferiti ad eventuali terzi, a parità di condizioni;

      • verifica che il capitale sociale corrispondente alla partecipazione da trasferire sia stato o meno interamente liberato;

      • richiesta dell’eventuale esistenza di patti parasociali.

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Adempimenti cessione quote per professionista

      Buongiorno, se la cessione quote viene portata avanti da un dottore commercialista tutte le parti devono possedere firma digitale propria per identificazione del soggetto.
      Riguardo la seconda domanda bisognerebbe verificare statuto e documenti, ma andrebbe indicato nell'atto (più che contratto) di cessione

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: costi apertura partita Iva: per chi lo ha fatto a Roma di recente

      Buongiorno, in genere ci si iscrive come piccolo imprenditore. A Roma il costo del diritto camerale è 88 euro, bisogna poi aggiungere 18+17,50 per bolli e diritti di segreteria. Poi bisogna capire se con negozio di artigianato si intenda vendita al dettaglio, in quel caso bisognerà fare la SCIA in precedenza/concomitanza (a Roma in genere in precedenza), e bisogna considerare altri costi per il comune.
      Saluti

      postato in Consulenza Fiscale
      S
      studio.emmi
    • RE: Consiglio per startup

      Se anche socio lavoratore teoricamente si (l'amministratore non può essere dipendente), ma in genere se attività di servizi è piuttosto difficile da verificare

      postato in Consulenza Fiscale
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      studio.emmi
    • RE: Consiglio per startup

      Non è possibile stimare in dettaglio, i soci lavoratori scontano i contributi fissi INPS (860 euro a trimestre cadauno) se non assunti, altrimenti dipende dal tipo di assunzione. In genere le SRL (piccole SRL) non distribuiscono utile, si tende a prelevare tutto come busta paga da parte di soci/amministratori

      postato in Consulenza Fiscale
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      studio.emmi
    • RE: Consiglio per startup

      Buongiorno Gros e benvenuto nel forum,
      senza dati aggiuntivi ed una analisi approfondita è difficile dare una risposta univoca alla questione, oltre al fatto che è molto complesso capire quali siano gli importi esatti in termini di costi/imposte.
      Fra le tre soluzioni scarterei la cooperativa, perchè il principio di costituzione è solitamente differente da quello di lucro, e non mi sembra adatto al vostro caso (a parte i costi elevati di costituzione/gestione ed il risparmio relativo di imposte se in ogni caso dovrete avere dei compensi).
      Restano la SRL semplificata e la singola partita iva: la prima è sicuramente più corretta come impostazione (per la costituzione i costi non sono di 400 euro, ma circa 800 volendo considerare tutto, quindi anche libri sociali ed inizio attività); la seconda è meno corretta come impostazione probabilmente, ma sicuramente vi permette un risparmio notevole in termini di costi di gestione.
      Saluti

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      studio.emmi
    • RE: Informazioni per apertura nuova p.iva e attività online

      Buongiorno den087 e benvenuto nel forum,
      basta fare un giro sul forum e troverai molte risposte alla tua domanda, visto che molte persone sono nella tua stessa situazione. Nello specifico posso dirti che:

      1. con 30 ore sarebbe teoricamente possibile richiedere la non iscrizione INPS commercianti (ho un cliente con il tuo stesso tipo di part-time e l'INPS ha accettato)
      2. prima di pensare ad una SRLS sarebbe bene sviluppare il business, quindi la soluzione iniziale migliore sarebbe sicuramente una impresa individuale per partire; il capitale di una SRLS può essere 1 euro, ma per costituirla servono almeno 800/900 euro (tutti i diritti e bolli inclusi) e per gestirla i costi sono piuttosto elevati.
        Saluti
      postato in Consulenza Fiscale
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      studio.emmi
    • RE: cambio amministratore società

      Buonasera Martinez, per variare l'accomandatario di SAS serve andare dal notaio, poichè si tratta di modifica statutaria (l'amministratore è illimitatamente responsabile).
      Saluti

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    • RE: Snc senza fatturazione

      Buonasera MaryB, per cessare la società servirebbe il notaio, ci sono dei casi (rari, dovrebbero essere due per la precisione) in cui si potrebbe bypassare ma non è il vostro caso e comunque non credo vi costerebbe poi tanto meno.
      Saluti

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      studio.emmi
    • RE: Socio e amministratore unico srl, come venirne via?

      Buonasera Ruben80 e benvenuto nel forum,
      per "dimetterti" dal ruolo di amministratore dovrebbe bastare una semplice lettera indirizzata alla società (in genere comunque se condiviso basta fare un'assemblea nella quale viene nominato nuovo amministratore).
      Più complesso il caso del recesso socio, perchè bisogna vedere cosa prevede lo statuto in merito

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      studio.emmi
    • RE: DUBBIO sui 5000 euro di prestazione occasionale all'anno: per favore chiaritemelo.

      Il limite per le prestazioni occasionali è di 5.000 euro lordi, e per ogni committente (30 giorni/anno max). La classica ricevuta col 20% di ritenuta per intenderci.
      2.000 e 5.000 (sempre netti, oltretutto rivalutati a 5.050 e 2.020) si riferiscono al lavoro accessorio, per intenderci i voucher dell'INPS, che non hanno nulla a che vedere con le prestazioni occasionali previste dall'art.61 della legge Biagi: il lavoro accessorio è una sorta di lavoro dipendente, la prestazione occasionale è un lavoro autonomo (art.2222 codice civile).
      In ogni caso faccio spostare, non è la sezione adatta.

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      studio.emmi
    • RE: Espongo il mio caso...

      Salve rogi75 e benvenuto nel forum,
      bisogna capire se l'iscrizione all'albo artigiani verrà accettata, ma se l'attività artigiana viene considerata prevalente rispetto a quella dipendente a mio avviso non si può richiedere non iscrizione INPS.

      1. dipende dalle ore, si potrebbe richiedere se sono più di 26 per settimana;
      2. non c'è riduzione, o si pagano i contributi o non si pagano;
      3. secondo me si

      Il piccolo imprenditore non si iscrive alla gestione separata INPS, si iscrive il lavoratore autonomo (professionista), e versa contributi in misura variabile. Ciò non vale per la tua attività.
      Saluti

      postato in Consulenza Fiscale
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      studio.emmi
    • RE: superminimi... problema limitazione 15.000

      Perchè dovrebbe dichiarare di utilizzarlo ad uso promiscuo e perdere la possibilità di avere la deduzione, se è palese che è un bene da utilizzare al 100% per la propria attività?
      Io Agenzia Entrate in caso di ispezione farei immediatamente problemi se viene utilizzato in maniera promiscua, perchè mi sembra evidente che c'è la volontà di ottenere un indebito vantaggio dall'accesso al regime dei minimi

      postato in Consulenza Fiscale
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      studio.emmi