Grazie!
Alieno, è proprio il secondo...
Grazie!
Alieno, è proprio il secondo...
Salve, e' il macbook pro 15 2.66, 1799 Euro sul sito Apple.
Il problema e' che parto per l'estero domenica per lavoro e torno a fine anno, quindi ho pochissimo tempo per pensare ad altre cose. Mi sono deciso a comprare il notebook esattemente per questo motivo. Penso che domani telefonero' al servizio clienti, almento per "peace of mind".
Infatti io la penserei come Faddalex o ZioBudda; mi chiedevo dal punto di vista legale come sono regolate cose di questo tipo...
Salve,
premetto che sono un utente di computer non esperto. Alcuni giorni fa ho deciso di comprare un laptop Apple. Vado su uno dei principali store online di informatica, e trovo un notebook a 599 Euro. Non guardo neanche la configurazione, anche se tra me e me penso, "pensavo costassero di più".
Beh, mi arriva il notebook, pago in contrassegno, e lo porto in ufficio, e il mio collega mi fa notare che quel modello costa circa 2000 Euro. Vado sul sito Apple, e ho la conferma.
Ora, a questo punto, cosa fareste al posto mio? Dovrei contattare il venditore ed informarlo della cosa?
"Fortune" del genere non mi sono mai capitate, quindi non so cosa fare.
Al momento l'oggetto è sparito dal sito del venditore, ed ha un prezzo in linea con quello Apple.
Salve,
sto per trasferirmi in Islanda per un'occasione lavorativa. Negli ultimi 5 anni ho lavorato continuamente per mantenermi, ma sempre vari lavori occasionali (spesso purtroppo in nero e sempre sottopagati: non avevo scelta) e con pagamenti complessivi intorno ai 5000 Euro annui.
Dopo 6 mesi di residenza in Islanda avrò la copertura medica come ogni residente, ma in quel periodo posso avere copertura solo presentando il modulo E-104, che devo richiedere presso le ASL - o così mi è stato detto.
Posso avere il modulo E-104 anche se ufficialmente disoccupato oppure questo non può essere rilasciato nel mio caso?
Grazie.
Ciao -
Purtroppo al momento della registrazione su Paypal tua sorella ha accettato le loro condizioni, che includono la richiesta di informazioni aggiuntive una volta che il tuo conto ha ricevuto piu' di una certa somma di denaro. In realta', Paypal e' costretto a farlo a causa delle nuove leggi europee riguardo al riciclaggio di denaro sporco.
Tuttavia, non ci sono problemi nell'inviare loro tutti i dati richiesti e nello spiegare il tipo di attivita' da voi effetuato, specialmente se le ricevute dei pagamenti Paypal contenevano una descrizione, anche sommaria, del servizio effettuato.
Paypal non e' il fisco Italiano, a loro non frega niente in pratica di verificare il tuo stato con il fisco, ma di avere un riscontro (in particolare, prova del tuo indirizzo) nel caso in cui ci fossero indagini da parte della finanza sul tuo conto, soprattuto nel caso di indagini sul riciclaggio di denaro. Una volta che hai dato loro prova della tua residenza e descritto sommariamente la tua attivita', il conto dovrebbe essere sbloccato nel giro di 14-21 giorni.
Eccomi di nuovo! Sono tornato in Italia, e finalmente devo accingermi a trovare una soluzione e regolarizzare la nostra situazione. Qualcuno ha qualcosa da aggiungere che potrebbe aiutarci?
Abbiamo consultato due commercialisti (entrambi si sono fatti pagare per il loro tempo ovviamente), ma nessuno dei due sembrava aver la minima idea di come comportarsi nel nostro caso. Non voglio allungare il discorso al riguardo, ma uno dei due mi ha suggerito di "continuare a fare come fate", cioe' muoverci da un paese all'altro e non regolarizzare la nostra situazione, un altro ci ha detto che la migliore soluzione, se non l'unica, e' fermarsi in Italia e accedere al regime agevolato per le nuove attivita'. Nessuno dei due, onestamente, sembrava molto esperto di fisco del web, ma lo scherzetto ci e' gia' costato varie centinaia di Euro.
Abbiamo bisogno di continuare a lavorare come lavoriamo ora, spostandoci (alle volte i nostri siti richiedono ad esempio collezioni fotografiche esclusive da fare in loco), ma anche regolarizzando la nostro posizione, per poter pagare le tasse ma anche per poter accedere a servizi come carte di credito, poter dimostrare il nostro reddito, e cosi' via.
Un grazie a chiunque aggiunge anche una piccolissima risposta al thread.
Ciao!
Ciao, grazie della risposta!
Sì siamo entrambi di cittadinanza italiana, con residenza attualmente registrata in Italia (anche se onestamente non ci ho messo piede da quasi un anno).
Dal punto di vista fiscale, in effetti, sembrerebbe che l'Islanda sia molto conveniente; anche la costituzione di una società è semplice, richiede pochi giorni. La vità è risaputamente più cara, anche se non più cara che vivere in una grande città come Roma, Bologna, o Milano, specie con la svalutazione recente della monete islandese. Anche le case costano meno che in Italia.
Una nota un po' off-topic, a questo punto: sarebbe bello riuscire a fare un confronto chiaro tra quanto mi rimarrebbe in tasca a seconda del paese in cui deciderò di vivere più stabilmente (più di 6 mesi all'anno). Ovvero, se guadagno 30,000 Euro lordi, almeno nel primo anno di attività, quanto mi resta in Italia (molto poco), Francia (immagino come in Italia), Islanda, o Finalandia?
Premetto che ho qualche soldo da parte per coprire il costo della residenza almeno per i primi due o tre anni.
Salve -
siamo due creatori di siti web, nonche' gestori di siti in Inglese interamente dedicati al pubblico americano. Per anni abbiamo lavorato senza fare un soldo, ma negli ultimi 9 mesi abbiamo regolarizzato l'attivita' e iniziato a guadagnare decentemente. Le nostre attivita' sono le seguenti:
Creazione di siti web da noi gestiti e mantenuti
Vendita di spazi pubblicitari sui nostri siti web
Creazione di prodotti e grafica per siti web di terzi
Vendita, tramite sito, di software da noi realizzato per siti web (PHP, Java, Phyton)
Ora, ho letto molti post al riguardo, e mi sembra che nel nostro caso, per mettersi in regola, servirebbe di costituire una snc.
** Il problema pero' e' complicato dal fatto che nessuno di noi due vive regolarmente in Italia.** Per piu' di otto mesi all'anno viviamo all'estero, spesso spostandoci di paese in paese. Gran part del tempo lavoriamo insieme ma da paesi diversi, senza aver mai avuto bisogno di un ufficio o di una sede fissa - e questo modo di lavorare e' qualcosa a cui non possiamo rinunciare, anche perche' legato al tipo di attivita' artistica che spesso si collega ai nostri siti (da noi gestiti o realizzati per terzi). Vorrei inoltre sottolineare che non abbiamo mai svolto lavori collegabili a clienti italiani o destinati ad un pubblico italiano. Nei nostri siti in inglese, il traffico proveniente dall'Italia e' inferiore allo 0.1%.
Nel nostro caso, che ammetto essere complicato, come scegliere esattamente come comportarsi? Viviamo principalmente in Francia, Islanda, Finlandia e Inghilterra (nell'ordine) - ci converebbe creare la societa' in uno di questi paesi e stabilire definitivamente la residenza in uno di questi? Oppure dovremmo creare la societa' in Italia e poi stabilire la residenza in un altro paese dove viviamo piu' di frequente?
L'importante e' comunque avera una forma societaria che ci permetta di continuare a muoverci liberamente... quindi anche se potremmo ancora rientrare nel regime dei contribuenti minimi, purtroppo il fatto di non essere residenti in Italia andrebbe contro la regolamentazione attuale. Ma anche aprire una SNC porterebbe a delle tasse alte considerato il fatto che probabilmente saremmo incapaci di fatturare piu' di 1500 Euro al mese per ora.