Mi pare che il contratto sia stato concluso (preventivo sottoscritto per accettazione).
Qualora vi fosse stato un termine, occorrerebbe stabilire se è **essenziale **oppure no e data la situazione non credo che il primo sia il tuo caso.
Ebbene, l'inosservanza di un termine **non **essenziale previsto dalle parti per la esecuzione di un'obbligazione contrattuale, pur impedendo la configurabilità della risoluzione di diritto, ai sensi dell'art. 1457 c.c. in mancanza di una diffida ad adempiere, non esclude la risolubilità del contratto, a norma dell'art. 1453 c.c., se si traduce in un inadempimento di non scarsa importanza e cioè se il ritardo, imputabile al debitore anche sotto il profilo dell'elemento soggettivo, superi ogni ragionevole limite di tolleranza.
Accertare quando il ritardo ecceda qualsivoglia limite di tollerabilità costituisce apprezzamento discrezionale del giudice del merito, che deve essere condotto:
- in relazione all'oggetto e alla natura del contratto,
- al comportamento complessivo delle parti anche posteriore alla conclusione del contratto e all'interesse dell'altro contraente; in particolare, con riferimento a tale ultimo elemento, il giudice deve accertare se il creditore abbia ancora interesse alla prestazione dopo un certo tempo, ovvero se egli sia danneggiato in modo irreparabile o rilevante dal ritardo della controparte, parzialmente o totalmente inadempiente.
Cosa accade se invece un termine non è previsto?
Di fronte al debitore che ha eseguito la sua prestazione (la tipografia), il creditore (tu) dovrebbe far accertare la tardività dell'adempimento, con il conseguente inadempimento e dunque chiedere la risoluzione del contratto.
E' sempre obbligatoria in questo caso la messa in mora o la diffida ad adempiere? No, purchè in relazione agli usi, alla natura del rapporto negoziale ed all'interesse delle parti possa ritenersi in concreto superato ogni limite di normale tolleranza, secondo la valutazione del giudice del merito.
Un mese per l'esecuzione della prestazione eccede ogni limite normale di tolleranza?
Onestamente, credo che nessuno possa esprimere con certezza tale valutazione; è una tipica situazione in cui il giudice è il vero dominus.
Se fossi il legale della tipografia evidenzierei il fatto che tu non hai mai comunicato di non voler accettare la prestazione e che dunque la tipografia ha in perfetta buona fede, e nel rispetto dei tempi usuali, eseguito la sua prestazione.
Se fossi il tuo legale cercherei di dimostrare che un mese è un termine intollerabile; che il creditore non è obbligato a comunicare di non avere più interesse alla prestazione; che tu sei stato costretto a rivolgerti ad un altro tipografo.
Se fossi il giudice di pace probabilmente taglierei la testa al toro: 500 euro