Ti confermo che l'articolo da te citato sarebbe corretto, ma essendo il codice della privacy, non se lo fila nessuno e trattengono la documentazione ben oltre, ci sono anche sentenze di cassazione dove si dichiara che tenere documenti per uso personale non costituisce reato, purché non vengano utilizzati per la trasmissione e diffusione.
Vuoi fare un test? Chiedi a facebook tutti i dati inerenti la tua persona, per uno studio. Se te li concedono, vedrai che ha dati che nemmeno sai di aver inserito.
la procura, il giudice (civile) potrebbe riceverla lo stesso la denuncia sotto forma di citazione, con la richiesta del risarcimento, senza azione penale. non funziona così, per reati minori ha 6 mesi, poi dovrebbe giustificare il ritardo con la prosecuzione delle indagini, ritardo che si potrebbe impugnare, in alcuni rari casi.3)Il codice di procedura penale e anche civile necessitano la persona fisica che compie il reato (si)
4)Se la persona sa di aver fatto qualsiasi cosa, furbamente non parlerà con le PG, ma si limiterà a dare il domicilio, se dovesse venire indagato ed a limite, se è un tipo furbo dichiarerà di essere ascoltato dal PM. Le pg non possono obbligare nessuno a parlare fuori dal tribunale, anzi se vengono colte in flagranza di reato, vengono allontanate ed è tutto a favore del "potenziale indagato" che per vizi tali potrebbe annullare l'azione penale.
5)punto 2, le tempistiche sono le stesse, ma se il tutto resta verso ignoti non si può procedere.
Ti dico per routine, ai miei clienti non consento di fare o dire nulla senza la mia presenza, quindi pensa te appena un magistrato mi vede (e mi conoscono) se non sbuffa e ci manda via senza nemmeno aprire bocca. "quando il pm ti chiama all'interrogatorio deve specificare la ragione, darti tempo di pensare all'accaduto e consegnare prove per cui ti sta interrogando, il tutto dopo l'elezione a domicilio, se lo fa prima e la persona non è indagata, l'abuso è così grave da annullare l'azione penale futura e si otterrebbe persino un risarcimento. Se le prove sono inconsistenti e "ci prova", lo farebbe in abuso d'ufficio, il mio consiglio prima che si chiudano nello studio del pm sarebbe, visto che non succede MAI: "non rispondere, non hanno nulla." Quindi di solito il pm evita di perdere tempo per interrogare il vento. e magari vedersi pure addebitare un procedimento nullo.
La depenalizzazione la rivedranno tra qualche tempo, il reato rimane, l'azione penale la devono fare per forza od incorrono nelle multe.
Il tutto è nella condanna, già c'è stato l'indulto, nessuno lo considera più, molti ne rientrano, per i processi di 5-10 anni fa; oggi la cosa è simile.
Si arriva alla condanna, se ci si arriva, non viene data la pena ma la multa e segue il processo civile.
L'indagato ci deve stare nel processo, non puoi cadere su queste ovvietà, verso ignoti non si può fare nessuna azione penale.
L'archiviazione teoricamente non può avvenire su dati di fatto provati, solitamente i pm ci provano, visto che le persone senza legale "competente", non riescono a sostenere il giudizio. Infatti molto spesso la tecnica base è non mandare la notifica dell'archiviazione, è la cosa più comune. Così si levano di torno il cittadino ed il processo cadrà in prescrizione.