A venti anni di distanza, indosso ancora quel velo nero di lutto, di solitudine, forse anche di rassegnazione. Il luogo dove sono nato e sono cresciuto è anche il luogo che mi ha reso nel bene o nel male quello che oggi sono, quegli anni sono stati quelli decisivi, quelli che mi hanno temprato, tutte il resto è solo contorno o scontorno di quello che è stato o di quello che sarà.
Anche se in fin dei conti sono sempre stato cittadino del mondo e non ho mai amato etichette e marchi di fabbrica, ammetto la presenza di un certo vuoto e quella strana nostalgia che a volte mette il viva voce.
Tuttavia al solo pensiero della prossima rimpatriata mi si rallegra il cuore e mi entusiasma già ora il risentire di quegli odori e sapori, rivedere e rivivere quei colori e luoghi a me sacri.
l'attimo del distacco è ormai lontano ma ne sento sempre il peso.
Da adolescente maledivo quella terra per avermi offerto così poco, solo molti anni dopo ne ho capito il senso e l'importanza di appartenenza.
*In sottofondo "Terra mia" del grande Pino Daniele