La questione del massimale per ciascun committente, della quale ero totalmente all'oscuro, interessa molto anche me e sarei grata a chiunque potesse fornirmi delle risposte relative al mio caso.
Svolgo da circa 2 anni e mezzo attività di collaborazione "occasionale" con un portale web di informazione, per il quale scrivo articoli e mi occupo di altre attività, quali la correttura delle bozze di altri collaboratori, ecc.
Premetto che ho un unico committente, non sono iscritta all'Ordine dei giornalisti, lavoro da casa, non mi sono mai recata nella sede legale né ho mai incontrato i legali rappresentati del mio committente (una Srl), non ho orari di lavoro, né alcun vincolo di subordinazione e svolgo le mie funzioni in maniera intermittente e mai per lunghi periodi di tempo (mi mantengo comunque all'interno dei 30 giorni previsti come limite per le prestazioni occasionali).
Ammetto di essere molto inesperta e di non essermi mai preoccupata molto delle varie questioni, perché fino al 2012 il reddito da me percepito non ha mai superato i 4800 euro lordi annui, cosa che mi poneva al di sotto sia del limite oltre il quale scatta l'obbligo contributivo sia del limite che obbliga alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Per il 2011 e il 2012, ho emesso solo ricevute per prestazioni occasionali, sulle quali è stata regolarmente pagata la ritenuta d'acconto e non ho richiesto il recupero delle somme versate in quanto non ho presentato la dichiarazione dei redditi (non essendovi tenuta e non sapendo di poter recuperare le ritenute d'acconto).
Nel 2013, però, la mia collaborazione è cambiata e, mente in precedenza esulava dalla scrittura di articoli giornalistici, a partire da gennaio di quest'anno ha iniziato a comprendere anche questa mansione. Per la scrittura degli articoli (sempre per il medesimo committente) mi è stato fatto un contratto per cessione del diritto d'autore, mentre le attività rimanenti mi sono state liquidate sempre come prestazioni occasionali.
Al momento ho già emesso ricevute per 4584 euro, ma il mio committente vorrebbe affidarmi dell'altro lavoro da pagare in parte come cessione del diritto d'autore e in parte come prestazione occasionale. Avvicinandomi al limite dei 5000 euro, oltre il quale ho l'obbligo di versare i contributi, vorrei però capire come muovermi per mantenermi all'interno dei confini della legge.
Il mio committente sostiene che il limite non verrebbe "sforato", in quanto con le ricevute per prestazioni occasionali non lo supererei e i compensi per la cessione del diritto d'autore non si sommano ai primi, sono esenti dal versamento dei contributi e possono essere di qualunque importo. Tuttavia, avendo superato i 2000 euro per committente di cui si parlava nei precenti interventi, temo di essere già adesso "fuorilegge". Inoltre, vorrei capire se sia possibile percepire due redditi diversi dallo stesso committente e se un domani, in sede di accertamento, non mi si possa contestatre che si è trattato di attività autonoma di tipo professionale "occulta" e, quindi, di un modo truffaldino per evitare l'apertura di partita IVA e il conseguente versamento dei contributi.
Se mi dovessero essere contestate delle violazioni, a quali sanzioni andrei incontro? Sarebbero solo di tipo amministrativo? Il mio intento non è assolutamente quello di evadere alcunché, per cui mi piacerebbe anche capire cosa fare eventualmente per sanare la mia situazione.
En passant, vorrei sottolineare che mi pare quantomeno assurdo che lo Stato punisca chi di fatto è una vittima di una situazione sfavorevole (il mio committente, come tanti altri, ricorre a questi espedienti per non pagare lordi più alti e ci mette in situazioni complicate che siamo obbligati ad accettare "per fame"), mentre non si rivale in alcun modo su chi ne beneficia...
Ringrazio in anticipo chiunque voglia aiutarmi a rispondere ai tanti quesiti che ho posto.