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    Post creati da reg

    • RE: Diritto di passaggio

      @esco said:

      Secondo me la servitù deve essere chiaramente trascritta nel rogito delle proprietà, acquisirei i rogiti di provenienza dei tre immobili per comprendere cosa è scritto su ciascuno su questo argomento, magari scopri che anche tu hai il diritto di utilizzare il suo cancello.

      E come mi procuro il rogito dell'altro?

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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      reg
    • Tentativo di estorsione (forse)

      Buongiorno,
      Ho già le mie piccole beghe di condominio e mi trovo a dover dirimere una controversia abbastanza delicata.
      Vorrei perciò un vostro parere prima di suggerire di passare ad azioni più incisive come denunce e così via.

      Essendo la cosa un po' tortuosa cerco di descriverla per i fatti principali.

      Ci sono due circoli che per le sagre praticano animazioni in costume.
      Il primo è un po' alla buona (statuti fatti con i piedi, niente verbali, tutto a voce, ecc.), ma lavora bene perché per i figuranti e l'attrezzatura si appoggia a fornitori e collaboratori esterni.
      Il secondo invece sono formalmente più corretti, ma in quanto al lavoro se non c'è qualcuno che li sostiene non vanno da nessuna parte.

      Si accordano per proporre una iniziativa congiunta ad una proloco che deve organizzare una sagra.
      Per la precisione il primo circolo propone al secondo un progetto scritto (e già verificato ed approvato verbalmente dalla proloco), nel quale indicano con precisione che cosa si andrà a realizzare, l'attrezzatura da noleggiare, gli esterni da coinvolgere, i costi previsti, ecc.
      Nel progetto c'è scritto chiaramente che se non vengono rispettati questi termini il progetto non si può realizzare.

      Il secondo circolo si riunisce ed approva il progetto e glielo comunicano via email senza altro aggiungere. Così il primo parte subito nell'organizzazione della cosa che richiede tempi non brevi, convinti che la gestione sia di fatto in mano a loro.

      Strada facendo incominciano i distinguo perché i secondi pretendono di fare cose che il progetto non prevedeva o non prevedeva con quelle nuove modalità.

      Si arriva ad un accordo scritto in cui però non si fa riferimento al progetto, ma vengono fissati dei nuovi termini (molto generici) e si stabiliscono le modalità di ripartizione di utili e perdite.
      Il primo circolo si divide tra chi dice di lasciare perdere tutto ed invece le persone che stanno gestendo l'iniziativa che sottolineano come tutto vada inquadrato in un rapporto di amicizia.
      Il presidente anche se poco convinto firma, ma poi il contratto resta nelle mani di coloro che di fatto mandano avanti l'iniziativa e a lui resta solo un pdf della scansione del contratto firmato.
      Sono tutti dei bonaccioni ottimisti e non ci pensano neppure a formalizzare bene le cose.

      Sono già quindi partiti male, ma finiscono peggio.

      Il primo circolo sostiene tutti i costi e firmano i vari accordi e contratti con i fornitori.
      Il secondo di fatto prende tutte le decisioni importanti condividendole solo con coloro del primo circolo che collaborano nell'organizzazione.

      La sagra finisce male ed anche la proloco si lamenta per le porcate realizzate; tutto il contrario di quanto avevano visto nel progetto iniziale. Però almeno con loro la cosa finisce lì.

      Il problema sono invece i fornitori che vogliono essere pagati.
      Il primo circolo chiede al secondo, come da accordo finale, di mettere in cassa tutto ciò che hanno incassato direttamente nel loro stand e di pagare le loro spese per stand, attrezzatura, vitto, ecc.
      Si scopre poi che i secondi hanno anche fatto delle spese extra, ma che vengono fatturati al primo circolo.

      Ne nasce una litigata perché i primi dicono che è colpa dei secondi se è andata male perché hanno realizzato una sagra che non era quella concordata.
      I secondi di questo non ne vogliono neppure parlare ed invece si lamentano che i conteggi dei primi non vanno bene e che a loro risultano differenti e che c'è qualcosa di poco chiaro, ma oltre a dati inventati di sana pianta non sanno produrre null'altro.

      Però non si riesce mai a metterli intorno ad un tavolo a chiarire la faccenda e gli uni danno la colpa agli altri.

      Per complicare le cose, i personaggi del primo circolo che hanno lavorato per la sagra (e che di fatto hanno la responsabilità diretta del fallimento perché hanno avvallato tutte le decisioni del secondo) escono dal primo e si iscrivono al secondo (e il contratto originale... sparito!).

      Le cose si trascinano così per mesi e si arriva ad una proposta finale dei secondi.
      Verserebbero una cifra che per i primi risulta pure inferiore agli incassi dei secondi ed alle loro spese, mentre secondo loro questi dovrebbero impegnarsi a pagare ovviamente gli stessi soldi proposti, ma poi a sostenere anche il 50% delle perdite.

      Però avendo il fiato sul collo dei fornitori sono decisi ad accettare per non subire delle cause dai fornitori e doverne farne un'altra loro verso il secondo circolo.

      I secondi però, in cambio di questo denaro, pretendono pure che i primi accettino altri nuovi accordi che di fatto li costringerebbero alla chiusura, lasciando a loro il "monopolio” locale delle iniziative.

      A me questa sembra una estorsione vera e propria e chiedo il vostro parere.
      Se fosse così, cosa devono fare? Hanno bisogno con urgenza di questo denaro per saldare almeno i fornitori più arrabbiati, poi devono tirarne fuori nuovo denaro di tasca loro per pagare gli altri ed ovviamente non recuperano le loro spese.
      Senza parlare dei danni di immagine, quelli personali, il tempo perso, ecc.

      Possono incassare il denaro e poi chiedere in seguito altro denaro e rendendo di fatto nullo l'accordo a loro imposto?
      Si devono rivolgere all'autorità o deve essere una iniziativa avviata da un legale?

      Grazie per l'aiuto.

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      reg
    • RE: Diritto di passaggio

      @lucbello said:

      La studio meglio nei prossimi giorni, comunque
      il diritto di passo è una servitù, quindi deve essere esercitata creando il minor disturbo al fondo servente ciò al tuo.
      Sarebbe necessario avere un disegno chiaro, ma intanto vorrei sapere se questo diritto di passo è solo a piedi o carraio ed anche sapere da quanto lo esercitanocon la macchina e per che uso .
      Una situazione del genere deve essere comunque gestita da un avvocato, prima con un lettera e poi con un causa.
      A presto cerco di diri di più.
      Ciao
      Lucbello

      Lo esercitano a piedi, in auto, in bici, ...
      Fanno ciò che vogliono.
      Ma se ha un passo carraio tutto suo su una via parallela, che diritti ha sul mio?

      Non stiamo parlando di un fondo in alta montagna, ma di due vie parallele nel centro della cittadina. Tra le due c'è la distanza proprio del cortile: 100 metri scarsi, forse molto meno.
      Diciamo che la comodità consiste nell'attraversare il cortile ed essere già sulla via parallela alla via principale.
      Se non dovesse passare da me, deve girare intorno alla SUA abitazione ed allungare la strada di 200 metri e poco più.

      Se sapessi dove postare una immagine potrei metterci una foto con G. Maps.

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
      R
      reg
    • Diritto di passaggio

      Buongiorno, mi trovo mio malgrado in una antipatica questione sui diritti di passaggio.
      Abito in una casa di corte dove si affacciano tre abitazioni.
      Non potendo caricare una immagine, spero di disegnare qui il diagramma.

      Via2 - Via2 - Via2 - Via2 - Via2 - Via2 - Via2 - Via2 - Via2
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      Via1 - Via1 - Via1 - Via1 - Via1 - Via1 - Via1 - Via1 - Via1

      La mia casa è in basso a sinistra, in nero, con piccolo ripostiglio di fronte, al di là del cortile (in rosso).
      Per uscire nella Via1 io devo usare il cancello rosso che si trova in basso.

      La casa in alto (in azzurro) non ci interessa perché ha l'entrata direttamente sulla Via2 (in alto).

      Il mio vicino ha la casa in viola in alto a destra, con un proprio cortile ed un proprio box che si affaccia su questo. Il cortile ha un cancello che si affaccia su Via2. Ho riportato in verde cortile, box e cancello.

      Eppure il mio vicino insiste per passare dal cancello di Via1 adducendo ad accordi di diritto di passaggio vecchi di molti decenni fa, ancora quando la zona era agricola ed il doppio passaggio era legato al tipo di attività stagionale che in determinati periodi dell'anno rendeva impraticabile una volta l'una o l'altra uscita.
      Oggi invece le due vie sono in pieno centro storico ed a ben guardare è più "strategica" Via2 che Via1.

      Con questo diritto di passaggio io non sono libero di fare nulla nel mio giardino; neppure posteggiare l'auto momentaneamente perché, manco a farlo apposta, è proprio in quel momento che il vicino reclama il suo diritto.
      E guai a pensare di invitare amici e parenti, non posso neppure organizzare un rinfresco in un cortile di oltre 200mq.

      Tale diritto di passaggio si estende anche ai suoi amici?
      Di fatto c'è una pletora di persone che passano da me per andare da lui.

      Chiedo se sia corretto e se risulta il vero che il Diritto di Passaggio decade nel momento in cui la persona ha comunque una disponibilità alternativa di uguale opportunità.
      Di fatto, oggi, per lui la comodità consiste solo nell'evitare di fare il giro dell'isolato, 200 metri scarsi.

      Se sì, come e dove è possibile esercitare tale diritto?

      Il vicino, infine, mi impone anche le scelte da adottare al cancello in materia di sicurezza. Possibile che non possa neppure decidere questo ed al massimo dare a lui le chiavi nuove?

      Grazie anticipatamente.

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      reg