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    Post creati da pola

    • RE: Da contratto a progetto a professionista

      In assenza di vincoli espliciti sul tuo attuale contratto co.co.pro. o altri vincoli sul contratto stipulato tra il cliente finale e l'azienda per cui stai lavorando attualmente, non c'è alcun vincolo che ti vieti di lavorare per conto tuo per il cliente finale a contratto scaduto.

      Leggi bene il tuo contratto, in genere c'è sempre una clausola che specifica la possibilità di svolgere altri incarichi in parallelo a quello del co.co.pro. e dove potrebbero essere indicati altri vincoli temporali circa la concorrenza (ad es. in non potere lavorare direttamente con i clienti conosciuti tramite la società anche per TOT mesi successivi alla data di risoluzione del co.co.pro.).

      postato in Consulenza Fiscale
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    • Fatture e aziende nel Regno Unito senza P.IVA

      Un'agenzia di traduzioni registrata nel Regno Unito ma senza P.iva (non essendo obbligatoria nel Regno Unito se l'azienda fattura meno di 77.000 sterline all'anno) affida una traduzione a una traduttrice italiana e residente in Italia avente P.IVA.

      Sulla fattura emessa dalla traduttrice viene indicato: Registered in England- Company number 1234567

      L'Agenzia delle Entrate non accetta tale numero in quanto non trova riscontro nel registro europeo delle P.IVA (non sorprende...).

      Esiste qualche precedente a cui posso fare riferimento per chiarire all'Agenzia delle entrate che è tutto regolare? Ho già fornito i riferimenti al fisco inglese (HM Revenue & Customs) dove ciò è chiaramente indicato. Ho anche fornito l'indirizzo del sito web UK dove è possibile verificare la registrazione dell'agenzia di traduzioni inserendo il company number.
      Vorrei qualche riferimento in italiano avente valore legale. Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: Certificato di residenza fiscale ?!

      @simobis said:

      Ciao,
      brevemente:
      il certificato di residenza fiscale esiste, lo devi richiedere di persona presso l'AE competente.
      Il 24% non si riferisce all'IVA ma è una ritenuta sui compensi, infatti, se non gli dimostri di essere fiscalmente residente in Italia, il committente estero sottopone e ritenuta. Sono pochi i committenti esteri che la richiedono ma sono gli unici che agiscono corretttamente.
      Saluti, simo (dott.comm:)

      Grazie per la risposta, ma siamo sicuri che l'unico modo per dimostrare che la società paga le tasse in Italia sia esibire questo certificato di residenza fiscale? Nel mio caso la mia società ha sede legale in Italia, non ha sedi all'estero e non vedo dove altro potrebbe pagare le tasse se non in Italia.

      postato in Consulenza Fiscale
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      pola
    • Certificato di residenza fiscale ?!

      Una agenzia di traduzioni spagnola, pone ai traduttori che lavorano con loro (in maniera indipendente, tramite telelavoro) le seguenti richieste:

      1. possesso di P.IVA (VIE/VAT)
      2. certificato di residenza fiscale rilasciato dall'agenzia delle entrate che dimostri che l'intestatario della P.IVA paga le tasse nel proprio paese
      3. in assenza del certificato di cui al punto 2), l'agenzia applica al compenso di traduzione una trattenuta del 24% corrispondente all'IVA spagnola, perché non potendo dimostrare che le tasse verranno pagate in Italia, le pagano loro in Spagna.

      Ho i seguenti problemi:

      problema 1 - Il certificato di residenza fiscale sembra essere inesistente o sconosciuto. Ho scritto all'agenzia delle entrate e non mi hanno mai risposto. In compenso, l'agenzia spagnola me ne ha mandato uno che hanno ricevuto da un altro traduttore italiano (non so come farvelo vedere poiché non essendo un utente premium non posso inserire link)

      problema 2 - Anche volendo rinunciare a presentare questo certificato e pagare l'IVA del 24% in Spagna, come faccio a fatturare senza IVA in Italia, visto che la traduzione l'ho realizzata io in Italia (non so dove verrà utilizzata, trattandosi di videogames)

      problema 3 - l'intrastat come può venire in mio soccorso?

      problema 4 - perché le altre agenzie spagnole non mi hanno mai chiesto di avere la p.iva? Personalmente non la ho e userei in via eccezionale la p.iva dell'azienda di famiglia.

      Non ho mai ricevuto questa richiesta prima d'ora e sinceramente mi sembra alquanto strana, ma so che questa agenzia di traduzione fa questa richiesta a tutti.

      Estratti dalle richieste dell'agenzia:
      We are informed by our Tax Authority that during 2008 three European Directives concerning VAT were approved (Directive 2008/8/CE, Directive 2008/9/CE, Directive 2008/117/CE) and, as from the 1st January
      2010, the rules for cross-border charging of VAT ("IVA" in Spain) across the EU came into force. In line with these new rules, European suppliers who wish to trade within Europe must register for a valid VAT number, even if they are not obliged to charge VAT.
      This normative are applicable in all 27 EEC countries.

      Non-Residents (fiscal residence in countries other than Spain): Spain has an agreement (?convenio?) with several countries and therefore usually no taxes will be included in your invoice. For this reason the Spanish Tax Authorities
      require the collaborator?s certificate of fiscal residence from their Tax Authorities which is proof that your fiscal residence is not in Spain, i.e. you pay your taxes in some other country. The certificate is valid for one year. Only the original and official certificate with a stamp is valid. Copies or other documents are not accepted by the Spanish Tax Authorities. Please send us the original certificate and make a copy for yourself.
      If the collaborator is not able to provide XXX with this certificate, the collaborator will have to make a new invoice subtracting 24%. In this
      case XXX must and therefore will pay this percentage to the Spanish Tax Authority.

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    • RE: Co.co.pro. e p.iva - conflitto?

      Grazier per la risposta. Mi è stata molto utile.
      Ho già capito che la P.IVA non fa per me (almeno per ora).

      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: Co.co.pro. e p.iva - conflitto?

      @mariovannini said:

      Il d.lgs 276/2003 art. 64 prevede che il collaboratore co.co.pro. possa svolgere la sua attività a favore di più committenti, salvo patto contrario sul contratto e con il rispetto del divieto di concorrenza.

      La ringrazio per la risposta. Quando andai a firmare il co.co.pro. chiesi alla persona che avevo di fronte (dell'ufficio risorse umane) se lo svolgimento di attività di consulenza con p.iva non concorrenziale avrebbe cambiato la mia situazione....e mi è stato risposto che "sarebbe cambiato tutto" e che il contratto che avevo sotto il mano sarebbe dovuto essere rivisto per intero.

      Ora, io sono ed ero ignorante in materia, ma il tono con cui me lo ha detto mi ha fatto capire che l'impedimento era formale. Apprendo invece adesso che le due cose sono indipendenti e che, come cocopro, non sono neanche tenuta a dire all'azienda che apro la p.iva!

      postato in Consulenza Fiscale
      P
      pola
    • Co.co.pro. e p.iva - conflitto?

      La mia situazione:
      Attualmente ho un contratto co.co.pro. di 12 mesi con un'azienda che terminerà a fine gennaio 2011 e che contano di rinnovarmi (non immediatamente alla scadenza, passeranno minimo 15 giorni). In passato ho svolto lavori occasionali di traduzione online con agenzie di traduzione prevalentemente extra-UE.

      Di recente il numero dei lavori di traduzione è aumentato ed anche le agenzie di traduzione UE con cui collaboro; l'attività ha quindi perso il suo carattere di occasionalità e mi trovo davanti a una scelta: aprire o no una p.iva?

      Ho letto i post sul lavoro dipendente e la p.iva e su chi parte da zero, ma credo che essendo io iscritta alla gestione separata la mia situazione sia diversa.

      Altre informazioni utili:

      1. sono abilitata all'esercizio della professione di ingegnere ma non iscritta all'albo
      2. non alcun titolo di studio nel settore delle traduzioni né sono iscritta ad alcuna associazione di categoria
      3. il mio reddito *lordo *annuo con il contratto co.co.pro. è superiore a 30 k?, quello *netto *inferiore a 30 k?
      4. i miei lavori di traduzione non superano mai i 4 k?/anno netti
      5. non ho diritti di autore legati alle traduzioni (nei contratti con le agenzie è sempre specificato che non potrò vantare alcun diritto in merito alla traduzione resa) né sono iscritta alla SIAE

      Mi trovo in difficoltà nel valutare i pro e i contro dell'aprire la p.iva, e nel comprendere se aprendo la p.iva potrei "danneggiare" la mia attività di co.co.pro. (se apro p.iva adesso posso continuare a fare il co.co.pro. fino a gennaio? e il prossimo contratto potrà essere un co.co.pro. o dovrà per forza essere di consulenza visto che avrò p.iva?).

      Il mio lavoro da co.co.pro. è la mia attività di principale e dove conto di puntare in futuro in quanto in linea con i miei studi universitari; tuttavia essendo un contratto precario non voglio neanche perdere i guadagni delle traduzioni.
      Qualcuno ha esperienza nel campo e sa illuminarmi?

      postato in Consulenza Fiscale
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    • RE: cococo e "notula"

      Mi intrometto per raccontare la mia esperienza.

      Io lavoro come co.co.pro. presso una grande azienda nazionale (ritengo abbiano un ufficio fiscale competente) con un contratto di durata annuale. Mi reco al lavoro tutti i giorni da lunedì a venerdì, ma non è detto che tutti i co.co.pro. lavorino ogni giorno e ogni mese. Esistono co.co.pro. che svolgono un lavoro "a chiamata" (per quanto lecito possa essere), per questa ragione ogni mese devo inviare alla mia azienda una dichiarazione dei giorni lavorati.

      Ogni mese emetto (su richiesta dell'azienda):

      • Notula
      • Nota spese
      • Relazione dell'attività svolta

      Il mio contratto prevede un compenso fisso lordo annuale pagato in rate mensili.
      Ho dovuto iscrivermi alla gestione separata dell'INPS: 2/3 dei contributi li paga l'azienda, il restante terzo è a carico mio. Dal punto di vista pratico fa tutto l'azienda (cioè il compenso mensile che percepisco viene decurtato di 1/3 che devo pagare io, e in banca ricevo direttamente lo stipendio netto).

      Nella notula indico 1/12 del compenso lordo annuo;
      Nella nota spese indico eventuali spese sostenute (carburante per trasferte, pasti in trasferta, alloggio in trasferta, etc.)
      Nella relazione indico sinteticamente l'attività svolta. La relazione non è obbligatoria per legge ma è consigliata per dimostrare all'Agenzia delle Entrate, in caso di controlli, l'attività svolta dal lavoratore (cioè per evitare che il co.co.pro. sembri un contratto fittizio di copertura).

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    • RE: Partita iva, eBay, negozi...

      Ne trovi diversi esempi semplicemente digitando "modelli business esempi" in un qualsiasi motore di ricerca. Un ottimo risultato è questo.
      Per la redazione puoi affidarti a vari modelli che trovi egualmente tramite motori di ricerca.

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    • RE: Partita iva, eBay, negozi...

      @Ryo said:

      Se produci oggetti che poi vendi su ebay, non dovresti aver bisogno di partita IVA, in qualità di artigiana.

      :mmm: Sei sicuro? Io ci metterei un bell'asterisco: a patto di non superare i ?5000/anno. (se non ricordo male l'importo)
      In fondo, le imprese artigiane (c.c. 2083, L. 443/85) devono pagare le tasse come tutti...

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    • RE: intermediazione tra compratore e venditore

      Non posso aiutarti nelle domande fiscali, però non mi sembra un grande affare. E se invece di vendere a 12 vendessi a 8? Devi rimetterci tu la differenza?
      Tutelati e metti tutto nero su bianco prima di cominciare...

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    • RE: chiarimenti ebay

      In questo caso si configura come vendita tra privati, quindi niente tasse nè dichiarazioni, niente garanzia, etc.

      Riguardo il limite dei ?5000, io sarei flessibile....se vendi un impianto della Bose a ?6000 vorrai mica dichiararlo sulle tasse?! Attendiamo conferma da chi ne sa di più. 😉

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    • RE: Burocrazia e paypal

      Non vorrei sbagliarmi, ma Paypal non può essere ancora usato per la vendita di servizi ma solo di beni (in Italia solamente, cioè essendo tu italiano non puoi usufruire di Paypal per ricevere/mandare pagamenti di servizi tramite Paypal). Controlla il regolamento Paypal!

      :figo: Modo più veloce: loggati nel tuo account paypal e prova a inviare un pagamento ad un italiano con la causale "servizi". Se le cose stanno ancora come stavano ti apparirà un messaggio che ti spiega che non è possibile pagare servizi, altrimenti via libera!

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    • RE: Attivita' e-commerce PART-TIME...molto PART-TIME

      Penso ***centix ***si riferisca al fatto che la burocrazia, essendo così complessa, scoraggia molte persone.
      Per esempio, molti sono quelli che si sono avvicinati al business solo grazie a internet (vedi eBay e simili) ma non hanno conoscenze burocratiche ed economiche tali da permettere loro di valutare se valga la pena di tentare il salto di qualità (ad esempio se fare la p.iva e avviare un'attività di commercio online). Senza contare che la gran parte delle persone ha già un impiego che le rende insoddisfatte e la legislazione non aiuta lo startup di nuove imprese. In questo senso io interpreto i post di quelle persone che sono lavoratori indipendenti ma hanno un piccolo giro di vendita su eBay amatoriale e vorrebbero espanderlo e mettersi in regola, oppure il classico caso dello studente che vuole fare qualche soldo senza però stravolgere il suo status (da studente mantenuto a piccolo imprenditore, le cose cambiano anche al fine del pagamento delle tasse universitarie).
      Inoltre, per chi ha un giro di soldi molto modesto (all'interno della famosa *no tax area *riportata nella finanziaria) non vale neanche la pena di mettersi in regola (tralasciando la propria coscienza).

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    • RE: Attivita' e-commerce PART-TIME...molto PART-TIME

      @Googolone said:

      Alcuni mi hanno suggerito di lavorare con "prestazioni occasionali" in ritenuta d' acconto...

      Un contratto di lavoro occasionale ha però due vincoli:

      • durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno solare con lo stesso committente
      • un compenso non superiore a cinque mila euro nello stesso anno solare e con lo stesso committente.Leggo qui che:

      Le prestazioni occasionali, a differenza di quelle di tipo accessorio, sono prestazioni lavorative di natura autonoma, erogate a favore di un soggetto senza il vincolo di subordinazione (2222 c.c.) e con il carattere dell'occasionalità.
      Al prestatore occasionale non è richiesta né l'iscrizione ad albi né l'apertura di una partita IVA, poiché il suo corrispettivo è assoggettato a ritenuta d'acconto pari al 20%. A partire dal 1 gennaio 2004 scatta per gli esercenti attività di lavoro occasionale l'obbligo di iscrizione nella gestione separata dei collaboratori se il reddito annuo derivante da tale attività è superiore ai 5.000 Euro

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    • RE: Licenza clipart di Windows

      Sono concesse solo per uso privato.

      E' specificato nella licenza Microsoft (link)

      15. Materiali Concessi in Licenza all'Utente da Microsoft
      ** Elementi Multimediali e Modelli.** L'utente potrà accedere a immagini multimediali, immagini ClipArt, animazioni, suoni, musica, forme, clip video e modelli associati al servizio. L'utente potrà in tal modo duplicare e utilizzare le suddette immagini, immagini ClipArt, animazioni, suoni, musica, forme, clip video e modelli identificati per tale utilizzo nei documenti e nei progetti creati dall'utente. ***L'utente potrà distribuire tali documenti e progetti per un utilizzo non commerciale. ***Qualora l'utente desideri utilizzare gli elementi multimediali o i modelli per altri fini, dovrà visitare la pagina in lingua inglese www.microsoft.com/permission per sapere se l'utilizzo è consentito.

      😉

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    • RE: adsense, ma se non ho p.iva?

      @caser said:

      questo lo trovo scritto in modo ufficiale da qualche parte?

      Ti puoi leggere la Finanziaria 2007, disponibile su governo.it a questo link
      E' un PDF di 338 pagine, quindi porta pazienza....dimenticavo, non funziona l'opzione "cerca":x, però quello che interessa a te è a pagina 5 (la no tax area al di sotto dei ?4800) :yuppi:

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